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Autore: 7vite    23/10/2017    0 recensioni
La vita di Doremi e le sue amiche è cambiata definitivamente da quando le sei apprendiste hanno deciso di rinunciare per sempre all'uso dei poteri magici, scegliendo di restare a vivere nel mondo degli esseri umani.
Le loro strade si sono divise, ognuna di loro ha intrapreso un cammino diverso, promettendosi però di restare amiche per sempre.
Ed è qui che le incontriamo nuovamente, alle prese con i problemi che affliggono tutte le adolescenti.
Riusciranno a gestire le nuove avversità senza l'aiuto della magia?
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-ANCORA UNA VOLTA RIUNITE AL MAHO -
 
 
«Finalmente, eccovi!»
Strillò Doremi quando Sinfony, Lullaby e Mindy apparvero dal nulla grazie alla magia di Hanna.
Mindy aveva imparato la lezione, ed adesso si faceva trovare preparata, andando a dormire con gli abiti quotidiani. Sinfony invece indossava la divisa scolastica della sua scuola superiore.
«Ah, che bello rivedervi tutte quante!»
Urlò Hanna, abbracciando una alla volta le sue mamme.
«Per celebrare questa festa ho dato il meglio di me.»
Aveva annunciato alle sue migliori amiche, squittendo deliziata.
«Lo credo bene, 16 anni non si festeggiano mica ogni giorno.»
Sorrise Bibì, trovando sempre divertente il fatto di essere più piccola di Hanna, seppure in passato l’avesse cullata.
«Questa volta niente abiti convenzionali, voglio che indossiate qualcosa di speciale.»
Aveva detto loro, sghignazzando dinnanzi alle espressioni confuse che le rivolgevano.
Afferrò il suo Cristallo Fatato e lo indirizzò verso le sue sei migliori amiche.
«Cristallo Fatato / realizza quanto da me desiderato: dona alle presenti un abito elegante ed elaborato.»  
Da tempo Hanna aveva perso l’abitudine di usare la formula magica “magia della musica diffondi la generosità”, tuttavia non aveva del tutto abbandonato l’uso di una piccola filastrocca, diceva che rendeva la magia un po’ più poetica e divertente.
In men che non si dica, Doremi e le altre furono investite da un denso fumo dorato, e quando questo svanì, le ragazze poterono ammirare i loro abiti nuovi di zecca.
«Ma Hanna… Sono bellissimi!»
Aveva annunciato Doremi con una nota di sorpresa nella voce.
«Ma certo, per voi solo il meglio!»
Sorrise la biondina, ammirando il suo capolavoro.
«Ricordano un po’ le nostre vecchie uniformi da apprendista.»
Notò Sinfony, guardandosi allo specchio. L’abito era comporto da un corpetto provvisto di manichette ed una larga gonna decorata da lustrini. Ai piedi però non c’erano i soliti stivali, bensì delle scarpette simili a delle ballerine, comode e versatili. Ogni abito aveva un colore diverso, per Doremi era rosa, per Melody arancione, per Sinfony azzurro, per Lullaby viola, per Mindy giallo e per Bibì rosso.
«In effetti devo confidarvi che è proprio da lì che ho preso l’ispirazione.»
Confessò Hanna, un po’ delusa di esser stata scoperta così in fretta.
«Beh, ma il tuo riadattamento è senza dubbio migliore!»
Le sorrise Lullaby, schiacciandole l’occhiolino come faceva sempre ai suoi fan.
«Prima di scendere che ne dite di fare due chiacchiere? È ancora presto, gli invitati non arriveranno prima di mezz’ora.»
Suggerì Doremi, mettendosi a sedere. Hanna fece apparire delle tazze di tè fumante dal nulla.
«Lullaby, come ti trovi negli Stati Uniti?»
Aveva domandato Melody versando dello zucchero nel suo tè alla menta.
«Oh, New York è fantastica, dovrete venire a trovarci prima o poi!»
Raccontava con un tono più alto del solito.
«Quando non è impegnata con le riprese, facciamo sempre dei giri insieme per la città.»
Spiegò Mindy.
«È una fortuna che ci sia lei con me, penso che altrimenti mi sarei persa centinaia di volte.»
Convenne Lullaby, rivolgendole un largo sorriso.
«E inoltre, mi aiuta tantissimo a migliorare il mio inglese.»
«Ma cosa dici? Il tuo inglese è già ottimo, altrimenti non ti avrebbero mai dato la parte, non trovi?»
Le ricordò Mindy, portandosi il cucchiaino alla bocca.
«E invece come cresce il piccolo Mickey?»
Domandò Sinfony rivolta a Mindy, sinceramente interessata.
«È un piccolo diavoletto, sapeste quante me ne combina, oh my God! Ho portato delle foto, vi andrebbe di vederle?»
«Certamente, che razza di domande sono?»
Doremi afferrò le polaroid dalle mani dell’amica e osservò il soggetto della foto; un bambino di circa quattro anni dai capelli biondissimi e con vispi occhi verdi. Somigliava tantissimo alla sorella maggiore, cosa che rendeva Mindy non poco orgogliosa.
«Eh? Ma cos’ha in testa?»
Domandò Hanna, prendendo una foto a caso. Mindy arrossì lievemente e si batté una mano sulla fronte.
«Meglio che non te lo dica…»
Bibì spiò la foto da sopra la spalla della sorella, cominciando a ridere di gusto.
«Ma non lo vedi? È un reggiseno!»
La più giovane si sporse per guardare meglio.
«Ah, è vero, ci ho fatto caso solo adesso!»
Disse, cominciando a ghignare assieme alle altre.
«Ve l’ho detto che è un diavoletto!»
Tentò di giustificarsi Mindy, alzando le spalle verso il cielo.
«E invece come procedono le cose tra te e Masaru?»
Domandò Lullaby a Melody. La ragazza sorrise gioiosamente.
«Va tutto a gonfie vele, grazie per averlo chiesto. Pensavamo di fare una gita ad Osaka il prossimo fine settimana. A proposito Sinfony, tu e Kenichi siete liberi? Speravamo di passare un po’ di tempo insieme.»
«Sì, credo proprio di sì, ad ogni modo lo informerò, in modo che non prenda impegni…»
«Eh, aspettate un attimo voi due! Chi è Kenichi?»
Domandò Hanna alzando la voce e facendo balenare il suo sguardo da Melody a Sinfony. La sportiva sorrise grattandosi il collo.
«Ah dimenticavo, tu non ne sai ancora niente. Ecco, vedi? Kenichi è il mio ragazzo.»
Annunciò con semplicità, ma Hanna non parve soddisfatta di quella svelta risposta.
«E da quanto tempo state insieme? Come lo hai conosciuto? Uff, è mai possibile che io sia sempre l’ultima a sapere le cose?»
«Beh, non posso farci nulla se i cellulari non funzionano nel vostro Mondo.»
Si giustificò Sinfony.
«Sì, ok, comunque non hai risposto alle mie domande.»
Le fece notare Hanna con una punta di arroganza nella voce.
«Stiamo insieme da quasi nove mesi, è successo tutto in maniera confusionaria. Ci  siamo trovati per caso nella stessa scuola superiore, e addirittura nella stessa classe. All’inizio tendevamo ad evitarci, io sapevo che aveva una ragazza e lui credeva che lo avessi preso per maniaco se si fosse azzardato a rivolgermi la parola, ma poi un giorno siamo stati costretti a collaborare per un progetto scientifico, e a quel punto non potevamo più ignorarci! Mi ha raccontato di aver rotto con la sua ex già da più di un anno, ed io gli ho parlato delle vittorie conseguite alla scuola media. Il tempo è volato prima ancora che ce ne rendessimo conto, non abbiamo avuto modo di aggiornarci su tutto, quindi mi ha invitata a pranzare con lui e poi…»
«Le loro uscite sono diventate sempre più frequenti e alla fine Kenichi si è fatto coraggio e le ha chiesto di diventare la sua ragazza!»
Terminarono le altre quattro al posto suo.
«È andata proprio così.»
Concluse Sinfony alzando le spalle. Hanna mise il broncio.
«Dovrò chiedere alla Regina di installare la rete telefonica nel Mondo delle Streghe.»
Si lamentò la piccola streghetta incrociando le braccia sul suo petto.
«E tu, Bibì, che ci racconti dei tuoi fidanzatini?»
Bibì alzò le sopracciglia e si schiarì la voce.
«I fidanzatini sono per le bambine piccole, adesso preferisco non toccare la questione, devo concentrarmi sulle lezioni di piano. Tornerò ad interessarmi ai ragazzi solo quando ne troverò uno capace di farmi tremare le ginocchia.»
Sentenziò, dando ancora una volta prova d’essere molto più matura di quanto non sembrasse.
«E che mi dici di Kimitaka
La voce di Doremi le arrivò alle spalle. Bibì dovette sforzarsi per non arrabbiarsi.
«Ti ho già detto che siamo solamente amici! Perché continui a tirare fuori l’argomento?»
«Perché da quando ha lasciato Misora non fate altro che sentirvi, specialmente adesso che anche tu hai un cellulare.»
Rispose Doremi, incapace di trattenere un sorriso beffardo.
«Siamo solo amici. Pensa piuttosto alla tua vita sentimentale!»
Proprio quando gli animi stavano per scaldarsi, un rumore al piano di sotto le avvisò dell’arrivo di qualcuno. Le ragazze affacciarono la testa per osservare chi fosse arrivato.
«C’è nessuno?»
Chiese la voce di Tetsuya, diventata più profonda e calda.
«Oh, sì siamo qui!»
Doremi agitò una mano per farsi notare.
«Dai, scendi giù, non ho voglia di salire, siete tutte ragazze!»
Notò lui, sentendosi improvvisamente disarmato di fronte a quelle pettegole.
«Uff, e va bene, arrivo subito!»
Scese di fretta le scale e lo convinse ad entrare del tutto, portandolo al centro della sala.
«Non mi hai ancora salutata.»
Lo rimbeccò lei.
«Non adesso, ci sono tutte le tue amiche che ci guardano.»
Mugolò lui, arrossendo sulla punta del naso.
«Sai Tetsuya? Non ti facevo così timido.»
Lo stuzzicò Mindy dal piano superiore.
«E va bene, se non vuoi farlo tu, lo farò io.»
E, così dicendo, Doremi gli stampò un bacio sulle labbra. Le sue amiche emisero degli strilli sonori che lo misero ancora più a disagio.
«Questa cosa è sempre divertente!»
Dichiarò Lullaby asciugandosi le lacrime causate dalle forti risa.
 
 
Poco tempo dopo il MaHo era gremito di studenti delle superiori, che una volta ogni anno si riunivano tutti insieme al vecchio negozio di magia per celebrare il compleanno della loro vecchia compagna Hanna, e per approfittare dell’occasione che li vedeva tutti riuniti.
Marina era venuta insieme a Takao, mentre Takeshi si era presentato insieme a Mutsumi, che aveva preso a frequentare soli pochi mesi prima. Reika era da sola ancora una volta, a quanto pareva, il suo insegnante di francese non corrispondeva i suoi sentimenti, giudicandola troppo infantile per i suoi gusti. Tuttavia Reika non si demoralizzava e continuava a ripetere che un ragazzo incontrato a Parigi le facesse una spudorata corte, ma che purtroppo lei aveva dovuto respingerlo a causa della distanza che li separava.
«Il prossimo anno ti spedirò un invito formale, in modo che tu possa raggiungermi insieme a Kenichi.»
Aveva confessato Hanna a Sinfony, preoccupata che l’amica sentisse la mancanza del suo ragazzo. Sinfony le sorrise benevolmente e le disse di non preoccuparsi, ma che apprezzava la sua idea.
«E poi hai sentito Melody, il prossimo fine settimana lei e Masaru verranno a trovarmi.»
«Ehi, non dimenticarti di noi!»
La sgridò scherzosamente Doremi.
«Andremo anche noi ad Osaka, non è così?»
Domandò a Tetsuya con tono lezioso. Il ragazzo annuì solennemente.
«Certo che sì, soprattutto perché sabato prossimo il Gamba Osaka* sfiderà l’FC Tokyo*
Doremi rabbrividì nel sentirgli pronunciare quei due nomi, e lo guardò con aria scettica.
«Non penserai mica di andare a seguire la partita allo stadio!»
«E perché no?»
Chiese Tetsuya con ingenuità.
«Perché noi del Gamba vi faremo la festa, ecco perché.»
Intervenne Sinfony con tono canzonatorio.
«Lo vedremo, Seeno.»
«Puoi giurarci, Kotake!»
Doremi li osservava con sconforto, facevano sempre così quando si trattava di competizioni calcistiche, iniziavano a prendersi in giro verbalmente, poi si riferivano all’altro con il cognome ed infine…
«Se ne sei tanto sicura, che ne dici di scommettere?»
«E sia, se vinciamo noi dovrai offrirmi una porzione di takoyaki*
«E se invece vinciamo noi, cosa più probabile, sarai tu ad offrirmi okonomiyaki* a sazietà!»
Sinfony e Tetsuya si diedero la mano per conferire solennità alla scommessa.
«Scusate, e se invece le due squadre dovessero pareggiare?»
Suppose Doremi, pentendosi immediatamente di essersi lasciata trascinare in una conversazione sportiva.
«In quel caso ognuno si pagherà il suo.»
Dichiararono entrambi in coro sorridendo a trentadue denti.
«Scordatevelo, non ho intenzione di recarmi a Osaka per una stupida partita!»
La voce di Masaru li costrinse a tacere.
«Suvvia, vedrai che dopo la partita troveremo il tempo di visitare anche lo zoo di Tennoji!»
Lo rassicurò Sinfony, colpendo il suo punto debole.
«E non dimenticate il castello!»
Propose infine Melody, prendendo parte alla conversazione.
«Uff, per fare tutto quanto ci vorrebbe una magia!»
Scherzò Doremi, riflettendo sul fatto che neppure con la magia avrebbe potuto ottenere quanto possedeva già. I poteri magici potevano tornare utili in tantissimi modi, ma, doveva ammettere, non avrebbero mai potuto renderla più felice di quanto non fosse adesso.


 
DIZIONARIO (JUST IN CASE)
Gamba Osaka & FC Tokyo:
sono due squadre calcistiche giapponesi.
Tomyaki: Polpette di polpo fritto
Okonomiyaki: Un piatto che ricorda i pancake americani. Si distinguono in particolar modo quelle della regione del Kansai, tanto che viene spesso definita dai giapponesi "la pizza di Osaka"
 
  
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