Il diciassette gennaio come l'agressione
a te
L'aggressione del tocco, quanto futile che docile la carezza che emani dallo sguardo derisorio che scalfisce i miei timidi, ma rancorosi, bisogni di nascondere il mio spirito.
Il fatto é che non riesco a mantenere le ginocchia stabili, con un unico punto di riferimento che possa garantirmi l'equilibrio necessario per affrontarti.
Perché, allora, solo e soltanto in questi momenti fragili e precari, il mio corpo agisce senza alcuna impulsione elettrica trasferita dalla mia voglia di conoscerti un po' meglio.
Non sto rigonfiando le veliere e le guancie sommosse, e le ginocchia ancora non stanno vibrando sotto i suoni gravi del tuo perpetuo schiarimento della voce. La tua é provocazione.
E io ho paura di ammetterti che, nonostante tutto, mi piacerebbe trovare un punto di riferimento adatto a una collisione totale dei nostri corpi.
Il tuo materasso, colmo d'odore proprio al tuo essere egocentrico, é il miglior punto di riferimento.