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Autore: Echocide    01/12/2017    4 recensioni
{Questa storia fa parte della Quantum Universe Saga}
25 capitoli in attesa del Natale.
25 momenti per i personaggi di Miraculous Heroes.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quantum Universe'
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Titolo: Miraculous Christmas
Personaggi: Un po' tutti
Genere: slice of life, generale
Rating: G
Avvertimenti: oneshot, what if...?, raccolta
Wordcount: 735 (Fidipù)
Note: Che cosa è questa roba? Quando ho pensato a cosa fare in occasione del Natale - lo ammetto, mi piace scrivere per le varie occasioni - ho studiato un po' cosa poter fare: una oneshot come l'anno scorso da postare vicino al 25 dicembre? Già fatto. Qualcosa da postare nel periodo di Natale? Naaaahh. Poi l'occhio mi è caduto sul Calendario dell'Avvento che ho preso a Parigi e...tadan! L'illuminazione! Perché non fare una raccolta di capitoli brevi con una serie di prompt - ovvero temi - con protagonisti i personaggi di Miraculous Heroes? E così ecco che è nata Miraculous Christmas! I prompt non sono miei, ma dopo lungo cercare li ho trovati a giro per tumblr (vi lascio il link originale e il post che ho fatto sulla mia pagina facebook, anche perché spero di portare altre iniziative come questa).
Detto questo si comincia con il primo capitolo, il cui tema è Albero e...beh, avremo due protagonisti d'eccezione alle prese con...beh, un albero di Natale. Più o meno.
Infine, le classiche informazioni di rito: vi ricordo la pagina facebook per rimanere sempre aggiornati e ricevere piccole anteprime dei capitoli e dei miei scleri randomici e anche il gruppo facebook dedicato a Miraculous, gestito con kiaretta_scrittrice92. Per tutti gli altri miei account social vi rimando ai link nel profilo.
Infine vi ringrazio tantissimo tutti per il fatto che leggete, commentate e inserite le mie storie in una delle vostre liste.
Grazie mille!

 

«Bisogna dire che l’invettiva non ti manca» commentò Fu, entrando nel salotto della propria abitazione e facendo spaziare lo sguardo su tutto ciò che lo circondava: il disordine regnava sovrano per tutta la stanza, buste di plastica avevano trovato la loro fine sul pavimento, il tavolino basso era interamente nascosto dalla carta da regali.
Nell’intera stanza si poteva respirare il caos natalizio che sembrava aver coperto l’intera città di Parigi come una nebbia: «Questo sarebbe il nostro albero?» domandò Fu, avvicinandosi ad Alex e guardandolo mentre, con molta attenzione e movimenti lenti, stava riunendo quattro stecche di legno chiaro all’interno di un cono fatto dello stesso materiale, ma di una tonalità più scura: dopo aver visto i prezzi degli abeti di Natale – che fossero veri o finti – Alex aveva decretato che sarebbero costati troppo per le finanze della casa e, quindi, si era ingegnato e aveva studiato, creando quel complesso gioco fatto di legno ed equilibrio che, in quel momento, dominava sul caos del salotto: «E’ particolare.»
«E’ di tendenza» ghignò Alex sistemando le stecche all’interno del cono di legno e facendo leggera pressione, assicurandosi che l’intera struttura reggesse: i bastoni avevano piccole rondelle di pino sulla punta che toccava il pavimento, in modo da fornire una base all’intera struttura, mentre a metà altezza erano attraversati da asticelle che davano a tutto una maggiore solidità e la punta di legno scuro riuniva le quattro stecche portanti dell’intera struttura, creando così una piramide che ricordava vagamente un albero di Natale.
In verità non ricordava assolutamente nulla, ma Alex era certo che, una volta addobbato, sarebbe stato un signor Albero di Natale.
Annuì al suo stesso pensiero, facendo qualche passo indietro e fissando la sua opera, mentre si portava il medio agli occhiali e li spingeva leggermente indietro sul setto nasale: «Insomma, sono tutti capaci di avere un finto alberello di plastica, oppure uno vero che perde aghi sul pavimento, ma questo…» allargò le braccia e gli occhi gli brillarono di malcelato orgoglio: «Questo è un autentico albero di Natale Simmons!» decretò, voltandosi verso l’anziano e sorridendo: «Dovrei provare a venderlo.»
Fu scosse il capo, osservando l’altro afferrare un lungo boa di simil-abete e avvicinarsi alla struttura dell’albero: Alex si allungò posando uno dei capi del boa vicino al triangolo che teneva la cima delle quattro stecche e si voltò, alla ricerca dello scotch che aveva…
Abbandonato da qualche parte.
Si guardò attorno, continuando a tenere fermo il capo dell’addobbo e sorrise, quando il maestro Fu gli passò un piccolo pezzetto: «Grazie» dichiarò, prendendo il nastro adesivo dalle dita dell’anziano e fermando con esso una parte della lunga ghirlanda di finto abete: continuarono il lavoro, bloccando alle aste l’ornamento e girando attorno a queste in modo tale che i bastoni venissero avvolti tutti e quattro.
Arrivati alla base, Alex appuntò l’altro capo a una delle aste e si allontanò di qualche passo, inclinando la testa e storcendo le labbra: «Forse dovremmo metterci qualcos’altro» decretò, incrociando le braccia e piegando il capo dalla parte opposta: «Non penso che lo scotch da solo reggerà per molto.»
«Puntine?»
«E puntine siano» decretò il giovane, voltandosi e guardandosi attorno, cercando di ricordare dove aveva infilato la scatoletta di puntine che aveva comprato mentre aveva acquistato gli addobbi: Alex si mise a fissare meglio la ghirlanda ai bastoni mentre il maestro Fu, di volta in volta, gli passò le puntine: «E adesso mancano solo le lucine» Alex schioccò le dita della mano sinistra, avvicinandosi a una busta di plastica e tirando fuori una confezione di luci natalizie da interno e mostrandole all’anziano: «Maestro, mi sto domandando…»
«Cosa?» domandò Fu, afferrando la scatola e aprendola, tirando fuori il filo arrotolato a cui erano collegate una serie di lucette colorate e spente; srotolò il tutto, passando il capo opposto a quello della presa ad Alex e osservandolo mentre si avvicinava nuovamente all’albero, iniziando a sistemare le lucette sulla ghirlanda: «Allora?»
«Che facciamo per Natale, maestro? Invitiamo tutti qui o…»
«Alex, seriamente, dove entrano tutti qui?»
«Beh, possiamo spostare un po’ di cose e poi…»
«Felix ha un appartamento grande. Gabriel ha una villa. Festeggiamo il natale da loro.»
«Maestro, non è buona educazione autoinvitarsi.»
«Pensi che alla mia età mi importi qualcosa dell’educazione?»
«Ovviamente no, maestro» Alex ghignò, continuando a sistemare le luci attorno all’albero: «Sarà un natale interessante questo.»
«Se lo dici tu…»
«Maestro, lei sa veramente come uccidere lo spirito del Natale!»
 

   
 
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