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Autore: quizasvivamosefp    29/11/2017    0 recensioni
2 parte della serie "with a cherry on top"... Dopo aver finito il turno ed aver appeso il grembiule , Blaine non vedeva l’ora di arrivare a casa per poter tirare di nuovo fuori dalla tasca il bigliettino col numero di telefono, la ricompensa di quel casuale incontro di quella mattina presto.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kitty Wilde, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With a cherry on top'
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Dopo aver finito il turno ed aver appeso il grembiule, Blaine non vedeva l’ora di arrivare a casa per poter tirare di nuovo fuori dalla tasca il bigliettino col numero di telefono, la ricompensa di quel casuale incontro di quella mattina presto.

Voleva chiamare immediatamente... ma non sapeva se esistesse o meno una qualche regola sul telefonare a qualcuno.

Sembrare un disperato era l’ultima cosa che voleva Blaine.

Beh... far sentire Kurt come se lui non fosse interessato era invece la peggior cosa da fare... perché lui era decisamente interessato.

Così aveva aggiunto tra i suoi contatti il numero di Kurt, si era seduto sul letto a gambe incrociate ed aveva fissato lo schermo illuminato per un po’.

Sapeva di aver bisogno di un piano prima di chiamare, che doveva provare un discorso e trovare un bel posto per un appuntamento o avrebbe fatto la figura del cretino ed avrebbe probabilmente rovinato qualsiasi possibilità con Kurt.

Un appuntamento per un caffè era così... banale ed una cena e poi un film al cinema ancora peggio.

C’era solo... qualcosa  in Kurt che gli faceva credere che meritasse di più di questo, che meritasse qualcosa di speciale..

Blaine avrebbe voluto portarlo a vedere uno spettacolo a teatro, ma non lo conoscevo ancora così bene, sapeva solo che aveva circa la sua età, che era estremamente attraente , che vestiva molto bene e che amava lo sciroppo di arachidi.

Inoltre, per uno spettacolo che valesse la pena vedere bisognava fare un bel viaggio fino a New York e non era certo di quanto possibile fosse.

Dopo averci rimuginato per un po’ su, alla fine gli venne un’idea romantica, quindi prese un profondo respiro e chiamò Kurt.

Squillò, squillò e squillò... poi finalmente Kurt rispose.

“Pronto?” disse Kurt, la voce dolce e musicale proprio come ricordava Blaine.

“Hey Kurt? Sono Blaine” Blaine si fermò un attimo, “ il ragazzo del camioncino dei gelati” aggiunse velocemente per realizzare quando ridicolo sembrasse.

“Si lo so... “ disse Kurt e Blaine poté percepire il suo sorriso , “ sono contento che hai chiamato” .

“Anche io sono felice di averlo fatto” disse Blaine e poi si sarebbe preso a calci perché non aveva nessuna speranza.

Era solo felice che Kurt non potesse vedere quanto il suo viso fosse diventato rosso in quel momento.

“Suppongo tu abbia deciso come restituire il favore di prima” disse Kurt.

“Si... vorrei portarti fuori...” disse Blaine e riprendendo coraggio “ ... per un appuntamento”

“Speravo tanto che me lo chiedessi... mi piacerebbe molto uscire con te” disse Kurt, “ hai qualcosa in mente?”

“Dovunque tranne una gelateria...” disse in fretta Blaine e Kurt rise.
“Per la fine dell’estate, probabilmente, non riuscirò a guardare un gelato fino all’estate prossima... in realtà... stavo pensando...” 

Blaine esitò un attimo, chiedendosi se Kurt l’avrebbe trovata un’idea stupida.

“... ti piacerebbe venire con me al Franklin Park Conservatory*?”

“E’ un posto insolito per un appuntamento... voglio dire... sembra più una gita... ma… “ Kurt si fermò un momento e Blaine si agitò, “ ... mi piacerebbe molto”.

“C’è il giardino botanico e ... mi piacerebbe anche portarti a cena dopo... se a te va bene” aggiunse velocemente Blaine.

Stava sfidando troppo la sorte?

“Sono sicuro che a Columbus ci sono degli ottimi posti per cenare” disse Kurt, placando ogni dubbio di Blaine.

“Si... senza dubbio... che ne dici di mercoledì? Sso che è un giorno strano... ma è il mio unico giorno libero” disse Blaine.

“Faccio da babysitter solo nei fine settimana... quindi anche per me è perfetto” disse Kurt.

“Bene... “ disse Blaine per poi aggiungere, “ passo a prenderti verso mezzogiorno? È aperto fino a tardi il Mercoledì durante l’estate”.

“Ci hai pensato parecchio... ne sono lusingato” disse Kurt, “sarò pronto per mezzogiorno... e mi aspetto tu sia puntuale”

“Ci sarò e ...” disse Blaine, “ ...non vedo l’ora”.


Quando Kurt uscì di casa, Blaine guardò il suo volto sorridente prima di far vagare lo sguardo sul suo corpo, sui suoi capelli ed i suoi vestiti e subito Blaine si sentì molto inadeguato, con la sua polo ed i pantaloncini, ed indegno di essere in compagnia di Kurt. 

Ed ora li, in piedi uno accanto all’altro, Blaine notò anche la differenza d’altezza.

Stava per uscire con un modello... per la miseria.

Beh... Kurt non era molto più alto di lui, ma tutto in lui e nel modo in cui si comportava, urlava eleganza e sembrava ancora più bello quando gli si avvicinò.

“Stai... molto bene” disse Blaine, sapendo che era un eufemismo.

“Grazie... anche tu stai molto bene” disse Kurt, i suoi occhi scivolarono sul corpo di Blaine.

“Grazie... ma non sapevo che ti saresti vestito... così bene... altrimenti ... mi sarei impegnato di più”.

Blaine abbassò lo sguardo .

“Cosa... questo?... è molto più casual di come mi vesto di solito... fidati ... sei elegante e perfettamente abbinato al mio completo”.

Blaine arrossì.

“Possiamo andare ora?”

“Certo” disse Kurt e si diressero verso la macchina di Blaine.

Blaine non aveva  considerato la possibilità di passare il tempo del viaggio in imbarazzo... speravo almeno non in silenzio... fin quando non furono in macchina diretti verso Columbus.

Ci sarebbe voluta un’ora e mezza e, anche se aveva trovato facile parlare con Kurt mentre era “travestito” da Mister Softee appollaiato nel suo furgone, ora era tutto un fascio di nervi , insicuro da dove cominciare.

Fortunatamente, Kurt accese la radio, così iniziarono a parlare di musica, un argomento che Blaine conosceva piuttosto bene.

Visto che stavano andando così d’accordo , il viaggio fu più piacevole di quanto aveva immaginato.

“Allora... perché hai voluto fare tutta questa strada per portarmi qui?” chiese Kurt, quando scesero dall’auto.

Vide Blaine dirigersi verso il retro della macchina ed aprire il portabagagli.

“Confesso che sono stato un po’ egoista… volevo venire qui da un po’ di tempo”.

Si chinò ed afferrò la cinghia di una piccola borsa nera e la tirò fuori prima di richiudere il portellone.

Kurt sollevò un sopracciglio.

“La mia macchina fotografica... studio fotografia all’università di Dayton”, spiegò Blaine, “ sarei voluto andare alla NYU per essere nella grande mela e tutto... ma il programma qui è ottimo e sono più vicino a casa… rende i miei più felice e meno preoccupati per me”.

“Oh... è ... interessante... è un brutto momento per dire che vado al college a New York?” disse Kurt, sembrando imbarazzato.

“Davvero?” 

“Si... NYADA... settore spettacolo, naturalmente” disse Kurt, “ sono sicuro che mio padre avrebbe preferito che anche io restassi più vicino a casa... ma sapeva anche quanto era importante per me andarmene dall’Ohio”

“Forte, Kurt... vivere nella grande mela deve essere davvero meraviglioso”.

Blaine cercò di ignorare la fitta di gelosia allo stomaco che risalì fino a formare un nodo in gola... ma lo ingoiò perché non era il momento di provare qualcosa del genere.

“E’... è una bellissima esperienza” Kurt doveva aver capito il disagio di Blaine, perché cambiò subito argomento portando di nuovo  il discorso su Blaine, “ perché hai scelto fotografia?. .. se non di dispiace dirmelo…”

“Penso... ho un gran talento nel riconoscere le cose belle e quando ne vedo una, voglio catturare quel momento così da poterlo trattenere per sempre” disse , alzando lo sguardo su Kurt timidamente.

Il collo e le guance di Kurt divennero rosse, così voltò la testa nel tentativo di nasconderlo.

Passarono un paio d’ore all’orto botanico mentre Blaine scattava alcune foto.

Kurt l’osservò... gli fece alcune domande, cercando però di fare del suo meglio per non intralciarlo.

Per tutto il tempo, chiacchierarono, flirtarono e scherzarono tra loro mentre ammiravano i fiori, gli insetti e le altre piccole meraviglie che erano li.

Tra tutte quelle meraviglie però, una sola spiccava e continuava a distrarre e ad intrigare Blaine, non importava quanto duramente cercasse di focalizzarsi su altro.



A casa, comodamente seduto nella sua camera da letto, le luci soffuse, Blaine collegò la macchina fotografica al computer, per scaricare e controllare gli scatti che aveva fatto. 

Non appena le foto apparvero sullo schermo, cominciò a scorrerle, e si rese conto che quasi tutte le foto avevano un soggetto in comune.

C’erano numerosi e splendidi scatti di farfalle, piante e fiori, ma c’erano molte più foto di Kurt ... quasi tutte fatte a sua insaputa.

C’era Kurt inginocchiato accanto al laghetto dei Koi*, Kurt che indicava due farfalle posate su una roccia; Kurt davanti ad una vibrante opera in vetro di Chihuly*, poi Kurt che sorrideva il volto illuminato dal sole e Kurt che teneva una mano davanti al viso e un’altra dove cercava di coprire l’obiettivo quando beccò Blaine.

E poi c’era quella in cui Kurt aveva scherzosamente strappato la macchina fotografica dalle mani di Blaine e l’aveva voltata verso di loro, giusto in tempo per catturare uno scioccato Blaine mentre Kurt premeva con fermezza le labbra sulla sue.

Arrossì e sorrise, portandosi le dita sulla labbra, al ricordo del bacio ancora così chiaro nella sua mente; il fantasma delle labbra di Kurt ancora presente sulla sua bocca e sulla sua pelle.

Visto come era andata la giornata, Blaine era piuttosto fiducioso che l’appuntamento fosse andato bene… ed il succhiotto sopra la clavicola  era un evidente indizio del suo successo.

Quindi forse... andato bene... era un enorme eufemismo, ma Blaine cercò di rimanere con i piedi per terra e non correre troppo.

Sospirò e si sistemò sul letto, lasciandosi cadere, e poi chiuse gli occhi, ed un enorme sorriso apparve sul suo viso.

Blaine era certo che sarebbe diventato... perenne.



NOTE

* http://www.fpconservatory.org/ qui trovate tutte le info sull’orto botanico 

* carpa giapponese.

* Chihuly è uno scultore del vetro statunitense.

Alla prossima settimana con la 3 parte!!!
   
 
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