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Autore: princess_sweet_94    31/07/2017    3 recensioni
Adrien alzò gli occhi al cielo.
"Di che parlate?" domandò Alya, sporgendosi dal proprio banco verso i due "O meglio, urlate" si corresse.
Nino si voltò verso di lei, raggiante.
"Del mio sogno!" rispose, entusiasta.
"Andare a Dinseyland?" domandò Marinette.
"No" rispose lui "Cioé, anche" aggiunse "Ma no, l'altro sogno!"
Le due ragazze si guardarono perplesse.
"E... sarebbe?" chiese la castana.
"Incontrare Miki Aono, ovviamente!" esclamò, fuori di sé dalla gioia.
Le ragazze si scambiarono un occhiata interrogativa.
"Chi?" chiesero all'unisono.
Nino si voltò verso di loro, serissimo, facendo trattenere a stento una risata ad Adrien.
"Semplicemente la modella più affascinante, bella e interessante del mondo" rispose.
❤❤❤❤
[Azione, Fantasy, Avventura - Miraculous/Fresh Pretty Cure Crossover]
Enjoy!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nino
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Quattro eorine a Parigi
Parole: 6.804
Fandom: Miraculous - Le storie di Ladybug e Chat Noir; Fresh Pretty Cure
Personaggi: Love Momozono, Miki Aono, Inori Yamabuki, Setsuna Higashi, Tart, Chiffon, Marinette Dupain-Cheng, Adrien Agreste, Nino Lahiffe, Alya Césair.
Note: Sicuramente pochi di voi mi conosceranno, ma non importa: il bello di fare la scrittrice è proprio quello di conoscere persone nuove in fandom nuovi.
Come mai questa storia? Sinceramente non lo so. Stavo lavorando ad una storia sulle Pretty Cure mentre guardavo Miraculous e... puf. L'idea è uscita da sé.
Premetto che le Fresh non sono esattamente le mie preferite ma sono le prime Pretty Cure che mi ricordo bene avendole viste neanche due anni fa, quindi ho usato loro. Comunque, ho intenzione di scriverne altre, magari con altre Pretty Cure e, perché no, anche con i personaggi della storia che sto scrivendo.
Spero che vi piaccia lo stesso.
Buona lettura!

P.S.: Giusto per dire, le mie preferite sono le Yes! Pretty Cure Five! >.<




Adrien guardò il proprio migliore amico, quasi in lacrime, con incertezza: gli voleva bene, avrebbe fatto di tutto per lui, era l'unica persona su cui potesse davvero contare... quindi perché non accontentarlo?
"Io..." cominciò. Nino congiunse le mani e sgranò ancora di più gli occhi, implorante "Oh, e va bene" si arrese.
Mezzo secondo dopo venne stonato dall'urlo di gioia del compagno che lo abbracciò, prostrandosi in una sfilza di ringraziamenti che non sembravano voler finire.
"Ok, ok, ho capito" esclamò il biondo, cercando di scrollarselo di dosso "Ma solo per questa volta" ammonì.
"Poterla incontrare anche solo una volta mi sta benssimo!" rispose lui, al settimo cielo, per poi prendere il cellulare e osservarlo sognante. "Non posso credere che il mio sogno si stia avverando sul serio" mormorò, gli occhi lucidi di commozione incollati alla fotografia che fungeva da blocco schermo. Adrien alzò gli occhi al cielo.
"Di che parlate?" domandò Alya, sporgendosi dal proprio banco verso i due "O meglio, urlate" si corresse.
Nino si voltò verso di lei, raggiante.
"Del mio sogno!" rispose, entusiasta.
"Andare a Dinseyland?" domandò Marinette.
"No" rispose lui "Cioé, anche" aggiunse "Ma no, l'altro sogno!"
Le due ragazze si guardarono perplesse.
"E... sarebbe?" chiese la castana.
"Incontrare Miki Aono, ovviamente!" esclamò, fuori di sé dalla gioia.
Le ragazze si scambiarono un occhiata interrogativa.
"Chi?" chiesero all'unisono.
Nino si voltò verso di loro, serissimo, facendo trattenere a stento una risata ad Adrien.
"Semplicemente la modella più affascinante, bella e interessante del mondo" rispose.
"Non la conosco" alzò le spalle Marinette.
"Neanche io" fece eco Alya.
"Verrà qui a Parigi, domani!" spiegò Nino "E indovinate un po' per chi farà un servizio fotografico?" aggiunse.
"A giudicare dalle urla e dal modo in cui hai quasi ucciso il tuo migliore amico... direi il signor Agreste" buttò lì Alya, divertita.
"Esatto!" esclamò lui "E io la potrò incontrare!" aggiunse, euforico "I vantaggi di avere un amico modello" aggiunse, incrociando le braccia con aria vissuta.
"Grazie, Nino, anche io ti voglio bene" disse Adrien, facendo ridere le due ragazze. "Il servizio fotografico è alle quattro, se volete potete venire anche voi" propose il biondo.
"Oh, si, ci piacerebbe tanto vedere Nino sbavare dietro una modella supersexy" sghignazzò Alya.
"Ah-ah" rispose lui "Io non sbavo!" esclamò, fintamente offeso.
"Comunque si, ci verremo molto volentieri" aggiunse la castana, con la mora che  annuiva sognante prestando poca attenzione alla conversazione.
"Quando la vedrete capirete perché la adoro" rispose lui, prendendo il cellullare e mostrando la fotografia alle ragazze, che si sporsero incuriosite: sullo sfondo c'era una ragazza poco più che quattordicenne con lunghi capelli viola scuro, che sorrideva dolcemente alle telecamere.
"Wow, è proprio carina!" esclamò Marinette, prendendo il cellulare per vederla da vicino.
"Avrà la nostra stessa età" commentò Alya, ammirata.
"Ed è già famosa a livello internazionale" aggiunse Nino "Entro domani avrò il suo autografo!" sospirò, sognante, facendo alzare gli occhi al cielo ai tre.

L'aereo atterrò sulla pista con dieci minuti di anticipo, facendo sospirare di sollievo i passeggeri. Quattro ragazze scesero velocemente da esso, recuperando i propri bagagli per dirigersi fuori dall'aereoporto, respirando l'aria di città.
"Aah..." sospirò la ragazza dai codini biondi, allargando le braccia "Parigi, la città dell'amore!" esclamò, con un sorriso stampato in faccia, in un giapponese impeccabile.
"Ti ricordo che ora siamo in Francia, Love" la riprese la compagna dai corti capelli neri "Sforzati di parlare in francese".
"Ehm, Setsuna, stai parlando in giapponese anche tu" le fece notare la più piccola del gruppo, coi capelli castani, vedendola arrossire lievemente.
"Non so voi ma io sono stanchissima" sospirò la quarta componenente del gruppo, togliendosi gli occhiali da sole "Non vedo l'ora di gettarmi sul letto dell'albergo".
"Non dirlo a me, Miki" le diede man forte Love "L'aereo mi ha destabilizzato" aggiunse, portandosi una mano allo stomaco con espressione nauseata, facendo ridere le altre.



Lo studio fotografico era molto in fermento quel pomeriggio.
Quando Marinette e Alya giunsero sul posto, dovettero passare un quarto d'ora a spiegare alla vigilanza che erano amiche del figlio dell'organizzatore, prima che Adrien venisse a salvarle.
"Scusate, oggi la sicurezza è più attiva del solito" spiegò, guidandole verso il set "La notizia che Miki Aono farà un servizio fotografico si è diffusa rapidamente, i fan saranno qui in men che non si dica" disse, accedendo al set gremito di persone. Individuarono subito Nino, in disparte, che osservava un gruppo di quattro ragazze parlare con Nathalie, l'assistente del signor Agreste: tra di loro, Marinette riconobbe Miki Aono.
"È più bella che in foto" mormorò sognante il ragazzo, quando lo raggiunsero.
"Si... asciugati la bava, Don Giovanni" lo prese in giro Alya, risvegliandolo dalla trance in cui era caduto. "Chi sono le altre?" chiese la ragazza, mentre l'amico si passava il dorso della mano sulla bocca, stranito: niente bava. Le lanciò un occhiataccia.
"Sue amiche" rispose Adrien "A quanto ho capito sono qui per farle compagnia: Miki viene dal Giappone" aggiunse, a mo' di spiegazione
"Da così lontano? Wow!" esclamò Marinette.
Mentre ultimavano i preparativi, le quattro ragazze vennero lasciate sole e così  i ragazzi si avvicinarono: Marinette le sentì parlare fitto fitto in giapponese, sembrava che una di loro (quella con i codini biondi) si stesse lamentando per qualcosa che vi era nella sua borsa a tracolla.
"Ciao!" esclamò Adrien, raggiungendole, attirando la loro attenzione: la bionda chiuse di scatto la borsa e la nascose dietro la schiena.
"Ciao!" salutò Miki in francese, sorridendo a tutti "Tu devi essere Adrien: io sono Miki, piacere di conoscerti" disse, porgendogli la mano che il ragazzo strinse "Loro sono le mie amiche: Love, Inori e Setsuna" presentò, indicando prima la bionda, poi la castana ed infine la mora, che salutarono a loro volta.
"Loro sono i mei: Nino, Alya e Marinette" rispose il ragazzo. Le due ragazze salutarono con dei cenni delle mani, mentre Nino se ne stava immobile, rigido come uno stoccafisso.
"Ciao" disse, muovendo appena la bocca. Adrien sospirò, rassegnato.
"Ehm... il nostro amico qui presente è un tuo grande fan" disse Alya, mettendo le mani sulle spalle di Nino.
"E sarebbe molto felice di avere un tuo autografo" aggiunse Marinette, vedendo che il ragazzo non dava segni di vita. Miki sembrò incerta, infine sorrise.
"Certo, con molto piacere" acconsentì prendendo carta e penna, mentre Nino si ridestava.
"Sul serio?" chiese, sorpreso. La ragazza annuì, già col pennarello sul foglio, con lui che la guardava sognante, facendo ridacchiare i presenti.
"Quindi ti chiami Love" disse Marinette, rivolta alla bionda, che annuì.
"In inglese significa amore" spiegò "Lo ha scelto mio nonno, i miei genitori volevano chiamarmi Ai ma lui pensava che in inglese fosse più comprensibile a tutti".
Marinette la guardò, un po' spaesata.
"Oh, Ai in giapponese significa amore" si affrettò ad aggiungere, facendole illuminare il volto di comprensione.
"Ragazzi, preparatevi!" esclamò qualcuno, facendo girare Adrien e Miki.
"Sarà meglio andare" disse Miki "Ecco a te" aggiunse, porgendo il foglio al ragazzo che ringraziò con occhi luminosi. "Ci vediamo dopo" aggiunse, facendo un cenno con la mano agli altri avviandosi di corsa verso i camerini.
"Vado anche io, a dopo" esclamò Adrien, dirigendosi dalla parte opposta.
Rimasti soli, i sei si ritirarono in un angolo del set dove avrebbero potuto ammirare tranquillamente tutto il servizio.
"È la prima volta che fate un viaggio?" domandò Alya.
"Beh, non esattamente" rispose Love "Siamo state nel Paese dei Dolci e nel Regno dei Giocattoli, un paio di volte" disse, con spensieratezza, facendo inarcare le sopracciglia a tutti e tre, mentre Setsuna si sbatteva il palmo della mano in fronte.
"Intende dei Parchi Divertimento che abbiamo visitato" spiegò, velocemente, sorridendo nervosa "Si trovano poco fuori dal Giappone" aggiunse.
"Oh, si, giusto!" rise Love, portandosi una mano dietro la testa. I tre annuirono, prima di guardarsi e alzare le spalle.
"Come al solito parli troppo" mormorò Inori, rassegnata.
"Mi dispiace" rispose lei.
Quando i modelli finirono di cambiarsi, diedero inizio al servizio: Miki si muoveva benissimo in quel campo, trovandosi estremamente a suo agio davanti la macchina fotografica; Marinette rimase colpita dalla sua sicurezza.
Il servizio andava avanti da un'ora quando, dalla borsa di Love, si levò un flebile lamento. La ragazza si irrigidì di colpo.
"Va tutto bene?" chiese Nino, notando il cambio di espressione della ragazza.
"Cos... oh, si!" esclamò lei, con fin troppa enfasi, portando le mani alla borsa in cui Marinette scorse un lieve movimento che fece impallidire le altre due ragazze.
Love si sporse leggermente verso le due, mormorando poche parole in giapponese, di cui Marinette riuscì a comprendere solo "Chiffon" che, a quanto sapeva (e ne sapeva) era il nome di un tessuto.
"Scusate, vado un attimo in bagno" esclamò lei, prima di voltare i tacchi e sfrecciare via, sotto lo sguardo sospettoso di Marinette.

"Ah, come sono stanca!" esclamò Miki, stiracchiandosi, una volta usciti dagli studi.
"Sei stata bravissima" si complimentò Love chiudendo per l'ennesima volta la borsa che, per qualche strano motivo, continuava ad aprirsi da sola.
"Un ottimo lavoro" aggiunse Inori.
"Quanto vi fermerete?" chiese Marinette, tenendo d'occhio la borsa.
"Quattro giorni" rispose Setsuna "Giusto il tempo per la sfilata, poi dovremo tornare in Giappone".
"Sfilata?" domandò Alya.
"Oh, la sfilata organizzata da mio padre: si terrà fra tre giorni" rispose Adrien "Parteciperà anche Miki".
"Non sono venuta solo per scattare qualche foto" sorrise lei "Quello avrei potuto farlo anche in Giappone: hanno richiesto la mia presenza dal vivo per un sfilata e... beh, insomma, è la prima volta in assoluto che mi capita una cosa simile" finì, leggermente nervosa.
"Immagino" ridacchiò Alya "Ma visto come hai lavorato oggi sono sicura che andrai benissimo anche alla sfilata".
"Certo" rispose lei "Dopotutto, sono perfetta!" annuì, mostrando molta sicurezza.
"Ed anche modesta" aggiunse Setsuna, con un risolino, facendola arrossire lievemente e ridere gli altri.
"Si, si, ho capito" mormorò, gonfiando le guance imbarazzata. Un esclamazione alquanto infantile li fece sobbalzare tutti, che si guardarono intorno per tentare di capire da dove venisse.
"Oh, si è fatto tardi, sarà meglio tornare in hotel!" esclamò Inori, piazzandosi davanti Love e agitando le mani.
"Infatti!" risposero le altre, affiancando la ragazza che si era portata la borsa dietro la schiena.
"Ci vediamo in giro!" salutarono, allontanandosi velocemente per poi sparire in una nuvola di polvere, lasciandoli basiti e senza neanche il tempo di salutarle.

"Bentornate, signorine" salutò con un inchino il maggiordomo davanti l'hotel, accogliendo le quattro ragazze.
"Grazie" salutarono loro, entrando velocemente all'interno, per poi dirigersi verso l'ascensore e fiondarvisi dentro. Schivarono la figlia del proprietario, che insisteva nell'invitarle nella propria stanza, degnandola appena di qualche spiegazione e si chiusero in camera, tirando finalmente un sospiro di sollievo.
"Che giornata" esclamò Love, aprendo la borsa per far uscire la causa del loro stress: un piccolo orsetto bianco che somigliava tanto ad un peluche volò fuori ridendo, per poi mettersi a volteggiare per la stanza.
"Chiffon, devi fare attenzione" l'ammonì Setsuna, facendola fermare davanti al suo viso "Nessuno deve vederti, ricordi?".
"Com'è andata?" chiese una quinta voce proveniente dalla stanza: un furetto grigio era steso sul grande letto matrimoniale, intento a sgranocchiare ciambelle.
"Bene" rispose Inori, sedendosi sul bordo.
"Ma la prossima volta vieni anche tu, Tart" aggiunse Love "Chiffon ha bisogno di mangiare ogni tre ore ed io non posso correre in bagno ogni volta: penseranno che soffra di incontinenza" esclamò, imbarazzata.
"Se stai anche tu nella borsa potrai darle da mangiare" aggiunse Miki "E impedirle di uscire e farsi scopire".
"Ma in quella borsa si sta stretti e fa caldo" si lamentò Tart "Non ci pensate neanche" aggiunse, voltando loro la schiena. Love si tolse la borsa e, frugatoci dentro, tirò fuori una scatola di ciambelle glassate in vari gusti per poi avvicinarsi di soppiatto al folletto, con lo sguardo di chi la sapeva lunga.
"Neanche per una scatola di ciambelle glassate esclusive di Parigi?" chiese, maliziosamente, facendogli sgranare gli occhi "Cose come queste in Giappone non si trovano" aggiunse, ammiccando. Tart sembrò lottare contro sé stesso infine balzò in piedi, gettandosi sulla scatola: "E va bene, lo farò!" esclamò, facendo ridacchiare la bionda.
"Bravo, principino" annuì lei.
"Vi odio!" rispose lui.


🐞


Con il passare dei giorni, gli impegni di Miki ed Adrien aumentarono notevolmente, costringendo il biondo ad assentarsi spesso da scuola. Dopo il primo giorno di servizi fotografici, i tre amici non avevano più avuto occasione di vedere le quattro ragazze, con grande sofferenza di Nino che voleva incontrare di nuovo il suo idolo, ma Adrien aveva spiegato che con i preparativi per la sfilata le porte erano chiuse ad esterni: perfino le tre amiche di Miki facevano fatica a stare con la ragazza durante il lavoro.
"Dai, non fare quella faccia: le rivedremo prima che ripartano" cercò di consolarlo Marinette. Nino sospirò affranto.
"Certo" rispose, con lo sguardo basso, facendo alzare gli occhi al cielo ad Alya.
"Quante storie" commentò, seccata, scendendo le scale che davano sulla riva della Senna, solo per fermarsi di colpo: sedute su una panchina, che davano delle ciambelle a quello che aveva tutta l'aria di essere un furetto grigio, vi erano Setsuna, Love e Inori.
"Ehi, sono loro!" esclamò Marinette. Le tre, quasi sentendosi interpellate, si voltarono verso il gruppo.
"Ah, sono Marinette, Alya e Nino!" sorrise Love, alzando un braccio, per poi gelare quando si accorse di cosa i tre stessero effettivamente guardando. Facendo scendere lentamente lo sguardo scorse Tart pietrificato con la ciambella a mezz'aria: questo non andava bene.
"È un furetto, quello?" chiese Marinette, sconcertata.
"Uhm..." le tre ragazze si guardarono.
"Si?" rispose Love, incerta, ancora con il braccio in aria e il sorriso bloccato.
"Che carino!" esplose Alya, fiondandosi su di lui. Il trio tirò un sospiro di sollievo.
"È vostro?" domandò Nino, avvicinandosi.
"Si, si chiama Tart" rispose Inori. Il folletto emise un verso di quello che, secondo lui, era un furetto decisamente agghiacciato.
"È un amore!" esclamò Alya, prendendolo in braccio "Strano, certo, ma pur sempre un amore!" aggiunse.
Love sorrise "Viene dal Paese dei Dolci... ehm, cioè, il Parco Divertimenti che abbiamo visitato" spiegò, ricevendo una gomitata da Setsuna.
"Vagava senza meta per il parco, tutto solo e spaventato, povero cucciolo" sospirò la mora, portandosi una mano alla guancia con fare drammatico.
"Oh, poveretto" disse Marinette, piegandosi su di lui.
"Ce ne prendiamo cura noi da allora" spiegò Inori.
"È una cosa carina da fare" commentò Nino, prima che un suono simile ad uno scampanellio li distraesse. Love si portò la mano al cofanetto di pelle bianco che aveva appeso alla cintura, tirandone fuori quello che aveva l'aria di essere un cellulare ma ben diverso da tutti i modelli conosciuti: era spesso, completamente bianco se non per la parte davanti rosa ed aveva una chiave a forma di quadrifoglio come ciondolo.
"Ah, è Miki: ha finito" informò la ragazza.
"Era ora" disse Setsuna, alzandosi, mentre Love metteva a posto il cellulare e prendeva Tart dalle mani di Alya.
"Se volete potete venire con noi" propose, riponendo il furetto nella borsa senza che lui si lamentasse "Volevamo fare un giro per la città: vi va di accompagnarci?" chiese.
"Certo!" annuì Alya, alzandosi "Così qualcuno potrà incontrare il suo idolo" aggiunse, rivolta a Nino che arrossì.
"Bene, allora" ridacchiò Inori, avviandosi insieme al gruppo.

"Se ti serve posso darti un passaggio" propose Adrien, osservando la ragazza messaggiare con il suo strano cellulare.
"Non preoccuparti, non torno in hotel: io e le ragazze faremo un giro in città prima" spiegò.
"Fantastico, potrei farvela vedere!" esclamò lui, facendo un cenno al suo autista di tornare a casa senza di lui "Sempre ammesso che voi vogliate!" aggiunse. Miki sorrise.
"Ma certo" rispose prima dirigere lo sguardo oltre il ragazzo, in fondo alla strada "Più siamo meglio è" aggiunse, ridendo. Adrien si voltò, perplesso, vedendo arrivare le tre ragazze in compagnia di Nino, Alya e Marinette; quest'ultima aveva in braccio un grande scottaiolo grigio che si beava delle carezze della ragazza.
"Tart!" esclamò Miki "Che ci fa fuori dalla borsa?" chiese alle amiche.
"È voluto uscire" alzò le spalle Inori.
"Quel coso è vostro?" chiese Adrien, sconcertato.
"Non è un coso ma un furetto" precisò Nino, incrociando le braccia "E si chiama Tart" aggiunse.
"Oh, piacere Tart" rispose lui, allungando una mano per accarezzarlo; il furetto però si drizzò tra le braccia della ragazza, che s'irrigidì vedendo il ragazzo così vicino a sé, voltando il capo.
"Tart non gradisce le attenzioni dei maschi" spiegò Miki.
"È un furetto pervertito" commentò Nino, ridacchiando. Tart sembrò offendersi.
Setsuna disse qualcosa in giapponese e Love dovette portarsi le mani alla bocca per non scoppiare a ridere, mentre Inori e Miki ridacchiarono: evidentemente aveva fatto un commento divertente che solo loro potevano capire.
"Scusate" disse Miki "Non è educato" aggiunse, tossendo per riprendere contegno "Comunque, se volete possiamo avviarci prima che faccia buio: possiamo andare dove volete, noi non sappiamo quasi nulla della città".
"Non abbiamo avuto tempo di visitarla negli ultimi giorni" spiegò Inori.
"E ce ne andiamo dopodomani" aggiunse Setsuna "Sarebbe un peccato andrsene così".
"Perfetto!" esclamò Alya "Vi faremo fare un tour completo della città" assicurò.
Senza che nessuno se ne accorgesse, il laccio che chiudeva la borsa di Love si snodò lentamente.

Parigi era splendida a qualunque ora del giorno e della notte e su questo nessuno aveva da ridire.
Anche mentre prendevano un gelato seduti ad un tavolino, in quel tipiedo pomeriggio di marzo, le quattro ragazze non poterono che meravigliarsi della tranquillità che aleggiava per le strade. Inori aveva avviato una lunga descrizione del loro paese, della città in cui vivevano, le scuole che frequentavano, soffermandosi particolarmente sullo stand di ciambelle in fondo al parco, che a quanto pareva erano le preferite di Tart. Raccontarono anche dei loro hobby, quel che facevano nel tempo libero, del corpo di ballo che avevano messo su insieme. Spiegarono anche che i loro cellullari, tutti e quattro uguali se non per i colori sulla parte esterna (rosa per Love, blu per Miki, giallo per Inori e rosso coi bordi neri per Setsuna), si chiamavano Linkrun ed erano dei prototipi esclusivi del giappone che le ragazze stavano testando, con grande meraviglia dei presenti.
Chiacchierarono per ore, di tutto e di più, e si conobbero meglio scoprendo di avere molti punti in comune. Arrivarono anche a raccontarsi dettagli imbarazzanti della propria vita, come le epiche cadute di Love nei momenti meno opportuni.
"E io che credevo che certe cose capitassero solo a Marinette!" esclamò Alya, facendo arrossire la ragazza e ridere gli altri.
Love prese un sorso di frullato, facendo cadere per caso lo sguardo sulla borsa posta accanto a sé. Sbiancò di colpo quando la trovò aperta e vuota.
"Oh, no" esclamò, balzando in piedi ed afferrandola, facendo girare tutti i presenti verso di sé "No, no, no, no!" quasi urlò, in preda al panico, voltandola e svuotandola sul tavolo facendo cadere qualche pachetto di dolci, quattro portafogli diversi (evidentemente delle ragazze) e una grossa scatola rosa che sembrava un carrillon "No!" finì.
"Che è successo?" chiese Adrien, preoccupato.
"Chiffon!" esclamò Love, voltandosi verso le amiche "Non c'è più!" aggiunse, posando la borsa sul tavolo, accanto a Tart che mangiava una ciambella, mentre le tre si alzavano.
"Cosa?!" esclamarono in coro. Love si abbassò per controllare sotto il tavolo.
"Eppure la borsa era chiusa!" disse.
"Stiamo calme, non può essere andata lontana: la troveremo!" cercò di rassicurarla Setsuna, guardandosi intorno.
"Che succede?" chiese Alya confusa.
"Chiffon, la nostra orsetta!" esclamò Inori, portandosi le mani al petto.
"È scomparsa!" finì Love, riemergendo.
"Avete un orsetta?!" esclamarono in coro i quattro ragazzi, straniti.
"Oh, Chiffon è soltanto una bambina, non può andare in giro da sola!" informò Miki, agitatissima.
"Fatemi indovinare, l'avete trovata nella Città delle Frittelle" disse Nino. Le quattro lo guardarono malissimo e Alya gli diede un ceffone sulla spalla.
"Ma ti pare il momento?" lo riprese.
"Ok, niente panico, vi aiuteremo a cercarla!" esclamò Adrien, alzandosi, seguito dagli altri che annuirono decisi; ma non poterono muoversi perché un esplosione fece crollare il palazzo accanto, inondandoli di polvere.
"Che succede?" chiese Love, riparandosi gli occhi con le braccia, per poi sgranarli e trattenere il respiro: da dietro l'edificio apparve una creatura gigantesca, dall'aspetto vagamente simile a quello di un'animale, completamente nera e a tratti viola e blu. Le persone intorno a loro iniziarono a correre mentre gli otto indietreggiavano.
"Cos'è quello?" chiese Alya. La risposta arrivò in contemporanea da Marinette ed Adrien e dalle quattro ragazze, solo che furono completamente diverse.
"Un'Akuma!"
"Un Nakewameke!"
I ragazzi si guardarono straniti pirma di chiedere "Un cosa?" unanime.
"Perché pensate che sia un demone?" chiese Miki. I ragazzi alzarono lo sopracciglia.
"Demone?" chiese Adrien.
"Si" rispose Setsuna "Akuma in giapponese significa demone" spiegò.
"Oh" esclamò Nino "Questo spiega molte cose".
L'essere partì all'attacco, mirando proprio al bar. Love raccolse tutto nella borsa e, afferrato Tart, si precipitò dall'altro lato della strada.
"Via di qui!" urlò, scappando insieme agli altri.
"Non sembra il solito Nakewameke!" urlò Inori, correndo.
"È diverso da quelli che abbiamo affrontato fino ad ora!" aggiunse Setsuna.
"Ma cos'è un Nakewameke?" chiese Marinette.
"Ve lo spieghiamo dopo!" rispose Miki, sentendo un altro edifico crollare alle loro spalle. Deviarono per il parco e cercarono di uscire dal secondo cancello ma un onda viola venne sparata oltre di loro, facendo crollare la statua di Ladybug e Chat Noir, bloccando loro il cammino.
"Mai come ora ho odiato questa scultura!" esclamò Nino, ritirandosi per un soffio prima che la testa di Chat Noir gli crollasse addosso.
"È dietro di noi!" avvertì Alya. Love si tolse la borsa e la gettò alla ragazza, mentre Tart balzava giù.
"Ragazze, dovete intervenire!" esclamò, lasciandoli basiti.
"Il furetto parla!" esclamò Nino, indicandolo allibito.
"Certo che parlo, sei sordo per caso?" sbottò lui.
Love si piazzò davanti ai ragazzi, seguita dalle amiche; tirarorono tutte fuori il cellulare, decise.
"Pronte, ragazze?" chiese la bionda.
"Pronte!" risposero in coro le altre.
Con un gesto presero il ciondolo a forma di quadrifoglio e lo inserirono nel portale per le cuffie, per poi girarlo: con uno scatto la parte superiore si aprì rivelando uno schermo luminoso con sotto una pallina d'argento, che le ragazze fecero scorrere di lato con il dito.
"Trasformazione Pretty Cure, che avvenga ora!" urlarono all'unisono.
Le  quattro vennero avvolte da una luce abbagliante e, un attimo dopo, il loro aspetto era totalmente diverso: Love aveva i codini più lunghi ed indossava un vestito rosa a gonna ampia; Miki indossava un completo top e gonna blu, con una lunga coda lilla al lato sinistro della testa; Inori aveva i capelli più chiari e indossava un vestito giallo; i capelli di Setsuna si erano allungati diventando di una rosa chiaro, indossava un completo rosso, nero e bianco con delle cuffie a forma di cuore.
Si misero in fila, esibendosi in quelle che dovevano essere le loro frasi di presentazione:
Love imitò un cuore con le mani, esclamando: "Il cuore rosa è il simbolo dell'Amore: appena colta è nata Cure Peach!"
Miki imitò un cuore con le mani, esclamando: "Il cuore blu è il simbolo della Speranza: appena raccolta è nata Cure Berry!"
Inori imitò un cuore con le mani, esclamando: "Il cuore giallo è il simbolo della Preghiera: appena mietuta è nata Cure Pine!"
Setsuna imitò un cuore con le mani, esclamando: "Il cuore scarlatto è la prova della Felicità: appena maturata è nata Cure Passion!"
Per poi esclamare in coro: "Noi siamo le Fresh Pretty Cure!"
In risposta, la cosa ruggì.
I quattro avevano assistito alla scena impietriti mentre le nuove apparizioni si piazzavano davanti a loro, a mo di scudo.
"E voi cosa... chi... che..." balbettò Nino.
"Pretty... che?" chiese Marinette.
Adrien si limitò a passare lo sguardo su tutte mentre Alya, dopo un attimo di sbigottimento, si aprì in un sorriso luminoso: "Oh, mio Dio, quattro eroine venute dall'estero!" urlò "Devo filmare tutto per il mio blog!" aggiunse, prendendo il telefono.
"Ehm..." le quattro si guardarono, sconcertate, prima di essere distratte dall'essere che si avvicinava.
"State attenti!" urlò Peach, prima di partire all'attacco.
"Quadruplo Calcio Combinato Pretty Cure!" esclamarono in coro, colpendolo in pieno viso tutte insieme; quello perse l'equilibrio e cadde seduto mentre loro, usandolo come appoggio, tornavano indietro.
"Pirun!" chiamò Cure Peach, inserendo nel cellulare una chiave rosa a forma di cuore dal quale uscì una bacchetta "Innalzati, armoniosa melodia dell'Amore! Cure Stick, Peach Rod! Nemici malvagi, volate subito via! Pretty Cure Love Sunshine... Fresh!" esclamò, tracciando un cuore con la bacchetta per poi scagliarlo contro di esso.
Il mostro venne avvolto da una luce rosa... che si dissolse poco dopo, senza alcun effetto. Peach sgranò gli occhi.
"Non ha funzionato!" esclamò, vedendolo rialzarsi.
"Doveva fare qualcosa?" chiese Adrien, dietro di lei.
"Avrebbe dovuto purificarlo" rispose Berry.
"Con i Nakewameke ha sempre funzionato!" aggiunse Pine.
"È ovvio che non è un Nakewameke!" sbottò Alya "Qualunque cosa sia... quello è un'Akuma!"
"Però... è bizzarro anche per essere un'Akuma!" constatò Marinette.
"Cos'è un'Akuma?" chiese Peach.
"È una farfalla nera, creata dal Perfido Papillon: oscura il cuore delle persone e li trasforma in super cattivi" spiegò Nino, esaltato "Soltanto Ladybug è in grado di purificarli" aggiunse, indicando la statuta semipolverizzata dei due eroi.
"Beh, spero che si sbrighi, allora: se davvero non è un Nakewameke dubito che potremmo essere d'aiuto" commentò Berry.
"Però possiamo tenerlo occupato" aggiunse Peach "Tratteniamolo qui, così non farà del male a nessuno in città".
"Ok!" risposero in coro le altre.
"Burun!" chiamò Berry, inserendo nel cellulare una chiave blu a forma di cuore dal quale uscì una bacchetta che somigliava ad una spada "Eccheggia, ritmo della Speranza! Cure Stick, Berry Sword! Nemici malvagi, volate subito via! Pretty Cure Espoir Shower... Fresh!" esclamò, disegnando il simbolo di picche con la spada per poi scagliarlo contro di lui, mirando al torace: l'essere venne scagliato indietro ma non ebbe il tempo di rialzarsi.
"Cure Pine! Bloccalo!" esclamò Berry.
"Kirun!" chiamò Pine, inserendo nel cellulare una chiave gialla a forma di cuore dal quale uscì una bacchetta che la ragazza suonò come se fosse un flauto "Diffonditi, armonia della Preghiera! Cure Stick, Pine Flaute! Nemici malvagi, volate subito via! Pretty Cure Healing Prayer... Fresh!" esclamò, disegnando il simbolo dei quadri con il flauto per poi scagliarlo sopra di lui, che venne appiattito al terreno creando una voragine nel selciato.
"Passion!" esclamò Pine.
"Si!" annuì lei. "Akarun!" chiamò Passion, inserendo nel cellulare una chiave rossa a forma di cuore dal quale uscì un'arpa che la ragazza strimpellò dolcemente "Canta, rapsodia della Felicità! Suona Passion Harp! E ora infuria, Tempesta di Felicità! Pretty Cure Happiness Hurricane!" esclamò, girando su sé stessa ed investendolo con un tornando di cuori e piume.
Dopo, tutto fu immobile.
"Grande!" esclamò Nino, raggiungendole "Lo avete messo K.O.!"
"Dov'è questa Ladybug?" chiese Peach, girandosi verso di loro "Non resterà fuori gioco a lungo!" esclamò.
"Dovrebbe essere già qui!" esclamò Alya, filmando intorno a sé con il proprio cellulare.
Un singulto li fece gelare, voltandosi lentamente videro l'essere riemergere dalla polvere e ruggire... dopodiché sparò un raggio viola dal simbolo che aveva sulla fronte.
"Via!" urlò Peach, prima di voltarsi e afferrare Marinette. Passion agguantò Alya, Pine Nino e Berry Adrien... poi si separarono, saltando in punti diversi del parco, mentre il raggio viola creava un cratere dove prima vi erano i ragazzi.
Peach portò Marinette dietro la fontana, dove restarono nascoste.
"Oh, i nostri poteri non servono a nulla" disse lei, mordendosi il labbro, guardando oltre la costruzione "Siete sicuri che Ladybug arriverà? Lei è la nostra unica speranza!"
Marinette si portò una mano alla borsetta, dove la testolina di Tikki annuì decisa.
"Love... cioè, Cure Peach!" si corresse, facendola voltare verso di sé "Di norma non potrei farlo ma... voi vi siete fidati di noi e noi ci fideremo di voi!" rispose, decisa, mentre Tikki usciva dalla borsetta. "Pronta? Tikki, trasformami!" esclamò.
Il Kwami venne risucchiato nell'orecchino e, in un lampo di luce rossa, i vestiti della ragazza vennero sostituiti da un completo rosso a pois neri. Peach la guardò meravigliata.
"Cure Peach... io sono Ladybug!" si presentò "Però questo deve restare tra noi, ok?" aggiunse, facendole l'occhiolino. La ragazza, dapprima sorpresa, sorrise annuendo.
"Ci puoi contare!" esclamò "Ora andiamo a fermare quell'Akuma!" aggiunse, alzandosi per tornare sul campo di battaglia.

"Ladybug!" esclamò Adrien, guardando la ragazza atterrare di fronte al mostro, accompagnata da Peach.
"È lei? Fantastico!" rispose Berry.
"Devo aiutarla!" decise il ragazzo, alzandosi dalla panchina dietro il quale erano nascosti "Noi manterremo il vostro segreto, ma in cambio tu dovrai mantere il nostro!" le disse, velocemente, lasciandola sorpresa "Plagg!" chiamò lui, aprendosi la giacca dal quale uscì un esserino nero, che incrociò le braccia.
"L'idea più stupida che potessi avere!" sbottò.
"Di questo parliamo dopo" rispose lui "Plagg, trasformami!"
Il Kwami venne risucchiato nel suo anello che da bianco divenne nero: in un lampo di luce verde, i vestiti del ragazzo vennero sostituiti da un costume da gatto.
"Mik... ehm, Cure Berry, io sono Chat Noir: affianco Ladybug nella lotta contro il male" spiegò "Ma questo non lo sa nessuno!" aggiunse.
Berry sbatté le palpebre, poi chiuse gli occhi e respirò a fondo mantenendo la calma "Ok, va bene, ho capito" annuì "Allora andiamo ad aiutarle!" aggiunse, alzandosi. Chat Noir la precedette con un balzo mentre Berry lo seguì correndo "Pine! Passion! Tocca a noi!" urlò.
Le ragazze si sporsero dietro gli alberi in cui erano nascoste e si scambiarono un cenno del capo "Restate qui!" dissero, all'unisono, ai due ragazzi prima di tornare a fronteggiare il mostro.

"Era ora!" esclamò Passion, guardando i nuovi arrivi.
"Eravamo impegnati" rispose Chat Noir "Qualche idea su dove possa essere l'Akuma?" chiese, rivolto a Ladybug.
"Uhm... non ha niente che possa sembrare un oggetto akumizzato" rispose lei, sondando l'essere con lo sguardo.
"Forse quel fiocco!" esclamò Pine, indicando il piccolo fiocco viola con un cuore nero al centro sistemato alla base delle orecchie.
"Ottima intuizione, Ino... ehm, Pine!" eslcamò Ladybug.
"Quindi, che si fa?" chiese Peach.
"Dobbiamo distruggere il fiocco e far uscire l'Akuma" spiegò Chat.
"Poi io lo purificherò" finì Ladybug.
"Ok, niente di più facile" esclamò Berry.
"Noi possiamo distrarlo mentre voi arrivate al fiocco" propose Passion.
"Ragazze" la interruppe Peach, attirando l'attenzione "Quel fiocco... non vi sembra familiare?" chiese, incerta, lasciandole a fissarlo perplesse.
"Beh, in effetti..." rispose Passion.
"Un po' si..." annuì Pine.
L'Akuma abbassò lo sguardo su di loro e alzò una zampa per schiacciarli, facendoli disperdere.
"E se ne parlassimo dopo?" propose Chat, tirando fuori il bastone.
"Sono d'accordo" acconsentì Ladybug, facendo roteare lo yo-yo. Entrambi si lanciarono all'attacco.
"Eppure..." mormorò Peach, vedendo i due eroi combattere contro l'Akuma.
"Peach!" urlò Tart, affiancandola, in preda al panico "Quello è il fiocco di Chiffon!" esclamò.
Peach, Pine, Passion e Berry si voltarono verso di lui ad occhi sgranati.
"Stai dicendo che..." cominciò Pine portandosi le mani alla bocca, incapace di finire.
L'Akuma tirò una zampata a Chat, facendolo volare contro un albero.
"E va bene, l'hai voluto tu" sbottò "Cataclisma!" esclamò, richiamando il potere della distruzione, ma proprio mentre stava correndo verso l'Akuma, Peach gli si gettò addosso.
"No, non fargli del male!" strillò, agguantandolo per la schiena e finendo entrambi per terra: la mano col Cataclisma toccò il selciato facendo aprire profonde crepe che si andarono espandendo.
"Ma che accidenti...?!" provò lui, ritrovandosi a pancia in sotto con la ragazza seduta sulla sua schiena.
"Non fargli del male!" ripeté "Quell'Akuma... è Chiffon!" esclamò, gli occhi pieni di lacrime.
Ladybug si voltò verso di lei: "La vostra orsetta?!" esclamò, ad occhi sbarrati.
"Non ci posso credere... abbiamo attaccato Chiffon!" mormorò Passion, portandosi una mano al viso, addolarata. Ladybug le raggiunse con un salto.
"Quella sarebbe la vostra Chiffon? Ma... Papillon non ha mai Akumizzato un animale!" ricordò.
"Chiffon non è un animale!" spiegò Tart "È un folletto!"
"Un folletto?!" esclamarono i due compagni.
"Viene dal Paese dei Dolci, che non è un Parco Divertimenti ma il nostro mondo" continuò "Quindi anche lei prova dei sentimenti... si sarà sentita triste per essersi persa ed è stata Akumizzata da questo Papillon" finì.
"Ma non possiamo lasciarla così, dobbiamo farla tornare come prima!" disse Chat Noir "Ti dispiacerebbe alzarti?" aggiunse poi rivolto a Peach, che si drizzò con qualche scusa.
"Che cosa facciamo?" chiese Pine.
"Usate la Clover Box!" suggerì Tart "Bloccandola nel Cristallo Purificatore sarà più facile raggiungere il fiocco!"
"Usare la Clover Box... su Chiffon" mormorò Pine.
"Se penso a tutto il male che le abbiamo fatto" bisbigliò Berry.
"Beh, dobbiamo provarci" esclamò Passion "Il Cristallo non la terrà a lungo, quindi dovrete sbrigarvi" aggiunse, rivolta a Ladybug e Chat Noir che annuirono.
"Ma Passion..." s'intromise Peach.
"È l'unico modo per salvare Chiffon!" ribatté lei. La ragazza sembrò voler ribattere, infine chinò il capo.
"Ok" acconsentì.
"Bene" annuì Ladybug, prendendo il proprio yo-yo e lanciandolo in aria "Lucky Charm!" urlò: tra centinaia di coccinelle, lo yo-yo si trasformò in...
"...un biberon?" chiese lei, vedendoselo cadere in mano, perplessa.
"Chiffon è una bambina" spiegò Peach "Quindi per nutrirsi le diamo il biberon" disse.
"Potremmo distrarla con il biberon mentre voi fate... quello che dovete fare" propose Chat, facendole annuire "In fretta, però" aggiunse, vedendo lampeggiare il proprio anello.
"Bene, andiamo Kitty!" esclamò Ladybug, avviandosi insieme a Chat. Con il proprio yo-yo volò intorno alla testa di Chiffon per attirare la sua attenzione, per poi appollaiarsi su un lampione "Ehi, orsettina: è l'ora della pappa!" esclamò, agitando il biberon. Gli occhi dell'Akuma si illuminarono e si voltò verso di lei. Chat diede un'altra occhiata al proprio anello che perse un'altra tacca.
"Ragazze!" esclamò.
"Pronte!" risposero sistemandosi in cerchio.
Peach portò le mani davanti a sé, facendo apparire lo strano carillon visto poco prima nella sua borsa.
"Ora, Clover Box, donaci i tuoi poteri! Formazione delle Pretty Cure! Pronte... Via!" recitò.
Passion fece apparire una foglia a forma di cuore rossa nelle proprie mani: "Foglia della Felicità, pronta! Cure Pine!" esclamò, lanciandola a Pine.
"Più una, Foglia della Preghiera! Cure Berry!" esclamò, facendo apparire una foglia gialla accanto alla rossa, e lanciandole a Berry.
"Più una, Foglia della Speranza! Cure Peach!" esclamò lei, facendo apparire una foglia blu accanto alle altre, lanciandole a Peach.
"Più una, Foglia dell'Amore!" esclamò, facendo apparire una foglia rosa, per poi lanciare il quadrifoglio in aria che s'ingigantì.
Ognuna di esse si posizionò sulla rispettiva foglia e il quadrifoglio calò su Chiffon, circondandola.
"Lucky Clover: Grand Finale!" recitarono in coro: un cristallo trasparente si erse intorno a Chiffon, imprigionandola.
"Adesso, Chat!" urlò Ladybug. Il felino si gettò dal lampione, aiutandosi con il proprio bastone atterrò sulla base del cristallo che si stava illuminando, pronto a purificarla, e afferrò il fiocco atterrando dalla parte opposta.
"Ladybug!" chiamò, lanciandolo. La ragazza lo afferrò e lo divise in due: l'Akuma vi uscì e cercò di volare via, ma la ragazza fu più svelta e la intrappolò nel proprio yo-yo, lasciandola poi uscire pura e bianca.
Infine, lanciò in aria il biberon, richiamando il potere del Miraculous.
Sotto lo sguardo meravigliato e luminoso delle quattro guerriere, tra centinaia di coccinelle rosse, piano piano tutto tornò al proprio posto.
"Magnifico" sussurrò Peach. Un vagito attirò la loro attenzione: poco lontano, seduta al centro del parco, vi era un piccola orsetta bianca di peluche con le orecchie gialle che si guardò intorno spaesata prima di scoppiare a piangere.
"Chiffon!" la chiamarono le quattro ragazze, correndo verso di lei e stringendola in un'abbraccio.
"Oh, Chiffon!" mormorò Peach, con le lacrime agli occhi, strofinandola contro il proprio viso "Non ti perderemo più, promesso!"
Ladybug e Chat Noir guardarono la scena soddisfatti, prima di battersi il pugno: "Ben fatto!" esclamarono, venendo distratti dai loro Miracoulus che suonavano. Si salutarono con un gesto della mano e sparirono, solo per tornare poco dopo come Marinette ed Adrien, raggiungendo Nino ed Alya.
Le guerriere si rialzarono, asciugandosi le lacrime, annullando la trasformazione in un fascio di luce colorato.
"Dove sono Ladybug e Chat Noir?" chiese Inori, guardandosi intorno.
Love lanciò uno sguardo a Marinette che annuì sorridendo, ignara del fatto che, pochi centimetri più in là, Adrien stesse facendo lo stesso con Miki.
"Ve lo spiego più tardi" rise Love.


🐞


C'era grande agitazione dietro le quiente del palco. Miki si stava facendo dare gli ultimi ritocchi ai capelli, acconciati in un'elaborato chignon per l'occasione e il vestito che indossava: l'ultima creazione di Gabriel Agreste.
"Nervosa?" le chiese Adrien, vedendola alzarsi dalla toeletta.
"Da cosa lo hai capito?" chiese lei, aggiustandosi la gonna come un tic nervoso "Kami, c'è un sacco di gente là fuori!" mormorò, affacciandosi oltre le tendine. Scorse Setsuna, Miki, Inori, Love, Marinette, Alya e Nino in prima fila: Marinette teneva in braccio Tart, che sembrava essersi affezionato alla ragazza, Love stringeva Chiffon.
Avevano riso parecchio per l'assurdità della cosa quando avevano scoperto che Marinette e Adrien erano i supereroi Ladybug e Chat Noir, più che altro perché avevano notato la cotta della ragazza nei suoi confronti (e come non capirlo?) quando da eroi lei lo degnava appena di uno sguardo mentre lui le sbavava letteralmente dietro: insomma, un'improbabile scherzo del destino.
"Tu non pensarci" suggerì Adrien, affacciandosi accanto a lei "L'importante è immaginare di essere ai soliti servizi fotografici: guarda avanti e basta".
Lei annuì, ancora leggermente agitata "Lo farò, grazie" sorrise, tenendo gli occhi incollati sulle centinaia di sedie intorno alla passerella. "Ah, riguardo la storia dei supereroi..." cominciò.
"Tranquilla, non diremo a nessuno di voi" l'anticipò lui.
"No, io mi riferivo a voi" rispose lei, guardandolo "Love sa chi è Ladybug ed ha avuto il permesso di dircelo" spiegò, vedendolo sgranare gli occhi "Non possiamo dirti chi è" aggiunse, anticipandolo "Però forse posso darti un indizio" acconsentì, vedendo il suo sguardo illuminarsi, speranzoso. Miki sorrise "È più vicina a te di quanto credi" disse.
"Miki Aono, sei la prima!" esclamò una voce, facendoli voltare "In passerella fra venti secondi".
"Arrivo!" rispose lei, chiudendo le tende.
"Aspetta!" la fermò lui "Non puoi dirmi qualcosa in più?" chiese, quasi disperato.
Miki gettò un'occhio ai modelli che si preparavano intorno a loro: "Dovresti guardare con più attenzione ciò che ti circonda" disse "Capiresti molto più di quanto immagini" concluse, avviandosi verso l'entrata della passerella.
Adrien la vide andare via, poi tornò a guardare fuori. Più vicina di quanto credeva... il suo sguardo si posò sui suoi amici: che fosse una di loro?
"Adrien Agreste, sei il prossimo!" lo chiamarono, distraendolo dai suoi pensieri.
"Eccomi" rispose. Diede un'ultima occhiata fuori poi richiuse le tende.
Miki raggiunse il soppalco, attendendo di essere annunciata, si mise dritta e fece un respiro profondo chiudendo gli occhi: pensò a sua madre, che l'aveva spronata tanto; a suo fratello, che aveva sempre tifato per lei; a suo padre, che ci teneva davvero. Poi pensò alle sue amiche: a Love, che conosceva da sempre e che l'aveva sempre sostenuta; a Inori, che le era sempre accanto; a Setsuna che, anche se unita al gruppo da poco, l'aveva sempre tirata su.
Pensò alle Pretty Cure, a quello che erano e a quello che sarebbero state.
Pensò a Tart, a Chiffon, a Miyuki, a Kaoru e a tutte le persone a lei care.
Doveva farlo, per loro prima che per sé stessa.
Aprì gli occhi e fece un passo avanti, decisa, immergendosi nella luce dei riflettori.


"I passeggeri sono pregati di prendere posto per il volo 3-4-7 in partenza dalla linea 13..."
"Allora, quando c'è la possibilità di rivedervi?" chiese Adrien, surclassando le comunicazioni di servizio.
"Beh, penso che ce ne staremo in Giappone per un po', al momento" rispose Setsuna "Le Pretty Cure non possono permettersi vacanze prolungate".
"Ma, chissà, quando sarà tutto risolto potremo tornare a trovarvi" disse Love, con Chiffon poggiata sul capo che dormiva.
"Ci farebbe piacere" rispose Marinette.
"Sarete sempre le benvenute sul mio Ladyblog" rassicurò Alya "Il video di voi che combattete è cliccatissimo!" aggiunse, mostrando le milioni di visualizzazioni eccitata, lasciandole leggermente sconcertate.
"Non fateci caso, è una fanatica!" commentò Nino, ricevendo un'occhiata seccata.
"Vi porteremo delle ciambelle del Doughnut's Café la prossima volta che ci vediamo!" rassicurò Tart.
"Fate buon viaggio e buona fortuna!" sorrise Marinette.
"Anche a voi" rispose Miki, facendo l'occhiolino: Alya e Nino non capirono ma Marinette e Adrien si. In risposta sorrisero entrambi.
"Sul serio, come fanno a non capirlo?"  bisbigliò Inori, in giapponese. Setsuna alzò le spalle, incredula almeno quanto lei.
"E dai!" le riprese Miki, stavolta in francese, prima che salissero sull'aereo.
Mentre salutavano le proprie amiche sporte ai finestrini, Adrien si piegò leggermente verso i compagni: "Sono delle ragazze in gamba" commentò.
"Molto" rispose Marinette, con lo sguardo perso nel veicolo che andava prendendo quota.
Love, dopo averli persi di vista, si poggiò alla propria poltrona pensando a cosa le attendeva un volta tornate a casa: "Anche noi abbiamo la nostra città da proteggere da Labyrinth" disse ad alta voce, attirando l'attenzione di Miki accanto a sé e di Setsuna e Inori, dietro di loro "Mettiamocela tutta!" esclamò alzando in aria Chiffon, che rise contenta. Le sue amiche sorrisero.
"Si!"
  
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