Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: P u l c e    13/11/2017    0 recensioni
Una luce minacciosa brillò alle spalle della creatura e prima che gli occhi che l'avevano incatenata, potessero tingersi di paura, la lama gli trapassò senza indugi il volto incapucciato.
Sheela si mise una mano sulla bocca per non urlare, mentre il sangue scivolava lento a terra e i rumori si facevano sempre più ovattati e lontani. Mentre la gente passava avanti e indietro, incosciente di ciò che era accaduto, indifferente all'ennesima anima perduta nell'oblio.
La spada tornò nel fodero e lei poté vedere il volto dell'assassino.
Un'anima demoniaca, la pelle diafana nascosta dal nero del mantello, un ferro circolare e argentato incatenato nel sopracciglio destro. Pareva un principe, leggiadro e letalmente bello.
Ma gli occhi di quel volto l'attirarono e la spaventarono più di qualunque altra cosa. No, non erano occhi, ma due pozzi neri senza fondo.
Genere: Dark, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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"This is for long-forgotten
Light at the end of the world
Horizon crying
The tears he left behind long ago"
- Nightwish, The Islander

 


Amaranth

 

X. Prologo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stirpe dannata... Destatevi.

Voi che tingete l'oceano del colore del rubino, che trasformate l'erba in un deserto giallo e il vento in fumo di polvere da sparo, che bruciate il cielo.

Voi, che cercate di ripetere l'atto malvagio di Lilith, la donna che ripudiò Adamo, spingendolo al peccato e divenne moglie di Satana.

Voi, che tentate di ripetere la rivolta provocata da quello splendido Lucifero che era il più brillante del Cielo...

Ascoltate la maledizione della specie alata che vola alta nel cielo.

Loro sono i messaggeri dell'Eterno, sono quelli che annunciano il giorno del Giudizio Universale.

Non sono né dei, nè uomini.

Sono Angeli. Proprio come voi.

 

 

 

 

Due donne si precipitarono a prendere i loro bambini, dall'altra parte della strada, guardando preoccupate il ragazzo a loro giudizio poco raccomandabile che attraversava a cavallo il villaggio di Saint' Annelus. Eppure poteva benissimo sembrare un uomo del tutto comune, i capelli corvini raccolti in una morbida coda, un fisico asciutto fasciato da una divisa nera, con il marchio di una delle Gilde più importanti e potenti. Ma erano quegli occhi, quegli occhi ardenti, che bruciavano di un fuoco eterno e inestinguibile ad allontanare le persone da lui.

 

Ma a lui andava bene così, non provava rancore, si era abituato all'ottusità delle anime deboli.

Creature infinitamente stupide, gli umani. Creavano mille storie su cavalieri e creature mistiche per loro diletto, per fuggire dalla vita noiosa che gli era stata conferita. I demoni, che incolpavano nei momenti di raccolto arido, venivano descritti come mostri dallo sguardo infuocato e un aspetto al limite dell'assurdo, gli angeli al quale rivolgevano le proprie paure e le proprie speranze, erano narrati come esseri fatati dallo sguardo incantevole e fatale. Il loro infinito e inesauribile bisogno di contrapporre il male al bene era assolutamente ridicolo.

 

"Colui che porterà la pace, porterà prima la guerra.

Colui che porterà la gioia, porterà prima il dolore e la disgrazia.

Dentro lui ci sarà la fiamma e il ghiaccio, un Potere invisibile e indomabile prenderà il controllo su ogni Malattia della Madre, la figlia delle sofferenze porterà il Vento della misecordia e della salvezza.

Colui che verrà ripudiato e anelato fino alla fine dei giorni.

La Morte che porta la Vita.

La Luna che porta al Sole.

La Notte che conduce al Giorno.

Colui è. E' ed eternamente sarà.

Le sue ali proteggeranno per sempre la Stirpe.

Protettore delle anime, giustiziatore del Peccato.

Un cuore Puro e una mente incorruttibile.

Sangue reale e spirito Divino. "

 

Rilesse l'iscrizione dorata sulla facciata del tempio dedicata ad una divinità del luogo, quel paesino sperduto che faceva da collegamento tra la Terra dell'Acqua e la Terra del Sole, la residenza della Luce del Sud.  La sua Signora.

Ma doveva recarsi al più presto alla Gilda, la caduta del Regno del Tiranno aveva suscitato grande esultanza tra le folle, ma la sua Signora, come d'altronde molti altri fedeli alla Gilda sapevano che non era ancora finita. Lucifero, l'angelo caduto che era mutato in forma umana era ancora vivo e pieno di risentimento contro di loro. Contro la Gilda, contro i demoni che a lui si erano ribellati e contro gli umani su cui negli ultimi giorni aveva dato sfogo alla sua rabbia.

 

Tutti adoravano Dio. E lui fu l'unico a rifiutarlo. Combattè contro la Sorgente, e fu costretto a rintanarsi nella Terra, dove la Madre lo accolse, cercando di alleviare le sue ferite.

Ma ci sono ferite che non si possono curare. E l'odio verso sé stesso, per aver ripudiato l'Amore, lo consumò fino a fargli perdere quasi tutto il suo Potere. Ora vagava senza più un trono, senza più nemmeno uno scopo, se non quello di odiare sé stesso e la sua lontananza verso la Luce andava sempre più ad allungarsi, ad ingigantirsi.

Molti suoi seguaci, i demoni che decisero di seguire la sua scelta avevano deciso di abbandonare la guerra in una disperata ricerca della salvezza.

Lui, non faceva parte di nessuno dei due, non era nè contro né con Lucifero. Ma, sì, era un demone. Un demone che aveva ripudiato la sua natura, viveva nel buio, semplice pietra tra la Terra ed il Cielo. Il Cavaliere solitario. Così aveva scelto di vivere, lontano da tutto e tutti.

 

Spronò maggiormente First, il suo destriero, doveva sbrigarsi, un presagio di morte e distruzione lo avvertiva del pericolo, c'erano molte vite da salvare.

Non era in cerca di nessuna misecordia, non credeva che per lui ce ne fosse mai stata, viveva aiutando la gente perché lo sentiva giusto, perché a suo tempo altri avevano salvato lui. Perché salvare vite innocenti era l'unica cosa che lo salvava da sé stesso, dal disprezzo per ciò che era.

 

La Terra del Sole era rasa al suolo. Gli Angeli avevano adempito all'opera del Dio, distruggendo migliardi di vite innocenti, le cui anime sarebbero andate perse, dannate. Destinate a vagare senza meta per l'eternità.
 Della Terra del Trono, la Fortezza Nera di Lucifero restavano solo poche pietre e qualche foresta. Guardò con disprezzo gli esseri volanti sopra le macerie, Myraen, uccelli con grandi ali bianche, le cavalcature degli Angeli.  Era arrivato troppo tardi.

Guardò sconvolto la terra nera arsa dal Fuoco Magico, le pietre nere e d'oro che prima componevano un' immensa e maestosa struttura che da piccolo lui aveva ammirato ed amato, abbandonate a loro stesse in quella polvere di desolazione.

Una figura esile a terra catturò la sua attenzione. Una bambina ai margini della foresta, svenuta. Si avvicinò con cautela, sapendo che non era il luogo più appropriato per abbassare la guardia. Scese dal destriero e studiò la piccola. I capelli erano del colore della notte, lisci, lunghi e brillanti, non adatti sicuramente ad una popolana, doveva essere una bambina proveniente dagli altri ranghi.

Attorno ai polsi e alle caviglie aveva delle catene, e carne viva attorno ad esse. Il viso così come le mani incrostate di sangue. La liberò, convinto che fosse morta, stupendosi del candore e della purezza che irradiava da tutto il corpo. La piccola invece sussultò ed emise un debolissimo sospiro appena venne a contatto con le sue mani calde. Fu un momento, e caricò senza difficoltà il leggero peso sul suo destriero. Stava per salire anch'egli su First quando all'improvviso si sentì puntare qualcosa di pungente sulla schiena.

« Tu chi sei? Sei uno di loro? Cerchi forse la salvezza? »

Sentì un sorriso malinconico formarsi sul suo viso.

« Non credo nella salvezza. Piuttosto voi, perché avete creato questo massacro? Non eravate a conoscenza delle anime innocenti che vivevano in questo posto? » il suo tono era pacato ma con una nota di acidità e sarcasmo che non era riuscito a trattenere. Si girò.

L'Angelo lo guardò con un'espressione di pura beatitudine. I capelli bronzei mossi da un leggero alito di vento e gli occhi dorati che brillavano di una luce tutt'altro che pura.

« Era necessario. Le anime innocenti di cui tu parli erano figlie di demoni, e come tali dovevano essere annientate. Ma quegli occhi ardenti, pieni di rancore e quell'anima così stupefacente...Tu devi essere Ciel. Il Demone Amato. »

Sentì i suoi denti stringersi, e trattenne a stento un ringhio.

« Tu devi essere Exiel, l'Angelo Dorato. » l'altro sorrise dolcissimo.

« Mi dispiace, ma quelle creature erano troppo deliziose. Il loro Peccato non avrebbe comunque permesso loro di essere salvati. »

Puro disgusto, ecco cosa provava per quegli esseri.

« Che vergogna. Sarebbero questi gli Angeli? Una sete di sangue pari se non maggiore a quella dei demoni. » commentò suscitando la risata cristallina e al contempo viscida del ragazzo.

Sbuffò e cercò di calmare la sua rabbia, prima che il colpo improvviso dell' Angelo non cercasse di ucciderlo mortalmente.

« Ti consiglio di darmi quella bambina. » disse con un tono improvvisamente serio.

Tirò fuori la sua spada, pronto a contrattaccare, suscitando la curiosità di altri Angeli.

Erano troppi, non poteva batterli anche se avrebbe ucciso volentieri Exiel. Spronò First e lo fece scappare lontano, applicando su di lui un'incantesimo di invisibilità che avrebbe fatto perdere per un po' le tracce della bambina. Chiunque ella fosse stata, se per gli Angeli era così importante, allora doveva esserlo anche per loro.

 

 

 

 

 

ATTENZIONE : Gli Angeli, per chiarire non sono i "messaggeri di Dio", nella visione Cristiana Cattolica. In questa fic sono semplicemente esseri che hanno deciso di servire  un ente superiore, chiamiamolo così, che agisce senza un vero scopo. Lucifero che capì per primo questa verità si ribellò alla Sorgente. Ma sia gli Angeli che i Demoni sono creature che hanno libertà di scelta, non sono vincolati a nessun patto divino, non sono stati creati da nessuno, esistono da sempre. Ma nel susseguirsi delle vicende le cose si chiariranno. Ed ora, buona lettura!

  
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