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Autore: Khailea    24/10/2017    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo:
Jack
Daimonas
Ailea 
Khal 
Lighneers
Zell
Astral
Lacie
Hope
Grace
Milton
Seraph
Alexander
Johanna
Samantha
Diana
 
 
 
Il capo delle forze armate che avevano assalito la scuola era a nemmeno un piano sopra di loro, vestito con una giacca violacea e dei pantaloni neri, li osservava sorridendo e tirandosi leggermente un ciuffo dei baffi neri sul suo viso, facendo in quel modo tintinnare i numerosi anelli alle dita.
-Guarda guarda chi abbiamo qui.-
-Tu...bastardo!-
Zell strinse i pugni fissandolo minacciosamente, finalmente erano quasi faccia a faccia ed aveva l'occasione di fermarlo, se fosse stato abbastanza rapido avrebbe potuto atterrarlo senza troppe difficoltà, quasi il desiderio di risposte era accantonato dal bisogno di fermarlo.
Il resto del gruppo non tardò a capire di chi si trattava ma rimasero fermi a causa di un gruppo di otto uomini assieme a lui, non erano tuttavia uomini normali.
Identici al colosso che era stato appena abbattuto gli otto ansimavano sbavando in attesa di qualche ordine, fissando il gruppo con occhi bianchi e vitrei.
-Perché fare tutto questo per un ragazzo?-
La domanda era partita da Lighneers che rigido spostava lo sguardo su ciascuno di loro, aveva però chiesto ciò che tutti desideravano sapere.
-Ho veramente bisogno di darvi spiegazioni?-
Rispose l'uomo ridacchiando, tra i membri del gruppo però qualcuno in particolare si era fatto indietro.
Khal aveva iniziato negli ultimi anni una scalata verso il successo compiendo così vari atti, ma ben presto si era reso conto la gente più influente poteva riconoscerlo, se quel tipo l'avesse fatto svelando i suoi affari sarebbe stato veramente impossibile acquisire la fiducia di tutti, non era però uno sprovveduto infatti spostò il braccio verso le ragazze dietro di sé.
Sammy e Johanna fissavano, come gli altri, intimorite quel branco di muscoli, per più di un istante la bionda aveva temuto che quella sarebbe stata la fine, cercò però di calmarsi quando vide il gesto del ragazzo, ignorando le vere ragioni lo trovò gentile da parte sua, quasi come se volesse rassicurarle per far capire loro che in gruppo sarebbe andato tutto bene.
Sammy invece aveva ormai rinunciato a guardarli visto che era troppo piccola ed in mezzo al gruppo, quel dettaglio però non le dispiaceva visto che quei cosi erano veramente grotteschi.
-Sarà la tua ultima occasione per dirmelo prima che ti prenda a calci.-
Rispose Zell ormai al limite della pazienza, sentì però qualcuno toccarle il braccio e girandosi vide Grace seria in viso che con lo sguardo gli faceva ben intuire di dover mantenere la calma.
Dopo le varie lotte nella sua palestra la prima cosa di cui era certa era che la calma poteva fare la differenza, ed anche se non era insensibile all'effetto intimidatorio degli otto non l'avrebbe mai dato a vedere, non poteva soprattutto per orgoglio.
-Oh audace...facciamo così, se sopravvivrete potrei decidere di dirvelo...-
Detto ciò l'uomo schioccò le dita della mano sinistra e come dei cani sciolti gli otto con un salto raggiunsero il gruppo, i ragazzi subito si sparsero cercando di mettere in confusione i nemici e di trovare un'adeguata strategia per sconfiggerli.
Daimonas lasciò che il primo di loro si avvicinasse abbastanza a lui per poi, con un leggero salto, conficcargli la mano nel mento, il colpo fu abbastanza forte da perforare la carne ma la mancanza di reazione da parte dell'altro se non solo il tentativo di afferrarlo, lo costrinse ad allontanarsi con un salto.
Non era facile muoversi con più di uno di quei cosi vicini e rischiò di esser afferrato ben più di una volta, ma grazie alla sua agilità non ci furono troppi impedimenti.
Jack intanto come il ragazzo si era allontanato dal primo gli era saltato sulla schiena iniziando a far leva sulle ossa per poterle rompere, tuttavia nonostante sentisse perfettamente il loro suono non sembrò esser una grande perdita per il nemico che, afferrandogli la testa, lo scaraventò esattamente contro Daimonas.
Il secondo colosso invece se la stava vedendo con Lighneers, Ailea e Diana, tutti e tre armati tentavano di colpirlo da più punti con ferite più o meno gravi.
Ailea aveva puntato direttamente a collo ed occhi conficcando la lama nell'orbita destra, tuttavia se non fosse stato per Lighneers il nemico l'avrebbe afferrata per il busto stringendola fino a farne una spremuta.
Lui aveva optato per la schiena ipotizzando fosse più sicuro, aveva colpito più e più volte staccando grandi quantità di pelle ma sembrava non bastare mai, Diana invece aveva attaccato frontalmente mirando a gambe e stomaco, il secondo l'aveva colpito con il manico della spada per farlo almeno piegare in avanti o fargli perdere fiato ma le sue aspettative erano state decisamente deluse.
I due fratelli Moore si occupavano del terzo e del quarto colosso, insieme li avevano fatti avvicinare ed appurato fossero troppo stupidi per ideare una strategia, lo stile di lotta dei fratelli invece si poteva paragonare ad uno specchio, ciò che faceva l'uno era la stessa mossa dell'altro.
Dopo averli fatti avvicinare abbastanza Khal era corso alle loro spalle mentre Alexander davanti a loro, in questo modo li avevano fatti confondere e scontrare, quel lasso di tempo bastò perché i due saltassero addosso loro conficcando i pugnali nelle loro spalle e spingendo verso l'alto riuscirono ad arrivare al collo tagliando poi l'orecchio.
Non rimasero vicini a lungo, sapendo già che qualsiasi loro attacco non avrebbe prodotto reazioni, ma da ciò che Khal sapeva potevano morire.
Alexander agiva senza alcun spirito combattivo, ed anche se sembrava fossero in sintonia in realtà si limitava solo a copiare il fratello maggiore il più possibile, temendo che se avesse sbagliato gliel'avrebbe fatta pagare.
Ciò che più lo disturbava però era il fatto che la sua paura lo frenava dall'aiutare Hope.
La ragazza però non se la stava cavando male, assieme ad Astral e Lacie si stava occupando del quinto e del sesto uomo, mentre il ragazzo sparava freneticamente con le proprie pistole loro due attaccavano a lati opposti, Lacie più intraprendente tentava di conficcare le unghie a fondo nella dura carne nemica e per questo più volte rimaneva loro attaccata più del dovuto, Astral però era sempre pronto ad aiutarla evitando venisse afferrata.
Hope non si trovava a suo agio utilizzando un'arma ma era consapevole non poteva sopravvivere senza, tuttavia si limitava solo a rispondere ai loro colpi, quando avvicinavano una mano schivava e colpiva, senza tuttavia provocare tagli troppo profondi.
Il settimo e l'ottavo invece si trovavano contro Johanna, Grace, Milton e Sammy, nonostante potessero apparire inermi le ragazze erano ben agguerrite, superata la paura Milton e Sammy avevano fatto più volte da esca ed imitando i gesti di Alexander e Khal avevano fatto in modo i due colossi si colpissero da soli, in quei momenti Johanna e Grace tentavano di colpire con vari detriti raccolti di colpire le loro teste per stordirli.
L'unico che per il momento si era astenuto da una lotta con loro era Zell, ma solo perché non voleva perdere di vista l'obbiettivo, non appena la lotta era iniziata aveva subito preso a correre verso le scale raggiungendo così l'uomo.
-Fermali!-
-Perché dovrei?-
Irritato da quella risposta Zell tentò di colpirlo con un pugno in pieno viso ma l'uomo prontamente lo schivò.
-Eri più svelto quella sera sul ring, forse avresti bisogno di qualche aiuto per migliorarti.-
-Io non ho bisogno di nulla da te!-
Stavolta il biondo tentò con una mossa più complessa, facendo una finta a destra provò a colpirlo con una ginocchiata ma per la seconda volta l'altro lo schivò.
-Un ragazzo giovane come te dovrebbe avere una mente più aperta.-
-Smettila con queste cose!Dove tieni Serena!?-
Stavolta il sorriso dell'uomo si fece più largo, quando iniziò a ridere anche i suoi sottoposti iniziarono a farlo, tutti quanti per un breve attimo si fermarono.
-Perché non vai a trovarla?-
Dopo aver schioccato nuovamente le dita l'uomo lo colpì per la prima volta facendolo cadere così oltre le scale, era stato un attacco a sorpresa e fortuito ma Zell si sentì bruciare l'anima, quell'impotenza che avvertiva di giorno in giorno andava a schiacciarlo con più frequenza, il contatto con il suolo quasi fu meno doloroso nonostante sentì il respiro mozzarsi.
I colossi inoltre come se stessero seguendo dei comandi agirono in schema, individuando gli obbiettivi meno violenti ed aggressivi, come Milton, Sammy, Johanna o Alexander, li aggredirono in massa costringendo gli altri ad avvicinarsi, non era per attaccare però che l'avevano fatto.
Afferrando ciascuno di loro li divisero in quattro gruppi, Ailea, Astral, Daimonas e Seraph erano stati scaraventati contro uno dei sili.
Khal, Lighneers, Alexander e Sammy verso la parete.
Diana, Hope, Lacie e Grace verso un piccolo cumulo di detriti.
Infine Jack, Johanna e Milton vennero lanciati contro Zell.
Una volta che tutti furono separati le mattonelle sotto di loro caddero nel vuoto e si aprirono quattro grandi voragini che li trascinarono tra le tenere, mentre la risata dell'uomo rimbombava nella stanza...
 
 
GRUPPO AILEA-DAIMONAS-ASTRAL-SERAPH:
 
Il primo a toccare il suolo fu probabilmente Daimonas, mentre per quel breve tratto era precipitato tra le tenebre la sua unica preoccupazione riguardava Milton ed il fatto non era con lei, sicuramente li avevano tutti separati ed ora lui non era in grado di proteggerla, non era stato capace nemmeno di eliminare uno solo di quei cosi rapidamente.
"Non hai ancora fatto l'abitudine al fatto d'esser inutile?"
Mostro parlò con tranquillità, infondo tutta quella faccenda non lo intaccava, tuttavia per quante volte il ragazzo sentiva d'aver deluso qualcuno ogni volta non poteva fare a meno di sentirne il peso, non era in grado di non badarvi.
L'urto non fu particolarmente violento ed il dolore cessò subito, sentì però altri tre tonfi oltre al suo.
Ailea al contrario suo sentendosi imprigionata nell'oscurità sentì il suo cuore battere più velocemente, odiava il buio e istintivamente chiuse gli occhi, non le importava quasi di star cadere, non pensava nemmeno a come potevano stare gli altri, nella sua mente c'era solo il fatto si trovasse nel buio.
L'urto con il suolo fu solo un dolore aggiuntivo.
Astral invece pensò alla sorella, alla furia che aveva provato quando l'avevano afferrata ed alla paura per il fatto fossero separati, lui era il suo fratellone, come l'avrebbe protetta?
Sentì tuttavia durante la caduta qualcosa solleticargli il viso, istintivamente allungò una mano verso quella figura e l'attirò a sé, forse il suo inconscio aveva associato la morbidezza di quell'oggetto alla coda della sorella e l'aveva portato a difendere la persona da quella caduta.
La persona in questione era però Seraph, si era sentita punta nell'orgoglio per esser stata ingannata così facilmente ed esser caduta nella trappola ma mentre precipitava non ci poté fare nulla, pensò a quanto fosse ancora sciocca ed inesperta ma questi pensieri vennero interrotti da due forti braccia che la strinsero a sé.
Spalancando gli occhi la ragazza conficcò le unghie nella carne delle spalle ma non le fu difficile capire che si trattava di Astral, il viso nel buio divenne rosso mentre nella mente aveva iniziato a chiedersi il perché di quel gesto proprio nei suoi confronti.
Quando i loro corpi raggiunsero il suolo l'impatto di lei fu più lieve ed avvertì inoltre un gemito di Astral, che oltre al suo peso aveva quello di lei sul corpo.
L'aveva protetta, senza nessun apparente secondo fine, quando tutti furono a terra e le luci si riaccesero i due erano abbracciati e si stavano guardando negli occhi.
Nemmeno un secondo dopo lei l'aveva già colpito al petto con un forte pugno ed alzandosi gli aveva voltato le spalle per non mostrargli il rossore.
-Aia!Ma perché?!-
-Zitto!-
Non aveva minimamente senso come risposta ma il ragazzo si limitò a sbuffare restando a terra, Ailea intanto guardandosi intorno parlò.
-State tutti bene?-
Ciascuno di loro annuì prima di dare un'occhiata alla stanza, il pavimento rosso era formato da varie piastrelle, i muri rossi non avevano alcuna finestra o porta, di conseguenza almeno per il momento non sembrava esserci alcuna via di fuga, la luce proveniva da una serie di lampade sistemate lungo le pareti ma non illuminavano abbastanza il soffitto da poter vedere qualcosa, infatti nonostante fossero arrivati da lì non c'era altro che buio.
-Bene, che si fa?-
Chiese Ailea storcendo il naso aiutando poi Astral ad alzarsi.
-Se ci fossero degli appigli potremmo arrampicarci...-
Disse debolmente Daimonas tenendo lo sguardo basso.
-Non è una cattiva idea.-
Rispose Astral, seguito poi da Seraph che tuttavia si rifiutava di guardare chiunque.
-Possiamo conficcare i coltelli di Ailea nei muri come una scala e salire, dovremo solo fare dei passaggi per non interromperla.-
-Bella idea pomodorino.-
Disse Ailea in tono canzonatorio colpendole la spalla, Astral capendo il motivo del rossore non riuscì a trattenere una piccola risata, in quei momenti la bionda gli sembrava veramente tenera, questa tuttavia non apprezzò lo scherno e la risata.
-Zitta!-
-Hahah dai che se continui a cambiare colore magari facciamo ridere anche Daimonas.-
Il ragazzo sentendosi chiamare in causa pensò che l'avesse detto perché appunto lui era l'unico a non ridere e che la cosa avesse dato loro fastidio.
-Scusatemi...-
Ailea sorpresa gli si avvicinò.
-E di cosa?Era solo una battuta tranquillo, sei libero di ridere quando vuoi e di non farlo ovviamente. Anche se prendere in giro Seraph è divertente.-
Disse la ragazza sorridendogli, stavolta fu lui ad esser sorpreso, era stata gentile nei suoi confronti, ed allo stesso modo anche Astral lo guardava con simpatia.
-Ailea ti taglio la lingua se continui!-
Urlò nuovamente Seraph che nonostante i suoi duri allenamenti non riusciva del tutto a restare calma nei momenti d'imbarazzo, una voce roca proveniente dall'alto però attirò l'attenzione di tutti.
-Dalla a me...-
Dal buio del soffitto iniziò a comparire una figura che si faceva via via sempre più grande, capendo si trattava di un nemico il gruppo s'affrettò ad allontanarsi correndo ai lati opposti.
Vestito con solo dei pantaloni marroni e sgualciti arrivò al centro una possente figura dalla pelle bianca come il latte, il suo corpo coperto di muscoli era percorso da numerose vene bluastre, la cosa più macabra erano però le sue braccia, due erano massicce quanto il busto, le unghie rotte e sporche, le altre invece totalmente diverse erano, una sottile quanto un osso ma dalle unghie estremamente affilate, mentre l'altra grassa quanto le gambe e senza alcun muscolo, queste due erano attaccate al corpo tramite delle cuciture ma non smettevano di muoversi.
Il capo dell'uomo era calvo ed i suoi occhi per metà blu e per metà bianchi.
Tutti quanti estrassero le proprie armi mettendosi in posizione di combattimento.
-Le vostre braccia...i vostri organi...-
Lo stomaco dell'uomo iniziò a muoversi, come se dentro vi fossero annidati centinaia di serpenti che si muovevano sotto la pelle, Ailea ed Astral sentirono una leggera nausea a quella visione, mentre l'uomo invece aveva iniziato a sbavare.
-Dicci come uscire!-
Disse Astral serrando lo sguardo e frugando nella propria tasca, aveva bisogno di caricare le proprie pistole ed aveva pochi secondi per farlo, fu in quel momento che lo sguardo di Daimonas cambiò.
Percepiva la presenza dell'unico materiale in grado di destabilizzare la sua forza, i proiettili di Astral erano probabilmente fatti di piombo ed il solo esservi a pochi metri di distanza lo faceva sentire debole.
L'altro in effetti aveva proiettili di vari tipi ma solo quel giorno aveva deciso di prendere anche quelli di piombo, non erano molti ma potevano rivelarsi sempre utili, non poteva immaginare l'effetto che avevano sul suo compagno.
Se anche uno solo di quei proiettili fosse finito nel corpo del nemico non avrebbe potuto avvicinarsi.
"Tagliagli le mani così Aileai certo non sparerà"
Ignorando Mostro allungò una mano verso Astral temendo comunque ciò che avrebbe fatto.
-Fermo Astral!-
Era forse la prima volta che alzava la voce per farsi sentire, ma non bastò, quel secondo d'attesa bastò all'altro per sparare il primo colpo nel corpo del nemico, conficcando il proiettile di piombo tra la sutura del braccio più grasso dei quattro, Astral perplesso guardò Daimonas.
-Che succede?-
Anche le due ragazze erano perplesse ma non ebbero il tempo di capire visto che il nemico fece la sua prima mossa.
Piegandosi in avanti carico Daimonas correndogli incontro, normalmente il ragazzo sarebbe rimasto fermo attendendo il momento giusto per attaccare ma quel caso era completamente diverso, non poté fare altro che scappare per evitare d'esser colpito, più il piombo si avvicinava più si sentiva debole.
Ailea e Seraph cercarono di corrergli dietro ma solamente la bionda riuscì a raggiungerlo e quando fu abbastanza vicina tentò di colpirgli la schiena, il braccio più sottile però parò il colpo, in questo modo la ferita era ridotta solo all'arto.
-Non esser così delicata!-
Urlò Ailea che cercava ancora di raggiungerlo, la corsa non era il suo forte ma ci provava comunque.
Astral intanto stava prendendo nuovamente la mira quando Daimonas urlò nuovamente.
-Non sparare!-
-Perchè?!-
Chiese spazientito l'altro, non c'era altra scelta se non dire come stavano le cose.
-Il piombo mi indebolisce.-
Capendo la situazione abbassò subito il braccio cercando di togliere tutti i proiettili dalla pistola il più rapidamente possibile.
-Merda merda merda!-
Non ne faceva mai una giusta, anche se sapeva non avrebbe potuto farci nulla visto non ne era a conoscenza si sentiva comunque un completo idiota, anche in piscina gli aveva detto l'avrebbe aiutato ed invece...
-Non lanciarli o li potrebbe prendere lui!-
Ailea intuendo il suo piano lo anticipò, in effetti era vero, fino a quando quel mostro era presente non potevano permettersi di dargli vantaggio, dovevano eliminarlo.
-Non fartene una colpa!-
L'urlo di Seraph in qualche modo lo rasserenò, lei era sempre quella che non aveva problemi a dire le cose come stavano e se prendeva la sua parte per rassicurarlo forse poteva veramente farlo, ma non intendeva essere un intralcio.
Corse dal lato opposto della stanza per caricare l'arma di nuovi proiettili ed evitare così di indebolire Daimonas più del dovuto, ormai però dovevano occuparti del proiettile in corpo.
Il problema però era che appunto il nemico aveva ben intuito la situazione e, ridendo, continuava a rincorrere Daimonas.
Seraph tentava di colpirlo più volte con la lama ma nonostante la stazza quel colosso era più veloce del previsto, inoltre le due braccia in più erano decisamente d'intralcio, Ailea invece aveva ormai rinunciato a raggiungerli e stava pensando ad un modo meno faticoso per riuscirci.
-Daimonas vieni verso di me!Fidati!-
Fidarsi, una parola che nel vocabolario del ragazzo non era così frequente, per un minuto buono la guardò cercando di capire cosa volesse fare ma alla fine si costrinse ad ascoltarla iniziando a correrle incontro, stessa cosa fece poi lei ed appena fu abbastanza vicina tentò di saltar addosso al colosso per conficcargli una delle lame nel punto dove si trovava il proiettile.
Quando fu abbastanza vicina attuò il proprio piano ma le cose non andarono come aveva sperato, in un primo momento il coltello era sprofondato nella carne ed era anche riuscita a sfiorare il coltello, ma tutte e quattro le mani dell'uomo le bloccarono gli arti tenendola sollevata, iniziando poi a tirare braccia e gambe in direzioni opposte si sentì come se si stessero per staccare.
Daimonas nonostante sentisse su di sé la stanchezza causata dal piombo non poteva certo lasciarla in una simile situazione, soprattutto se lei aveva cercato d'aiutarlo, tentò d'avvicinarsi ma a causa della debolezza momentanea venne respinto dallo stesso corpo della ragazza, usato come arma provvisoria.
-Daimonas non avvicinarti!-
Astral intanto togliendo qualsiasi proiettile di piombo e ricaricando la propria arma si teneva a debita distanza, ma non aveva certo intenzione di non far nulla.
-Ailea non muoverti!-
Sparando con incredibile precisione il ragazzo colpì le dita dell'uomo tentando di staccarle dalle braccia di Ailea che solo in quel momento smise di dimenarsi, i proiettili riuscirono però a staccare solo un paio delle dita.
-E' questo il tuo modo di renderti utile nelle lotte?Farti catturare!-
Urlò Seraph brandendo la spada contro il nemico tentando di colpirlo, quel dannato bestione non era tuttavia solo grosso ma anche tremendamente agile, il dover salvare anche la compagna ed evitare di ferirla non permetteva alla bionda di mantenere una totale calma.
Daimonas intanto cercò di riflettere su cosa fosse meglio fare, non poteva lasciarla intrappolata, ma non poteva nemmeno fare qualcosa di inutile, doveva trovare l'attimo giusto per colpirla e liberarla.
-Se volete giocare alla pari ho io la soluzione...-
Lasciando la gamba sinistra di Ailea il colosso frugò rapidamente nella tasca dei pantaloni estraendo la stessa sfera che avevano visto in precedenza venir ingerita dai sottoposti nella scuola, non ci volle molto per intuire cosa volesse fare ma il tempo non bastò ad impedirglielo.
Portando a sé Ailea la stritolò in una morsa tra due braccia bloccandole gli arti, con le altre due l'afferrò per i capelli costringendola ad alzare il viso ed in seguito le spinse in bocca la sfera.
-Assapora le fiamme di Satana...-
La ragazza tentò più volte di sputarla ma lui le bloccò una bocca con la mano, quello che successe nella sua mente sembrò durare secoli, si sentiva bloccata in una splendida agonia.
Non mandandola giù l'effetto era ridotto quindi il suo corpo non subì alcuna variazione, il suo cervello però stava lavorando come un'instancabile macchina e tutto ciò che le faceva formulare era il bisogno di lottare e di distruggere, gli occhi iniziarono a scattare verso più punti opposti mentre la bocca le bruciava.
Non voleva assolutamente diventare come quei mostri, tuttavia non poteva evitare d'ammettere di sentirsi invincibile...
-No!-
Daimonas lasciò perdere qualsiasi strategia, non avrebbe permesso che Ailea diventasse uno di loro, stringendo i denti e sopportando la stanchezza dovuto al piombo raggiunse l'uomo e con la mano colpì il braccio che stava bloccando la bocca della ragazza, il sangue iniziò a scorrere rapidamente mentre le unghie recidevano la carne abbastanza in profondità da causare seri danni.
Astral e Seraph a loro volta agirono, provando entrambi un forte moto di rabbia, Astral muovendosi ai lati gli stava colpendo il braccio inferiore puntando alle suture e riuscendo addirittura a farne saltare alcuni, forse non c'era ancora una grande amicizia con Ailea ma non avrebbe permesso a nessuno di far del male ad uno di loro, Seraph intanto si era spinta alle spalle dell'uomo ed arrivatogli vicino colpì lo stesso braccio attaccato da Daimonas, in quel modo ora sono un sottile strato di pelle gli permetteva di non cadere
 ma era tuttavia inutilizzabile.
Se c'era una persona che poteva battere o ferire la bruna era solo lei in un leale combattimento.
Sentendosi più libera nei movimenti Ailea si affrettò a sputare la sfera lontano da lei, assicurandosi di non ingerire nemmeno la saliva e sputando più e più volte sul braccio dell'uomo.
Sentiva ogni vena pulsare ed ogni fibra del suo corpo allargarsi, la cosa peggiore era che sentiva il bisogno di ricevere nuovamente una di quelle sfere per aumentare la propria forza, ma non avrebbe ceduto...
-Aaaaah!-
Colta da una nuova forza spalancò le proprie braccia riuscendo a liberarsi dalla presa nemica, gli colpì più volte lo stomaco e così facendo sentì sotto la suola delle proprie scarpe qualcosa rompersi, era come schiacciare un palloncino pieno d'acqua.
Tentò perfino di morderlo presa da quella frenesia ma l'uomo afferrandole la testa la scaraventò lontano, fortunatamente Astral riuscì ad intercettarla per evitare si ferisse ulteriormente.
-Hey va tutto bene?-
-No...quella roba...-
Ailea affondò le unghie nella spalla di Astral, non voleva fargli del male ma sentiva d'aver bisogno di quella sostanza, con gli occhi spalancati e leggermente rossi respirava affannosamente tenendo la bocca aperta, un filo di saliva scendeva dalle sue labbra.
Daimonas lasciando perdere la lotta le si avvicinò per aiutarla.
-Come ti senti?-
-Ne ho bisogno...ne ho bisogno!-
Intuendo ciò a cui si riferiva osservò la sfera lontana che si trovava vicino ai piedi di Seraph.
-No non ne hai bisogno Ailea, troveremo un modo per farti star meglio...-
Per lo meno le parole della ragazza erano in contrasto con le sue azioni, nonostante la desiderasse continuava a sputare i rimasugli di quella droga.
-Daimonas te l'affido ok?So che saprai proteggerla meglio di quanto ho fatto con voi...-
Disse il ragazzo con un tono malinconico, nei confronti del gruppo non si riteneva esser stato abbastanza utile e quella colpa lo schiacciava, ma in qualche modo avrebbe potuto redimersi e si sarebbe creato qualsiasi occasione per riuscirci.
Senza dar tempo al ragazzo di rispondere Astral corse verso Seraph lasciando i due distanti dalla lotta.
-Daimonas...-
Ailea era ora appoggiata a terra, sentiva le orecchie fischiare e la sensazione di forza aumentava sempre di più.
-Voglio lottare...-
-Lo farai quando starai meglio.-
-Voglio lottare...-
Disse la ragazza guardandolo sfregando i denti tra loro, doveva aiutarla ad eliminare qualsiasi traccia di quella roba dal suo corpo. Da quel che aveva intuito non si trattava di un veleno ma era una più simile ad una sostanza dopante, doveva però agire prima che quella roba entrasse totalmente in circolo e  non potendo analizzarla poteva solo andar per tentativi.
-Andrà tutto bene...-
Disse guardandola negli occhi, non amava il contatto con altre persone ma non l'avrebbe lasciata in quella situazione, mentre lei era ancora piegata e con la bocca aperta portò due dita nella sua gola costringendola così a rigurgitare.
La cosa fu molto rapida ed effettivamente il suo stomaco si svuotò completamente da ogni cosa.
Respirando affannosamente la ragazza si mise a sedere, non sentiva più il bisogno di ingerire quella sostanza ma forse era dovuto solo all'orribile sapore che sentiva.
-Ah...disgustoso...ma grazie...-
Disse la ragazza cercando di sorridergli, quel ragazzino era più di quanto sembrava e lo rispettava per questo, ma la lotta non era ancora finita purtroppo, se loro avevano avuto il tempo di stare in disparte era solo grazie a Seraph ed Astral che avevano lavorato in squadra.
Il ragazzo aveva continuato a colpire le suture del braccio in cui era incastrato il proiettile e distraendolo aveva dato a lei il tempo d'avvicinarsi di soppiatto e di reciderlo, non lo lasciò nemmeno cadere che infilando la carne lo lanciò dalla parte opposta della stanza per impedire a Daimonas di stare ancora male.
Il viso del nemico si era incupito, ma in quel lasso di tempo non aveva lottato, aveva fissato la sfera e raggiungendola l'aveva raccolta.
-Non bisognerebbe mai sprecare una fiamma di Satana...hai rinunciato a qualcosa di grandioso.-
Sotto agli occhi dei quattro la ingerì frantumandola tra i propri denti, prese poi dalla tasca dei pantaloni un piccolo telecomando con un solo pulsante, quando lo premé il terreno sotto i loro piedi cominciò a fremere...
 
 
GRUPPO KHAL-LIGHNEERS-ALEXANDER-SAMMY
 
Dopo esser stati scaraventati assieme il gruppo precipitò lungo una serie di condotti apparentemente infinita, Khal in testa cercava di bloccare la sua discesa tenendo le mani lungo le pareti ma queste sembravano esser state oliate, avrebbe potuto tentare di usare il coltello di Ailea per avere più presa ma  non voleva rovinarglielo, per questo motivo l'aveva nascosto nella camicia accanto al petto.
Non gli importava il dover aiutare Zell, in quel momento voleva solo sbarazzarsi di quei pesi morti e ritrovarla.
Lighneers invece aveva tentato d'aiutarsi con i pugnali ma non erano serviti a nulla anzi, aveva quasi rischiato di romperlo.
Il fatto fossero stati separati lo irritava e non poco visto che a livello strategico era ciò che bisognava più evitare, poteva solo confidare negli altri e cercare di raggiungerli per aiutarli.
Ovviamente la sfortuna l'aveva fatto capitare assieme allo stalker ma era una cosa che poteva essere superata.
Una discesa decisamente più sfortunata la stava avendo Alexander, se gli altri scivolavano semplicemente lui stava rotolando su se stesso più e più volte, sbattendo in questo modo spalle e testa lungo le strette pareti. Avrebbe voluto alla fine di quella discesa ritrovare Hope ma sapeva non sarebbe andata così e purtroppo ignorava anche quanto tempo sarebbe passato prima di rivederla.
Ultima ma non per importanza c'era Sammy, che finita in quello sventurato gruppo era forse l'unica a riuscire a divertirsi, infondo lei che era piccola poteva viverla come uno scivolo.
L'atterraggio però non fu altrettanto divertente.
Il condotto terminò in verticale e tutti caddero ad un'altezza di circa tre metri, per pura fortuna nessuno si ruppe qualcosa, Khal sentendo la risata di Sammy nei condotti riuscì a capire il momento in cui stava per uscire e, con uno scatto, ad afferrarla per evitare si facesse male, per quanto lo riguardava avrebbe potuto capitare ma non era l'impressione che voleva dare.
-Almeno hai una buona presa.-
Disse Lighneers alzandosi e guardandosi intorno.
Si trovavano in una stanza le cui pareti erano coperti da cavi elettrici, alcuni erano molto rovinati ed alcune scintille comparivano nell'oscurità, c'erano anche alcuni monitor ma sembravano completamente rotti, delle piastrelle grigie si poteva vedere poco o nulla, c'era però un vento gelido che attraversava tutta la stanza, e forse poteva indicare anche un uscita.
-Dove sono Milton e le altre?-
Chiese Sammy battendo una mano sulla spalla di Khal.
-Saranno qui vicino, non preoccuparti.-
Rispose lui sorridendole, era abbastanza bravo da recitare da poter ingannare chiunque, ma i suoi pensieri non potevano esser frenati.
-E quando?-
Chiese nuovamente la bambina triste.
-Presto, ti riporteremo dalle tue amiche, sicuramente stanno bene. Sono forti, e scommetto anche tu.-
Lighneers preferì ignorare la sua conversazione con Sammy, poteva anche sembrare un ragazzo gentile in quel momento ma i suoi dubbi sul fatto potesse esser pericoloso per il gruppo erano ancora forti, tuttavia non era uno di quei bigotti che fatta un'impressione quella rimaneva a vita e non poteva esser disturbato da quel tentativo di rassicurare la bambina, sempre che fosse sincero.
Alexander intanto ancora a terra si trovò a suo agio in quell'oscurità, circondato solo da componenti elettronici, anche se quelli gli ricordavano i vari lavori commissionati da Khal.
Un pensiero passato per la testa di quest'ultimo era di usare il localizzatore del telefono di Ailea per rintracciarla, ma usarlo vicino al verde era tremendamente pericoloso.
-Sarà meglio trovare un'uscita.-
Disse senza lasciare la mano di Sammy, felice di non essere in compagnia di qualcuno di fastidioso, solo il ragazzo dai capelli verdi non le suscitava simpatia, forse per il fatto che i suoi capelli le ricordavano i broccoli.
-Non sarà così facile per voi raggiungere l'uscita...-
Da uno degli angoli più oscuri fece capolino un uomo dalla possente muscolatura, indossava dei pantaloni neri ed una camicia strappata, nei punti in cui la pelle era visibile si poteva notare un colorito tendente al giallo, gli occhi completamente celesti sembravano privi di iride e pupilla, da questi partivano poi delle ramificazioni azzurre che probabilmente stavano a segnare le vene, senza nemmeno un capello in testa aveva le mani più grandi d'essa.
Subito il gruppo si affrettò a mettersi in modo tale da essere sia in attacco che in difesa di Sammy.
-Sarà meglio che ci lasci andare...-
Disse Lighneers serio e già pronto alla lotta, l'uomo però rimase fermo dove si trovava.
-Non sarà in questo modo che otterrete la libertà, ogni uomo d'onore e d'intelletto è pronto ad accogliere le braccia del fato in caso di sconfitta, o a cogliere il graal della vittoria. In ogni caso accetterà il tutto lealmente.-
Il gruppo lo guadò leggermente stordito, i colossi ai piani superiori non sembravano così colti, ma c'era sempre un limite a tutto.
-Non abbiamo tempo da perdere, se sei qui solo per parlare allora levati di mezzo.-
Disse Lighneers a cui importava particolarmente evitare che la bambina si facesse male, ma forse la stessa era quella con meno paura a riguardo di quella situazione.
-Tempo al tempo, regole alle regole.-
Non aveva molto senso quello che diceva ma per lo meno non sembrava aver ancora intenzione d'attaccare. Fu Khal a farsi avanti per parlare.
-Dicci ciò che vuoi e come andarcene. Se c'è un modo pacifico e che eviti spargimenti di sangue ben venga.-
In realtà avrebbe preferito sgozzarli tutti ma poteva aspettare, l'uomo annuendo fece il primo passo avanti.
-Io sono un uomo, non un animale, sono perciò dotato di capacità superiori che mi permettono di valutare i miei avversari. Ho intenzione di sfidare ciascuno di voi ad un gioco, se vincerete allora potrete andarvene.-
-E se perdiamo?-
Chiese Alexander per nulla soddisfatto.
-Morirete.-
-E chi ci da la garanzia che anche se vinciamo tu non tenterai d'ucciderci?-
Domandò il fratello altrettanto dubbioso, per tutta risposta l'uomo estrasse cinque collarini dalla tasca dei pantaloni.
-Tutti noi durante la sfida indosseremo questi, in caso si perda inviano dei particolari impulsi elettrici capaci di infliggere tremendo dolore se non morte, sfidandoci uno alla volta avrete la certezza che questo non è un inganno. Ovviamente se il primo di voi mi batterà non morirò, subirò semplicemente una forte scossa che mi ferirà, per uccidermi dovrete battermi tutti.-
Lighneers era piuttosto sicuro del suo cervello in materia, ma non poteva dire lo stesso degli altri, visto non li conosceva a sufficienza, per quanto poi l'idea di veder friggere Khal lo stuzzicasse non avrebbe mai lasciato morire qualcuno senza la certezza fosse un nemico o necessario, per quanto riguardava Sammy era scettico soprattutto perché ancora una bambina e certi quesiti erano difficili perfino per gli adulti.
Allo stesso modo la pensavano anche i due ragazzi mentre la bambina non aveva problemi a fare qualche gioco, non capiva tutte le parole complicate che l'uomo aveva dovuto usare ma lei nei giochi era molto brava.
-Se non accettassimo?-
Chiese Lighneers cercando di capire tutte le opzioni, per tutta risposta l'uomo alzò le braccia al cielo e stringendo i pugni colpì il terreno sotto di sé, afferrò poi la grossa mattonella di metallo incastrata nel terreno e la sollevò, lasciando scoperti in quel punto cavi elettrici e quant'altro, stritolò poi il ferro nelle mani e lo scaraventò lontano.
Non fu difficile per il ragazzo rispondere a quel gesto.
-Chiaro.-
 
 
 
GRUPPO DI JACK-JOHANNA-MILTON-ZELL
 
I quattro ragazzi caddero per circa quattro metri prima di toccare nuovamente il suolo, non arrivarono però ad alcuna stanza, si trovavano solamente in uno spazio dei condotti di ventilazione e davanti a loro una serie di piccole strade si aprivano, per passarvi potevano solo inginocchiarsi e strisciare.
Alzando lo sguardo era poi evidente per tutti che arrampicarsi sarebbe stato inutile.
Jack non aveva gradito particolarmente quella caduta, non per il dolore che non provava ma per l'esser stato separato da Daimonas, lui era il filo che lo teneva collegato a quel posto e senza di lui poteva perdersi qualche divertimento.
Zell però era certamente più insoddisfatto di lui, si era fatto fregare con poche mosse basilari ed era finito in una situazione ancora più complicata, oltre che a trovare Serena doveva ricongiungersi anche con il resto del gruppo, quel problema forse non ci sarebbe stato se fosse andato da solo...
Ma cosa intendeva quel tipo con l'andarla a trovare?
Di getto tirò un forte pugno alla parete a lui più vicina facendo però così sobbalzare Johanna e Milton, quest'ultima era preoccupata sia per Daimonas che per Sammy, ma ovviamente anche per tutti gli altri, non aveva trovato nessuno con cui era in un rapporto d'antipatia e venir separati era per lei una cosa difficile da mandare giù in quelle situazioni...
Aveva però con sé la sua rosa, perciò era certa che in un modo o nell'altro lei ed il suo amico si sarebbero rivisti.
Johanna infine aveva decisamente i nervi a fior di pelle, temendo che da un momento all'altro potesse capitare qualcosa non riusciva a stare tranquilla, il uso cuore batteva come un tamburo e l'avere un ragazzo irritato a fianco non l'aiutava, durante la lotta aveva inoltre perso uno dei pugnali di Ailea.
-Potresti evitare?-
Chiese infatti a Zell che, guardandola abbassò lo sguardo senza dire nulla, Jack battendo le mani si mise in testa al gruppo avvicinandosi ad uno dei cunicoli.
-Beh, direi di andarcene.-
-E da quale parte?Non possiamo andare a casaccio.-
-E' il bello dell'avventura Johanna, stando più fermi poi non potremmo certo uscire.-
Effettivamente aveva ragione ma c'erano così tante scelte che era difficile non essere preoccupati.
-Io sono d'accordo con lui...dobbiamo sbrigarci prima che sia tardi.-
Disse Milton sicura avvicinandosi, essendo più bassa degli altri non aveva problemi particolari a muoversi per i condotti ma questo non le facilitava sicuramente la cosa.
Zell preferì tacere in quel momento, si sentiva in parte come se ogni cosa facesse non andasse bene, inoltre stava nuovamente prendendo in considerazione l'idea di trovare un'arma adatta alle sue esigenze, non avrebbe mai potuto rinunciare alla lotta corpo a corpo ma ad un certo punto la sua scelta gli aveva procurato solo dei guai.
-Allora, compagni di cunicoli, avete qualcosa da dire a riguardo di quest'avventura?-
-Che spero finisca presto.-
Disse sincera Johanna.
-E sul fatto che quei colossi sembrano imbattibili?-
-E' un vero problema...-
Rispose stavolta Milton, su quello erano tutti d'accordo, non potevano vincere se non trovavano una soluzione.
-Devono avere un limite però.-
Johanna tentò di combattere i suoi stessi pensieri negativi ma non era così semplice, più continuavano a muoversi più tutto diventava buio.
-Il problema è come capirlo...-
Zell era subito dietro a Jack, nonostante l'umore non si sarebbe tirato indietro di fronte a nulla ed era ben deciso ad impegnarsi per difendere anche gli altri.
Finalmente il gruppo però iniziò ad intravedere una debole luce, nascosta dietro ad una ancor più stretta grata sistemata nella parte inferiore del basso muro di fronte a loro, arrivati vicino Jack tentò di aprirla ma era ben fissata.
-Avete idee?-
Le tasche di Daimonas contenenti per puro caso mille e più oggetti sarebbero state molto utili...
Anche Zell tentò di rompere la grata ma era troppo spessa per farlo con calci o pugni, Johanna che per ultima guardava la scena li fissava pensierosa.
-Forse...io ho un'idea...-
Girandosi tutti a guardarla lasciarono che passasse in mezzo e si inginocchiasse davanti alla grata, passandosi una mano tra i capelli prese un fermacapelli che aveva usato quella giornata per tenerli fermi, era improbabile riuscire a svitare tutte le viti con solo quell'oggetto ma era abbastanza sottile da passare nella fessura a croce per tentare di allentarli almeno in parte.
-Hai bisogno di una mano?-
Chiese Milton avvicinandosi, la bionda però scosse la testa iniziando a girare il piccolo oggetto tra le viti, il più delle volte l'oggetto le scivolava dalle mani o lo stringeva talmente forte da farle male alle dita, tuttavia almeno la prima era effettivamente riuscita ad allentarla.
-Ottimo Johanna!Concentrati sulle altre così potremmo toglierle tutte a mano.-
-Si.-
L'idea di Jack combaciava con la sua ma era felice di starsi rendendo utile, non aveva particolari abilità nella lotta ma compensava con l'ingegno, nel frattempo si impegnava anche per tenere a freno i propri timori.
Alla penultima vite però il fermacapelli su ruppe.
-Oh no...-
-Non preoccuparti, possiamo continuare noi.-
Disse Zell mettendole una mano sulla spalla, aveva fatto un buon lavoro ed ora sia per lui che per Jack era più semplice stringere le viti tra le dita e muoverli, in parte entrambi non sentivano dolore, ma se Jack per i particolari esperimenti che erano stati fatti sul suo corpo Zell doveva ringraziare i calli degli allenamenti che gli avevano indurito la pelle.
Una volta rimosse tutte poterono togliere la grata ed entrare nella stanza da cui filtrava la luce, si ritrovarono tuttavia in una stanza alquanto particolare.
Era molto simile ad una sala caldaie, per tutte le pareti erano presenti dei grossi tubi di ferro dai cui fori uscivano dei piccoli getti di vapore bollente, sul soffitto erano presenti una serie di luci rosse che davano al luogo un aspetto ancora meno rassicurante, le piastrelle nere del pavimento invece erano così lucide che ci si poteva specchiare.
La luce che avevano visto proveniva da una lampada posizionata esattamente davanti alla grata, era troppo strano per non sembrare una trappola...
-Che facciamo?-
Chiese Johanna portandosi accanto Milton, prima però che gli altri potessero rispondere una voce fece capolino tra i tubi.
-Potreste morire...-
Davanti a loro comparve un uomo totalmente diversi da quelli che avevano visto fino ad ora, era vestito con una felpa nera dipinta con delle ossa bianca ed era lasciata aperta sul davanti, mostrando in questo modo un corpo quasi scheletrico e dalla pelle biancastra, non aveva alcun capello in testa ed i suoi occhi infossati avevano un tenue colorito azzurro. I pantaloni neri che aveva, dipinti con lo stesso motivo d'ossa della felpa, erano fin troppo grandi per lui, o almeno così sembrava visto era tremendamente magro.
Non sembrava un avversario così ostio ma era meglio non abbassare la guardia.
Tra le mani teneva due particolari spade formate da delle ossa  incastrate all'interno di affilate lame seghettate.
In assenza di armi il gruppo era in serio pericolo.
Nuovamente nella mente di Jack ci fu il pensiero che aver Daimonas vicino sarebbe stato molto utile, Johanna e Milton intanto intimorite si erano ritratte e faticavano a tenere lo sguardo su quell'inquietante figuro. Al contrario Zell lo fissava negli occhi attendendo qualche sua reazione.
Questa purtroppo per loro non mancò d'arrivare rapidamente.
L'uomo iniziando a roteare le lame come dei mulinelli camminò a passi lenti nella loro direzione, orribile era il suono che facevano i suoi polsi ad ogni giro, fece quasi rabbrividire Johanna che tuttavia tentò di proteggere Milton con il proprio corpo.
Zell allo stesso modo si mise davanti ad entrambe per difenderle mentre Jack fece qualcosa di decisamente più drastico, andò incontro all'uomo ed afferrò entrambe le lame a mani nude.
-Qualcuno vuole darmi una mano?-
Chiese voltando lo sguardo osservando i suoi compagni sorpresi, effettivamente sapevano non provasse dolore ma non avrebbero certo immaginato potesse spingersi a tanto, il nemico però non ne era affatto impressionato ed anzi cercava di tranciargli le mani con le lame.
Zell non perse altro tempo e con un salto arrivò al fianco dell'uomo, gli tirò come prima cosa una serie di ginocchiate alle costole dopo di che tentò di colpirlo con la gamba allo stomaco per scagliarlo lontano da Jack, ogni colpo però sembrava fare un minimo di danno ma ad ogni colpo si potevano anche sentire i suoni di un centinaio d'ossa spaccate, cosa decisamente impossibile ma ormai nulla lo poteva stupire più di tanto.
Quando cercò di afferrargli le mani ebbe la prima reazione difensiva, infatti l'uomo cercò di colpirlo con una testata e di mordergli il braccio.
Vedendo la lotta Milton iniziò a sentirsi inutile, non voleva passare la vita ad esser semplicemente qualcuno da difendere, voleva anche aiutare.
Per questo motivo afferrò la lampada alla sua destra e superando Johanna la lanciò sulla mano sinistra dell'uomo, nessuno dei tre l'aveva notata fino a quel momento, ma il suo intervento si rivelò di grande aiuto visto che l'uomo lasciò l'arma, e stavolta ad intervenire fu anche Johanna.
Come Milton voleva superare le sue paure e vendendo una nuova arma per difendersi non attese nemmeno un secondo per afferrarla prima che toccasse terra, ovviamente allontanandosi in modo da evitare che il nemico la riprendesse.
Con una mano finalmente libera Jack poté tirargli un forte pugno sul viso mentre Zell con un salto lo colpì ben due volte al cranio, incrociando poi le gambe attorno al suo collo lo lanciò contro uno dei getti di vapore dei tubi alle loro spalle.
Si sentì nell'aria l'odore della carne bruciata ma da parte dell'uomo nemmeno un sussurro, il gruppo l'osservò qualche attimo mentre questo, rimanendo sdraiato sul tubo, li osservava.
-Bene... cercavo proprio una scusa per usarne un po'.-
Non era molto chiaro cosa intendesse con quelle parole fino a quando non prese da una tasca della felpa una delle sfere usate dagli stessi nemici di prima.
-No!-
Preoccupati di dover nuovamente lottare con uno di quei cosi in uno spazio così ristretto i quattro tentarono di raggiungerlo ma non fecero in tempo a bloccarlo che questo aveva già infilato in bocca la sfera...
 
 
GRUPPO DI DIANA-HOPE-LACIE-GRACE

Durante la ripida discesa attraverso una serie di condotti forse solamente una persona riusciva a divertirsi, Lacie nonostante fosse stata separata dal fratello e dagli altri teneva le braccia sollevate e rideva di gusto per quella specie di scivolo.
La sua filosofia tendeva verso un pensiero di cogliere l'attimo, se poteva divertirsi cosa serviva immusonirsi e pensare negativamente, ogni cosa si sarebbe sistemata in seguito.
Diana che era esattamente dietro di lei era più preoccupata di non perdere la propria spada, durante l'urto le stava quasi scivolando dalle mani, tuttavia era in parte felice d'esser finita in un gruppo con anche Lacie, lei era così tenera ed allegra che certamente sarebbe stato impossibile intristirsi o arrabbiarsi.
Dietro di loro c'erano poi Grace ed Hope che per quanto tentassero di fermarsi non riuscivano a far altro che scontrarsi tra di loro.
Quando la discesa terminò si ritrovarono in una stanza quasi completamente buia, l'unica fonte di luce proveniva da una lampada attaccata al centro del soffitto che era tuttavia nascosta tra presse gigantesche e grossi contenitori per chissà quale materiale, la particolarità delle piastrelle sul pavimento era il fatto fossero tremendamente appiccicose, per questo motivo Hope, Grace e Diana si misero subito in piedi alzandosi da terra, Lacie al contrario divertita lasciava che le mani e la pelle si attaccassero e si staccassero dal pavimento.
-No Lacie non sai cosa può essere...-
-Nyahaha ma è divertente Hope.-
Diana sorridendo appena si avvicinò prendendola in braccio, era così tenera che quasi le dispiaceva interromperla.
-Avrai modo di giocare più avanti, quando ritroveremo tutti e daremo una bella lezione a quei tizi.-
-Nya ma io voglio giocare adesso!Gioca con me è divertente nyahaha!-
Disse la ragazza iniziando a punzecchiarle la guancia con un dito, nel frattempo Grace aveva fatto qualche passo in avanti per cercare una via d'uscita, quel posto la rendeva inquieta...
-Non penso sia il caso di rimanere qui troppo a lungo.-
-Che peccato...-
A parlare non era stato nessuno di loro, le ragazze subito si guardarono con fare minaccioso intorno ma non videro nulla.
-Chi sei!-
Urlò Grace stringendo i pugni, per tutta risposta qualcosa la colpì alla testa, ma nessuna di loro era stata in grado di capire cosa fosse.
-Grace tutto bene?-
Chiese Hope preoccupata all'amica, Diana intanto lasciò Lacie a terra e prendendo le braccia di entrambe fece in modo fossero tutte vicine.
-Non allontaniamoci!Così almeno abbiamo più possibilità di prenderlo!-
Chiunque fosse con loro tentò nuovamente di colpirle mirando stavolta al viso di Hope, che tuttavia riuscì a piegarsi in tempo per evitarlo.
-E' da quella parte!-
-Nya giochiamo ad acchiapparello?-
All'urlo di Diana il gruppo si mosse nella direzione da lei indicata, non era facile muoversi visto i piedi si appiccicavano a terra ma una volta raggiunto l'altro capo della stanza non videro nessuno.
-Giù!-
Grace notò nuovamente qualcosa avvicinarsi e tutte tentarono d'evitarlo, questo però rimbalzò sul pavimento e colpì la rossa allo stomaco con un colpo tale da farle perdere il fiato.
-Come possiamo difenderci se non lo vediamo?-
Chiese Hope parandosi davanti a lei per proteggerla, Lacie che era stata stranamente silenziosa iniziò improvvisamente a muovere la coda ed il suo sorriso si fece più scaltro.
-Secondo me la micetta ha qualcosa in mente...-
Disse Diana divertita.
-Nya nya nya.-
Mostrando gli artigli Lacie colpì una piastrella del pavimento più e più volte fino a quando questa non si staccò, sollevandola la portò poi davanti a sé, non fu difficile per il gruppo capire cosa aveva ideato.
-Bravissima Lacie!-
Si complimentò Hope senza però smettere di guardarsi intorno, se fossero riuscite a far schiantare quella cosa contro la piastrella avrebbero potuto vederlo appiccicato per qualche istante e catturarlo.
Per almeno un minuto nessuna vide più nulla o venne colpita, forse la persona assieme a loro aveva intuito il piano ma non potevano certo restare così per tutto il tempo.
Ad un tratto sentirono dei rapidi passi dalla parte opposta della stanza ma invece che un colpo diretto riuscirono a vedere con la coda dell'occhio quella cosa saltare sul soffitto e rimbalzare nella loro direzione.
-Ora!-
Non appena Hope parlò tutte e quattro sollevarono la piastrella verso l'alto ed il loro piano funzionò, attaccata a questa riuscirono a vedere un piccolo omuncolo dalle gambe tozze, vestito con solo dei pantaloni marroni ed cappuccio grigio sulla testa, il resto dell'indumento mancava e di conseguenza si potevano chiaramente vedere i muscoli ben definiti, alquanto esagerati tuttavia per quella statura ridotta.
-Nyahahaha che buffo!-
Nonostante le altre fossero più cupe Lacie non poté non ridere per quell'omino in miniatura, questo per evitare d'esser catturato con un salto andò a sistemarsi a qualche metro da loro, guardandole torvo.
-Nanetto sarà meglio per te dirci come uscire da qui.-
Disse Diana minacciosa stringendo un pugno, l'uomo però non batté ciglio.
-Dovete solo prendermi...-
 
 
 
 

Vari passi eccheggiavano per il corridoio principale di quella base, il signor Bannet proseguiva lento immaginando quali ferite stessero riportando quei ragazzi, nei confronti di Zell sperava che quella situazione gli insegnasse a rispettarlo ma allo stesso tempo non voleva che il suo nuovo sottoposto venisse danneggiato gravemente.
Assieme a lui si trovavano altri otto colossi ed in mezzo a questi una nona figura, decisamente più piccola rispetto agli altri ma difficile da non notare, nonostante indossasse un mantello marrone.
-Non è un problema per te aspettare ancora un po' prima di incontrarli vero?-
-Affatto.-
-Bene, sono certo farai un ottimo lavoro...-
   
 
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