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Autore: Irene_Violet    28/09/2017    2 recensioni
[Kaitō Saint Tail/ Magic Kaitō]
Il Museo della città di Seika, ha in programma un'eccezionale mostra di gioielli il quale pezzo forte è un diamante noto con il nome di "Lacrima di Maria". Questa notizia ebbe grande risonanza per la cittadina e scatenò pettegolezzi. Uno tra gli altrii, suscitò però clamore dell'opinione pubblica: Cosa potrebbe succedere se il fantomatico ladro di gioielli Kaitō Kid e la ladra-prestigiatrice St. Tail volessero entrambi mettere le mani sul favoloso diamante? Ne nascerebbe una contesa o le cose si risolverebbero diversamente?
Vi invito a scoprirlo! Vi auguro Buona Lettura -Irene_Violet.
Genere: Fantasy, Mistero, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1: Scoop!
Annunciato doppio colpo al Museo Seika!

 

POV Meimi Haneoka

Una mattina di inizio autunno come tante altre, era cominciata in maniera regolare, per Meimi Haneoka, studentessa delle medie, alla scuola cattolica Saint Paulia. Meimi, non era però una studentessa qualunque, aveva infatti una seconda identità: era, anche Kaitō Saint Tail, la ladra gentile che rubava oggetti precedentemente sottratti e li rendeva ai loro legittimi proprietari. Questa doppia vita era qualcosa a cui, la ragazza teneva molto. Aiutare le persone in difficoltà, la rendeva sempre molto felice, ma come per tutti i ladri, anche la carriera di Meimi, come St. Tail, non era priva di intoppi e difficoltà; doveva fare i conti con il responsabile ad onorem, nominato dal sindaco, assegnato al caso di St. Tail, il suo compagno di classe, nonché cotta, Daiki Asuka Jr., figlio del Detective Asuka. Quella condizione spesso si rivelava fastidiosa e in molteplici occasioni, aveva rischiato che il ragazzo, venisse a conoscenza della sua identità, ma in fondo, ne valeva la pena: vedere Asuka Jr, dare il massimo per riuscire a catturare la Ladra Fantasma, rendeva Meimi molto felice, ed anche per questo motivo, faceva di tutto per non farsi prendere, pur continuando ad aiutare con i suoi furti le persone che si rivolgevano alla Chiesa Saint Paulia adiacente all'accademia, per domandare un aiuto a Dio, per le loro pene.

La sera prima, St Tail, aveva riportato indietro ad una giovane, un ciondolo, che le ricordava l'anziano nonno scomparso tempo prima. Questo stesso ciondolo tuttavia era stato impegnato per necessità dalla madre della ragazza – tendola all'oscuro di tutto – ed infine scambiato con un falso, da un gioielliere disonesto che progettava di rivenderlo, poiché era incastonato nel ciondolo d'oro, un piccolo smeraldo, di grande valore. Grazie alle informazioni raccolte dalla sua amica Seira, novizia presso la chiesa di St. Paulia, Meimi era riuscita a reperire tutti i dettagli del caso e a far arrestare il gioielliere prima che portasse a termine la vendita dall'oggetto, per poi restituirlo alla giovane che l'aveva cercato così disperatamente; tutto ciò, fu possibile, anche e soprattutto, grazie alla collaborazione inconsapevole di Asuka Jr. ed i suoi uomini. Al pensiero delle gesta della notte precedente Meimi sorrise e vedendo il “detective” da lontano, gli corse incontro, dandogli una pacca sulla schiena.

«Asuka Jr.! Buongiorno!» - sorrise felice la ragazza dai lunghi capelli castano-arancio, accostandosi al compagno - «Ho sentito che grazie a te, un orefice disonesto è stato arrestato. Bel lavoro, complimenti!» - si complimentò la ragazza, mentre Asuka poneva le mani dietro la nuca, mentre teneva la cartella.

«Non è stato niente di che» - rispose lui con atteggiamento indifferente - «Ho solo fatto ciò che era mio dovere fare» - disse.

«Anche se... ti sei lasciato scappare un'altra volta Saint Tail, come sempre del resto» - ridacchiò lei, divertendosi a prenderlo in giro, toccando il nervo scoperto, del fallimento, che però a lei non dispiaceva, in quanto poteva osservarlo dare il massimo, ancora e ancora.

«Chiudi il becco! La prossima volta la catturerò di sicuro, vedrai!» - sbottò infastidito il ragazzo, verso la sua compagna, che sghignazzava alle sue spalle.

«Continui a ripeterlo, ma non ci sei ancora riuscito, mi pare» - rincarò la dose, Meimi, superandolo di qualche passo, per poi mettersi a correre con fare spensierato.

«Come ti permetti!» - disse correndole dietro, seguendola a ruota - «Guarda che St. Tail, non è affatto un'avversaria facile. Cosa vuoi saperne tu, Haneoka!»

«Proprio niente! Ma questo non vuol dire che riuscirai a catturarla!»

«Cosa hai detto?!» - Asuka Jr., infuriato continuò a seguire la ragazza, che correva da una parte all'altra del vialetto, continuando a prendersi gioco del suo rivale, fino a quando una voce non attirò l'attenzione di quest'ultima.

«Ah, vedo che andate d'accordo come al solito, mi fa piacere saperlo» - Seira si avvicinò loro sorridendo, accostandosi all'amica Meimi.

«Seira! Buongiorno!»

«Buongiorno a te, Meimi-chan» - replicò la novizia, con il suo solito fare dolce e comprensivo, che sapeva trasmettere una grande pace.

«Buongiorno, Mimori» - la salutò vedendola avvicinarsi, Asuka Jr, con un segno della mano.

«Ah, Asuka Jr, buongiorno a te. Ho letto il giornale, hai compiuto un nuovo arresto, incredibile!» - si dimostrò stupefatta elogiando le sue gesta, con un piccolo applauso.

Il giovane investigatore, si portò un braccio alla nuca ridendo - «Grazie, ma non ho fatto niente di ché.»

«Anche se Saint Tail, è di nuovo scappata» - rise Meimi, scatenando nuovamente l'ira di Asuka e le risa divertite di Seira.

«Silenzio!! La prossima volta, la catturerò di certo!» - ribadì per l'ennesima volta, il ragazzo, innervosito e seccato, dal continuo ricordo dei suoi numerosi fallimenti, sul caso della Ladra Fantasma.

«Avanti, Meimi-chan» - ridacchiò la novizia - «Asuka Jr., sicuramente fa del suo meglio. Ad ogni modo entriamo in classe, altrimenti la Sorella si arrabbierà» - ricordo ai due, così insieme, si recarono verso la loro aula, per non fare tardi a lezione. Una volta in classe, gran parte dei loro compagni erano radunati attorno il banco del loro compagno Sawatari, membro del giornalino scolastico, che probabilmente, aveva edito un nuovo numero, con qualche articolo interessante.

«Ah, Meimi, Seira! Avete sentito?» - due sue compagne, una con i capelli corti e neri ed una con i capelli lunghi e castani, si avvicinarono alle due compagne tutte elettrizzate.

«Buongiorno Kyōko, Ryōko!» - le salutò Meimi, mentre Seira intervenne in coda domandando.

«E' successo qualcosa? Come mai tutto questo clamore?»

«E' per l'impresa di Asuka Jr.?» - le imbeccò Meimi, con il sorriso sulle labbra.

Le due scossero il capo e subito dopo, Ryōko, prese la parola - «No, però si parla sempre di ladri e furti» - introdusse brevemente la castana - «...però non si tratta di Saint Tail questa volta, ma di un Ladro Fantasma, che appare spesso nelle zone di Beika, Haido ed Ekoda. Alcuni lo considerano addirittura al pari del re dei ladri»

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Kyōko, intervenne subito dopo, approfondendo - «Si chiama Kaitō Kid, anche lui usa trucchi di prestigio, e si vocifera che sia interessato alla mostra di gioielli,che si terrà tra qualche giorno al museo Seika! Il suo obbiettivo, si dice sia il diamante stella, conosciuto come “Lacrima di Maria”, di proprietà del banchiere Rintarō Kusakabe!»

«Eh? Impressionante!» - sospirò Meimi, non era molto informata su questo Kid, ma aveva sentito delle voci, che lo definivano come “l'Arsenio Lupin dell'era moderna” o con altri appellativi, che comunque lo ponevano a quel livello, per la sua abilità - «Quindi, si sa già quando avverrà il colpo?» - domandò curiosa la ragazza.

Ryōko scosse la testa - «No, purtroppo non c'è ancora niente di sicuro»

«Ma stando alle dichiarazioni di Kusakabe, anche senza preavviso, sembra sia sicuro che Kid, punti a quella gemma!» - affermò Kyōko, con convinzione.

A quel punto Asuka Jr., s'intromise nella conversazione - «Come fai ad esserne tanto sicura?» - domandò confuso.

La corvina rise superbamente - «E' una conclusione logica. Sembra che Kaitō Kid, miri solo ai Big Jewels, ovvero a pietre preziose di grandi dimensioni, e la “Lacrima di Maria”, è attualmente uno dei Diamanti di grande dimensioni, paragonabili solo al Lots of Sunshine in Paris del regno di Sabrina ed al Crystal Mother di Ingram»

«Sembri molto ben informata Kyōko» - constatò Seira, con le mani giunte al petto, mentre ascoltava le informazioni della compagna.

Kyōko ridacchiò - «Naturalmente! L'informazione prima di tutto, quando si tratta di un furfante del genere. E poi...»

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««Dicono che sia davvero un ragazzo carino!»» - dissero in coro le due, scatenando in Meimi e Seira delle risatine.

Asuka Jr. a quel punto, si allontanò dal gruppetto delle ragazze e Meimi lo seguì con lo sguardo, mentre raggiungeva Sawatari al suo banco.

«Buongiorno Scimmiawatari (Saruwatari), fammi dare un'occhiata» - disse rubandogli il giornale dalle mani e dandovi una lettura.

«Ehi! Asuka Jr. restituiscimelo! E poi è Sawatari!» - urlò agitandosi il castano, cercando si riprendersi il giornale, ma venendo prontamente tenuto a bada dal braccio teso di Asuka.

«Quanto sei seccante! Lo prendo in prestito solo un minuto» - ribadì Asuka, osservando per bene l'articolo.

La testata recitava: “Kaitō Kid, progetta di rubare il Diamante stella “Lacrima di Maria”, probabile prossimo obbiettivo di Kaitō Saint Tail. Assisteremo ad una sfida tra ladri fantasma? Chi potrebbe mai essere il vincitore?

Asuka sbuffò nel leggere quella testata, restituendo il giornalino scolastico al compagno - «Che domande. Se ci dovesse essere una sfida tra ladri, St. Tail vincerebbe senza difficoltà, contro quel Ladro da strapazzo!»

Chiba e Yasuhiro allora si avvicinarono al compagno con aria maliziosa - «Oh allora, Asuka Jr. tiferesti per St. Tail?» - rise il primo.

«Mossa audace visto che non fai che mancarla ad ogni suo colpo» - completò il secondo unendosi agli sghignazzi dell'altro.

«State zitti voi due!» - gridò l'investigatore delle medie - «Non tiferei per nessuno, in nessun caso! Credo solo che St. Tail non si farebbe mai battere dal primo che passa, ecco tutto!»

«Oh, molto interessante» - disse Chiba.

«Quindi questo include anche te, mi pare, Asuka Jr.» - rincarò la dose Yasuhiro, facendo urlare di rabbia Asuka, che si agitava come un forsennato.

«Insomma dateci un taglio!!»

Meimi e Seira si guardarono tra di loro e si misero a ridere, ascoltando quella discussione. Meimi poi puntò lo sguardo su Asuka Jr., che stava difendendo, in un certo senso, l'onore di Saint Tail, reputandola migliore del Mago del chiaro di luna.

La cosa la fece sorridere, ma anche riflettere, su un possibile confronto con un altro Ladro. Dopotutto quando sua madre era anche lei una ladra, aveva una rivale di nome Rosemary, quindi non sarebbe stato poi così strano, se per qualche ragione, un giorno, anche per Saint Tail, si fosse presentato un ostacolo, quale un rivale, con il quale doversi confrontare.

Kaitō Kid eh?” - pensò tra sé e sé Meimi - “Anche se non ho motivo di rubare quel gioiello, confesso che sarei un po curiosa di incontrarlo, questo ladro. Bé non importa!”

Quel pensiero sparì in un istante proprio com'era arrivato, nella mente della giovane Haneoka, che rapidamente corse a sedere al suo posto, appena la suora entrò, ed annunciò che sarebbero cominciate immediatamente le lezioni

 

 

 

POV Kaito Kuroba

Un assonnato Kaito, si sedette al suo banco accanto alla finestra, in fondo all'aula 2-B del liceo Ekoda. La notte precedente, era stato impegnato, nel furto di un Ossidiana, presso la residenza di Jirokichi Suzuki, che aveva fatto metter su, un sistema di sicurezza davvero mastodontico, apposta per mettere in gabbia il ladro: si parla di pavimento elettrificato, teca di vetro in diamante, telecamere termiche e sensori a raggi laser, che avrebbero fatto scendere la teca, intrappolando il gioiello in uno spazio interrato, al minimo movimento brusco di qualsiasi cosa che fosse stato più grande di una zanzara. Senza contare la stretta cerchia di poliziotti che Nakamori aveva portato sul posto, disponendo di sorvegliare il tutto, con la massima cura. Nulla di tutto questo, però sembrò mettere in difficoltà Kid. Egli infatti sfruttò proprio lo spazio tra la teca ed il pavimento, che si poteva raggiungere tramite un corridoio scavato, passando per il piano interrato della villa, al quale ebbe accesso, fingendosi un tecnico della società elettrica, mandato dalla ditta per dei controlli. Riuscì con questo banale stratagemma ad evitare tutte le misure di sicurezza e a rubare la gemma senza alcun tipo di intoppo. Anche la fuga non fu complicata, perché una volta sparita la gemma, grazie all'ausilio di un deltaplano comandato a distanza, inscenò una fuga dal tetto dell'abitazione, liberandosi così,in un attimo di tutte le forze di polizia presenti sul posto. L'ingenuità di Nakamori non smetteva mai di stupirlo, ma gli era anche profondamente grato, per rendere il suo lavoro meno complicato; cosa che invece, non si poteva dire del signor Suzuki. Il vecchietto, infatti, non abboccò all'amo lanciato del ragazzo e lo attese fuori, sguinzagliandogli contro il suo fidato cane Lupin, che veloce e sveglio com'era gli dette parecchio da fare. Il cane infatti, per poco non gli portò via una porzione di natica a causa di un morso, di cui riuscì ad omaggiarlo, facendogli prendere uno spavento mostruoso e costringendolo ad arrampicarsi su un albero per poi scappare in deltaplano, subito dopo.

Sfortunatamente, tutta quella fatica, non ricompensò il giovane Kuroba, che si ritrovò tra le mani una pietra che non era Pandora, oltre che un fondo schiena dolorante a cui badare. Una volta giunto a casa, Kaito aveva provveduto a restituire la refurtiva all'Ispettore, ed aveva passato la notte insonne per via del forte dolore. Quella mattina, il ragazzo si svegliò di mal umore ed ancora dolorante, saltò la colazione a casa Nakamori, inviò un preavviso con il suo prossimo obbiettivo alla stazione di polizia e si diresse subito verso la sua scuola, dove riprese un po del suo consueto buon umore, solo grazie ad alcuni compagni che lo distrassero dai fallimenti della notte precedente, ragguagliandolo sulle imminenti gare della squadra femminile di atletica leggera, che avrebbero svolto gli allenamenti in cortile proprio quella mattina, durante l'ora si educazione fisica, materia che Kaito adorava già di per sé e che dopo questa bella notizia, attese con impazienza, solo per beneficiare di un bello spettacolo.

Quando la fatidica ora arrivò, la classe fu invitata a riscaldarsi prima di fare un giro di corsa del cortile. Kaito, come fosse, membro del pubblico di uno spettacolo, attese con impazienza, l'arrivo dei membri della squadra di atletica, seduto a terra in un angolo del cortile, una volta finito il suo riscaldamento, ed annoiato, si guardò un po a torno. In questo modo, poté assistere al riscaldamento di alcuni compagni della sua classe:

Keiko ed Aoko, si misero schiena contro schiena, eseguendo l'esercizio tipico per sgranchire le vertebre della spina dorsale mentre chiacchieravano tra loro.

«Ehi Aoko, hai letto le News questa mattina?» - domandò la ragazza occhialuta, mentre veniva sollevata dall'amica, che si stava piegando in avanti.

«No, perché? E' uscito un nuovo articolo su quel Ladruncolo , che ha di nuovo umiliato il padre di Aoko?» - domandò infastidita la castana, per poi stendere la schiena, in modo che Keiko potesse ripetere l'esercizio dalla sua parte.

«Ti sbagli, non si tratta di tuo padre» - la rassicurò Keiko - «Pare che Kid, abbia già definito il suo prossimo obbiettivo, ma questa volta, non avrà la vita facile» - le spigò molto vagamente, mentre si piegava in avanti sollevandola.

«Come? Che intendi dire?» - domandò Aoko spaesata.

«Pare che...» - Keiko parlò a fatica, mentre svolgeva l'esercizio - «il suo prossimo obbiettivo... sia la “Lacrima di Maria”... diamante... che sarà esposto... al museo Seika, la prossima settimana...» - la ragazza ansimò, dovendo tenere quella posizione per venti secondi, cronometrati da Akako che era poco lontano.

«Okay. Stop!» - la voce della Strega, che aveva deciso di non fare lezione, circondata da molti suoi ammiratori, dopo qualche tempo, fu udibile da Keiko, che poté stendersi e riprendere fiato - «Ah, che faticaccia!» - sbuffò la ragazza coi codini - «comunque quelli erano più di quindici secondi!» - si lamentò puntando lo sguardo verso Akako. Tuttavia Keiko, non era il tipo da litigata, quindi si arrese, sospirando.

Kaito ridacchiò, Akako era poco lontano da lei, e Keiko non aveva tutti i torti: Koizumi, l'aveva trattenuta in quella posizione per circa mezzo minuto ovvero il doppio del tempo, perché assordata dai complimenti di tutti quei suoi lacchè, che la veneravano come una dea.

«Ad ogni modo Keiko...» - Aoko si accostò all'amica porgendole una bottiglietta d'acqua - «Stavi dicendo?» - l'espressione malinconica di Keiko, si trasformò in un istante, appena l'amica le ricordò che non aveva finito di spiegarle la faccenda del diamante.

«Ti dicevo: pare che quel diamante, sia il terzo diamante più grande al mondo e che il proprietario della pietra temi che Kid possa rubarlo durante la mostra, ma non è questa la parte più sensazionale...» - disse la ragazza, tenendo un attimo Aoko sulle spine.

«Davvero? Allora qual è?» - domandò quindi quest'ultima.

«Kid potrebbe non essere l'unico interessato al diamante. Infatti, a Seika, opera una ladra di nome Saint Tail, che potrebbe voler rubare lo stesso oggetto» - affermò con aria elettrizzata, Keiko - «Potremmo assistere ad una sfida senza precedenti tra due famosi ladri fantasma! Che te ne pare? Incredibile vero?» - disse prendendole le mani, tutta contenta.

Aoko batté le palpebre, confusa e rispose in modo vago, non voleva rovinare l'entusiasmo della sua amica, mostrandosi disinteressata - «E-Eh già... sarebbe interessante...» - rise nervosamente, per mascherare la sua ignoranza, in quanto non aveva idea di chi fosse, quella ladra chiamata “Saint Tail”.

Sentendo anche se debolmente, il nome del suo alter ego, Kaito si sentì chiamato in causa e si avvicinò alle due ragazze - «Che cosa state confabulando voi due?» - domandò appoggiandosi alla spalla di Aoko, come se fosse la cosa più naturale che potesse fare.

«Niente di importante» - disse Aoko guardandolo di traverso e spostandosi bruscamente, per non fare da sostegno al ragazzo.

«Se davvero non è niente d'importante, allora che problema c'è nel dirmelo?» - rivoltò la frittata Kaito, con un sorrisetto divertito sul viso, che fece sbuffare la compagna esasperata, ma prima che potesse dire qualsiasi altra cosa, Keiko intervenne, spiegandogli qual'era l'argomento di discussione.

«Stiamo parlando di Kid e del suo prossimo colpo, in cui potrebbe incontrare un ostacolo ben più grosso della polizia, ovvero un'altra ladra!» - sorrise, la ragazza, incontrando uno sguardo interrogativo, disegnatosi nel mentre sul viso di Kaito - «Questa è-» - stava per rivelare anche a Kaito il nome della ladra in questione, ma una voce maschile dall'impercettibile sfumatura di cadenza inglese, interruppe il suo discorso a metà.

«Si tratta di Kaitō Saint Tail, la ladra gentildonna che sottrae merce rubata, per poi renderla di nascosto ai legittimi proprietari, dico bene?» - dichiarò il ragazzo castano, con un placido sorriso sul volto.

«Sì, esatto proprio così, Hakuba-kun!» - confermò Keiko, voltandosi sorridente verso il ragazzo.

«St. Tail, eh? Non ho mai sentito il nome di questa ladra prima d'ora» - ammise tranquillamente il moro, tornando ad appoggiarsi sulla spalla di Aoko, che seppur infastidita, decise di rassegnarsi.

«Questo mi pare evidente» - riprese la parola Saguru - «Saint Tail, è una giovane ladra-prestigiatrice che opera nella prefettura di Seika, quindi è normale, che tu non la conosca, Kuroba-kun. E' una giovane elegante e misteriosa, che ruba solo per fare del bene al prossimo, ha obbiettivi nobili. Per tanto, non ha nulla a che fare, con il nostro mago dal mantello bianco» - sorrise provocatoriamente il detective.

Guarda che anch'io restituisco ciò che rubo. Ed ho le mie motivazioni per farlo, Non trarre conclusioni a vanvera, detective incapace!” - pensò Kaito, mentre Saguru scambiava due chiacchiere con Keiko sull'argomento.

«In ogni caso, è solo un ipotesi giusto? Oppure qualcuno tra Kaitō Kid e Kaitō St. Tail, hanno inviato un preavviso, per annunciare questo fantomatico furto?» - domandò lui, dimostrandosi improvvisamente interessato alla questione.

«Non mi pare proprio, anzi a quanto ne so, niente di tutto ciò, è avvenuto» - riferì Keiko - «In verità, sono state le preoccupazioni del proprietario del gioiello, Rintarō Kusakabe a far nascere queste speculazioni. Più che per St. Tail, riguardo Kid. Non so proprio cosa pensare, sinceramente. Anche se confesso che mi piacerebbe proprio, vedere un confronto tra Kaitō Kid e Kaitō St. Tail»

«Anch'io sarei curioso, in effetti. C'è la possibilità, che sentendosi minacciata nel suo territorio, Saint Tail, decida di ingaggiare una sfida contro Kid.» - ipotizzò Hakuba, con un sorrisetto divertito in volto - «Sarebbe davvero stimolante , in questo caso, scoprire quale tra i due ladri fantasma finirebbe con l'avere la meglio.»

Aoko annuì alle parole del detective - «Già, già, dovrebbe proprio dare una lezione a quel ladruncolo da strapazzo» - disse riferendosi alla prestigiatrice, a lei sconosciuta.

Questo scambio di battute fece assumere all'espressione di Kaito una smorfia ebete - “E bello vedere come le barriere territoriali, in questo caso non esistono minimamente. Eheh” - rise tra se Kaito, rispetto all'affermazione di Aoko. Per quanto lo detestasse, infatti, sarebbe stato logico che provenendo dal quartiere Ekoda, lei sostenesse Kid, in quanto operante in quella zona, ma questo ragionamento non si applicava a lei, che anzi avrebbe preferito “tifare” per la sua avversaria, in caso di contesa, pur di non parteggiare per lui.

Concluso il riscaldamento, finalmente la lezione ebbe inizio, e mentre il gruppo della 2-B percorreva il cortile di corsa, il club di atletica si radunò per cominciare gli allenamenti, come annunciato a Kaito dai suoi amici. Qualche ora più tardi alla conclusione dell'ora di educazione fisica, la classe torno ad occupare l'aula come al solito e Kaito, riprese il suo posto ed il suo tablet, per in modo da cercare notizie sulla sua potenziale concorrente, curioso ora più che mai di scoprire con chi avrebbe potuto avere a che fare. Non trovò tuttavia, molto di più, di quanto Keiko ed Hakuba non gli avessero già riferito, quindi tornò sulla sezione delle News, il tutto mentre la professoressa Konno, stava dando degli esercizi si algebra, da svolgere durante l'ora, prima di mettersi a spiegare, un argomento differente.


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Pazienza... chiederò a Jii-chan di darmi una mano nel ricercare informazioni su Saint Tail. Un'altra ladra prestigiatrice eh?” - sorrise, pensando all'eventualità di un confronto tra i due - “Chissà potrebbe essere divertente” - in effetti la prospettiva la incuriosiva: le loro abilità si sarebbero equiparate o qualcuno avrebbe sopraffatto l'altro?

Kaito si disse che quell'interrogativo, non avrebbe mai trovato una risposta, almeno fin quando, i due non avessero avuto modo di incontrarsi, e che fosse stato a causa del furto del Diamante stella, come aveva preannunciato, o altrove, non avrebbe potuto fare altro che aspettare. Più importante tuttavia, fu un dubbio, che affollò la mente di Kaito, quando tra le News, venne confermato l'arrivo di un preavviso da parte del suo alter ego.

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L'articolo citava Le preoccupazioni del banchiere, Kusakabe, si sono concretizzate. Un preavviso del Ladro Fantasma Kid, è stato infatti inviato alla Seconda Divisione della Polizia Metropolitana, ed è giunto proprio questa mattina. Nel quale, viene annunciato il colpo al museo Seika, previsto per Mercoledì alle 21:15!

Tutto ciò che l'articolo riportava, in sé era corretto, in quanto contenuto del suo preavviso; ciò che lo indispettiva erano questi “sospetti” del banchiere Kusakabe. Per quale motivo, il proprietario della gemma, era così sicuro che Kid, avrebbe preso di mira proprio il suo gioiello, tanto da confessare le sue paure ai giornalisti, che ne hanno poi fatto un argomento da prima pagina? Non aveva senso! Se non vuoi che il topo mangi il tuo formaggio, non lasci una prelibata forma, priva di protezioni. La custodisci in un posto in cui il topolino non riuscirà ad arrivare o in alternativa, disinfesti l'area. Non poni certo, la forma di formaggio, esattamente davanti alla sua tana, così che possa consumarla poco alla volta. Sì, il tutto era profondamente sospetto, Kaito l'aveva capito benissimo, ma ormai era fatta. Avrebbe rubato in ogni caso quella pietra, come preannunciato, poiché ne andava della sua reputazione, tuttavia avrebbe tenuto gli occhi aperti a qualsiasi situazione, di sfondo, al fine di evitare sorprese di ogni genere.

 

 

POV Meimi


Una volta giunti al termine delle lezioni, Meimi, ritirò le sue cose, ponendo il tutto nella cartella, prima che una voce la richiamasse da poco lontano.

«Meimi!» - la chiamò Kyōko - «Torniamo a casa insieme?» - chiese, con al suo fianco Ryōko, che si sarebbe unita al gruppetto come di consueto.

«Sì certo» - annuì la ragazza, unendosi alle amiche, per poi lasciare l'aula tutte e tre assieme. Come al solito Seira, si era allontanata dopo la pausa, verso la canonica, per indossare l'abito bianco ed il velo da suora, ed accogliere le pecorelle smarrite, che avrebbero avuto bisogno del suo aiuto, saltando così l'ora di studio in classe, che era prevists prima dell'ultima campanella della giornata, che sanciva il rientro a casa, Mentre Meimi, Kyōko e Ryōko, si avviavano per il vialetto in direzione del cancello della scuola, ridendo e scherzando, una voce sottile, proveniente da dietro un albero, attirò l'attenzione della giovane Haneoka.

«Meimi-chan! Meimi-chan!» - la chiamò a bassa voce la novizia, facendole segno di avvicinarsi, non appena, si fosse accorta della sua presenza.

«Seira?» - mormorò, per poi voltarsi verso le compagne - «Scusate ragazze, mi sono ricordata che ho una cosa da fare» - disse sorridendo.

«Huh?» - si voltò a guardarla la corvina - «Quindi non vieni a prendere il tè con noi?» - chiese Kyōko con espressione confusa.

«No, purtroppo non posso. Magari un'altra volta, a domani ragazze!» - disse Meimi per poi mettersi a correre in direzione di Seira, che era con la schiena appoggiata ad un albero, con le mani giunte ed un'espressione serena sul viso

«Cosa è successo, Seira?» - le domandò, una volta che l'ebbe raggiunta. Questa si voltò e le sorrise, allegramente.

«A dire il vero, Meimi-chan...» - cominciò, incontrando sul viso della compagna un'espressione confusa, mentre camminavano in direzione della canonica Saint Paulia - «E successo, proprio poco fa...» - si accinse a raccontare, in maniera più accurata, Seira.

 

 

Era appena entrata in chiesa, dopo aver indossato l'abito. Seira avanzò, tranquillamente attraverso la navata principale, a passo tranquillo, quando si accorse della presenza di un uomo inginocchiato presso l'altare, dunque si affrettò a raggiungerlo.

«Mi scusi. Posso aiutarla in qualche modo?» - chiese Seira, avvicinandosi all'uomo .

Un signore alto, sulla quarantina, dai capelli castani spettinati, ad avvolto in un completo beige, si alzò di scatto dall'altare e si voltò verso la ragazza. Aveva un'espressione a dir poco sconvolta, cosa che fece preoccupare maggiormente, la novizia.

«Mi scusi Sorella, sono entrato in Chiesa senza avvertire» - si scusò l'uomo inchinandosi, rammaricato.

«No, non si preoccupi» - si affrettò a dire Seira, sorridendo all'uomo - «Chiunque è benvenuto nella casa del Signore» - lo rassicurò - «Qualcosa la turba? Se ne ha bisogno, io sono disposta ad ascoltarla» - sorrise, per poi attendere replica da parte dell'uomo, che chinando il capo e liberando un profondo sospiro, si rivolse alla novizia, con voce spezzata, come se qualcosa gli pesasse sul cuore.

«La ringrazio Sorella» - disse, per poi sedersi su una delle panche della chiesa, con accanto a se, la sposa di Dio. Dopo un momento di raccoglimento, l'uomo riprese la parola, così che Seira, potesse essere al corrente, delle vicende, che l'avevano portato, alla Chiesa St. Paulia, quel giorno - «Io mio nome è Shirai Toyotomi, sono il responsabile della mostra di gemme, che si terrà tra pochi giorni al museo Seika.»

«Lei, è il responsabile dell'esposizione?» - chiese per essere sicura di aver capito, le preoccupazioni del povero Toyotomi.

«Esatto» - sospirò l'uomo - «Tutte le pietre esposte, sono di mia proprietà, o meglio tutte eccetto una» - rivelò l'uomo a sguardo basso, prima di essere interrotto da Seira.

«Il Diamante Stella, “Lacrima di Maria”?» - domandò la novizia con dolcezza.

«Sì sorella. Il Diamante stella, il pezzo più prezioso della mia collezione, purtroppo non mi appartiene più oramai. Fu l'ultima grande creazione del mio Bisnonno, un orafo, rinomato per la sua abilità. Realizzò il taglio di quel diamante, per sua moglie, la mia Bisnonna, una donna di origine tedesca, che incontrò durante la grande guerra e che portò con sé in Giappone, alla prima occasione e con la quale, visse poi una vita piena e felice.» - fece una piccola pausa per poi proseguire - «Quel diamante è sempre stato il tesoro della nostra famiglia e mi pento amaramente di averlo venduto al signor Kusakabe, per ricavare il denaro necessario per tenere in piedi il mio museo. Ho avuto grosse perdite finanziarie negli ultimi, mesi ed ero disperato, non sapevo veramente cosa fare» - confessò Toyotomi, cominciando a piangere, per l'amarezza.

«Si faccia coraggio, per favore» - tentò di confortarlo Seira - «Sono sicura che Dio, ascolterà la sua preghiera e tutto si sistemerà» - disse ponendogli una mano sulla spalla.

«Lo vorrei tanto Sorella, mi creda» - singhiozzò Shirai - «Ma questa non è la parte peggiore della storia» - confessò - «La parte davvero tremenda della faccenda e che il signor Kusakabe, ha chiesto proprio al mio museo di esporre il diamante in occasione di questa mostra, ma all'ultimo momento, mi ha comunicato che la “Lacrima di Maria”, che ha affidato alle mie cure, per tutto l'arco della mostra, non è altro che un falso! Una volgare imitazione!» - pianse l'uomo - «Mi ha detto, che non poteva permettere che l'originale venisse esposto, perché temeva che io stesso avrei tentato di ingannarlo, sostituendo il vero diamante con una copia e per questo ha sostituito il gioiello in modo preventivo ed ha messo l'autentica “Lacrima di Maria” in un luogo sicuro, che non ha voluto rivelarmi. Io ho provato a convincerlo che non farei mai nulla del genere, ma non mi ha voluto ascoltare e se mai qualcuno scoprisse che quella pietra è un falso... io non potrei più vivere per la vergogna!» - il povero Toyotomi, singhiozzò ancora e quando si fu calmato, aggiunse un'ultima considerazione al suo racconto - «Questa mattina, so che un ladro ha comunicato che desidera rubare la pietra, esposta al museo. In cuor mio Sorella, sapete, io spero tanto che quel ladro liberi il mio museo da quell'imitazione. Così almeno in parte mi sentirei sollevato. Non potrei mai accettare che i partecipanti alla mostra, osservino un falso, che non ha nulla a che fare con la reale “Lacrima di Maria”. Anche se probabilmente non la riavrò mai indietro, almeno saprò che, non avrò infangato la memoria del mio bisnonno e di sua moglie Maria, in un modo tanto ignobile.»

Shirai scoppiò quindi, nuovamente in lacrime, anche Seira, fu commossa dalla sua storia e si asciugò delle lacrime che fuggirono dai suoi occhi violacei - «E' un ricordo prezioso, dunque» - disse - «Preghiamo insieme. Sono sicura che Dio accoglierà la sua richiesta e le darà la forza necessaria a trovare la strada giusta»

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Detto ciò Seira pregò assieme al signor Toyotomi, che infine la ringraziò per averlo ascoltato e confortato, prima di andarsene, con almeno, un leggero sentimento di speranza nel cuore.




«Ed ecco come stanno le cose» - Seira concluse il suo racconto, rivolgendo lo sguardo, verso Meimi, che l'aveva ascoltata con attenzione tutto il tempo - «Credi che potremmo fare qualcosa per lui, Meimi-chan, sembrava davvero disperato» - disse a mani giunte e con lo sguardo rivolto verso il cielo, la novizia, mentre aspettava la risposta dell'amica.

«E' orribile! Giocare in questo modo con i sentimenti di una persona, ferendolo di proposito, ingannandolo, per giunta usando come pretesto un prezioso ricordo di famiglia, tutto questo è imperdonabile!» - sentenziò Meimi, stringendo il pugno destro - «Bene non resta che una cosa da fare!» - disse rivolgendo uno sguardo carico di determinazione - «Io ruberò quel falso dal museo Seika, per il bene del signor Toyotomi e svelerò l'inganno di Kusakabe!» - affermò - «Non c'è dubbio che quell'uomo meschino, voglia mettere nei guai il povero signor Toyotomi, sfruttando la mostra. Farò di tutto per dimostrarlo e poi, restituirò la vera “Lacrima di Maria” al signor Toyotomi. Lascia fare a Kaitō St. Tail! Sistemerò ogni cosa, di sicuro!» - quando ebbe finito il suo monologo, purtroppo la voce meno risoluta, e più realista di Seira, riportò Meimi con i piedi per terra, una volta per tutte

«Temo non sia poi così fattibile Meimi-chan»

«Huh? E perché?» - domandò confusa la ragazza.

Seira alzò due dita della sua mano destra per poi cominciare a dire - «In primo luogo, non sappiamo dove sia nascosta la vera “Lacrima di Maria”, neppure il signor Toyomi, ne è a conoscenza, quindi anche volendo non potremo restituirla» - a quel dettaglio, Meimi abbassò leggermente il braccio ed assunse un espressione ebete.

«Hai ragione» - disse, riconoscendolo, in tono flebile.

«inoltre, anche se il signor Kusakabe è stato meschino, chiedendo di esporre il diamante nel museo del signor Toyotomi, è stato firmato un contratto. Kusakabe possiede legalmente il diamante e può decidere di esporlo ovunque desideri, nessuno può impedirglielo. Se Toyotomi ha accettato, pur di rivedere il diamante del suo bisnonno, noi non possiamo farci nulla.» - spiegò Seira - «L'unica cosa per cui lo si può rimproverare, è l'aver fornito un falso, che potrebbe mettere in gran difficoltà il signor Toyotomi, in caso la verità venisse alla luce, ma in ogni caso, nulla più di questo»

«B-Bé, è comunque un crimine ignobile, non può certo passarla liscia!» - Meimi, sebbene amareggiata dal fatto che non potesse essere condannato, anche per il dolore inflitto al povero direttore della mostre, riprese un po di convinzione tra le mani, perché il suo mal affare andava comunque fermato.

«Certo, ma a tal proposito c'è un altro problema. Anche se in n certo senso, più che un problema potrebbe essere una soluzione in un certo senso...» - disse Seira, riflettendo ad alta voce.

«Huh? A che cosa ti riferisci Seira?» - domandò confusa Meimi.

«Ecco, pare che quest'oggi, sia arrivata una nota d'avvertimento, da parte di quel ladro fantasma... Kaitō Kid» - al sentire pronunciare quel nome, Meimi sgranò gli occhi, sorpresa - «Ho fatto una breve ricerca e pare che abbia fissato il colpo per Mercoledì alle 21:15» - la informò.

«Però, Seira...Mercoledì è domani sera. E se non sbaglio, è proprio il giorno di apertura della mostra!» - esclamò Meimi.

«Proprio così» - confermò Seira - «Presumo dunque che se la mostra non è stata ancora posticipata, sarà comunque impedito l'accesso al pubblico, per ragioni di sicurezza»

«Quindi? Se è così, perché dici che potrebbe essere sia un problema che una soluzione, non riesco a capire.» - chiese confusa Haneoka.

Seira allora si sedette sulle scale della canonica e Meimi fece altrettanto, per poi cominciare a spiegarsi meglio - «In parole semplici: dipende tutto da come agirà quel ladro.» - cominciò Seira - «Potrebbe rubare la gemma, capire che è un falso e rivelarlo al mondo intero, e questo potrebbe essere un problema. Poiché come ti ho raccontato, il signor Kusakabe, potrebbe denunciare il signor Toyotomi per negligenza, o peggio, accusarlo di avergli rubato il diamante, fornire prove costruite per incastrarlo ed addirittura farlo finire in prigione. E questo sarebbe un problema enorme, anche perché non sappiamo dove Kusukabe nasconde il diamante autentico e quindi non potremmo provare che ha mentito per tutto il tempo» - spiegò Seira ipotizzando uno scenario, tanto più realistico, che le venisse in mente a riguardo.

«Oh no, sarebbe terribile!» - constatò Meimi, ponendo le mani davanti alle labbra con espressione sconvolta in viso.

«Ma le cose potrebbero anche andare diversamente» - riprese Seira - «Infatti, il ladro, potrebbe anche venire a conoscenza di questi fatti e decidere di darci una mono» - sorrise la novizia, per poi chiudere gli occhi, stringendo le mani giunte al petto - «Non possiamo fare altro che confidare nel buon cuore di quel ladro, dunque»

«In ogni caso... Saint Tail, cercherà di rubare il diamante stella! Non possiamo correre il rischio di mettere in pericolo la reputazione del signor Toyotomi!» - affermò energicamente la ladra-prestigiatrice.

«Mah, Meimi-chan, sembri proprio impaziente, per questo lavoro» - notò Seira sorridendo.

«Certo! Dopotutto, potrò incontrare un altro ladro fantasma, con le mie stesse abilità, non lo trovi entusiasmante, Seira?» - le chiese prendendole le mani ed osservandola con espressione gioiosa.

La novizia ridacchiò - «Anche se sareste in competizione, comunque»

«In ogni caso, non vedo l'ora! Ah, già! Devo preparare il preavviso» - si ricordò Meimi di colpo, prendendo la sua cartella ed allontanarsi - «Ciao Seira! Ci vediamo presto!» - la salutò per poi sparire in fondo al vialetto.

Meimi corse fuori dal cancello e si mise sulla strada, per la quale, Asuka Jr. solleva passare. La ragazza allora si nascose dietro un cespuglio e mentre aspettava che il compagno passasse, prese dalla sua cartella un fogliettino di carta, scrisse il biglietto e lo firmò, per poi arrotolarlo e porlo all'interno di un borsellino che aveva portato con sé. Pose il preavviso sopra un cono di stelle filanti, la quale linguetta da tirare per farle esplodere fu attaccato con un filo da pesca all'aggancio del borsellino, in modo che alla sua apertura, le stelle filanti esplodessero ed il biglietto uscisse allo scoperto. Quando lo vide in lontananza, Meimi, fece scivolare il borsellino sull'asfalto e come previsto, quando Asuka Jr, lo rinvenne, non poté far a meno di raccoglierlo.
 

«Oh? Cos'è questo?» - si chiese Asula Jr. inchinandosi e raccogliendo il borsellino - «Un portamonete? Qualcuno l'avrà smarrito?» - si domandò rigirandolo tra le mani, per poi sbuffare - «Accidenti, mi toccherà restituirlo» - disse aprendolo con un gesto - «Vediamo a chi app-» - non riuscì neppure a finire la frase che il borsellino scoppiò in decine di stelle filanti che fecero svolazzare un bigliettino, davanti agli occhi del detective - «Q-Questo... questo tipo di atteggiamento...» - quando vide il biglietto svolazzare, lo prese al volo osservandolo - «U-Un preavviso di Saint Tail!» - affermò ad alta voce per poi leggere il contenuto del messaggio, della ladra fantasma, che gli era stato recapitato.


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Domani notte, alle 21:15, mi impossesserò del Diamante Stella, “Lacrima di Maria”, esposto al museo Seika” - St. Tail.

«Come ha detto?!» - urlò il detective, per poi tornare sui suoi passi di corsa in modo frenetico, correndo via, in direzione di casa sua.

 

«Bene, è fatta!» - esultò Meimi, uscendo dal suo nascondiglio, mettendosi anche lei a camminare in direzione della sua abitazione, con il sorriso sulle labbra - «Sono a casa!» - annunciò la ragazzina aprendo la porta ed entrando in casa e trovando suo padre e sua madre, seduti sul divano, abbracciati l'uno all'altra, assorbiti da un programma televisivo.

««Bentornata Meimi»» - risposero i due all'unisono.

«E' raro vedere entrambi davanti alla Tv» - sorrise Meimi togliendosi le scarpe e raggiungendo i suoi genitori - «Cosa state guardando?» - domandò curiosa.

«Un documentario sul numero di magia di un prestigiatore, che ha messo in scena un trucco strabiliante qualche mese fa» - rivelò il padre di Meimi, sorridendo spensierato alla figlioletta.

«Cavoli papà!» - sbuffò di contro la donna seduta al suo fianco - «Ti ripeto che si tratta di un ladro fantasma e non di un semplice mago!» - si lamentò Eimi, per poi tornare a fissare lo schermo.

«Ah, giusto. Hai ragione mamma» - rise l'uomo occhialuto, ponendosi la mano dietro la nuca.

Un ladro fantasma, che usa trucchi di magia? Che sia per caso...” - Meimi alzò lo sguardo verso la Tv, che rispose a tutti suoi dubbi, quasi fosse uno specchio magico.

«K-Kaitō Kid» - disse una delle guardie di sicurezza, shockata, mentre la figura di un uomo, vestito da capo a piedi, si stagliava al in piedi su di un espositore, posto a terra. Si trattava di una replica televisiva, del servizio del furto delle pregiate calzature “Purple Nail” di proprietà di Jirokichi Suzuki. In occasione di quel furto, Kid, sperimentò il miracolo del teletrasporto. Meimi rimase ipnotizzata, completamente ammutolita, nel guardare quella prodezza.

«Incredibile, E' davvero sparito nel nulla! Si è teletrasportato! E' davvero impressionante...» - esclamò la madre di Meimi stupefatta, ammirata dalla bravura del ladro.

«Davvero una magia coi fiocchi» - il padre di Meimi, annuì, riconoscendo le abilità del Ladro, che aveva eseguito anche a suo dire una strabiliante performance.

«Puoi fare anche tu, una magia del genere, vero Genichiro-san?» - chiese tutta elettrizzata la donna, voltandosi verso il marito, che sobbalzò per la domanda improvvisa.

«B-Bé...» - balbettò quest'ultimo - «Se sei tu a chiedermelo Eimi-san... potrei anche provarci.» - disse ridendo l'uomo, mentre la moglie, sembrava compiacersi della risposta ottenuta.


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Quindi... è lui... Kaitō Kid” - per qualche motivo, si sentì nervosa ed ingoiò a fatica un groppo di saliva, che le era rimasto bloccato in gola - “R-Riuscirò davvero... ad impedire il furto della “Lacrima di Maria”, ad un prestigiatore di questo livello?” - tentennò Meimi – guardando fisso lo schermo della Tv, senza dire una parola, finché la voce del padre, non la riportò con i piedi per terra.

«Cosa succede Meimi? Sembra che tu abbia visto un mostro?» - scherzò l'uomo - «Vuoi che ti faccia uno dei miei trucchi migliori, per tirarti un po su?» - chiese sorridendogli e facendo apparire dei festoni tra le mani vuote, con gli ideogrammi della parola “Sorridi”.

«Ah, no» - scosse la testa, la ragazzina - «Sto bene papà» - sorrise, per poi correre per le scale fino in camera sua - «Vado a fare i compiti!» - annunciò, chiudendo la porta rumorosamente. La studentessa delle medie, ancora scossa venne accolta dal suo piccolo riccio, Ruby che le saltò addosso tutta felice e contenta di vederla. Meimi, tornò a sorridere grazie all'animaletto, per poi rivelarle ciò che avrebbe dovuto fare la sera seguente, in modo da sfogarsi un po.

Dopo che ebbe davvero, terminato i suoi compiti, Meimi, si gettò sul suo letto, raggiunta subito dopo dalla piccola Ruby che cercò di far stare allegra la sua padroncina, che fissava il soffitto con aria assorta e malinconica. Stava ripensando all'impulsività che aveva avuto nel inviare l'avviso ad Asuka Jr., convinta di poter competere con qualcuno, pur non sapendo nulla al suo riguardo. Era stata avventata e se ne stava pentendo. Aveva paura di fallire, ma non solo per lei, anche per l'organizzatore della mostra, Toyotomi, che avrebbe potuto passare dei guai, a causa dell'intrigo montato su dal signor Kusakabe. Era incerta. Meimi si girò sul fianco, puntando lo sguardo verso la sua scrivania, cacciando fuori un sospiro.

«Senti Ruby...» - disse la ragazzina, rivolgendosi all'animaletto, che era accanto a lei e sembrò risponderle con un versetto flebile - «...cosa credi che dovrei fare?»

 

 

POV Kaito

Il moro, dopo le lezioni, si diresse, come sua abitudine da quando aveva assunto la seconda identità di Ladro Kid, al Blue Parrot, per discutere con Jii, come al solito in merito al colpo, previsto per la sera seguente.

«Buon pomeriggio Jii-chan» - saluto entrando, il giovane Kuroba - «Com'è vanno le cose da queste parti?» - chiese sorridendo, sedendosi al bancone, attaccando discorso come farebbe un qualsiasi cliente abituale, nonostante il locale a quell'ora fosse sempre completamente deserto.

«Ben arrivato padroncino Kaito» - sorrise il vecchio, posando il bicchiere che aveva appena finito di lucidare, sul bancone, preparando una tazza di caffè al ragazzo, che accettò senza troppi complimenti.

«Quindi Jii-chan, è tutto pronto per domani?» - domandò curioso il liceale, dopo che ebbe assaporato almeno la metà della bevanda, dall'aroma intenso ed il colore profondo.

«Come avete richiesto, signorino, ho reperito i materiali per il prossimo spettacolo ed anche...» - disse prendendo un fascicolo piuttosto sottile, da sotto il bancone - «... le informazioni sulla ladra di nome Saint Tail, che mi avete richiesto.» - disse aprendo il fascicolo, cominciando a spiegare al giovane quali furono i risultati delle sue ricerche - «L'identità di questa giovane, resta un mistero.» - cominciò Jii - «E' certo però che sia una ragazza, di età stimata tra i 14 ed i 18 anni. A giudicare dal materiale che ho trovato, riguardo le sue imprese, ha cominciato la sua attività non molto tempo dopo, che lei, padroncino, assunse l'identità di Kaitō Kid» - lo informò l'uomo - «Sembra che il nomignolo, di “Coda Santa” le sia stato attribuito, da un gruppo di studentesse dell'accademia cattolica St. Paulia e che derivi dal fatto, che la ladra, porti sempre i capelli legati in una coda alta. Fin ora ha rubato solo oggetti già sottratti da terze parti o smarriti dai propri possessori.»

«Una sorta di rivisitazione di Robin Hood, eh?» - sorrise il giovane Kuroba per poi poi incalzare il vecchietto - «C'è dell'altro?»

«Sì» - annuì Jii, mostrandogli un articolo di giornale in particolare tra quelli che aveva trovato - «Ecco qui» - gli indicò - «Vede, signorino, del caso di St. Tail, ne è ufficialmente incaricato il Detective Asuka, della polizia di Seika, ma ufficiosamente è il figlio di 14 anni, Daiki Asuka Jr. ad occuparsi delle indagini riguardo ai furti, che sono opera della ladra-prestigiatrice. Pare infatti che Asuka Jr. sia stato investito di un permesso speciale, elargito dal sindaco, in persona.» - spiegò Jii, per poi lasciare a Kaito il tempo per visionare da solo il materiale reperito.

«Come, il responsabile della sicurezza, sarebbe questo ragazzino?» - domandò confuso Kaito, grattandosi il capo - «Accidenti. Se così giovane, già lavora ad un caso, dev'essere una sorta di prodigio. Dovrò tenere gli occhi aperti pare» - si convinse, mentre finiva il suo caffè, tutto d'un fiato.

«A tal proposito, credo dovremmo cambiare un po la strategia riguardo a questo colpo, Signorino» - rivelò l'uomo, che incontrò un'immediata risposta confusa da parte del giovane.

«Come mai Jii-chan? Cosa c'è che non va nella procedura che abbiamo ideato? Prima di cambiare tattica, non sarebbe meglio fare un sopralluogo, per vedere, se qualcosa potrebbe andare storto?» - dubbi di Kaito furono più che legittimi. Avevano fissato il sopralluogo del museo, per il pomeriggio seguente, giusto qualche ora prima del colpo, ovvero il tempo necessario, di valutare tutte le contromisure da apportare, prima di entrare in scena.

«Lei ha ragione a preoccuparsi, ma vede, la ragione per cui le dico ciò, è questa» - disse Jii, mentre armeggiando sul mini-tablet di Kaito, aprì un articolo tra le News e lo porse al ragazzo, che immediatamente cominciò a leggerlo ad alta voce.

La contesa è aperta!- recitava la testata, mentre l'occhiello informava dell'argomento dell'articolo in questione - Saint Tail, raccoglie la sfida del ladro fantasma 1412, annunciando il furto del diamante stella, “Lacrima di Maria”, Mercoledì alle 21:15, durante l'esposizione di preziosi, che avrà luogo presso il museo Seika

«Ma certo, è chiaro» - sorrise il giovane Kuroba - «Adesso che Saint Tail, ha annunciato lei stessa il furto del diamante, credi che il piano non sia più molto adatto, vero, Jii-chan?» - gli domandò retoricamente.

Questo annuì di rimando - «Dunque, cosa credete sia meglio fare, Signorino? Rinuncerete al colpo?» - il vecchietto era ben consapevole, che avrebbe ricevuto una risposta negativa, infatti Kaito non ci mise molto a dissentire.

«Suvvia, Jii-chan, mi conosci bene ormai. Kaitō Kid non si nasconde né scappa davanti ad una sfida» - sorrise con sicurezza, lui - «Ruberò comunque “La lacrima di Maria”, anche se vorrà dire, contendere la gemma con un secondo ladro fantasma. E poi a dire la verità, un po m'incuriosisce, questo Kaitō Saint Tail.» - gli spiegò, mentre fissava uno dei tanti articoli che Jii era riuscito a procurargli, in cui era presente una sagoma, che doveva essere, la silhouette della famosa ladra in questione.

«Per quanto riguarda la strategia allora?» - chiese, l'uomo, in modo da sapere come comportarsi, da lì in avanti.

«Ci toccherà modificarla» - dichiarò Kaito - «Vorrà dire che anziché fare un controllo preliminare» - sorrise - «Lascerò che sia la stessa St. Tail a sbarrarmi la strada, verso il gioiello»

Jii, inizialmente parve confuso dalle parole del giovane, ma poi parve cogliere la strategia alla quale il ragazzo stava pensando, quindi sorrise a sua volta - «Capisco, molto bene Signorino. Allora le preparerò tutto il necessario, per essere pronto per lo spettacolo, senza intoppi»

«Thank you, Jii-chan! Conto sui di te» - disse il ragazzo rigirandosi sullo sgabello, per poi recuperare il suo zaino ed avviarsi verso la porta del locale.

Orgogliosamente, Jii ribatté - «Lasciate fare a questo Jii, non la deluderò Signorino Kaito!» - affermò l'uomo stringendo i pugni, con convinzione.

«Allora ci vediamo domani, Jii-chan» - lo salutò il ragazzo, per poi uscire dal locale, ritrovandosi di fronte Aoko, con un'espressione truce che lo fissava

«Sei proprio antipatico!» - sbottò la ragazza, incrociando le braccia al petto - «Avresti anche potuto aspettarmi, che ti costava? Bakaito!» - si lamentò mentre Kaito le passò accanto senza emettere un suono.

«Guarda che ti ho aspettato circa una decina di minuti, ma poi ti sei messa a parlare con Keiko e sembravate tirarla per le lunghe, quindi ho preferito andarmene.» - si giustificò Kaito tenendo le mani in tasca e superandola di qualche passo.

«Come sarebbe a dire? Con Keiko stavamo affrontando un argomento molto serio!» - si indispettì Aoko, alla velata accusa di essere una che si perde facilmente in chiacchiere.

«Certo, certo.» - annuì il ragazzo - «Ad ogni modo non è colpa mia se sei lenta Ahoko. Io sono libero di andarmene se mi stufo di aspettarti, nessuno mi obbliga a starti dietro, giusto?» - la prese in giro, sfruttando il nervosismo già presente in lei, per divertirsi un po. Gle piaceva il clima di reciproci scambi di battute, che si creavano per un non nulla e finivano in una sorta di “gara a chi arrivava prima” a finire con le spalle al muro. Era estremamente stimolante e trattandosi di Aoko, esistevano pretesti infiniti per farla innervosire e cominciare con lei, una sorta di sfida all'ultimo sangue, su quale dei due avrebbe avuto la meglio sull'altro. Questo genere di “competizioni” tra loro non erano mai a senso unico, il che le rendeva sempre divertenti, agli occhi di Kaito, che continuava a perpetrarle di volta in volta.

«Cosa? Aoko non è affatto lenta! E non chiamarmi Ahoko, Bakaito!» - disse la ragazza agitando la cartella contro di lui, cercando di colpirlo, ma il giovane Kuroba la evitò con tutta tranquillità.

«Visto? Sei lenta. Scommetto che non sai fare di meglio, Kekeke» - rise il ragazzo, che si ritrovò ad evitare per un pelo, un secondo colpo sferrato dalla giovane Nakamori.

«Sei davvero fastidioso! Se vuoi la guerra l'avrai» - dichiarò Aoko, correndogli incontro, con il bagaglio posto sopra la testa. Stava simulando uno Shinai da Kendo, sport in cui Kaito era davvero abile.

«Interessante, fammi vedere di cosa sei capace» - ribatté mettendosi a braccia in avanti, fingendo di impugnare una spada di bambù a sua volta.

Da quella piccola diatriba, ne seguì un inseguimento, fuori dal comune, tra i due amici di infanzia, che in almeno un paio di casi, rischiarono di coinvolgere dei poveri ed ignari passanti, come danni collaterali, dovuti al loro piccolo duello in strada

 

 

POV Meimi

Meimi, aveva passato tutta la giornata seguente, a rimuginare sul da farsi; non era riuscita a dormire bene quella sera, facendo incubi continui sul ladro in bianco, che scappava di corsa, camminando in cielo, dopo aver rubato la pietra preziosa, solo per rivelare al mondo intero che si trattava di un falso, facendo il gioco di Rintarō Kusakabe. L'ultima scena di uno dei suoi incubi era il signor Toyotomi, che chiedeva a St. Tail, perché non l'avesse aiutato, nonostante avesse tolto da situazioni ben peggiori, diverse altre persone, durante la sua carriera di ladra.

Meimi, aveva raggiunto la scuola a piedi come tutti i giorni, anche quella mattina, immersa nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni riguardo al colpo di quella sera. Camminò tenendo sempre lo sguardo basso, almeno finché non sentì una voce famigliare strillare ad alta voce:

«Te lo detto e te lo ripeto, la risposta è: No!» - Asuka Jr., stava urlando contro qualcuno, quindi la ragazza alzò lo sguardo, per capire di chi si trattasse.

«Ti prego, andiamo! Solo per questa volta! Voglio aiutarti a catturare entrambi quei ladri. Se saremo in due avremo più possibilità, non credi?» - la ragazzina, più alta di lui e dai capelli corti biondo miele, che rispondeva al nome di Rina Takamiya, fissava con sguardo implorante Asuka Jr., che però si dimostrò impassibile alle sue richieste.

«Non se ne parla nemmeno. Se c'è qualcuno che deve catturare St. Tail, quello sono io! Inoltre di quell'altro ladro, non me ne importa proprio un bel niente. E tu cerca di restare alla larga da questa storia, Takamiya!» - la intimò il ragazzo, con freddezza.

«Ma ti rendi conto di quello che dici?» - ribatté lei - «Hai l'occasione di prendere due piccioni con una fava e intendi gettarla via così?» - osservò indignata - «Mi dispiace ma non te lo permetterò. Stanotte verrò anch'io al museo Seika a dare una mano!» - ribadì per l'ennesima volta la nipote del sindaco, facendo spazientire definitivamente, l'incaricato speciale alla cattura della ladra-prestigiatrice.

«E va bene» - sbuffò - «Fa pure come ti pare!»

«Ah! Evviva che bello! Grazie Asuka!» - disse saltando subito al collo del ragazzo che per tutta risposta, si dimenò tentando di scollarsela di dosso.

«Lasciami andare Takamiya!» - si lamentava - «Non starmi appiccicata»

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Meimi osservò il tutto da poco lontano e l'atteggiamento di Rina, la infastidì facendola ringhiare e ribollire di rabbia.

«Se reagisci in questo modo, Meimi-chan, allora significa che va tutto bene, per fortuna» - la voce pacata di Seira, fu udibile dalla ragazza che si voltò, vedendo l'amica sorriderle.

«Seira!» - sorrise a sua volta, la seconda, incontrando il suo sguardo.

Le due dopo la pausa si incamminarono verso la cappella della Chiesa, per poi raccogliersi in preghiera all'interno di essa, dopo di che, Seira, si rivolse a Meimi, dal momento che la compagna era stata buona e tranquilla tutto il giorno. Fatto insolito, considerando il carattere sempre allegro ed esuberante, della giovane Haneoka.

«Qualcosa non va, Meimi-chan? Oggi sembri così pensierosa» - azzardò la novizia, rivolgendo lo sguardo alla compagna, con fare apprensivo.

Meimi le sorrise e scosse il capo - «No... non è nulla Seira» - tentò di rassicurarla, in un primo momento, ma consapevole del fatto che non sarebbe riuscita a mentirgli, la ragazza proseguì - «E solo che...»

«E solo che...?» - ripeté Seira, in coda alle sue parole.

«Ecco vedi, si tratta del colpo di questa sera» - le spigò - «Non sono molto sicura di riuscire a farcela» - disse con una nota di malinconia.

«Davvero? E come mai?» - domandò Mimori, perplessa. Non capitava spesso che la sua compagna, avesse ripensamenti riguardo ad un furto a fin di bene, dei suoi.

«L'altra sera, sai... hanno trasmesso un servizio, riguardo quel ladro» - cominciò a raccontarle Meimi. Seira annuì.

«Sì, l'ho visto anch'io. E' stato davvero interessante» - comunicò la novizia, con un lieve sorriso in viso - «Il suo modo di agire, è davvero spettacolare.» - si espresse, Seira, cosa che però notò far crollare ancora di più l'umore della compagna - «Oh caspita, non vorrai dirmi che è per questo...» - ipotizzò mortificata, ponendo una mano sulle labbra, rincresciuta per ciò che aveva appena detto.

«Sì è proprio così» - confermò Meimi, per poi gettarsi tra le braccia dell'amica cominciando a piagnucolare - «Che cosa faccio Seira?! Non posso competere con un avversario di quel livello!!»

Seira abbracciò Meimi e le accarezzò i morbidi capelli castano ramati, per infonderle un po di pace - «Andrà tutto bene, Meimi-chan» - la rassicurò - «Finché avremo dalla nostra parte la benedizione di Dio, le cose troveranno sempre il modo per aggiustarsi, vedrai»

Haneoka, sollevò gli occhi lucidi per il pianto, verso Seira, che le sorrideva placidamente. Ancora una volta, seppe darle la forza, per non arrendersi davanti alle difficoltà ed andare avanti a testa alta.

«Seira.» - le sorrise, asciugandosi le lacrime - «Hai ragione, finché agiremo nel giusto, non avremo niente di cui preoccuparci, vero?» - disse rimettendosi a sedere, sulle ginocchia.

«Esattamente» - confermò lei - «Ad ogni modo, Meimi-chan, a proposito di quel ladro...» - introdusse la novizia - «Ho fatto delle ricerche sul suo conto»

«Davvero?» - chiese Meimi curiosa - «Hai trovato qualcosa di interessante?»

«Bé...» - Seira si sedette su di una delle panche, seguita da Meimi - «A giudicare da ciò che ho trovato, la prima apparizione di Kaitō Kid, risale a 18 anni fa, in Francia, a Parigi. La sua attività si è poi spostata in Giappone, dove ha compiuto svariati furti per un lungo lasso di tempo, salvo poi sparire nel nulla circa otto anni fa, per poi mostrarsi nuovamente al pubblico. Dal suo ritorno, ha preso di mira sempre pietre preziose conosciute come “Big Jewels”, che restituisce immancabilmente, dopo ogni suo furto. Non si conosce nulla riguardo alla sua identità, se non il fatto che si tratta sicuramente di un uomo. Il suo nomignolo, ovvero “Kid”, che in inglese significa “bambino”, gli è stato attribuito da uno scrittore di romanzi. Incaricato della cattura del ladro, è l'Ispettore Ginzo Nakamori, della seconda divisione investigativa. Fin qui nulla di particolarmente interessante, se non fosse che...» - Seira lasciò in sospeso la frase, spingendo Meimi a riprenderla.

«Se non fosse che...?»

«Devi promettermi che farai molta attenzione Meimi-chan» - le comunicò con apprensione Seira - «poiché questo ladro, è un maestro dei travestimenti, quindi non sappiamo sotto quali spoglie potrebbe nascondersi»

Meimi annuì - «Ho capito, Seira» - sorrise – «Allora terrò gli occhi aperti. Non mi farò ingannare da uno sciocco travestimento!» - affermò determinata la giovane Haneoka.

«Fa del tuo meglio Meimi-chan» - sorrise la novizia in bianco.

«Certo. Saint Tail, non scapperà. Non importa come, ce la farò» - si convinse per poi sorridere all'amica - «Allora, vado a casa per prepararmi» - disse per poi correre lungo la navata, salutando con la mano - «Ci vediamo stasera, Seira» - detto ciò sparì, all'esterno dalla Chiesa.

Seira, con le mani giunte al petto ed il sorriso sulle labbra, rivolse lo sguardo al crocifisso della chiesa - «Speriamo che tutto vada per il meglio» - disse per poi inginocchiarsi di fronte all'altare - «Oh, Signore, ti prego, veglia sempre su Meimi-chan» - disse, per poi raccogliersi in silenzio in preghiera.













L'Angolo dell'Autrice:

Benvenuti a tutti in questo Cross-Over.
Fresca fresca di St. Tail, ho pensato di buttar giù questa storia in cui  la giovane Meimi, incontra il ladro fantasma Kaito Kuroba. Cosa pensate potrebbe succedere, ora che il furto di una stessa pietra, è stato annunciato da entrambi i due ladri fantasma?
Fatemi sapere cosa ne pensate. Vi saluto e vi rimando al prossimo capitolo.  -Irene_Violet.







Riferimenti:
Testo

•EP 14 e 15 di Magic Kaito 1412

Immagini
•Kaito, dall'EP n° 4 di Magic Kaito 1412
•Meimi, dall'EP n° 2 di Saint Tail

Originali
•Biglietto di preavviso di Kid
•Biglietto di preavisso di St. Tail
•Meimi & Kid. Meimi dall'EP n° 12 di Saint Tail; Kid dall'EP n° 515 (562-563) di Detective Conan
   
 
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