Prompt: Stiles porta a casa un gatto obeso e Derek lo bullizza.
(Sì, daremo sfogo a tutte le nostre idee strampalate xD)
#1
«Ma
è bellissimo!».
«O mio Dio, sembra che sorrida!».
L’intero branco di Beacon Hills, formato da creature
sovrannaturali e
pericolose che avrebbero potuto squartarti il ventre solo con un
artiglio, era
rimasto inerte di fronte a quel gatto adorabile che Stiles aveva
raccolto sul
ciglio della strada solo due ore prima. Si erano dimenticati di tutto.
Persino
di chiamare i genitori e dire che avrebbero tardato.
«Stiles, perché non hai risposto alle venti
chiamate perse di tuo padre?!». Si
sentiva responsabile di ogni singolo membro del branco, ma da quando
con Stiles
le cose avevano preso una piega diversa e lo Sceriffo era diventato il
padre
del ragazzo che frequentava… beh, non voleva farlo
arrabbiare.
«Eh?». Non distolse gli occhi per guardarlo, non lo
salutò nemmeno.
«Si può sapere cosa sta succedendo
qui?». Tutto il branco era radunato a
cerchio intorno a qualcosa che Derek non riusciva a vedere, ma il cui
odore lo
aveva fatto tremare disgustato sin da quando aveva aperto la porta.
Si avvicinò cautamente, sbirciando da sopra la spalla di
Stiles che,
rannicchiato, stava accarezzando sulla pancia una palla di lardo pelosa.
«Che cosa è?». Si ritrasse disgustato.
Ne aveva visti di mostri spaventosi, ma
mai qualcosa di simile.
«Un gatto, Derek, cosa vuoi che sia?». Isaac. Isaac
aveva alzato il tono di
voce. E Boyd lo guardava male. Per non parlare di Erica che sembrava
volerlo
azzannare da un momento all’altro.
Scott invece era rimasto in contemplazione, la mandibola storta
appoggiata sul
palmo della mano e lo sguardo perso.
«Lo voglio fuori da casa mia. Ora».
Ringhiò. Il doppio timbro da Alpha
riecheggiò tra le pareti del loft, e tutti i suoi Beta si
ritrassero
spaventati.
«Noi andiamo». Sorrisi di circostanza. Sguardi
sottomessi.
Tutti ma non Stiles, che aveva inarcato un sopracciglio e incrociato le
braccia
al petto.
Derek lo aveva imitato. Anzi. Aveva imitato Stiles che lo aveva imitato
per
primo. Scosse la testa, confuso dai suoi stessi pensieri, e riassunse
una posa
normale.
«Quello non è un gatto. È una cosa
indefinita. Non ha forma».
«Derek! Ma ti sembra il modo? Quest’esserino sente
tutto!».
Sbatté le ciglia. Ripetutamente.
«È obeso».
«Shh». Gli coprì le orecchie con i
palmi, guardando Derek furiosamente.
«Dovrai fartelo piacere. È il tuo nuovo animale
domestico».
«No».
«È la nuova mascotte del branco».
«Pensavo fossi tu la nostra mascotte».
«Ha. Ha. Che ridere». Derek cercò di
rimanere serio, ma era difficile con
Stiles che lo guardava offeso e addolorato.
«Portatelo a casa».
«Non posso, mio padre è allergico».
«No».
«Dai, Derek! Come puoi non farti catturare dalla tenerezza di
questo piccolo
gattino indifeso?».
«Piccolo? Ma se non è in grado nemmeno di reggersi
in piedi. Per muoversi dovrà
rotolare».
«Ti ho detto di non trattarlo così! Sono
intelligenti e percepiscono
l’ostilità».
«Se rimane qui lo metto a dieta».
«Stai facendo body shaming a un gatto. Vergognati!
Vergognati!». Prese il
gattino in braccio e uscì dal loft sbattendo la porta.
«Insensibile!», urlò prima che si
chiudesse con un tonfo.
«Ma…».