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Autore: Biceportinari03    29/08/2017    0 recensioni
La seconda long in cui mi cimento, che emozione u.u
Che dire, in questa fic riporteremo alla luce eventi di tanti anni fa... riprenderemo la storia di Efren e di sua madre, e un nuovo personaggio collegato a questi ultimi due farà la sua comparsa, assetato di vendetta. Ma a calmare gli animi turbati della nuova fanciulla ci penserà un uomo, che alle sue spalle ha un passato più tormentato di quanto avessimo mai immginato... purtoppo l'arrivo della ragazza non porterà solo tanti sorrisi sul volto dell'uomo, ma tanti orribili ricordi riaffioreranno alla Villa. Un passato che tutti speravano fosse dimenticato...
Spero vi piaccia! ^^
Estratti:
《Non posso crederci...》
Amanda sentì una voce rude e profonda alle sue spalle. Un timbro che sembrò arrivarle dritto al cuore e scuoterlo violentemente, data la fitta che sentì all'altezza del petto. Non sapeva spiegarsi il perché di quel fenomeno, ma sapeva che una ragione doveva esserci.
Si voltò, la voce proveniva da quell'uomo che poco prima aveva incrociato mentre usciva dallo studio di Francisca.
Si guardarono per secondi che parvero interminabili.
L'uno era perso negli occhi dell'altra, e nessuno dei due sapeva spiegarsi il motivo.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Francisca Montenegro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 3: Alla fine ci incontriamo


Era arrivata la sera, e per i lavoratori di Donna Francisca era giunto il momento di tornare alle rispettive case per cenare assieme alle loro mogli e ai loro figli.
Amanda decise di andare a fare un giro in paese, dato che non aveva nient'altro da fare. Le sarebbe dispiaciuto lasciare così presto quel gradevole paesino, dopo aver svolto il compito per il quale era arrivata fino a Puente Viejo.

Mentre si dirigeva nel capanno degli attrezzi per cambiarsi nuovamente, trovò qualcuno ad aspettarla sulla via.
《Mi state tenendo d'occhio, capomastro?》Fu questo il commento ironico di Amanda, dopo essersi ripresa da quell'attimo di sorpresa.
《Non è forse il mio dovere?》Rispose lui, accennando un sorriso che, nonostante i suoi lineamenti rudi e severi, si addiceva alla perfezione al suo volto, facendolo sembrare più dolce.
Forse non avrebbe dovuto lasciarsi scappare quel sorriso. Con i suoi lavoratori mai se lo sarebbe permesso.
《Fate attenzione, o potrei pensare di avere a che fare con un maniaco》Disse lei, tagliente, mentre si allontanava senza nemmeno guardarlo. Lui la prese per le braccia, con fare per nulla delicato, costringendola a guardarla negli occhi. Aveva bisogno di fare chiarezza su molte cose che avevano a che fare con quella ragazza.
《Oh, e adesso diventiamo anche violenti?》Non si aspettava un gesto del genere dal capomastro, ma mantenne la calma e l'ironia, come era nella sua indole.
《So chi sei, ragazzina.》Nemmeno la guardò negli occhi quando pronunciò questa frase.
《Mi state facendo male, volete che mi metta a urlare?》
《So chi sei, ragazzina.》 Ripeté lui, più forte, stavolta scandendo bene le parole.
Lei esitò qualche attimo.
《Beh, e che volete che vi dica? Tanto meglio, non mi piace nascondermi. E inoltre non penso di restare qui a lungo.》Rimase fredda, impassibile, nascondendo quanto in realtà quel fatto l'avesse scossa.
《Cosa c'è, pensi che non ti capisca? Pensi davvero che io non soffra per la morte di tua sorella? Lo pensi davvero? Violeta era la donna che amavo lo capisci Amanda?!》Mauricio stava perdendo la calma, era troppo doloroso per lui ricordare i bei tempi andati.

Amanda ebbe qualche sussulto, che presto si trasformarono in una risata, che dopo poco divenne isterica. È un vizio dell'essere umano cercare di sdrammatizzare in questo modo i momenti spiacevoli.
《Certo, voi la amavate, capomastro? Ma non mi dite. La amavate così tanto da lasciarla morire così?》E mentre gridava queste parole, più a se stessa che a lui, continuava a ridere isterica, anche per non dover sentire la risposta dell'uomo.
《Tu non sai cosa sia successo realmente, ragazzina. Smettila di attribuirmi colpe di altre persone. Tu non sai quanto i sensi di colpa mi abbino tormentato da quel giorno maledetto da Dio. Dì e notte. Tu non sai quanto mi sia costato andare avanti così ogni giorno della mia vita, non mostrare il mio reale stato d'animo a nessuno, quando in realtà avrei voluto solamente mettermi un cappio al collo. Sai cosa provo ad averti qui, vederti ogni giorno, tu che sei il ricordo perenne di Violeta? Non sai niente del mondo, ragazzina.》
Lei smise di ridere all'istante.
《Tu invece non sai niente di me, capomastro. Non parlare se le cose non le sai. So più cose del mondo di quante tu possa aver imparato nella tua schifosa vita, e non dirmi che non so nulla su cosa sia successo a mia sorella! So che quella serpe ti ha ordinato di non dirmi niente, ma a me non importa! Non importa! Non mi interessa affatto di cosa tu abbia passato se non puoi dirmi nient'altro, lasciami andare!》Era furiosa, non le importava minimamente di essere stata tanto scortese con un suo superiore, né se questo poteva costarle il posto di lavoro.
Si liberò dalla stretta e corse via, le lacrime appena accennate a velarle gli occhi color pece.
Era tanto tempo che non piangeva, quasi non ricordava la sensazione.
Quando, tanti anni prima, aveva saputo della morte della sorella, era come se le sue lacrime avessero deciso di rimanere bloccate lì, per sempre, senza mai uscire. Sapeva ormai che piangere era inutile, perché vita era crudele e sempre sarebbe stato così. Non serviva a niente lamentarsi, bisognava solo rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Così giovane, e già con questi pensieri per la testa...
E ora quelle lacrime uscivano di nuovo...
E tutto per colpa di quel capomastro.
Ma cos'aveva lui di diverso?
Perché, perché aveva quello strano potere su di lei?
E soprattutto, perché aveva quella strana sensazione di conoscerlo?


Si rinchiuse nel capanno degli attrezzi, le lacrime finalmente libere da quella prigione sgorgarono, furiose come un temporale.
Parlare di sua sorella in quel modo era stato troppo pesante, per lei.
Era l'unica persona che la avesse mai amata, l'unica di cui le importasse veramente.
A confronto con il comportamento freddo e distaccato che manteneva sempre con tutti, adesso sembrava quasi una bambina in lacrime per un capriccio.

All'improvviso, in quel temporale di lacrime, un lampo.
Ma certo, come aveva potuto essere così sciocca?






Puente Viejo, Aprile 1890

Cara Amanda,

Come va la vita nei campi? Spero che sia tutto tranquillo lì, e spero che anche mamma e papà stiano bene.
Mi mancate tutti tantissimo, ogni giorno prego per tornare presto da voi. La signora è severa, sì, ma la paga è molto buona e non posso lamentarmi.
Inoltre c'è una persona, un uomo, che lavora come me per la matrona. Che posso dirti, è una persona così gentile, generosa, non si direbbe affatto dal suo aspetto. Ogni giorno lui è lì per me, a rincuorarmi con parole dolci dalla stanchezza o da qualche rimprovero della signora più aspro del solito. Ha degli occhi color ghiaccio, bellissimi, ma non esprimono per nulla freddezza, e una barba appena accennata di un colore scuro. Sembra più vecchio della sua età, per via dello stremante lavoro che svolge nei campi. Vorrei tanto che tu lo conoscessi, ti piacerebbe come persona. Pensa che ha lo stesso nome del nonno, Mauricio. Mi ricorda così tanto lui...
Ma che sciocca sono, sto parlando tutto il tempo di lui... non posso farci niente, ormai è diventato una persona fondamentale nella mia vita.
Rispondimi al più presto Amanda, e tieni duro. Sono sicura che presto avremo modo di rivederci. Te lo prometto.

Tua,
Violeta






Sei tu, Mauricio?


Un sorriso sarcastico nacque sul viso della giovane donna.

Non pensavo che alla fine ti avrei incontrato, bastardo.





*Angolo autrice*
Salve, eccomi tornata! E in questo capitolo si risolvono tutti i nostri dubbi sulla strana sensazione di Amanda di conoscere Mauricio. Accidenti, in realtà si sarebbe dovuto scoprire molto più in là, e questo incontro tra la protagonista e il capomastro doveva essere fatto di poche parole spiccicate lì, e invece è diventato un intero capitolo ^^" non posso farci niente, le dita sulla tastiera si sono mosse da sole, e i personaggi anche u.u Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se vi va fatemelo sapere con una recensione.
Alla prossima!
Bice <3
  
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