Fumetti/Cartoni americani > I Vendicatori/The Avengers
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Autore: MikySan    10/10/2017    0 recensioni
Jess era stata adottata a pochi mesi da Steve Rogers e Tony Stark. Era cresciuta all'Avengers Tower insieme ai Vendicatori e da adulta ne era diventata parte. Si era fidanzata con Clint Barton e la sua vita procedeva in maniera perfetta. Fino agli Accordi di Sokovia. Quando la sua famiglia si divise e il suo mondo crollò. A distanza di un anno dalla Battaglia dell'aeroporto, Jess è stata lasciata sola da tutti e non sembra più disposta ad aprire il suo cuore ai suoi amici e compagni di battaglia. Ma una minaccia incombente la costringerà a tornare a casa e a mettere da parte l'orgoglio.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clint Barton, Nuovo personaggio, Steve Rogers, Tony Stark, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Jess si svegliò con il cuore che le batteva all'impazzata. Aveva sognato nuovamente di trovarsi in quel maledetto aeroporto. Aveva rivisto tutto chiaramente: Tony e Steve, i suoi genitori, che davano ordini ai loro di attaccare, Clint che le diceva di allontanarsi con uno sguardo disperato negli occhi, Natasha e Wanda che non avevano nemmeno il coraggio di guardarsi. Gli Avengers, la sua grande famiglia, lì divisa a metà. Le sembrava sempre così surreale ogni volta che lo rivedeva. 
Si alzò dal letto e uscì in balcone. Erano ormai settimane che non dormiva. Quella casa non le piaceva e lei non era più abituata a stare da sola. Da un momento all'altro si aspettava di veder saltarli fuori tutti. Se chiudeva gli occhi poteva sentire ancora chiaramente intorno a sè la loro presenza. I discorsi profondi di Bruce, le risate di Thor, i battibecchi tra Pietro e Wanda, i pomeriggi passati con Nat.... ma soprattutto poteva ancora sentire Tony e Steve che si prendevano in giro in continuazione e che litigavano per poi far subito pace e che fortificavano il loro amore di giorno in giorno. E poi lei e Clint. Il suo Clint. L' amore più grande della sua vita. Aveva perso anche quello. Erano loro tre a mancarle più di tutti. Riaprì gli occhi di scatto, sentendo le lacrime che minacciavano di uscire. Era ormai passato un anno dalla battaglia. Quel giorno aveva sconvolto molte vite, lo sapeva bene. Ma lei egoisticamente pensava che fosse la sua ad essere la più distrutta. Ricordava quei giorni troppo chiaramente. Aveva rifiutato di schierarsi, si era battuta fino all'ultimo per tenere tutti uniti. Poi quel giorno all'aeroporto li aveva seguiti e visti combattere. A quel punto era scesa in campo in abiti civili e si era posta tra i due schieramenti. Aveva cercato di mettere pace fra i suoi genitori ma Tony e Steve non l'avevano nemmeno ascoltata. Avevano continuato a darsi addosso fino a che un raggio uscito dall'armatura di Tony si era andato a scontrare con lo scudo del Capitano che lo aveva repentinamente spostato. Un dolore lancinante aveva colto Jess che si trovò subito stesa a terra. Sentiva il gusto ferroso del sangue in bocca ed era colta da spasmi di dolore. Poi il buio. Si era risvegliata in ospedale, affiancata da Fury. 
-Dove sono tutti ?- domandò.
Nick fu molto restio a risponderle, ma alle incalzanti domande della ragazza dovette, a malincuore, rispondere.
Così Jess venne a sapere che era in un letto di ospedale da tre mesi, che Tony e Steve si erano duramente scontrati e che gli Avengers erano ormai distrutti per sempre. Steve e i suoi, compreso Clint, si erano nascosti chi sa dove, mentre Tony, Visione e Rhodey erano alla base. Ma cosa ancora più importante, nessuno l' aveva cercata. Nessuno si era fatto vivo per lei. 
Una volta dimessa dall'ospedale si era diretta alla base dove aveva sperato di trovare qualcuno. E invece non c'era nessuno. Jess,allora, usando le sue abilità si era fatta strada nella base e aveva recuperato i suoi effetti personali. 
Da quel giorno di lei non era rimasta che un'ombra. Aveva il cuore indurito dall'odio e dalla tristezza. Si era rinchiusa nel suo dolore ma non aveva smesso di combattere per ciò che era giusto. Quella notte proprio sapeva che non sarebbe riuscita a dormire. Si mise quindi la tuta che le aveva costruito suo padre e che era tanto simile alla sua e sorvolò la città cercando di trovare una situazione che richiedesse il suo aiuto. Poco dopo sentì l'urlo di una donna e planò verso una strada buia. La donna che aveva urlato scappò subito e lei si preparò ad affrontare l'uomo. Iniziò un duro combattimento corpo a corpo ma non riuscì forse per la troppa stanchezza a togliere di mezzo l'uomo. Proprio mentre stava per essere sopraffatta sentì una voce metallica che era da tempo che non sentiva. 
-Spostati- intimò Iron Man.
L' uomo si girò beffardo, a guardarlo e mentre stava per attaccare arrivò Captain America e lo tramortì.
Ero pronta a tornare a casa quando due sguardi la inchiodarono. 
Non diede loro nemmeno il tempo di parlare che subito si voltò rabbiosa mentre la rabbia prendeva possesso di lei. 
-Andate all' inferno.- ringhiò. Dopo di che prese il volo e mentre le lacrime le rigavano il volto, si diresse verso casa.
   
 
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