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Autore: NanamiStar    24/09/2017    1 recensioni
Izuminokami Kanesada x Mutsunokami Yoshiyuki: "L'odore di terra bagnata gli impregnava le narici.
Seduto sotto un albero che poco lo riparava dalla pioggia, Izuminokami Kanesada fissava il vuoto di fronte a lui, gli occhi persi nei ricordi di quell'ultima battaglia.
Una goccia d'acqua saltò dalla punta del suo ciuffo alla sua mano destra; la ferita gli bruciava ancora sotto la fasciatura improvvisata.
Ancora una volta gli devo la vita, pensò guardandosi la benda."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Izuminokami Kanesada
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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RIFLESSI D'AMBRA

 

 

L'odore di terra bagnata gli impregnava le narici.

Seduto sotto un albero che poco lo riparava dalla pioggia, Izuminokami Kanesada fissava il vuoto di fronte a lui, gli occhi persi nei ricordi di quell'ultima battaglia.

Una goccia d'acqua saltò dalla punta del suo ciuffo alla sua mano destra; la ferita gli bruciava ancora sotto la fasciatura improvvisata.

Ancora una volta gli devo la vita, pensò guardandosi la benda.

I suoi pensieri vennero interrotti all'improvviso, quando avvertì un movimento alle sue spalle. Mutsunokami Yoshiyuki si sedette accanto a lui con un ghigno soddisfatto sul viso. Teneva tra le mani la casacca azzurra, simbolo degli Shinsengumi1, che il suo compagno indossava sempre sulle spalle.

<< Ci bagneremo meno usando questa >> disse coprendo la sua testa e quella di Izuminokami, il quale esibì una faccia stizzita più per non averci pensato egli stesso, che per l'audacia mostrata da Mutsunokami.

<< Come va la mano? >>

A quella domanda Kanesan2 si portò d'istinto il pugno destro al petto. << E' solo un graffio. Sono sicuro che la fasciatura sia stata eccessiva >> rispose sulla difensiva.

Poi il suo sguardo andò al polso nudo di Mutsunokami e la scena di poco prima gli affiorò di nuovo alla mente. Se non fosse stato per lui, che si era lanciato sul nemico senza pensarci, rischiando la sua stessa vita, il suo sarebbe stato ben più di un taglio. << Arigatou3,

Mutsunokami >> sussurrò, tornando a guardare il paesaggio reso grigio dall'aria satura di pioggia.

Yoshiyuki abbozzò un sorriso a labbra chiuse, socchiudendo le ciglia, assonnato, e piano si appoggiò alla spalla di Izuminokami. << Presto saremo a casa. >>




 

Era trascorsa una settimana esatta dall'ultimo incarico del secondo plotone. Izuminokami aveva fatto rapporto al Saniwa2, come da protocollo. La storia era stata salvata ancora una volta, con vittime tra i civili pari a zero, cosa di cui andava particolarmente fiero e che gli risollevava sempre l'animo. D'altronde, questa missione era stata una inezia, se paragonata all'incubo che aveva vissuto durante la battaglia di Hakodate3.

Nonostante tutto questo, il suo spirito era inquieto mentre si avvicendava assieme a Horikawa Kunihiro nel cortile della cittadella.

Nel suo sempre presente desiderio di dare un ordine ai propri pensieri, aveva cercato più volte di scandagliare i possibili motivi di quell'agitazione. L'ultima risposta, la più soddisfacente che aveva trovato, con l'aiuto di Kunihiro, era giunta quella mattina, verso l'alba, e ruotava attorno all'imminente festa di Primavera che Hasebe e Shokudakiri avevano iniziato ad organizzare sotto esortazione del Saniwa, a sua volta entusiasmato dall'idea portata avanti in un primo momento da Mutsunokami e Nikkari Aoe.

L'unico dettaglio su cui non si era soffermato era il motivo per il quale quella festa avrebbe dovuto procurare ansia ad una mente tanto equilibrata come la sua.

<< Kanesan ... Kanesan! >> chiamò Kunihiro, tirandolo per la manica del kimono

Izuminokami si voltò verso dove Kunihiro stava tendendo l'indice e rimase folgorato dall'oceano di lanterne e festoni colorati che riempivano il cortile fino al grande ciliegio ormai in fiore.

Le tavole di legno della mensa erano state trasportate al di fuori, ed erano imbandite di ogni leccornia che le mani sapienti di Shoku avevano saputo cucinare.

<< Ma quando ...? >> Si sentì un po' a disagio davanti a tutto quello sfarzo, sapendo che a causa della sua mano non ancora del tutto guarita, lui era riuscito solo a scegliere la musica per quella sera.

Kunihiro, leggendo come sempre i suoi pensieri scosse la testa. << Andiamo dagli altri, Kanesan! Ricordati che è stato il nostro Aruji4 in persona a ordinarti di non forzare la mano. Dopotutto, devi maneggiare una katana. Ricordi cosa successe a Sakamoto Ryoma a causa di una brutta ferita alle mani... >>

Stavano camminando sull'erba soffice, in direzione del banchetto. Jiroutachi versava del sakè a dei poco convinti Otegine e Tonbokiri, finendo per bere anche dal loro bicchiere ad ogni giro; Gokotai leggeva un libro di fiabe orientali a Sayo, che lo guardava con un cipiglio serio, ma curioso, assaporando ogni parola.

Ryoma... a quel nome il cuore di Izuminokami aveva mancato un colpo, e quell'attimo di distrazione che lo aveva fatto tranquillizzare svanì come il baluginare di una candela contro il vento.

Un raggio di sole gli finì dritto negli occhi, accecandolo per un momento quando si sedette accanto a Kunihiro, su una delle coperte adagiate per l'occasione sull'erba. La sua mano si mosse a schermarsi gli occhi, e quando la abbassò notò, proprio a pochi passi da lui, Mutsunokami che rideva e scherzava con Nagasone. Era una scena ordinaria, Mutsunokami scherzava a quel modo sempre e con tutti, eppure qualcosa gli fece attorcigliare lo stomaco e aumentare il senso di disagio che già provava.

Il vento soffiò per un attimo con più violenza. Izuminokami vide una ciocca di capelli di Mutsunokami minacciare di finirgli in faccia e Nagasone sorridere, accarezzandogli i capelli per riavviarli.

Deglutì.

<< Forse dovremmo chiedere a qualcuno se ha bisogno di una mano. In fondo la sinistra posso usarla. E' da sciocchi restare qui seduti, mentre gli altri si danno da fare. >>

Kanesan si mise in piedi e si avviò a passo svelto verso Jiroutachi prima ancora che Kunihiro potesse realizzare le sue parole.

<< E cosa mai potrebbe servire a Jiroutachi?... Kanesan, quando ti deciderai a dare una forma a quello che provi davvero? >> Horikawa scosse la testa, sorridendo rassegnato mentre raggiungeva il suo compagno.





 

L'ultima portata era a tavola. Al resto ci avrebbe pensato Shoku, con l'aiuto di Nikkari e Ookurikara. Ovviamente, sotto le direttive di Hasebe.

Izuminokami si sedette, sollevato dall'avere almeno potuto aiutare nel servizio a tavola e con la mente leggermente annebbiata dal sakè che Jiroutachi gli aveva fatto bere quasi senza che se ne accorgesse.

Il sole era calato del tutto e le luci ora conferivano all'atmosfera magia e calore, rendendo vano il tentativo delle stelle di mostrare il loro fulgore in quella notte limpida. Solo la luna brillava più delle mille lucciole di carta che circondavano il banchetto.

La musica che Kanesan e Horikawa avevano scelto con tanta cura iniziò a risuonare, trasportata dal vento tiepido.

Mikazuki scoppiò a ridere. << Chi ha detto che un vecchietto come me non possa dare lo start alle danze? Andiamo, non siate timidi! >>

Il cortile della cittadella fu subito pieno di Toudan5 danzanti, di chiacchiere vivaci e risate. L'atmosfera era leggera, quasi l'aria fosse ebbra del loro stesso sakè.

Mutsunokami, che era stato trascinato da Shishiou al tavolo con i Samonji e i Kotetsu, tra i quali Nagasone, durante la cena, ora danzava ridendo come un matto insieme agli altri, lanciando di tanto in tanto occhiate al tavolo di Izuminokami, che era rimasto l'unico a non unirsi ai balli, insieme a Yamanbagiri e Oodenta che, dal canto loro, si scrutavano come se dovessero uccidersi, impegnati in una partita di shogi6.

Izuminokami fece caso solo un paio di volte agli sguardi di Mutsunokami, ed entrambe le volte finse di guardare altrove, finché, preso dal bisogno di muoversi, si alzò e si diresse a passi lenti verso il ciliegio illuminato.

Il kimono nero con ricami rossi che aveva indossato per l'occasione slanciava ancora di più la sua figura, e i capelli, raccolti in una coda laterale, erano mossi dal vento.

Ad occhi chiusi, inalò profondamente un paio di volte, ed espirò per calmarsi.

<< Daijobu?7 >>

La voce di Mutsunokami giunse tanto inaspettata che Izuminokami sussultò nell'udirla. Gli occhi color dell'ambra rilucevano di una sfumatura rossastra, inondati dalla luce delle lanterne e lo fissavano in volto da una distanza che fece deglutire Kanesan rumorosamente. Le sue mani non erano affatto salde in quel momento.

Che io sia....?

<< Avevo solo necessità di fare due passi. >>

Gli occhi di Mutsunokami vagarono dal viso alla mano fasciata di Kanesan. << Quella... sei sicuro che io sia arrivato in tempo quel giorno? >>

Negli occhi di Yoshiyuki veleggiò un'ombra di paura.

Ryoma...

Izuminokami perse un battito nel vedere quell'espressione preoccupata. I loro visi erano così vicini che poteva distinguere il respiro leggermente accelerato di Mutsunkami.

In lontananza i Toudan schiamazzavano allegramente. A breve sarebbero partiti i fuochi artificiali.

<< Yagen mi ha assicurato che tra una settimana potrò riprendere ad allenarmi. Sono stati molto scrupolosi lui e il nostro Aruji. Grazie al tuo intervento non ci sono stati danni gravi. >>

Mutsunokami alzò gli occhi al ciliegio, poi si poggiò con la schiena al suo tronco massiccio.

<< Lo credo bene! Ho avuto così paura che tu potessi ... se tu fossi... io... devo averli oppressi con le mie preoccupazioni.>>

Eccolo di nuovo, quel suo dannato sorriso...

Mutsunokami sorrideva a denti stretti ed occhi serrati, palesemente - per Kanesan che ormai lo conosceva meglio di se stesso - tentando di mascherare il suo reale stato d'animo.

Il kimono blu di Yoshiyuki era semplice, con due piccoli ricami bianchi e restava leggermente aperto sulla piega dei pettorali.

Izuminokami guardò serio quel volto aperto e solare. Quel compagno che era stato sempre al suo fianco, che mai aveva dubitato di lui, nemmeno quando di mezzo ci furono Ryoma e Hijikata.

Un passo in avanti...

Ripensò a quante volte lo aveva salvato, sia fisicamente, che dai suoi sensi di colpa, a quante volte gli aveva saputo dire quello che lui stesso non riusciva a dirsi.

Un altro passo. Erano così vicini...

Poi la scena di quel pomeriggio con Nagasone gli piombò in testa, indesiderata, e gli sconvolse lo stomaco, facendogli stringere i pugni.

Si fermò.

Yoshiyuki lo guardava calmo. Aveva smesso di sorridere, e per la prima volta, non nascose di avere gli occhi lucidi.

Izuminokami si chinò leggermente su di lui. I petali del ciliegio in fiore attorno a loro li schermavano dal mondo esterno, che suonava come ovattato.

<< Mutsunokami... >> sussurrò Kanesan, muovendo la mano fasciata a sfiorare il lembo del suo kimono fino ad accarezzare con il dorso la pelle al di sotto.

<< Izumi... >> il respirò di Yoshiyuki si mozzò di netto quando le labbra di Izuminokami si chiusero sulle sue, e le loro lingue si incontrarono, dopo essersi cercate a lungo, provocandogli un gemito, mentre la mano di Kanesan si muoveva sul suo collo, fino all'orecchio, penetrando nei suoi capelli castani. Poteva sentire il suo calore sulla pelle. Il respiro fondersi col suo.

<< Dimmi >> disse Kanesan in un sussurro, staccandosi da lui << hai trovato il banchetto di tuo gradimento? >>

Mutsunokami era confuso. Afferrò Izuminokami per le braccia. Non per allontanarlo da lui, bensì per evitare che lo facesse. << Di mio... credo di sì... Izu... >>

Iniziarono i fuochi d'artificio. Mutsunokami sussultò, facendo sorridere Kanesan. I loro corpi erano l'uno sull'altro ormai.

<< Bene >> disse Izuminokami, che nel frattempo aveva preso a slacciare il kimono di Mutsunokami << perché sai, per me è ora di assaggiare il mio piatto preferito. >>

 

Note:

1. Lo shinsengumi fu un corpo di polizia istituito attorno al 1853 al fine di contrastare i sostenitori delliImperatore;

2. Il Saniwa in Touken Ranbu è la figura del "saggio" che ha il potere di inviare i Toudan indietro nel tempo per preservare la storia;

3. La battaglia di Hakodate, storicamente, fu una battaglia navale combattuta nel 1869. Hijikata Toshizou, ex padrone di Izuminokami Kanesada perse la vita in quella battaglia;

4. Aruji in giapponese vuol dire "maestro", "padrone";

5. I Toudan, o "Touken Danshi" sono i ragazzi katana di Touken Ranbu;

6. Lo Shogi è un gioco strategico da tavolo, tipicamente giapponese;

7. "Daijobu?" in giapponese vuol dire "Stai bene?"

Qui trovate la fan art da cui è nata l’ispirazione:  https://it.pinterest.com/pin/442267625891681081/

 

Fan fic by Vivinana ( Nanami Stardust )

 
   
 
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