Family Affair
KillerQueen86
Note dell’autore: Il finale della
sesta stagione mi ha ispirato parecchio, tanto da convincermi a scrivere questa
fan fiction e soprattutto a continuare a vedere la serie nonostante avevo detto
che mollavo.
E’ stata
una storia scritta di getto la mattina dopo la diretta e mentre ipotizzavo la
prossima stagione con Miaka, non sapevo ancora dove volevo arrivare, in realtà volevo solo scrivere
dei gemelli Jones che mi ossessionano anche nei sogni ormai.
Buona
lettura.
Beta:
Strinse la mano di Lucy in quella sua, si guardava
attorno mentre camminavano tra le strade di Arendelle. Elsa gli aveva
assicurato che le strade erano sicure, ma non riusciva smettere di guardarsi
attorno sperando di non essere seguito, di non essere riconosciuto, si assicurò
che il cappuccio di Lucy le coprisse il viso e tirò il suo
ancora più in basso, aveva fretta di arrivare a destinazione, Tiger Lily
era stata chiara con lui, erano davvero poche le persone di cui poteva fidarsi.
In base a quanto detto da Kristoff al porto poteva
trovare quello che cercava, il suo patrigno gli aveva assicurato questo
passaggio per mare.
"Papà sei sicuro che sia
sicuro tutto questo?" chiese con voce spaventata la piccola.
"Tranquilla piccola, anche se non ci vediamo da un po’,
è pur sempre la nostra famiglia" la rassicurò.
Capiva l'atteggiamento di Lucy, erano successe tante
cose, troppe, ma sapeva che nonostante tutto poteva fidarsi.
Controllò ancora alle sue spalle assicurandosi che non ci
fosse nessuno, tirò un sospiro di sollievo una volta che, voltando un angolo,
si trovò davanti il porto, e lì tra le navi di
Arendelle sorgevano gli alberi sempre maestosi della Jolly Roger; si
avvicinarono con calma, sembrava tutto tranquillo, venne investito dai ricordi
delle sue giornata passate sul ponte di quella nave, passando momenti
meravigliosi con il suo patrigno e la madre, immaginando una vita di avventura,
non che nella sua vita l'avventura mancasse, anzi in giorni come quello odierno
pensava che ne aveva avute pure troppe di avventure.
S’inginocchiò davanti Lucy assicurandole il cappuccio.
"Devi farmi una promessa, devi
rimanere nascosta finché non ti vengo a prendere io, ok?" disse con
dolcezza.
"Ma papà ..." tentò di
protestare, ma Henry la fermò.
"Niente ma, per una volta, ti prego, fa’ come ti
chiedo, ok?" chiese ancora, la bambina annuì titubante,
sapeva che nonostante tutto alla fine avrebbe ascoltato, o almeno ci sperava.
Aspettò che Lucy si nascondesse in uno dei vicoli che
dava al porto, dopo di che si voltò nuovamente verso la nave, sospirò e fece un
passo sul ponte, era tutto troppo tranquillo, ci doveva essere qualcuno, lo
sapeva, una delle cose che Killian gli aveva insegnato, era che non si lascia
mai una nave così incustodita.
Impugnò la spada, che una volta era di suo nonno e che si
era abituato a portare sempre con sé, scese sotto coperta arrivando agli
alloggi della ciurma, tutto troppo tranquillo, la luce del sole che penetrava
dalle fessure e boccaporti, riusciva a sentire il rollio dell'acqua sotto la
nave, stranamente nonostante la situazione si ritrovò a esserne confortato.
Davanti a sé si stagliò la porta degli alloggi del
capitano, sospirò e fece ancora qualche passo in avanti, si fermò nel sentire
un rumore alla sua destra, non ebbe il tempo di voltarsi che si trovò a sentire
i muscoli irrigidirsi e bloccare i suoi movimenti, odiava questa sensazione,
non era la prima volta che capitava, sentì la lama di una spada puntata alla
sua schiena, chiuse gli occhi e si maledisse per essersi fatto fregare così facilmente.
"Non sai che è pericoloso salire a bordo di una nave
pirata senza il consenso del capitano?" una voce che faticò a riconoscere
gli arrivò alle spalle.
"Ho il permesso del Capitano" disse lui con
fatica data l'irrigidita del suo corpo. Un rumore davanti a lui lo distrasse,
la porta degli alloggi del capitano si aprì, un ragazzo alto dai capelli biondi
disordinati e occhi azzurri fece la sua apparizione, sorrise nel vederlo.
"Henry, fratello" la dolce voce accentata di
Liam fu come balsamo per lui, sapeva che la situazione
sarebbe migliorata.
"Henry?" chiese la voce alle sue spalle
"Che diavolo fai, lascialo andare" disse duro
il ragazzo richiamando la ragazza. Henry sentì i muscoli rilassarsi, si tenne
con la parete alla sua sinistra sospirando.
"Stai diventando lento" disse la ragazza
incrociando le braccia al petto, si voltò a guardarla e faticò a riconoscerla,
i lunghi capelli corvini erano avvolti in una treccia disordinata, una
cicatrice le attraversava la guancia destra, ma a colpirlo furono i suoi occhi
verdi, vide in loro tanta durezza, più di quanto si aspettasse, un atteggiamento
che aveva già visto in precedenza, in entrambe le sue mamme e ogni tanto anche
in Hook.
"Non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa"
disse ancora stordito per la donna che aveva preso il
posto della ragazzina che aveva conosciuto molto tempo fa.
"Lasciala stare sta diventando
paranoica" disse Liam al suo fianco.
"Non sono paranoica"
si imbronciò la ragazza guardando il fratello severamente.
"Se ti manda la mamma, non tornerò a casa fino a che
non avrò trovato papà, e non ho rubato, la nave, la presa solo in
prestito" disse la ragazza guardando Henry.
"No, non sono qui per questo" disse con calma.
"Ho bisogno del vostro aiuto, ne va della nostra
famiglia" disse senza nascondere la sua ansia.
"Certo fratello puoi contare su noi" disse Liam
senza neanche sapere di cosa si trattava, vedeva che Leia non sembrava così entusiasta
come il fratello, erano gemelli, erano cresciuti tutti e tre
insieme per un certo periodo, ma i due Jones erano così diversi tra loro
che lo stupiva di come riuscissero sempre ad andare così d'accordo, anche perché
entrambi erano testardi, come la maggior parte della loro famiglia.
"Aspetta non sappiamo di cosa si tratta" disse
Leia verso il fratello.
Un rumore che giunse dal ponte sopra di loro li
interruppe, Henry sospettava già chi poteva essere.
"C'è qualcuno sopra" disse Liam, ma prima che
Henry potesse spiegare, Leia si trasportò sopra lasciando i due da soli.
"Dannazione" disse per poi correre su seguito
da Liam.
Arrivato sul ponte, il suo sangue si agghiacciò, sollevata
in aria legata con le funi, c'era Lucy, Leia la teneva ferma da sotto.
"Dimmi chi sei" la minacciò ancora stringendo
le corde con la sua magia.
"Leia" urlò Liam accanto a lui.
"Lasciala andare, adesso" urlò invece Henry
avvicinandosi alla donna.
"Si è intrufolata sulla mia nave" disse
severamente senza staccare gli occhi da Lucy.
"Ha diritto di starci quanto noi" disse ancora
Henry.
"Leia lasciala andare è solo una bambina" tentò
di farla ragionare il fratello.
"Prima devi dirmi chi l’ha mandata qui" disse ancora.
Henry aveva paura non aveva mai visto questo sguardo
sulla sorellastra, non capiva che cosa le era successo tanto da indurirla così,
tanto da non avere pietà per una bambina.
"Leia, ti prego, è mia figlia" disse infine con
voce rotta.
"Lucy?" sentì Liam respirare, Leia guardò Henry
sconvolta per poi fare scendere la bambina e liberarla, Henry corse ad
abbracciare la piccola.
"Come ti senti tesoro?" chiese assicurando che
era tutto a posto, togliendole il cappuccio che le nascondeva il viso.
"Sto bene papà, tranquillo" lo tranquillizzò,
sorprendendosi di quanto forte fosse la sua bambina, la abbracciò forte
sospirando.
Sentì Liam avvicinarsi e si sciolse dall'abbraccio, il
ragazzo s’inginocchiò all'altezza di entrambi sorridendo alla ragazzina, in
momenti come questi gli ricordava Hook, rendendosi
conto di quanto gli mancasse.
"Ehi piccola lassie
stai bene vero?" disse dolcemente, Lucy annuì.
"Sono sicuro che non ti ricordi me" continuò sorridendole.
"Sei lo zio Liam, mi ricordo di te, Henry parla
sempre di voi e di nonno Killian" disse entusiasta di questo incontro.
"Oh ti prego tesoro, appena lo vedi chiamalo così,
sono sicuro che ne sarà entusiasta" scherzò il ragazzo scambiando uno
sguardo con Henry sapendo troppo bene quanto l'ego smisurato del padre ne
avrebbe risentito.
"Che ne dici di venire con me nella cabina del
Capitano così ci riposiamo un po’" le propose il ragazzo porgendole la
mano, Lucy guardò verso il padre aspettando il suo incoraggiamento.
"Ti raggiungo subito, tranquilla" la rassicurò,
la ragazzina sorrise e prese la mano dello zio.
"Mi farai vedere qualche trucco di magia,
vero?" chiese mentre i due si allontanarono. Henry si alzò e volse lo
sguardo verso la sorellastra che era rimasta ferma al suo posto guardandosi la
mano, il suo viso tormento non era sufficiente per calmare i nervi di Henry.
"Che diavolo pensavi di fare?" disse
avvicinandosi a lei, ma continuò a guardare la sua mano.
"Che diavolo ti è successo tanto da scagliarti
contro una bambina?" continuò lui nella speranza di avere una reazione da
lei.
"Mamma e papà sarebbero davvero delusi da te" a
quello Leia alzò lo sguardo su di lui mostrandogli i
suoi occhi velati di lacrime.
"Non osarmi dirmi cosa penserebbero loro di me,
Henry" disse con rabbia e dolore.
"Hai aggredito una bambina, cosa pensavi che sarebbe
successo?" continuò lui.
"Tu non puoi capire, tu sei andato via, tu avevi la
tua vita, non hai pensato a mio padre che fosse scomparso, del resto non è il
tuo vero?" disse con rabbia allontanandosi da lui.
"E' anche mio padre, lo sai, penso alla sua
scomparsa tutti giorni, penso a quanto mia madre tu e Liam non meritate tutto questo" disse, cacciando via l'immagine
di sua madre senza l'amore della sua vita al suo fianco.
"Ho visto morire Hook due volte non dimenticarlo, e
nessuna delle due volte è stato facile, quindi non
venirmi a dirmi che non so cosa si prova" continuò lasciando che quei
ricordi lo invadessero. Chiuse gli occhi e sospirò, si avvicinò nuovamente alla
sorellastra.
"Sono qui anche per lui, ho bisogno di tornare alla
Foresta Incantata, Lucy ha bisogno di essere protetta" disse con voce più
calma.
"Te lo chiedo per favore Leia, aiutaci, aiutaci a salvare la nostra famiglia, aiutami a riportare
indietro nostro padre" disse.
"Non so come tornare indietro”, disse con voce
rotta, mostrando finalmente la vera Leia che conosceva.
"Ti aiuteremo noi" disse stringendo le sue mani
tra le sue, la ragazza nascose il suo viso nel petto lasciandosi abbracciare,
cercando il suo conforto.
"Mi dispiace" disse piangendo.
"Mi manca così tanto, voi
tutti mi mancate tanto" continuò.
"Lo so, credimi, mancate anche a me" disse
sciogliendosi dall'abbraccio, asciugò le lacrime della sorella e sorrise.
"Che ne dici, andiamo a salvare la nostra
famiglia?" chiese con fiducia, la ragazza gli
sorrise e annuì
Henry la strinse e insieme camminarono verso la cabina
del capitano.
"Hai idea del dramma che farà papà una volta che
scopre che è nonno?" scherzò la ragazza.
"Non come quando ha scoperto che eri uscita di nascosto per andare a giocare con Gideon" disse
divertito al ricordo di quella sera.
Sapeva che qualunque cosa tormentasse la ragazza, la
ricerca del padre, aiutando lui e Lucy sarebbe riuscita a trovare la sua strada
e affrontare i suoi demoni, del resto era pur sempre la figlia di Killian
Jones, il temibile Capitano Uncino che per amore era riuscito a cambiare la sua
vita.
Fine