Tipologia: One Shot
Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Genere: Romantico, Sentimentale, Generale
Rating: Verde
Credits: //
Note dell'autrice: scritta prima della pubblicazione di pesca…e perciò
mooolto infantile e orrenda. Perdono.
″Save me… from them!
Correva
per i corridoi della scuola. Doveva far presto, sfuggire dalle loro grinfie.
Sentiva dei passi dietro di lei, che avrebbe riconosciuto fra mille . Loro
l’avevano vista, non aveva più scuse. Doveva parlargli. “Manco morta” sussurrò
la ragazza tra se e se. Diminuì il passo e si accorse di essere arrivata in
sala mensa. “Qui mi potrò nascondere” pensò la ragazza dai capelli rossi. Ma
dove? Niente avrebbe potuto proteggerla da loro. Che in questo momento la
stavano raggiungendo. Si voltò indietro e notò che il rumore di tacchi si
faceva sempre più vicino. “Pensa…avanti Sana, pensa!”. Ed ecco l’illuminazione.
Vicino alla finestra, circondato da dei caschetti marroni e neri, una testa
biondo grano spiccava tra le altre. “Hayama…”
*
Si
stava annoiando a morte. Il suo cosiddetto “migliore amico” non faceva altro
che domandargli se questa o quella era la risposta giusta al compito di
matematica; non si rendeva conto che non lo stava ascoltando minimamente???
Akito Hayama,l’indiscusso ragazzo più famoso di tutto l’istituto si guardò
intorno in cerca di qualcosa che attirasse la sua attenzione e, guarda caso,
qualcosa (o meglio qualcuno) attirò il suo sguardo come una calamita. Una certa
ragazzina di sua conoscenza entrò correndo nella sala mensa. I capelli raccolti in due code laterali erano
tutti scompigliati e si guardava intorno come se sospettasse da un momento all’
altro di essere attaccata. Che diavolo stava combinando questa volta Kurata???
Quando la ragazza incontrò lo sguardo del biondino sorrise e si incamminò verso
di lui a passo spedito. Hayama represse a stento un brivido:di qualunque cosa
si trattasse, Kurata l’aveva appena messo in mezzo.
*
Odiava
mettere in mezzo Hayama, il suo migliore amico-nemico, ma si ripeté più volte
che non aveva scelta. Si, Akito sarebbe stato un perfetto evasivo. Chi poteva
pensare che lei si sarebbe rifugiata da lui? Affrettò il passo e si sciolse
velocemente le due code; avrebbero sicuramente impiegato più tempo a scovarla,
visto che sicuramente si sarebbero guardate intorno alla ricerca di una ragazza
della loro età dai capelli rossicci raccolti in due codini. Si allisciò i
capelli nervosamente: sicuramente erano arrivate vicino alla mensa. Alzò gli
occhi verso Hayama e si sentì morire: lo sguardo del biondino era fisso su di
lei, sicuramente aveva visto. Alzò un sopraciglio con fare interrogativo e Sana
dovette ammettere che era davvero bello. Era seduto sul tavolo, circondato dai
suoi vecchi amici delle elementari e qualche altro nuovo arrivato di cui lei
non conosceva al nome. Vicino a lui Tsu, il suo migliore amico, che agitava le
mani mentre stava dicendo qualcosa al biondino, che ovviamente non lo stava
seguendo affatto. Sospirò. Come dirglielo? Non poteva nemmeno contare sull’
aiuto delle sue due migliori amiche, che si erano sacrificate per lei, perché
lei potesse scappare. Entrò nella cerchia dei “seguaci di Hayama” (che in
questo momento la guardavano scocciati per la sua interruzione ma anche
abbastanza interessati) e concentrando tutte le sue energie disse al ragazzo
che si trovava davanti :” Ti prego Hayama, nascondimi. Salvami”.
*
Impiegò
pochi secondi per riprendersi. “Come hai detto Kurata?”. La vide sbuffare e
guardarsi intorno ancora una volta. “Mi hai capita. Ti prego, ti supplico, nascondimi”.
Che cosa pensava quel suo cervellino? Nasconderla? Da chi? “E perché dovrei,
Kurata?” “Perché –spiegò lei con quel tono scocciato,come se dovesse spiegare
una cosa importantissima a un bimbo di due anni-loro non si aspettano che io
venga qui”. Il biondino non la seguiva più. Loro??? Chi erano loro? Tutta
questa storia non quadrava. Rimase in silenzio un secondo di più perché la
ragazza, mani a pugno sui fianchi disse: “Adiamo Hayama-kun…fammi questo
piccolo favore solo per questa volta.” “E io cosa ci guadagno???”. A quella
domanda vide il volto della ragazza contrarsi in una smorfia e a denti stretti
rispondere “Tutta la mia gratitudine, Hayama”. Il ragazzo ghignò. Odiava farla
arrabbiare, osservare il suo volto arrossire di rabbia, e i suoi occhi illuminarsi
di una luce che, a suo dire, interpretava come omicida. il biondino sbuffò,
alzando gli occhi al cielo e poi proseguì. “Dimmi chi sono loro”.
*
La
ragazza strabuzzò gli occhi. Non sapeva…come diavolo faceva a non saperlo???
Guardò il ragazzo e capì che non l’avrebbe mai aiutata se lei non gliel’avesse
detto. Abbassò gli occhi. In verità tutta quella storia la faceva sentire
strana…la lusingava? “Le partecipanti del SFC” disse con voce bassa la ragazza.
Non voleva vedere la faccia di lui quando l’avesse scoperto. L’avrebbe presa in
giro e lei non voleva. “Il…che?”. Possibile che il ragazzo non lo sapesse? Sana
si guardò nuovamente indietro e con orrore notò che la stavano cercando.
Fermavano le persone domandando di lei, la loro idol…dannazione odiava essere
adulata! “Le partecipanti del… Sana-chan Fun Club”
*
Non
resistette. Scoppiò a ridere. Ma la cosa più straordinaria era che la ragazza dagli
occhi marroni davanti a lui tenne gli occhi bassi. Si vergognava? Alla fine era
normale, lei era una star! Ma non si comportava come tale. Era la ragazzina
più…normale che lui conoscesse, benché…fuori dal comune. “Chi sono?- chiese il
ragazzo di malavoglia-se ti devo “proteggere” (e dicendo questa parola utilizzò
un tono estremamente sarcastico, di cui rise tutta la sua cerchia) descrivimele
per lo meno”. La ragazza alzò lo sguardo sul biondino, furente. Ovviamente non
aveva apprezzato la battuta. “Tutte e tre capelli castano-rossicci con due code
laterali (inutile dire che imitavano la ragazza), sopra la divisa portano una
maglia bianca con la mia faccia e una spilla con su scritto “faccio parte del
SFC”…, direi è tutto”. Ghignando il ragazzo le cercò con lo sguardo. Nonostante
la volontà di assomigliarle…non sarebbero mai state all’ altezza di quel ’ impicciona
ragazzina di cui si era innamorato. Mai. “Trovate” disse alla ragazza, tornando
a fissarla. “Come vuoi che ti salvi????” disse poi divertito. La vide arrossire
e mormorare a bassa voce : “Non…non ci avevo pensato.” Hayama non poté
trattenere un ghigno. Vederla così debole era raro, e lei era maledettamente
bella quando era in imbarazzo.
*
Evidentemente
Akito si doveva divertire davvero molto. Già. Lui. E lei? “Credo sia troppo
tardi…” la voce del biondino la distrasse e seguendo lo sguardo del ragazzo
raggelò. L’avevano trovata e ora si stavano dirigendo a passo di carica verso
di lei. “Merda- si lasciò sfuggire la ragazza ( e la cosa sconvolse i suoi
amici; Sana non diceva mai parolacce…doveva essere disperata!)-ora dovrò
rispondere a tutte le loro domande!”. Implacabili avanzavano e Sana potè notare
la loro somiglianza con Rei-kun quando la stava per fregare con qualche
stupidissimo contratto che “avrebbe migliorato la sua popolarità”. Era in
trappola. Dannato Hayama! Gli aveva solo fatto perdere tempo. E ora? Chi poteva
saperlo. Ma quel ragazzo gliel’ avrebbe pagata di sicuro. O lei non si chiamava
più Sana Kurata.
Si
girò furente verso di lui. Almeno, prima di morire, se ne sarebbe andata in
gran stile. E la storia di un omicidio…non suonava poi così male; sempre meglio
della sua morte volontaria. “Hayama….”disse lei in modo tetro.
*
Lo
sapeva che di sicuro l’avrebbe pagata cara; ma non aveva assolutamente voglia
di sorbirsi una sua sfuriata, Kurata sapeva essere molto cattiva quando voleva.
Doveva elaborare in fretta. Ormai le tre si erano avvicinate al suo territorio,
e guardavano la SUA* ragazza come se fosse un pezzo di carne. E gli venne.
Proprio mentre loro (ormai pensava come la ragazzina) entravano nella sua
cerchia capì come salvarla. Certo ci avrebbe rimesso lui ma…alla fine nemmeno
tanto. Sorrise. Si, sarebbe stato divertente.
La
ragazza si era già girata sussurrando in modo tetro il suo nome. “Ohoh la
ragazzina é arrabbiata… e lo sarà ancor di più”, non si trattenne dal pensare.
Veloce le mise una mano sotto il viso e con l’altra sui fianchi l’attirò a se.
Un secondo prima di far toccare le sue labbra con quelle della rossa la guardò
negli occhi. Nonostante lo sguardo arrabbiato, i suoi occhi lo ipnotizzavano.
Chiuse gli occhi approfondendo il bacio, giocando e un po’ lottando con la
lingua di lei. Come mai non si ribellava? La ragazza aveva sempre sdegnato
certe…attenzioni da parte sua. E adesso…era piuttosto partecipe. Avrebbe pagato
oro per sapere cosa stava pensando la rossa. Ma alla fine non gli importava più
di tanto, per ora il ragazzo voleva solo godersi quell’ attimo irripetibile.
*
Ebbene
si. La ragazza non sapeva che fare. Inizialmente aveva pensato che Akito
volesse giocare con lei, ma poi con la coda dell’ occhio aveva visto “quelle”
che si erano fermate. Era per caso il piano del biondino? Poteva fidarsi? Si.
Perché nonostante fosse odioso il 99% del tempo, lei aveva potuto vedere quel
1% che mostrava il suo lato gentile. E a lei non dispiaceva. Come non le
dispiaceva la mano calda del ragazzo sul suo fianco o le carezze impercettibili
che faceva sul suo viso, come del resto la sua lingua, che con dolcezza e
bramosia cercava la sua compagna.
Dannazione
si stava lasciando baciare! E non un bacio qualunque! Sicuramente avrebbe pagato
lo scotto. “Conoscendo Hayama…”.
Il
problema ora era un altro. Come togliersi di mezzo e definitivamente dai piedi
le sue fan-siamo-pazze-di-Sana-chan???** E come uscirne vincente? La ragazza
non lo sapeva. Mentre affidava la “missione” ad Hayama, sperò vivamente che lui
fosse sicuro di quello che doveva fare.
*
A
malincuore il ragazzo dai capelli color grano allontanò le sue labbra da quelle
della ragazzi***…angelo. E lo era davvero. Capelli castano-rossicci
liscissimi, e un viso che di umano non possedeva davvero nulla. Il suo angelo
personale che lo aveva salvato dall’ oscurità. Ed aveva avuto l’occasione di
potersi appropriare delle sue labbra più volte. Quattro,per la precisione. Riaprì
gli occhi e vide Kurata che lo fissava con sguardo omicida. Stranamente però
non gli mise paura come al solito…probabilmente perché in quel mare color
cioccolato aveva letto oltre la sua irritazione. Elettricità. Ecco cos’era.
Pura,vitale. Esattamente quello che aveva provato quando aveva sfiorato la
prima volta le labbra di lei. “Spero vivamente che tu sappia cosa stai
facendo…e comunque dopo facciamo i conti” soffio la ragazza vicina (troppo
vicina) alle sue labbra. Il ragazzo ghigno e avvicinò ancora di più il viso a
quello della ragazza. “Non vedo l’ora…” disse il ragazzo con voce roca.
*
La
ragazza arrossì fino alla punta dei piedi. Quel…quel maledetto lo faceva a
posta! Ma ora si doveva concentrare. Tutto dipendeva da come avrebbero reagito
le sue fan. Si girò verso di loro. Occhi sbarrati, bocca spalancata…”ci manca
solo la bava” pensò la rossa ironicamente. La prima a riprendersi fu il “capo”
(Ka-Kaho? Si chiamava così no? Ma che razza di nome era?) che con voce sorpresa
disse: “Oh Sana-chan noi…scusa non avevamo capito che…prima…quando sei
praticamente scappata…insomma si, non sapevamo stessi andando dal tuo ragazzo.
Ci dispiace così tanto...forse è il caso lasciarvi da soli”. Le ragazze al suo
fianco (dopo essersi riprese molto lentamente dallo shock) annuirono
energicamente e, tutte contemporaneamente, si allentarono. La ragazza sospirò di sollievo appoggiandosi
al ragazzo. Per oggi l’aveva scampata. “Allora Kurata?”
*
Ora
che quel problema “l’aveva lasciato da solo” con Kurata, non vedeva l’ora di
divertirsi con la ragazza. La ragazza si girò nuovamente verso di lui. “peccato
che sono circondato da idioti…e da Tsu continua a guardarmi con aria omicida”-
pensò il ragazzo.
“Allora
cosa, Hayama?” disse la ragazza acida. Hayama ghignò. Stavolta era proprio
arrabbiata. “Sai…dovresti dire quella parolina magica…” “Ovvero?” “Grazie? O se
proprio vogliamo essere più specifici
*
“Come
hai fatto a liberarti di quelle 3? Io rischiavo di morire!” piagnucolò Aya-chan
(leggi pasticcino alla fagola) appena vide la sua amica arrivare. Aveva perso
quasi metà della pausa pranzo lontano dal suo orsacchiotto dolcissimo per lei!
“Lascia stare guada…” disse la rossa velocemente. Ci mancava solo che le sue
amiche venissero a sapere che aveva baciato Akito. Erano secoli che quelle due
affermavano che lei e Hayama erano davvero una bella coppia. Parere condiviso
anche da Tsuyoshi ma non dai due interessati. “Andiamo a mangiare? Ho una
fame!” disse lei cercando di cambiare velocemente il discorso. La sua migliore
amica annuì entusiasta e, prendendola sotto braccio la condusse verso un tavolo
dove si trovavano tutte le sue amiche. Si sedette e di malavoglia incominciò a
mangiare qualcosa, ritornando con la mente a quel bacio. Chissà cosa stava
facendo in quel momento Hayama? Senza farsi notare gettò uno sguardo al tavolo
dei ragazzi, ma il suo sguardo fu subito intercettato dal biondino. Arrossì al
quel piccolo contatto visivo, ma mantenne lo sguardo fisso su di lui. Inconsciamente
aveva ingaggiato una lotta “all’ ultimo sguardo” che lei voleva, doveva assolutamente vincere.
Ma così non fu.
“Grazie…”
sussurrò lei al ragazzo prima di abbassare lo sguardo. Aveva perso nuovamente.
Ma andava bene così.
Note autrice
*Akito e Sana non stanno insieme…ma
sapete…SUO territorio, SUA ragazza!!!! XD
**fa
rimaaaa! È una cavolata ma la dovevo dire!!!!
***inizialmente
aki dice ragazzina,ma poi cambia termine!
****spiego
un po’(dovrei farlo più spesso *_*)…vi ricordate quelle stupide “battaglie” che
facevano alle elementari aki e sana? Ecco…Hayama si riferisce a quello!!!XD
Angolo Autrice
*trix entra facendosi piccola piccola* lo
so,forse non ne potrete più di me…ma che ci posso fare?in mancanza di internet
continuo a sfornare shot e quant’altro! Tornando a questa particolare shot tengo a precisare che è stata scritta
prima di “Pesca”. Si nota,vero? Cooomunque io la vorrei pubblicarla,giusto per
vedere se vi piace. Un basino