Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=vk2S3G9nUdE.
★Autore:
Kamy
★Fandom: DBZ.
★ Iniziativa:
Questa storia partecipa al Contest di
scrittura “Back to school” a cura
di Fanwriter.it!
★ Numero
Parole: 513.
★ Prompt
traccia: 5. A
e B lavorano come maestri in
un asilo.
Maestri
d’asilo
Marron
sollevò la bambina da sotto le ascelle e la
fece sedere sul banco, passandole la spazzola tra i capelli,
lisciandole le
ciocche more ribelli. Si voltò e vide Trunks davanti alla
finestra. La luce del
sole faceva brillare il suo viso, le sue iridi azzurre erano liquide e
le sue
labbra sottili erano piegate in un sorriso.
Trunks
era intento a pulire il naso alla piccola
davanti a lui, quest’ultima ridacchiò e
piegò di lato il capo, facendo
ondeggiare i codini azzurro cielo.
Marron
si tornò a voltare verso la piccola davanti a
sé, finendo di pettinarle i capelli.
“Hai
finito il tuo disegno, Pan?” domandò gentilmente.
La
piccola dimenò i piedi e sporse il labbro
inferiore, annuendo.
“Cosa
c’è?” domandò la giovane. Pan
le afferrò una
ciocca di capelli biondi e la tirò, mentre Marron appoggiava
la spazzola sul
banco.
“Non
ho sonno” si lamentò Pan.
Marron
la prese nuovamente in braccio e la cullò.
“Sono
andati a dormire tutti i tuoi compagni. Non vuoi
dormire anche tu?” chiese.
<
Le regole dell’asilo sono chiare. Dopo pranzo,
dobbiamo mettere tutti i piccoli a nanna > pensò.
“No”
brontolò Pan.
Marron
le sorrise.
“Su,
non fare i capricci. Quando ti svegli, potrai
giocare con tutti gli altri” la rassicurò.
Trunks
le si affiancò, teneva l’altra piccola stretta
al petto.
“Non
vuoi dormire accanto alla tua migliore amica? Bra
è molto stanca e lei vuole dormire” disse
gentilmente.
Pan
corrugò la fronte e batté le palpebre
ripetutamente.
“Ok,
dormo” si convinse.
Marron
guardò Trunks e arrossì.
“Ti
ringrazio per averla convinta, tra noi due sei il
più bravo con i piccoli” ammise.
Raggiunsero
in punta di piedi la stanza in penombra,
dove c’erano una serie di letti a castello di metallo rosso.
Coricarono le due
piccole, togliendogli le scarpe e rimboccandogli le coperte.
Controllarono gli
altri piccoli intenti a dormire.
Uno,
dai disordinati capelli neri, aveva la gambina
fuori dal letto e con quella, ogni tanto, dava calci per sbaglio al
piccolo del
lettino sottostante, dai capelli mori che ricadevano verso
l’alto.
Trunks
mise a posto il piedino di quello di sopra,
mentre Marron controllava che quello di sotto non si fosse ricoperto di
lividi.
Senza
far rumore uscirono dalla stanza e socchiusero
la porta.
“Ho
solo più esperienza di te. Tu sei nuova in questo
asilo” bisbigliò Briefs.
“Sono
nuova come maestra in generale” ammise Marron.
Trunks
chiuse gli occhi e le sorrise.
“Anche
tu ci sai fare, devi solo credere di più in te
stessa. Magari una di queste volte c’incontriamo dopo il
lavoro e ti racconto
qualche episodio specifico, così ti può servire
come dritta per il futuro”
propose.
“Tipo
davanti a un caffè?” chiese Marron.
Arrossì e il
battito cardiaco le aumentò.
“Tipo”
ammise Trunks.
<
È così carina e dolce con i piccoli, inoltre
sembra apprezzarmi così, per quello che sono. Da quando
lavoro al suo fianco,
la mia vita mi sembra più semplice. Come se si fosse tinta
dei colori pastello
dei disegni di questi piccoli angeli di cui posso occuparmi >
pensò.
“Con
piacere” accettò Marron.