Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: JustAMermaid    15/10/2017    1 recensioni
Josuke ed Okuyasu hanno una double date con Mondo ed Ishimaru.
{ crossover tra JJBA DiU e Dangaronpa | JosuYasu ed IshiMondo | Post Parte 4, No Despair AU | BUON COMPLEANNO ANGELA ♥ }
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Josuke Higashikata, Okuyasu Nijimura
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era sera a casa Higashikata, e Josuke poteva decisamente dire di essere emozionato.

Lui e Okuyasu non avevano fatto altro che sistemare la casa del primo per gli ospiti che sarebbero arrivati, e si erano fermati solamente quando si erano messi distrattamente a mangiucchiare popcorn dalla ciotola che sarebbe dovuta essere sistemata in salotto con il resto del cibo. Sua madre Tomoko era stata molto gentile a lasciare loro casa, a patto che l’avrebbe trovata ancora tutta intatta al suo ritorno. In cambio, aveva comprato loro tutti gli snack possibili per la serata tra ragazzi, mentre lei se ne sarebbe andata a fare qualche uscita con delle amiche per Morioh.

Okuyasu tolse la ciotola dalle grinfie di Josuke prima che potesse ancora prendere l’ennesima manciata di popcorn, e corse in salotto, lasciando l’altro in cucina con le mani vuote, tra sacchetti e piccole scatole di cartone per pocky vuote.

Josuke sbuffò dopo essersi accorto troppo tardi della cosa, e sbatté le mani sul tavolo: - Andiamo Oku! Tanto ne abbiamo abbastanza per tutti!

– Ehi, niente ma! – rispose Okuyasu, la voce ovattata da qualcosa che aveva in bocca. Josuke non ci mise molto a capire, e ghignò.

– Sì, certo, come se non te li stessi mangiando tutti adesso! Potresti almeno condividerli con il tuo fidanzato.

Okuyasu tornò in cucina a mani vuote, camminando con la schiena bassa. Si avvicinò a Josuke e gli posò un piccolo bacio sul naso, abbassandosi al suo livello visto che l’altro era seduto. – Non dirlo come se non me ne fregasse di te, dai.

Josuke sorrise e gli prese il viso tra le mani, facendo toccare le loro labbra appena in un leggero bacio a stampo. – Sì, sì. Scusa.

Vide Okuyasu arrossire, mentre i suoi occhi si spostavano a terra. Josuke si chiedeva ancora come riuscisse ad essere così tanto adorabile senza nemmeno provarci.

– Perciò, uhm… - iniziò Okuyasu, sedendosi vicino al proprio ragazzo, - come hai conosciuto questo… Questo… Come si chiama, scusa?

– Mondo Owada – rispose Josuke. – Vedi, ero a fare un po’ di ricognizione per la città e…

Okuyasu non lo fece nemmeno continuare, perché la sua bocca si aprì, come i suoi occhi, e sorrise a trentadue denti, la voce che riusciva a stento a controllare l’eccitazione e la felicità. – Aspetta un momento, quel Mondo Owada? Il Super High School Level Bike Gang Leader? Mi stai prendendo in giro, non può essere!

Josuke sorrise soddisfatto, sapeva benissimo quanto Okuyasu ammirasse il leader di gang più giovane del Giappone, e continuò a parlare, ben contento dell’espressione nata sul viso dell’altro: – Già, proprio lui! Ero andato in giro per Morioh quando avevo visto che la sua gang di motociclisti si era fermata nel bel mezzo del centro città, ma non lo avevo riconosciuto subito, quindi avevo paura fosse un portatore di Stand nemico. Ho fatto apparire Crazy Diamond, ma niente, non lo vedeva, nemmeno quando l’ho minacciato e… Beh, mi sono accorto dopo di aver minacciato Mondo Owada… Ha cercato di darmi un pugno, ma sono riuscito a fermarlo. Poi, non so come, ma siamo scoppiati entrambi a ridere come dei cretini e abbiamo parlato un po’. Mi ha detto che aveva un fidanzato, e quindi l’ho invitato a stare a casa questa sera, per un appuntamento doppio. Dopotutto devo farmi degli alleati, no?

– Grande idea, JoJo! – esultò Oku, annuendo. – Anche se credo che sia stato un po’ il destino, sai? Voglio dire, la sua gang si chiama come il tuo Stand.

Josuke sgranò gli occhi. – Cavolo, è vero… Beh, spero che tutto andrà bene allora!

Come se chi stesse aspettando fuori dalla porta avesse potuto sentirli, il campanello di casa Higashikata suonò due, tre volte, e non voleva sembrare fermarsi.

Josuke ed Okuyasu si alzarono nello stesso momento, guardandosi sorridenti prima di correre verso la porta. Josuke fu il primo a raggiungerla però, e allungò la mano verso il pomello, girandolo, mentre Okuyasu stava appena dietro di lui, con un piede che sbatteva per terra per contenere la gioia.
La porta si aprì, e l’aria mite di ottobre quasi li avrebbe investiti se non fosse stato per le due figure in piedi davanti a loro.

Mondo Owada, con il lungo pompadour e la sua stazza a dir poco imponente per un ragazzo della sua età, era… Beh, Josuke non si sarebbe mai aspettato di vederlo così incappottato, con un grosso giubbino sopra la giacca che portava sempre e una lunga sciarpa attorno al collo, che gli copriva quasi completamente la bocca. Aveva le guance rosse, e sicuramente si stava lamentando con il ragazzo molto più basso di lui che gli stava finendo di sistemare il giubbino. Aveva capelli castani corti, ed era molto più infagottato di Mondo.

Josuke batté due volte le palpebre, come a capire se stesse vedendo male solo lui. Scoccò un’occhiata veloce ad Okuyasu, che sembrava assolutamente molto più confuso del suo ragazzo. Tremava ancora, certo, perché aveva il fottutissimo Mondo Owada davanti a lui, ma quasi tutta la sua insicurezza sembrava essere stata lavata via dalla sorpresa di vederlo in quel modo.

Mondo sospirò imbarazzato. – Andiamo, Kiyotaka, sto bene così, non ce n’è bisogno…

– Assolutamente no! – disse l’altro con fermezza. – È la prima volta che ci presentiamo entrambi a loro e dobbiamo apparire bene!

Okuyasu tossicchiò leggermente, sporgendosi da sopra la spalla di Josuke. – Ma non entrate? Fa freddino, eh.

Entrambi i ragazzi si girarono di scatto. Mondo appoggiò una mano sulla propria fronte, come a contenersi. – Oh cazzo, questo è così fottutamente imbarazzante…

– Buonasera anche a te, Owada – disse con scherno Josuke, un sorrisino sulle labbra.

– Non prendermi per il culo, Higashikata! – quasi urlò Mondo, indicando il ragazzo di fronte a lui con un dito.

Josuke aggrottò le sopracciglia, infastidito, e i due si guardarono per quella che sembrò un’eternità, come due cani in guardia, pronti a sbranarsi. Ma poi il viso di Josuke vacillò, e non poté fare a meno di iniziare a ridere. Mondo strinse le labbra per contenersi, ma finì per fare lo stesso, e si avvicinò all’amico, dandogli una pacca sulla spalla.

Okuyasu incontrò lo sguardo di quello che doveva essere il fidanzato di Mondo, come a chiedergli spiegazioni del perché quei due si stessero facendo così, ma quest’ultimo scrollò semplicemente le spalle. Era chiaro che non lo sapesse nemmeno lui

– Andiamo, entrate – lì incitò Josuke, spostandosi da davanti la porta. Quando furono dentro, la chiuse dietro di sé, appoggiandosi ad essa, braccia incrociate.

– È una bellissima casa – commentò il ragazzo che a quanto pare si chiamava Kiyotaka, togliendosi il giaccone e la sciarpa. – I miei complimenti alla signora Higashikata. È qui presente, per caso? Avrei portato un regalo di benvenuto, per tradizione.

– Uh, no… - disse Josuke, confuso. – Ed ehi, non ce ne era davvero bisogno, amico, ma grazie comunque.

Josuke notò dopo che il ragazzo si era anche portato dietro quello che sembrava la sua borsa scolastica. Era davvero fin troppo posato e…

– Quella è la tua divisa?! – Okuyasu lo batté sul tempo con quel commento. Indicò i vestiti di Kiyotaka, dalla testa ai piedi. – Ma oggi è domenica!

– Perché, è un problema se la indossa? – disse Mondo minaccioso, mentre gettava il proprio giubbino e sciarpa su una sedia vicino a lui. Okuyasu rimase paralizzato, grattandosi il collo e ridendo nervosamente: - No, no! Certo che no! Chi sono io per giudicare?

– Oku ha comunque ragione – lo difese Josuke. Mondo era suo amico, sì, ma nessuno si permetteva di parlare così ad Okuyasu.
Fortunatamente la persona al centro della conversazione decise di intervenire: – Vi prego, smettiamola! La loro domanda è più che legittima, Mondo.

Mondo sospirò, calmandosi. – Già, hai ragione. Scusa, non volevo.

Il suo fidanzato si alzò leggermente in punta di piedi per scocciargli un bacio sulla guancia. – Non preoccuparti.

Mondo sorrise leggermente, e i due si scambiarono una veloce occhiata. Kiyotaka sembrò subito dopo tornare in sé, e si avvicinò a Josuke ed Okuyasu.

– Oh, che maleducato… – estese una mano verso gli altri due, schiena dritta. La sua voce era chiara e ferma, quasi come uno di quegli annunci che i vari capi classe davano a fine riunione scolastica. – Sono Kiyotaka Ishimaru, è un piacere fare la vostra conoscenza!

Okuyasu fu il primo ad avvicinarsi a prendere la mano di Ishimaru, e la strinse e agitò energicamente. – Piacere mio, sono Okuyasu Nijimura! Sai, sono un grande fan del tuo ragazzo…

Mondo incrociò le braccia. – Davvero? E io che credevo che non mi conoscessero a Morioh.

Lo sguardo di Josuke intanto continuava a saltare tra Mondo ed Ishimaru mentre loro parlavano con Okuyasu. Doveva dire di essere estremamente stranito. Quando Mondo gli aveva detto di avere un ragazzo, si sarebbe aspettato qualcuno proveniente dalla sua gang, o comunque un delinquente come lui, non di sicuro quello che sembrava benissimo essere uno studente modello. Eppure, doveva ammettere che stavano davvero bene insieme. Non gli era sfuggito lo sguardo di Mondo quando Ishimaru lo aveva baciato sulla guancia: era pieno dello stesso affetto che lui e Okuyasu condividevano sempre l’uno con l’altro.

– Tu sei Josuke Higashikata, giusto?

La voce di Ishimaru lo risvegliò dai suoi pensieri. Annuì, indicandosi con il pollice. – E già.

– Credo che tu abbia detto “il miglior fidanzato del mondo intero” male – commentò Okuyasu, avvicinandosi a Josuke e mettendogli un braccio intorno al fianco. Il ragazzo sentì le proprie guance farsi calde, e guardò per terra.

– Mi sa che quello sei tu, non vorrei dire…

– È bello vedere un’altra coppia affezionata – commentò Kiyotaka, sincero. – Mondo s’imbarazza sempre quando siamo romantici in pubblico.

– Non è vero! – lo interruppe Mondo – È solo che non sono affari loro…

– Il massimo che abbiamo fatto è stato condividere l’ombrello una volta, Mondo. Ed eri rosso in viso. Lo dovevate vedere, era comunque attaccato al mio braccio.

– Wow… - Okuyasu sembrava davvero sorpreso. – Non posso crederci, se devo essere sincero. Sai, ti ammiro molto Mondo!

Mondo scrollò le spalle. – Non sembri male neanche tu, Nijimura.

Okuyasu sorrise, e sembrò come se tutte le sue preoccupazioni per quell’incontro fossero sparite. – Davvero?! Cavoli, grazie! È un onore!

Josuke si intromise nel discorso, per quanto fosse contento del fatto che sembravano andare tutti d’accordo: – Allora, pronti alla serata? Io e Okuyasu abbiamo deciso di guardare un film tutti insieme, ma volevamo aspettare voi per decidere.

Detto questo, i quattro si diressero in salotto. Davanti alla piccola televisione, ai piedi del divano, era stata stesa una coperta abbastanza grande da poter farli sedere tutti vicini. Di fronte a loro c’erano anche tante ciotole piene di snack e qualche bibita gasata in lattina. Sulla coperta erano presenti almeno cinque cassette dvd diverse, e dalle copertine sembravano tutti essere film molto differenti l’uno dall’altro. Si sedettero per terra e Josuke cominciò a decidere tra le varie opzioni.

– Abbiamo… Uhm… Ehi, l’avete visto Terminator? Le scene d’azione sono fantastiche!

– È troppo violento per i miei gusti – ammise Ishimaru – ma se volete…

– La scelta deve andare bene a tutti – disse Okuyasu, prendendo in mano un’altra cassetta ed esaminandola, facendola poi vedere a tutti. – Questo sembra abbastanza tranquillo.

Heathers…? – lesse Mondo lentamente, gli occhi ridotti a due fessure. – Sembra la classica commedia scolastica del cazzo…

– Ah boh, so solamente che a mia madre piace per qualche motivo. Non l’ho mai visto – disse Josuke, – ma c’è una prima volta per tutto. Vi va bene?
Tutti furono d’accordo sulla scelta alla fine. Josuke infilò la cassetta nel lettore, e subito dopo si sistemò vicino agli altri tre, poggiando la testa sulla spalla di Okuyasu.

La prima mezz’ora del film fu abbastanza tranquilla – e piena di commenti brillanti da parte di Mondo come “che palle…” – ma presto tutto diventò molto più pazzo e serio di quanto i quattro ragazzi avessero potuto immaginare. Appena la scena della morte di Heather Chandler finì, Ishimaru scosse la testa, incredulo, mentre passava la scatoletta di pocky al suo ragazzo.

– L’avevo detto che non c’era niente di cui fidarsi di quel Jason Dean! Ha ucciso una povera ragazza, non ci credo…

– Povera? – esclamò Josuke. – Era una bulletta!

– Sì, ma sono sicuro che sarebbe potuta cambiare. Nessuno si merita di essere ucciso.

– Sinceramente, spero che non accada niente a Veronica – ammise Okuyasu. – Mi sta simpatica!

Mondo semplicemente non commentò ancora. Sembrava finalmente essere stato preso dal film, e non faceva altro che infilarsi orsetto gommoso dopo l’altro in bocca, completamente rapito dalle scene seguenti. Poi arrivò la scena della notizia del suicidio di Martha, e sembrò completamente uscire fuori di senno.

– No! – quasi urlò. – Vi prego, lei no! Non ha fatto niente di male!

– Già, ed Heather Duke è una… - Ishimaru sembrò contenersi.

– Stronza? – suggerì Okuyasu, ed Ishimaru gli scoccò un’occhiataccia.

– Poco di buono! Volevo dire… poco di buono.

Josuke non riuscì a trattenere una risatina. – Andiamo Kiyotaka, lasciati andare.

Ishimaru fu sul punto di commentare, ma fu interrotto dal modo nel quale Mondo buttò via la ciotola di popcorn – Josuke riuscì ad afferrarla al volo, almeno – e strinse i pugni, sbattendoli per terra.

– Se Heather McNamara muore andrò personalmente a calciare i registi nel culo!

– Uguale, amico – aggiunse Okuyasu.

Il film finì, e dopo la scena dell’esplosione di J.D, si misero tutti a discuterne. Non si erano aspettati fosse andato in una direzione così violenta e bizzarra, ma era piaciuto a tutti loro, forse più a Mondo in particolare. Mentre ne parlavano, Ishimaru decise di condividere il “regalo di ospitalità” che aveva portato con gli altri. Estrasse una scatola di cioccolatini finemente inscatolati dallo zaino, e le due coppie iniziarono a discutere del più e del meno solo con la luce della televisione ad illuminarli, mentre mangiavano tutto ciò che rimaneva, stesi sulla coperta. Presto, la discussione passò da Heathers ai film in generale – scoprirono che a tutti loro piaceva Star Wars e Ishimaru parlò della collezione di action figures che aveva a casa, oltre a dare le sue opinioni sulla saga.

– Obi-Wan Kenobi è il mio personaggio preferito – ammise. – Voglio dire, non fa niente per quasi tutta la trilogia, ma mi piacciono quei personaggi che sono un po’ i mentori della situazione. Ah, l’avete vista La Minaccia Fantasma?

Tutti si zittirono, e ci fu solo il rumore statico della televisione nell’aria.

Ishimaru sospirò deluso. – …È orribile, vero?

Mondo, Josuke ed Okuyasu si guardarono, per poi annuire insieme. Era bello e quasi divertente vedere che anche il disgusto della stessa cosa li poteva unire.

– Dovremmo rivederci la prima trilogia tutti insieme, sapete? – suggerì Okuyasu. – Mi sono divertito, e questa è stata solo la prima serata!

– Perché no? – disse Mondo. – Che ne dite della prossima settimana?

Josuke sorrise. – Certo che sì!

Kiyotaka, d’altra parte, ci pensò un po’ su, per poi scuotere la testa. – La prossima settimana non sono sicuro di potercela fare, abbiamo ben tre test. A proposito, domani ho un’interrogazione di matematica e ho portato dietro il quaderno, spero che non sia un problema per voi se ripasso un po’.

Josuke alzò un sopracciglio. – Ishimaru, sembri un tizio in gamba con queste cose, sono sicuro che se non ci pensi un momento non sarà la fine della tua carriera scolastica.

Mondo annuì in accordo. – È anche vero però nessuno ti vieta di farlo.

– Uhm…  – Okuyasu si intromise, sfregando le mani insieme per calmarsi. – Se hai il tuo quaderno dietro, potrei un attimo controllare delle cose? Abbiamo studiato un po’ prima che voi due arrivaste e…

Ishimaru notò lo sconforto di Okuyasu a quella domanda, e poggiò una mano sulla sua spalla per calmarlo, sorridendogli. – Certo, posso darti tutto l’aiuto del quale hai bisogno.

Okuyasu si alzò da terra, quasi saltando. – Perfetto allora! Vado a prendere i miei appunti, seguimi!

Kiyotaka annuì, e seguì Okuyasu, comunque dicendogli di rallentare. Josuke e Mondo rimasero gli unici nella stanza, e si scoccarono un’occhiata stranita l’uno all’altro.

Josuke scrollò le spalle. – Beh, non possiamo stare qui a non fare niente – e il suo sguardo scivolò sulla Nintendo 64 che stava lì vicino a loro.

E poi su Mondo.

E poi di nuovo sulla Nintendo 64.

E fu solo alla fine che notò che anche Mondo stava facendo lo stesso.

– Dimmi, Higashikata, ti piacerebbe se ti facessi il culo a Smash-Bros stasera? – disse Mondo, con un sorriso di sfida sul suo viso, mentre afferrava il primo controller alla sua portata.

Josuke inalò forte, scuotendo la testa. – Non se lo faccio prima io, Owada.

Quando Ishimaru ed Okuyasu tornarono in salotto per mettersi sul divano a controllare i loro compiti insieme, trovarono solamente Mondo e Josuke attaccati allo schermo, mentre si tiravano insulti a raffica e cercavano di colpirsi a vicenda con i propri avatar.

… Non li avrebbero cambiati per nulla al mondo.

Mentre i due continuavano a giocare, Ishimaru e Okuyasu si sistemarono sul divano a controllare i propri compiti. Okuyasu doveva dire di essere leggermente in imbarazzo quando passò i suoi appunti ad Ishimaru – aveva dedotto benissimo che fosse anche lui un Super High School Level… studente modello o qualcosa del genere – ma l’altro fu molto educato con lui, e rimase sorpreso nel vedere le correzioni dell’insegnante sulle pagine.

– È perfetto, non capisco davvero perché ci siano tutti questi segni rossi – ammise a voce bassa Ishimaru.

– È perché non ho usato il metodo che voleva quell’idiota – rispose Okuyasu, alzando gli occhi al cielo. – Mi ha fatto sentire molto più stupido di quanto già fossi…

– Ehi! – lo interruppe Kiyotaka, poggiando entrambe le mani sulle spalle dell’altro e guardandolo negli occhi. Oku poteva dire di essere intimidito quanto quando Mondo aveva posato per la prima volta lo sguardo su di lui. – Okuyasu Nijimura, tu non sei uno stupido!

Okuyasu rimase senza parole. – Lo… Lo pensi davvero?

– Ma certo! Non lasciare che queste regole ti mettano giù. È comunque l’ambiente scolastico giapponese e dovrai adattarti, ma non sei uno stupido, e se il tuo professore non può capirlo allora è… È….

– Un cretino?

Ishimaru guardò a terra, ma poi sorrise, rivolgendo di nuovo lo sguardo ad Okuyasu. – Sì, sì. Quello.

I due si scambiarono un pugnetto come segno di solidarietà.

Si girarono entrambi quando sentirono Josuke urlare un leggermente più alto degli altri “NO!”, mentre gettava il controller alla sua destra. – Mi stai prendendo per il culo, andiamo!

Nel mentre, l’altro delinquente non fece altro che gettare le braccia all’aria, vittorioso. – E Mondo Owada vince!

Ishimaru fece un piccolo applauso. – Bravissimo, bro!

– È stata solo fortuna, scommetto che il mio fidanzato può benissimo battere il tuo – disse Okuyasu, osservando Josuke calmarsi di nuovo e iniziare un altro match contro Mondo.

Kiyotaka non fece altro che guardare Okuyasu di sottecchi. – … Come, scusa?

– Andiamo, lo sai che ho ragione! Oppure vogliamo giocare noi due?

Ishimaru analizzò la situazione: domani avevano pur sempre scuola e comunque lui non era un tira tardi come il suo ragazzo.

Poi vide Mondo invitarlo a sedersi vicino a lui, mentre Josuke già aveva passato il controller in mano ad Okuyasu, ora per terra, dandogli un piccolo bacio sulla guancia come segno di fortuna. Ci pensò due volte anche quando li seguì, mettendo il proprio quaderno da parte e sedendosi per terra, ma poi Mondo gli mise in mano il secondo controller e Kiyotaka si dimenticò del resto.

Nessuno dei quattro seppe come si ritrovarono a giocare partita dopo partita fino a mezzanotte e mezza, scambiando i turni e divertendosi come matti, ma il resto importava ben poco.

Di sicuro, questa sarebbe stata la prima di tante volte.


 

N.A } MERMAID SPEAKS

Boh, non so che dire tranne che questa è la prima fanfiction crossover che pubblico, non quella che scrivo. Mi ricordo ancora i vecchi tempi quando ero la crossover queen e non la rarepair queen, ma vabbè. Ah, Heathers è chiamato in Italia come Schegge di Follia, quindi se avete riconosciuto alcuni nomi dei personaggi è per quello! E' un film bellissimo da quale è stato anche tratto un musical fantastico.
Vorrei anche urlare il perché amo la mia migliore amica più del mondo intero ma l'ho già fatto su twitter e lo faccio ogni giorno. Love you, bro. 
  
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