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Autore: Angel TR    05/11/2017    0 recensioni
[Immortals After Dark (Kresley Cole)]
[Wicked Abyss]
Una principessa all'Inferno non dovrebbe sentirsi a proprio agio, no?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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UPSIDE DOWN



Havana, ooh na-na
Half of my heart is in Havana, ooh-na-na
He took me back to East Atlanta, na-na-na
All of my heart is in Havana


Lila sbuffò per l'ennesima volta, posando il mento sul palmo della mano.
Era una principessa delle fate, erede al trono di Sylvan, aggraziata come poche -eh, certo- sboccata come un camionista -mmh- abituata alle sfide toste, giovanissima, con tanta voglia di fare nuove esperienze.

Ecco, tra le mie desiderate "nuove esperienze" non rientrava certo finire prigioniera a Pandemonia.

In realtà, Pandemonia non era una brutta prigione -Lila ne aveva vistecerte in quelle serie TV che facevano impazzire gli umani.
Pandemonia era... viva. Mutevole. Selvaggia. Imprevedibile. Bollente. Esplosiva. Misteriosa.

Un po' come il suo re.

E, assolutamente, regno e re confondevano Lila. Li odiava? A volte sì... e a volte no. Per quanto quel "no" facesse dubitare Lila della sua sanità mentale, non c'era assolutamente secondo in cui il suo cuore non palpitasse e scalpitasse di nostalgia per Sylvan.

Davvero le mancava.

Probabilmente le mancava molto di più di Seatth. Una ruga sottile si formò sulla sua fronte quando le sue sopracciglia si aggrottarono al pensiero della fata bionda e bastarda. Lui a Sylvan a spassarsela e io quaggiù a penare.
A quel punto, Lila non credeva nemmeno più che l'avrebbe sposata una volta che lei avesse sconfitto il re. Lila si morse il labbro inferiore.

Davvero voleva sconfiggere Abyssian Infernas?

Mmh... no. Le aveva detto che non era lui il cattivo. Si era sinceramente sorpreso quando Lila gli aveva rivelato di essere l'incubo di tutti i bambini a Sylvan.
Non era nemmeno così antipatico.
Lila scosse la testa. Oddio, reputava la compagnia di Abyssian piacevole -quando era di buon umore, chiaro.
I giorni in cui il re si svegliava tranquillo e sereno, il mare Mercurio faceva invidia a quello delle coste californiane (non che Lila l'avesse visto di persona, eh, sia chiaro, solo sulle cartoline) e il cielo finalmente acquistava una vivace tinta azzurra venata di rossastro, un eterno tramonto.
L'equazione era molto semplice: se Abyssian era felice, Pandemonia era felice e risplendeva quasi quanto gli occhi chiari del suo re.
Il cuore di Lila perse un mezzo battito mentre la sua mente si figurava quelle iridi verdi. Stupida. È solo perché sei stata sempre sola, troppo sola. Praticamente un'eremita per scelta... degli altri.
Doveva essere quella la ragione per la quale quasi crollava quando Abyssian la guardava con tenerezza e incredulità, come se la vedesse sul serio e non come Seatth che, più che ammirarla, la soppesava, come quegli umani che valutavano la propria merce, trastullandosi avidamente sul possibile prezzo di vendita.
E poi Abyssian le aveva pure piazzato un bel letto morbido nella torre; Seatth, invece, le aveva piazzato una trappola con i fiocchi.
Il suo crescente disprezzo e la sua cocente delusione verso il prossimo erede al trono ovviamente non cancellavano il suo struggente desiderio di ritornare nella sua terra nativa.

Lila sognava Sylvan.
Beh, a volte sognava anche Abyssian...

Scosse la testa, di nuovo, come a liberarsi di quel pensiero osceno.
Sono stata sola troppo a lungo, ecco perché.

Il ticchettio delle zampette sulla parete annunciò l'arrivo dei suoi nuovi amici ragni. Sembravano molto eccitati: voleva dire una sola cosa. Lila sollevò gli occhi al cielo -o meglio, al soffitto della sua prigione- prima di compiere una graziosa giravolta. «Sua Altezza Faccia di cazzo.» salutò sarcasticamente, piegando le ginocchia in un finto inchino.

Abyssian Infernas inarcò un sopracciglio folto e scuro, a metà tra il furioso e il divertito. A volte Lila aveva l'impressione che non capisse i suoi simpatici riferimenti al mondo mortale e, così, stuzzicarlo era diventato il suo passatempo preferito.
Almeno in questo lo batteva.

«Immagino che anche oggi mi libererai domani.» borbottò, fingendosi allegra.

Abyssian annuì, un sorriso sghembo piegò le sue labbra piene. Nessun demone dovrebbe avere quella bocca, si ritrovò a pensare Lila.
«Anche oggi ho deciso che non ti farò uscire di qui.» confermò lui, la voce profonda quasi suadente. Appoggiò il braccio possente alla parete, i glifi sulla sua pelle bollente splendettero come fiamme.

Ora, Lila voleva davvero tornare a Sylvan.

Eppure... quando la luce brillava negli occhi di Abyssian... quando provava a sorridere, come se quelle labbra stupende non fossero ben oliate, come se non fossero allenate a prendere quella piega...e proprio per questo lasciava Lila un po' senza fiato.
Qualcosa dovette trapelare dal suo sguardo perché il sorriso del demone si bloccò a metà strada. Non sapeva neppure lui come reagire davanti all'improvviso intenerimento di Lila.

Lei si schiarì la gola. «Allora. Qual è il mio prossimo compito?» chiese.

Abyssian si passò una mano tra i capelli corvini. Il sorriso wannabe si trasformò in un ghigno. Si staccò dalla parete, avanzando di un passo. I pantaloni di pelle gli avvolgevano le gambe muscolose e Lila si sforzò di staccare gli occhi dallo spettacolo.

Questo non è perché sono stata troppo sola!

«Ho in mente qualcosa che potresti fare...» sussurrò lui, di nuovo malizioso e pronto a sfoderare il suo prossimo asso nella manica.

Lila accompagnò quel suo show con un applauso esagerato. Un brivido, però, scese lungo la sua schiena.

E certamente, constatò Lila scocciata e intrigata allo stesso tempo, non era di paura...


There's somethin' 'bout his manners...
Camila Cabello - Havana


N/D: ora, sostituite "Havana" con "Sylvan" e "Atlanta" con "Pandemonia" e capirete che non sono COSÌ malata mentale xD
  
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