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Autore: Wasp_RavenclawPride    13/11/2017    2 recensioni
OneShot ispirata all'omonima canzone "Dress".
Una What if sull'amicizia-coppia tra Taylor Swift&Karlie Kloss.
Dal testo: " Uno, due, tre sospiri, poi fece quello che sapeva fare meglio, camminò a testa alta, sentendosi come Mary Stuart condotta al patibolo.
L'eco delle sue Gucci vertiginose a farle da apri pista.
Suonò il campanello, dimenticandosi il discorso che si era andato a formare nella sua testa negli ultimi minuti, dopotutto Taylor glielo ripeteva sempre " le parole sono il mio forte, love"."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Taylor Swift
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gli occhi verdi della ragazza si muovevano nervosi, ad un ritmo cadenzato, dall'oggetto che aveva tra le mani  all'orologio da parete, proprio davanti a se; i sospiri che accompagnavano il ticchettare delle lancette non aveva accennato a diminuire nelle ultime ore, soltanto di una cosa era ormai certa, non aveva ancora raccolto il coraggio sufficiente che le consentisse di compiere il passo successivo.

12 ore. Erano trascorse dodici ore da quando l'ultimo album di Taylor era stato pubblicato.
Una chiamata l'aveva svegliata all'alba, dall'altra parte della cornetta una delle sue più  care amiche, Cara. Aveva urlato estasiata per alcuni minuti, discorso di cui aveva colto a malapena una manciata di parole, probabilmente la giovane modella non era  stata scaraventata giù dal letto da voci esaltate, al contrario, sembrava fosse ancora reduce da una notte di baldorie.
Di tutto quel blaterale aveva capito una sola frase, ed era bastata quella per destarla del tutto.
" Taylor Swift ha scritto una canzone su di te, Karlie".Cosa fosse accaduto dopo le restava ancora poco chiaro.Sapeva che si era mossa, come fosse stata colpita da qualche oscura magia, e senza pensarci troppo aveva compiuto un paio di chiamate.

Al momento attuale però,  era ancora incapace di togliere il cd dall' involucro trasparente.Le tremavano le mani, e quello strano senso di agitazione che provava la faceva sentire in imbarazzo. Era stata categorica con se stessa, nel momento in cui la sua assistente si era presentata alla sua porta con il sacchetto contenente la sua assurda, forse non tanto, richiesta.
Certo da amante del vintage avrebbe preferito la forma vinilica, da aggiungere alla collezione che campeggiava in bella vista lungo la parete del soggiorno, ma aveva dovuto accontentarsi, a quanto pare "Reputation" era andato sold out in brevissimo tempo.

Di certo l'autocontrollo non era una dote che le mancava, anni di disciplina classica dovevano pur servire a qualcosa; aveva richiamato Cara, la ragazza aveva la strana capacità di sapere tutto quello che accadeva in città e nel loro mondo prima che i fatti accadessero davvero, e l'aveva costretta a raccontarle tutto quello che sapeva sull' album inedito della loro amica cantante.
Karlie Kloss iniziò a camminare a grandi falcate, incapace di stare ferma, avrebbe voluto con tutta se stessa liberarsi di quei vestiti che indossava al momento, mettere su la sua tenuta da jogging e uscire.Correre le era sempre stato di grande aiuto e allenarsi per la maratona della grande città di New York non era stato nient altro che un attenuante per quella che era diventata una vera e propria ossessione.《 Oh ma dai, con cosa siggillano questi cd!?》 borbottò tra se e se stizzita; il volto di Taylor, in bianco e nero che primeggiava sulla copertina, la fissava quasi beffarda.

C'era stato un tempo in cui la cantautrice avrebbe chiesto il suo parere su tutte le tracce da inserire nell'album, come era successo per " 1989", ma questa volta le cose erano andate diversamente.
Le cose, il rapporto, tra le due era cambiato così velocemente che quando si era accorta del mutamento repentino, non aveva saputo cosa fare a riguardo.
Taylor l'aveva allontanata dopo quel fine settimana negli Hamptons e Karlie aveva trascorso poi gli ultimi mesi a rimurginare sui fatti avvenuti, tentando di venire a capo di qualcosa che faticava a comprendere.Era stata proprio la ragazza più grande che, dopo la rottura con il ragazzo del momento, era corsa a casa sua supplicandola di portarla via dalla città; Karlie aveva assecondato quella richiesta, senza fare domande, e le due in una manciata di ore e all'oscuro da tutti, erano andate via per il week end.
Non che fosse accaduto qualcosa di particolare in quei giorni, avevano fatto quello che facevano sempre quando erano insieme: guardare film in tv, leggere qualche libro, Karlie aveva fatto yoga e Taylor aveva strimpellato per il tempo restante con la chitarra dalla quale non si separava mai.

Eppure ora, quello strano pensiero la colpì come un fulmine a ciel sereno, una rivelazione, o meglio un ricordo che forse poteva risolvere quel arcano che si portava dietro nell'ultimo periodo.Karlie aveva iniziato a parlare nel sonno, e lì negli Hemptons avevano praticamente condiviso lo stesso letto. Era un abitudine che avevano acquisito dal loro viaggio in camper per le strade degli Stati Uniti.Per settimane erano state solo loro due, e la loro amicizia, già forte e sincera, non aveva fatto altro che legare indissolubilmente le due ragazze, che da quel momento sembravano fossero diventate l'una l'ossigeno dell'altra. Nonostante ciò, quello che era diventato un legame vitale, si era sgretolato, o almeno era quello che Karlie pensava.
Forse aveva detto o fatto qualcosa, forse nel sonno aveva dato voce agli strani sogni che faceva da almeno un anno, e di cui Taylor era una parte importante.

Fatto sta, che dopo quel fine settimana, la cantante era sparita da tutti i radar.
La modella aveva tentato, contattandola di persona o chiedendo alle varie amicizie che condividevano; tutto quello che aveva ricevuto come risposta era un enigmativo "sta lavorando".
 

Quando finalmente la giovane riuscì  a liberare dalla sua confezione l'oggetto responsabile della sua momentanea pazzia, corse, letteralmente, fino allo stereo.Non sapeva dire con sicurezza se avesse voluto urlare o se invece avrebbe preferito ignorare le parole della sua collega e fingere che niente fosse accaduto.
Deglutì, sentendossi improvvisamente come se la sua bocca non producesse saliva a sufficienza, e avvio la riproduzione.

Come si era imposta precedentemente skippò su tutte le altre tracce, in particolar modo su quelle che Cara aveva con estrema sicurezza etichettato come " canzoni da dedicare rabbiosamente ai propri ex".
Eccola, "Dress".
Solo il titolo le provocava una stretta allo stomaco, si sedette sul divano poi si rialzò, mentre la melodia andava; chiuse gli occhi assaporando le sfumature più profonde della voce di Taylor. Quella canzone era decisamente fin troppo sexy da dedicare ad un'amica. 
Poi quella strofa. Un nodo alla gola. Sentì le lacrime bagnarle appena le lunghe ciglia. Si schiarì la voce cercando di non lasciarsi sopraffare. Adesso capiva. Quelle che erano state domande senza risposta, improvvisamente ne avevano trovata una.

Colta da un raptus emotivo si avvicinò allo stereo dove impostò la modalità " riproduzione continua" sulla stessa melodia, e con la voce di Taylor che accompagnava ogni suo sospiro, iniziò a spogliarsi. Liberarsi di quei vestiti era come lasciarsi scivolare addosso le ansie e le insicurezze che avevano contraddistinto quei giorni senza l'amica.

Guidata da quel sottofondo si recò in camera da letto, dove si infilò del tutto nella cabina armadio alla ricerca di /quel/ vestito. Quando finalmente lo ebbe trovato, Karlie si sentì per l'ennesima volta sopraffatta dalle emozioni. Lo indossò, come aveva fatto l'unica volta, il giorno in cui la cantante glielo aveva regalato.
Socchiuse gli occhi, mentre la stoffa rossa scarlatta le scivolava addosso. Il ricordo di quei momenti ancora vividi.
 

Erano in viaggio da un po', si erano fermate in una piccola cittadina di cui non ricordava più nemmeno il nome, ma avevano deciso di trascorrere il pomeriggio girovagando per negozi;in un posto pressocchè dimenticato da Dio, dove la giovane pop star riusciva a sentirsi totalmente priva di pressioni. Avevano riso tanto, come due normali ragazze della loro età, giocando a provarsi i vestiti più disparati.Poi era successo, Taylor le aveva passato attraverso la tenda del camerino questo lungo abito rosso, Karlie non aveva potuto far altro che amarlo alla prima occhiata.
La modella aveva mostrato "il risultato" all'amica, trepitando per un giudizio che sapeva sarebbe arrivato; ma l'altra ragazza non aveva osato proferir parola, si era semplicemente avvicinata alle sue spalle e con delicatezza aveva lasciato scorrere le sue calde mani sul corpo della più giovane, come in una lunga carezza, a voler far quasi fondere la stoffa con il corpo scolpito della professionista della moda.

Ed ora, al ricordo di come quelle mani avevano viaggiato a contatto con la sua pelle, Karlie si ritrovò ad arrossire, guardandosi allo specchio.
Doveva vedere la sua migliore amica, e lo voleva in quel momento. Non sarebbe più stata allo sbando di quei giochetti che probabilmente l'altra si divertiva a mettere in scena. Si sistemò al meglio, indossando le sue Gucci preferite che si abbinavano alla perfezione con il vestito, e dopo essersi truccata indossò un lungo cappotto nero.
Era pur sempre un ex fottuto angelo di Victoria's Secret, calcava le passerelle di tutto il mondo, e non aveva nessuna ragione per sentirsi a disagio in quelli che erano i suoi consueti abiti da lavoro.
 

Quando la sua auto si fermò nel parcheggio sotterraneo del palazzo in cui Taylor Swift viveva, si rese conto che forse avrebbe dovuto avvisare del suo arrivo almeno la scorta personale della donna del momento.《Avanti Kloss, sei molto più intelligente di così》.
Parlare e rimproverarsi da sola era un evidente segno di pazzia!? Probabilmente aveva già intrapreso quella strada molto tempo prima.

Dopo aver composto un numero che tante volte in passato le era stato più che familiare, si incamminò verso la sua meta.
Il viaggio in ascensore fu più atroce di un tortura. Fino a quel momento Karlie non si era minimamente fermata a chiedersi come avrebbe reagito l'amica a quella sua decisa presa di posizione; e se non avesse voluto vederla o parlarle? E se in casa ci fosse stato il suo ragazzo? 
La tentazione di fare marcia indietro fu tanta, ma era arrivata fin lì, cosa poteva esserci peggio della situazione di stallo in cui erano finite negli ultimi mesi?

Si guardò allo specchio dell'ascensore, passando le lunghe dita tra i capelli biondi e premendo le labbra tra di loro per imprimere a fuoco il rossetto della stessa tonalitá del vestito.

Uno, due, tre sospiri, poi fece quello che sapeva fare meglio, camminò a testa alta, sentendosi come Mary Stuart condotta al patibolo. L'eco delle sue Gucci vertiginose a farle da apri pista.

Suonò il campanello, dimenticandosi il discorso che si era andato a formare nella sua testa negli ultimi minuti, dopotutto Taylor glielo ripeteva sempre " le parole sono il mio forte, love".
Sorrise tra se e se imbarazzata, fino a quando la porta si aprì, poi una maschera di gelo calò sul suo viso alla vista della ragazza.

Taylor si scostò facendola entrare e Karlie notò che stava parlando animatamente al telefono, lasciandola da sola. 
La modella si guardò attorno, alla ricerca di qualche indizio che le dimostrasse che non fossero sole, ma niente di quello su cui posava i suoi occhi verdi le sembrava uscisse fuori dal consueto.

I minuti passavano senza che la padrona di casa si decidesse a ritornare dalla sua ospite inaspettata; Karlie si maledisse silenziosamente, come aveva potuto anche solo pensare che il giorno del rilascio mondiale del suo ultimo album Taylor Swift avrebbe trovato un minuto per lei!?

Si sfilò il cappotto, probabilmente complice la tensione, forse l'abitudine dell'altra ad avere sempre temperature elevate in casa.Doveva sapere, anche solo un cenno che le dicesse chiaramente di andare via.
Karlie si incamminò verso l'unica stanza  in cui sapeva per certo che l'avrebbe trovata.

Si appoggiò allo stipite della sua camera da letto, guardandosi attorno per accertarsi che niente fosse cambiato.
《...scusami, davvero, dev--si, ti richiamo》gli occhi azzurro cielo della cantante la stavano fissando, sorpresi da quello che probabilmente avevano davanti.
La modella sentiva di dover dire qualcosa, ma nessun suono lasciò la sua bocca. Cosa che inaspettatamente accadde anche con l'altra ragazza. "Ho ascoltato l'album", " Sei un'idiota egoista incurante dei sentimenti delle persone che tengono davvero a te", " Dio, quanto vorrei prenderti a sberle, come quella volta in Kentucky"; ma niente di quello che pensava divenne un suono articolato.

《 Avevi promesso che sarei stata la prima persona a vedertelo indossare》 disse Taylor, finalmente, con un tono di voce che Karlie non seppe interpretare del tutto. Era più bassa e profonda del solito, forse in quei giorni aveva provato fin troppe volte.
Dieci secondi trascorsero, poi 《..e vorrei che fossi anche la prima a togliermelo》quelle parole uscirono spontanee, liberandola da un macigno fin troppo pesante.

Taylor, a piedi nudi, non esitò, chiuse la distanza che le separava.

 
NOTE D'AUTORE: Salve, a chi leggerà questa piccola one-shot. I fatti qui raccontati ovviamente sono frutto della mia immaginazione, lasciatasi ispirare dal nuovo album di Taylor Swift e dal rapporto che la lega alla modella Karlie Kloss. In queste parole ripongo il mio delirio da shipper u.u Se volete farmi sapere cosa ne pensate, è ben accetto. Grazie e Namastè.
   
 
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