Bum Bum
Bum Bum...

Mentre lo guardava aveva un'espressione tranquilla, non il solito ghigno che il ragazzo avrebbe definito "da fico", uno splendido sorriso, di quelli che regalava solo e soltanto a lei e sentí il battito del proprio cuore aumentare d'intensità.

"Mi dispiace Soul, ho fallito..."

Si aprí in un sorriso triste, stanco, si avvicinò, il dolore al petto si intensificava ad ogni passo, ma non demorse e, imperterrita, continuò per quella sua breve strada fino a raggiungerlo, mentre le mani guantate si serravano in pugni stretti.

"Le gambe non mi reggono, Soul, ti dispiace se mi sdraio vicino a te per un po'?"

Bum Bum
Bum Bum...

La bionda non aspettò una risposta dalla sua buki e, mentre le ginocchia tremavano, si lasciò cadere vicino al ragazzo, guardandolo con sguardo dolce mentre silenziose lacrime le solcavano il viso macchiato di sangue e polvere.

"Mi hai protetto ancora, ti ringrazio infinitamente"

L'albino peró non rispose, rimase con la sua espressione tranquilla e la lasciò posare la testa sul suo petto mentre le braccia sottili di lei gli cingevano le spalle larghe, ma Maka non lo aveva mai sentito cosí lontano come in quel momento.

Bum Bum
Bum...

Si strinse a lui piú che potè, cercando di distinguere il profumo del ragazzo da quello del sangue che lo ricopriva mentre la vista si appannava e tutto appariva vermiglio, cupo e freddo. Come gli occhi della buki che ancora abbracciava, rimasti aperti anche dopo il colpo.

Bum Bum
Bum...

Non si sarebbe mai immaginata tutto questo, nemmeno nei soui peggiori incubi. Se avesse saputo che sarebbe andata a finire cosí, quella mattina non avrebbe mai accettato il rischioso incarico.

Che stupida che era stata.

Si era sopravvalutata; aveva dato al suo sensore delle anime una forza che in realtà non aveva, si era sentita al sicuro, protetta dalla sua capacità. Che idiozia.
Era bastata una strega, una sola con il buon senso di non sottovalutare studenti della Shibusen; aveva reso invisibile la sua anima e l'aveva attaccata senza che lei se ne fosse resa conto in tempo.
E Maka era stata protetta.
Soul era caduto al suolo in un tonfo sordo, il torace completamente sfasciato dal colpo mortale del nemico.
Le aveva sorriso, gli invalicabili muri del suo orgoglio erano crollati al suolo con la consapevolezza che dove stava andando non gli sarebbero di certo serviti.
E poi non si era piú rialzato.

Bum...
Bum...

Lo aveva visto morire, morire per salvarla. Lei ora era viva solo per merito suo. Avrebbe voluto proteggere la sua vita, doveva non rendere quella morte invana. Quindi, seppur il suo unico desiderio fosse quello di riaverlo indietro, di non vederlo steso per terra, decise che avrebbe fatto il possibile per non rendere quel sacrificio inutile.

Ma cosa poteva fare una meister senza arma contro una strega?

Aveva fallito. Aveva fallito di nuovo. Ora voleva solo dormire, era troppo stanca. Desiderava solo riverderlo e chiedergli scusa per ogni cosa.

"Stai con me un'ultima volta, Soul. Un'ultima sola"

Bum.

E mentre anche dai suoi occhi verdi scompariva quella luce biancastra, rendendoli opachi come quelli del partner, Soul porse una mano a Maka, avvolta in un'abito candido, e lei accettò l'invito, facendosi avvolgere da quelle braccia che tanto bramava di poter sentire ancora sulla sua pelle.
Cominciarono cosí a ballare immersi in una dolce melodia, sguardi che si cercano e fiati che di nuovo scaldano mentre le loro mani sono finalmente unite come giá accaduto.
Per un misero attimo, tutto pare luminoso come mai prima d'ora, finchè le anime dei due innamorati non svaniscono, ancora strette l'una all'altra, in un infinita danza creata dal suono della loro sinfonia, che nessuno avrebbe mai potuto udire.

Danzarono sotto il ritmo dei loro cuori fermi.

Perchè dopo di quello non ci fu altro suono da ascoltare.