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Fiori d'Autunno

Rivoli di vento passano fra le sue ciocche sciolte, non trattenute dalla solita acconciatura; Shikamaru rimane disteso sul telo che funge da tovaglia, gli occhi chiusi e l'espressione tranquilla. È fine Ottobre, ma il freddo ancora non ha bussato alla porta e lui può godersi gli ultimi raggi di sole della stagione. L'autunno si fa sentire nelle folate fredde che di tanto in tanto si insinuano gelide fra le carni, e nei tè caldi che Shikamaru si prepara sempre più spesso.

Inspira con forza l'odore di terra che emana il terreno, che scricchiola appena compie un minimo movimento. Shikamaru però non muove un muscolo, stando attento a non svegliare la piccola creaturina che si è appisolata sul suo petto: Shikadai respira piano, dorme, le gote teneramente tinte di rosso. Ha compiuto un anno da poco più di un mese, il frugoletto che riposa indisturbato su di lui. Il cuore di Shikamaru è pieno di tante emozioni diverse – impossibili da esprimere a parole – e i colori accesi delle foglie che dondolano piano sopra di loro volteggiando impazziti nelle sue iridi.

Una raffica di vento più forte porta Temari a raggomitolarsi sul fianco del marito e Shikamaru ride sommessamente quando una foglia si posa sui capelli color sabbia di lei – la stessa sabbia a cui ella appartiene. Sulle labbra ha ancora il profumo delle castagne che hanno consumato e dei baci che si sono rubati. Il giovane sposo osserva con amore i lineamenti pacifici della moglie, come fossero un dono raro; e lo sono, lei così avvezza a scatti di rabbia. E la ama, tutta, in ogni imperfezione.

Stringe a sé i suoi due tesori, la mente sgombra dalle preoccupazioni e dai cavilli dentro ai quali gli piace tanto perdersi, in una giornata d'autunno come tante.

Shikamaru è l'ultimo ad addormentarsi, mentre le rosse foglie d'acero danzano sopra di loro – come se fossero fiori d'autunno.