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Autore: _laragazzadicarta_    02/10/2017    2 recensioni
Cosa rende un luogo accogliente? Sono forse i prati verdeggianti in primavera dove coltri di bambini ingannano Crono l'irraggiungibile giocando o il tepore del fumo denso che fuoriesce dai camini fuligginosi in inverno? Sono le braccia nivee di due amanti intrecciate come nella più misteriosa trama di un tappeto persiano dopo il potente amplesso della notte più infuocata? Può un altopiano roccioso ed arido divenire accogliente? È questa la regione? È questo il suolo, il clima?
Vegeta si lasciò cadere duramente su una roccia ambrata, sfinito ma intimamente felice. Gli mancava una sola sfera del drago ed il suo egoistico sogno d’immortalità si sarebbe compiuto.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Better to reign in Hell.

Cosa rende un luogo accogliente? Sono forse i prati verdeggianti in primavera dove coltri di bambini ingannano Crono l'irraggiungibile giocando o il tepore del fumo denso che fuoriesce dai camini fuligginosi in inverno? Sono le braccia nivee di due amanti intrecciate come nella più misteriosa trama di un tappeto persiano dopo il potente amplesso della notte più infuocata? Può un altopiano roccioso ed arido divenire accogliente? È questa la regione? È questo il suolo, il clima?
Vegeta si lasciò cadere duramente su una roccia ambrata, sfinito ma intimamente felice. Gli mancava una sola sfera del drago ed il suo egoistico sogno d’immortalità si sarebbe compiuto. Intorno a lui il silenzio più totale, nemmeno un essere strisciante era sopravvissuto alla sua furia. I suoi guanti – una volta candidi come il suo animo fanciullesco – erano gli unici testimoni di quel genocidio di cui nessun altro avrebbe mai avuto memoria. Corpi di Namecciani inermi, come dormienti, il cui segno della dipartita era un solo fiotto di sangue violaceo. Il principe si lasciò andare ad un profondo respiro ristoratore mentre le braccia muscolose s’incrociavano dietro la nuca.
Questa è la sede che ci tocca avere in cambio del cielo, in cambio della patria amata ed amaramente rimpianta, questa triste oscurità invece della luce celestiale, dello sfarzo, del potere? L’oblio dei ricordi di una vita regale che mai gli sarebbe stata concessa.
Vegeta si morse il labbro inferiore rimettendosi in piedi, poi si voltò ad osservare la roccia dietro di sé che unendosi ad altre mille formava un monte impossibile da scalare. Ci sarebbe riuscito, lo avrebbe scalato, così come un giorno sempre più vicino avrebbe gustato la sua vendetta. Mosse felinamente il primo passo verso una scanalatura, il passo fiero di chi non ha paura di cadere, un piede seguì l’altro fino a che non giunse all’apice. La fatica era scomparsa, nulla più importava se non il risultato finale.
Sia pure così – sorrise il principe vittorioso sentendo l'orgoglio pompargli nelle vene - se colui che ora è sovrano può dire e disporre che cosa sia giusto. Eppure il sovrano dev’essere consapevole che un giorno arriverà la sua dipartita, con le stesse mani che ora sono inchiodate alle mie braccia. Tanto meglio: quanto più lontano da colui che la ragione ha sottovalutato privilegiando la forza.
Addio, campi felici dove la gioia abita eterna! Addio padre, addio madre, addio miei uomini fedeli che, benché non ho mai avuto l’onore di guidare, sentivano già di stimarmi sin da quando l’amabile balia mi fasciò per la prima volta.
Salve orrori, salve mondo infernale, e tu, profondissimo inferno, accogli il tuo nuovo padrone: uno la cui mente non può mutare secondo tempi e luoghi. La mente è luogo a se stessa, e in se stessa può fare dell’inferno un paradiso e del paradiso un inferno. Intelletto sopraffino, mirabile dono della natura. Da quest’altura vedo il deserto trasformarsi in un prato feritile come la mia mente. Vedi, sì ora vedo, il cielo personificarsi nella Donna dalla mirabile bellezza. Che cosa importa dove, se sono sempre lo stesso, e che altro dovrei essere, tutto meno che inferiore a colui che il tuono ha reso più grande? Qui almeno sarò libero; l’Onnipotente non ha creato questo luogo per invidiarmelo, per strapparmelo, ed il tiranno non ci caccerà di qui, non potrà nulla relegato in quel paradiso che io trasformerò in inferno: qui potremo regnare sicuri, e per mia scelta regnare è degno di ambizione, anche se all’inferno: meglio regnare all’inferno che servire in paradiso. Vendicherò i miei fedeli sudditi, gli associati e partecipi della mia sconfitta che ha il sapore di vittoria, a giacere così attoniti sugli stagni dell’oblio, e non li chiamiamo ad avere con noi la loro parte in questa felice dimora, o a tentare ancora una volta con armi riunite, quel che può essere ancora riconquistato in paradiso, o più ancora perduto all'inferno?

La Vit parla:
Che trip signori, stamattina l’ennesima spiegazione di Paradise Lost di John Milton e Vegeta, nella mia mente malata, ha assunto le forme di Satana. Ma chi è Satana? Può essere chiunque se lo vogliamo, non il mostro, ma l’eroe.
Vit
   
 
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