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Autore: Alphisia    22/07/2017    3 recensioni
Kiro, lo chef migliore della Città dell'Ovest, ha deciso di aiutare Bulma a preparare il menù della sua festa di compleanno. Le sue vere intenzioni non si fermano al cibo. Ce la farà la nostra eroina a sfuggire alle sue grinfie? E il Principe come potrebbe reagire?
[Ambientata un anno dopo la saga di Beerus]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Possiamo cominciare! – dico a Kiro allacciandomi il grembiule.
Lui mi risponde con un sorriso.
Non riesco a sostenerlo, è molto più affascinante dal vivo che non sulle copertine dei giornali. Ho letto da qualche parte che ha 55 anni, ma ne dimostra molti di meno. Si sistema il cappello da cuoco che lascia scappare i suoi capelli ondulati e brizzolati. Mette le mani sul piano della cucina.
-Direi che possiamo iniziare dagli antipasti, ti va? Poi vediamo altre cose.
-Va bene. Dimmi cosa fare che ti aiuto.
Iniziamo insieme a preparare.
Finalmente sono nella mia cucina con Kiro, lo chef più importante di tutta la Città dell’Ovest, quindi uno dei migliori del mondo. Ogni volta che andiamo nel suo ristorante, c’è un piatto nuovo che fa solo per noi. Trunks è sempre molto contento di andarci, trova, stranamente, qualcosa che gli piace. Vegeta un po’ meno, a naso non gli è mai andato a genio. Non so quando è cominciato questo trattamento speciale, non lo conoscevo di persona. Ci presentavamo al suo locale come normali clienti. Poi una sera è venuto in sala a scambiare due parole con ogni tavolo e mi ha preso in simpatia.
Il mio compleanno si avvicina e quest’anno voglio fare le cose per bene. L’anno scorso con Beerus è andata male. Così l’altro giorno gli ho chiesto se potesse preparare lui il menù e oggi scegliamo insieme le portate. Sono sicura che tutti apprezzeranno, compreso quel mangione poco raffinato di Goku.
-Ora dovremo preparare la pasta per la sfoglia – e mette da parte le prime verdure tagliate.
-La faccio io.
-Sei davvero capace?
-Certo. Dubiti per caso?
-Beh, sì. Non sospettavo che una donna in carriera come te fosse anche una cuoca.
Sorrido e sento le guance avvampare.
-Ho molte risorse – gli rispondo e abbasso lo sguardo.
-Bulma…
Quasi un sussurro.
Lo rialzo subito. Sulla porta, la sagoma di mio marito. È la pausa di metà mattina degli allenamenti.
Guarda com’è conciato, non poteva almeno darsi un’asciugata? La maglia grigia è macchiata di sudore. Beh, poteva andare peggio, di solito gira senza.
-Vegeta, sto preparando con Kiro il menù per la festa.
-Ah.
Ops.
-Non te l’avevo detto?
Scuote la testa.
-Non tema, signor Vegeta. Sua moglie è in buone mani. Non vi scorderete di questo pranzo, né voi né i vostri invitati.
Vegeta non risponde con una parola, lo fissa e basta. Si sposta poi verso il frigorifero per prendere l’acqua.
Continua a fissarci. È inquietante.
Meno male che Kiro è tornato alle sue verdure.
Dopo che si è scolato un litro di acqua ghiacciata e io ho già preso la farina per rimpastare, mi dice: -Torno di là.
Sottointeso: stai attenta.
-Dov’è Trunks?
-È volato via poco fa – mi risponde mentre esce.
-Vostro figlio?
Kiro rialza la testa.
-Sì, il nostro ometto.
-Quanti anni ha?
-13.
Si interrompe e mi guarda stranito.
-E guida già?
-Trunks? No, è troppo piccolo.
-Ma ha detto che è volato via… non guida la aircar?
Scoppio a ridere.
Ormai per me è scontato, ma non è una frase che si sente spesso.
-Oh no. Mio marito intendeva che è andato via velocemente. Quando si tratta dei suoi amici, non riesce ad aspettare.
-Lo capisco, anche io sono un tipo impaziente.
-E tu invece, hai figli?
Alza le spalle, continua a guardare le sue verdure.
-No, non ho mai trovato la persona che mi convincesse a progettarne uno insieme.
Neanche io pensavo di averla trovata, ma poi è successo e non mi sono tirata indietro. Ora Trunks è la gioia della mia vita.
Ma capisco che Kiro non abbia trovato nessuno, forse perché ha troppa scelta e non riesce a decidersi. Ogni mese ci sono presunte nuove fiamme sui giornali.
Chissà se è vero. Io al locale non ne ho mai vista una.
Beh, come pensare il contrario? È uno di quegli uomini che più invecchia e più diventa affascinante. Le rughe sembrano solo fargli bene. Da poco si è anche fatto crescere la barba.
Dai, basta Bulma. È ora di sbattere le uova, ma non le mie.
Le apro in una terrina e inizio a frustarle. Kiro alza lo sguardo verso di me.
-Aspetta, ti insegno un trucco.
Abbandona il coltello sul tagliere per venire da me.
-Così fai il doppio della fatica e ci impieghi il doppio del tempo. In una cucina dove devi preparare piatti con trenta ingredienti non puoi permetterti questo lusso.
Annuisco al consiglio del mio insegnante.
-Quando prendi la frusta, non prenderla solo con le dita. Dai, prova: impugnala come l’elsa di una spada, con tutta la mano, per tutta la lunghezza.
Lui attende, io eseguo gli ordini.
-Così va bene, ora prova a sbattere.
-È scomodo.
Non mi trovo per niente.
-Perché sei rigida. Il segreto è tutto un movimento di polso, non di braccio. Ti devi sciogliere.
Si mette dietro di me e copre la mia mano con la sua, calda, per afferrare la frusta. Con l’altra tiene ferma la terrina.
-Segui il mio movimento.
Inizia a sbattere e mi lascio trasportare dalla sua mano. È così leggero, sembra non fare fatica. È quasi piacevole.
Sento il suo respiro sul mio collo, così alto mi sovrasta fino oltre la testa. Non sono abituata a questo con Vegeta.
Ora sì che mi sento avvampare, ma proprio tutta.
-Bene, finisci tu.
Mi sorride nel suo modo irresistibile e torna al suo posto.
Oh cavolo, che caldo.
 
***
 
La palla della pasta è pronta. Kiro ha iniziato a pulire il pesce. Ne ho comprati di diversi tipi, voglio che sia il re dei menù.
-Non ti sei portato un assistente per aiutarti in questi compiti noiosi?
-No, tanto questi quattro pesciolini li faccio in due minuti.
-Dai, vediamo se è vero.
-Mi stai sfidando?
Annuisco sorridendo e appoggio i gomiti sul piano.
-Sfida accettata.
Kiro attiva un mulinello di coltelli, lische e filetti prelibati. In un batter d’occhio, tutti gli ingredienti per i secondi sono in fila e in ordine davanti a lui.
-Allora?
Mimo un applauso.
-Complimenti, la tua fama non è immeritata.
-Tu invece non hai ancora steso la pasta – indica con un cenno la massa di un giallo vivido davanti a me.
-Scusa, ero a uno spettacolo.
Ridiamo insieme. Prendo il mattarello da un cassetto, spargo ancora un po’ di farina e affondo il legno duro nella pasta morbida. Kiro si mette con le braccia conserte a guardarmi. A braccia dritte, inizio a tirarla avanti e indietro.
-Cosa c’è?
Scuote la testa.
-Hai bisogno di un altro suggerimento – mi indica con un dito – al prossimo però vieni a lavorare una sera da me!
Butto la testa indietro e rido di gusto.
-Non so se ti conviene! Sarò anche brava, ma mi arrabbio facilmente.
Con il dorso della mano scosto i capelli che sono caduti davanti.
Kiro aggira il piano al centro della cucina ingombro di ogni genere di cibo, mi sfiora una guancia e sussurra.
-La farina in faccia non ti dona. Non hai bisogno di trucchi per essere affascinante.
Per l’ennesima volta sorrido e abbasso lo sguardo. So di essere ancora una bella donna, oltre che interessante, ma se lo dice lui mi sciolgo.
Riprendo con due mani il mattarello e Kiro copre le mie con le sue. Si mette di nuovo alle mie spalle, mi circonda con tutta la sua corporatura. Le sue braccia sulle mie, la sua testa sulla mia spalla destra. Ha anche un buon profumo addosso.
Iniziamo a stendere la pasta con movimenti lenti e ampi. Andiamo avanti e torniamo indietro.
-Devi andare fino in fondo, altrimenti non viene bene.
Sento la sua schiena sulla mia, mi schiaccia verso il tavolo.
-Stendere la pasta può sembrare semplice, invece non lo è. Bisogna metterci forza, energia per domarla – mi dice con lo stesso tono suadente di prima.
Non riesco ad alzare lo sguardo, sento di essere rossa in faccia.
Ora i suoi movimenti diventano più brevi e scattanti.
-Così si eliminano le ultime asperità e la pasta è pronta per accogliere…
Una folata di vento potente accanto a me.
Un colpo secco su un osso.
La mia schiena torna leggera.
Mi volto e spalanco la bocca.
Vegeta tiene per la collottola Kiro, senza sensi. È molto più basso di lui, quindi il corpo svenuto appoggia le ginocchia per terra.
-VEGETA! Cosa hai fatto?!
-Ringrazia che sia riuscito a contenermi e sia ancora vivo.
-Perché?!
-Te lo devo spiegare?
Molla la presa e Kiro si accascia a terra.
-Stavamo preparando il menù!
Incrocia le braccia al petto e alza un sopracciglio.
-Stavamo stendendo…
-Così appiccicati.
-Mi stava insegnando come fare!
-Tu non potevi vedere che faccia aveva.
-Ah sì? Da quanto tempo eri lì a controllarmi?
Vegeta non è un tipo geloso. Protettivo, certamente, ma non geloso. Però forse aveva visto un pericolo che io non avevo notato.
Beh, sì, lo avevo notato, ma a tutti piace sentirsi fare i complimenti.
-Poco: è bastata una frazione di secondo per capire perché si era messo alle tue spalle, proprio in quella posizione.
-E ora cosa facciamo?
Mi passo le mani sporche tra i capelli.
-Solo io so come svegliarlo.
-Un altro dei tuoi colpi?
Annuisce compiaciuto.
-E allora sveglialo!
-Per ora no.
-Perché?! Non possiamo lasciarlo…
In un lampo, Vegeta mi prende per i fianchi e mi solleva sulla spalla con le gambe a penzoloni.
-Prima hai bisogno di una bella lezione.
-Lezione?
-Sì, sei stata irrispettosa nei confronti del tuo principe.
Mi dà con energia uno schiaffo sul sedere.
Capisco.
-No, Vegeta, dai. Ho un sacco di cose da fare…
-Saranno tutte rimandate perché hai bisogno di una sgridata. Non hai scelta.
Rido di gusto.
-Va bene, principe. Ma sei sicuro che Trunks sia uscito?
-Sì, te l’ho detto prima. È andato da Goten.
Prima di sera non sarà di ritorno.
Vegeta imbocca il corridoio delle camere.
-Oh, povera me! Chissà quale terribile punizione dovrò sopportare! Proprio nelle grinfie del malvagio Vegeta!
Allungo le mani e afferro il suo bel sedere. 
 



Appunto della scrittrice
Annoiata dalla programmazione della tv estiva, mi è venuta questa idea facendo zapping tra i canali. Ormai ci sono trasmissioni di cucina ovunque. 
La storia è ambientata un anno dopo "la battaglia degli dei". Non so esattamente quanti anni abbia Trunks, ma ho fatto qualche conto e 13 mi sembrava un'età plausibile. 
Non sono un asso ai fornelli, solo il minimo per sopravvivere, anche bene. Tanto meno so come si faccia la pasta sfoglia, la compro già fatta! Quindi prendete tutti i consigli di questo Kiro-Cracco solo come un pretesto per la storia :) 

Spero vi piaccia e, come al solito, fatemi sapere cosa ne pensate. 
Alphisia
 
   
 
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