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Autore: outlawqueenbey44italy    13/12/2017    6 recensioni
Roni amava il Natale!
Le luci, le decorazioni, l'atmosfera, l'albero... tutto quanto.
Solo una cosa le mancava: una persona speciale con la quale condividere le feste. Questo fino a quando non conosce qualcuno che renderà questo Natale speciale e diverso da tutti gli altri.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Mills, Nuovo personaggio, Regina Mills, Robin Hood
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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1 Dicembre

 
 


Roni amava il Natale. La maggior parte delle persone che la conoscevano non l’avrebbe mai immaginato, ma era la sua festività preferita. I giorni che precedevano il 1 Dicembre erano trascorsi troppo lentamente, stuzzicandola sempre più ad ogni minuto che passava fino a quando non arrivò il momento adeguato per tirare fuori le decorazioni natalizie. Aveva trascorso la prima giornata del mese attaccando ghirlande in giro per il bar, intrecciando fili di luci ai tubi in bella vista sul soffitto e preparando le calze per i suoi clienti preferiti. Aveva persino appeso un rametto di vischio a uno degli archi in mattone del locale.
Aveva impiegato quasi l’intera giornata, ma almeno si era assicurata che fosse tutto perfettamente a posto.
Le luci del bar erano diventate di un bianco più morbido, in contrasto con i ripiani in vetro rosso e verde sopra i quali erano riposte le varie bottiglie, creando così un effetto molto natalizio.
E poi c’era l’albero, un bellissimo albero di Natale che lei adorava. Quest’anno aveva optato per un pino di quasi due metri con la chioma folta e verde che aveva perfettamente sistemato nel angolo. Tra i suoi rami aveva intrecciato un filo con oltre duecento minuscole lucette gialle e vi aveva appeso degli ornamenti in vetro rosso, sistemati in modo strategico da non farle stare troppo vicine tra loro, ma nemmeno troppo lontane. Vi aveva aggiunto altre decorazioni in modo che riflettessero le luci sulle pareti, ma non in maniera troppo invadente. Non aveva mai capito il perché, ma diversi clienti lasciavano delle mance lì sotto. Aveva terminato il tutto aggiungendo un nastro scintillante color oro e voilà! Il Natale era finalmente arrivato al Roni's.
Una gran dose d’orgoglio le gonfiò il petto quando il 1 Dicembre i clienti entravano nel suo bar con la bocca spalancata e gli occhi sgranati. Beh, la faceva sentire un po’ Babbo Natale. In fondo stava portando l’allegria natalizia in quella parte di città che raramente aveva un motivo per sorridere. E sì, a volte le persone lanciavano degli sguardi curiosi alle decorazioni poste in alto, ma, al diavolo a tutti loro, a lei piacevano e avrebbero dovuto abituarsi per i successivi venti giorni.
Proprio come lei doveva abituarsi a non avere neanche quest’anno qualcuno con cui condividere le feste. Non che avesse bisogno di un uomo, o di una donna, per condividere dei dolci baci sotto il vischio, ma ogni tanto quel pensiero le passava per la testa. In realtà in quel periodo non era entrato nessuno nella sua vita per il quale valesse impegnare il proprio tempo e sforzi. Certo, vi era stato un ragazzo tempo prima, ma era fin troppo dolce e sentimentale per i suoi gusti e di certo non stava cercando un’infatuazione giovanile. Voleva qualcosa di più adulto, dove, tra un bacio e un altro, vi potevano essere delle conversazioni intellettuali. Sarebbe stato bello...
Forse il prossimo anno. Poteva essere il suo proposito per l’anno nuovo: mettersi in gioco e fare qualche sforzo per trovare qualcuno. Aveva preparato l’ultima ghirlanda del bar prima che Elvis Presley finisse di cantare ‘Silver Bells’, una canzone che la donna amava particolarmente. Le luci erano state appese grazie ad uno spago verde peloso e stava per iniziare a sistemare le calze sul camino all’angolo quando sentì suonare la campanella, segno che la porta si era aperta. Era una cosa davvero strana visto che erano ancora le undici e tecnicamente il locale non apriva prima dell’una. Da dietro l’angolo vide una giacca scura che copriva due ampie spalle quadrate. Conosceva praticamente tutti nei dintorni, ma era certa di non aver mai visto quella persona dai capelli color sabbia.
Stringendo ancora la ghirlanda tra le mani, camminò intorno alla colonna, che fino a quel momento l’aveva tenuta nascosta agli occhi di quel tizio. Era così maledettamente vicino che quasi gli sbatté contro quando girò l’angolo.
"Cielo! Mi dispiace così tanto. " Mormorò l’uomo afferrandola per la vita per non farla cadere. Quindi scosse la testa imbarazzato. "Non ti ho vista."
Vi erano davvero pochissime cose al mondo che riuscivano a lasciare Roni senza parole e, apparentemente, gli occhi di quest’uomo erano tra questi. Erano di un blu brillante e le ricordavano una fredda giornata invernale, quando i fiocchi di neve scintillavano come tanti piccoli diamanti contro il cielo. Si rese conto solo dopo diversi attimi che la sua bocca era spalancata e che il suo cervello stava cercando di ricollegare insieme i vari circuiti. L’uomo le sorrise e, dannazione, aveva il sorriso più sexy e perfetto che avesse mai visto. Aveva delle fossette nascoste da un leggero strato di barba, delle labbra morbide che non stava assolutamente pensando di baciare e, quando gli sfuggì una risatina soffocata, Roni sentì le sue ginocchia molli come la gelatina.
"Ho rovinato la tua ghirlanda?" Le chiese con tono piuttosto colpevole, abbassando il mento in modo che i suoi occhi fossero allo stesso livello di quelli di lei.
La donna era così impegnata ad osservare le sue iridi stupende che, non avendo ascoltato la domanda, sbottò in un acuto "Cosa?" di risposta.
Lo sguardò dell’uomo si spostò su di lei, facendole battere il cuore come se fosse ancora una ragazzina. Era davvero bello. Prima di riuscire a rendersi ancora più ridicola, lui abbassò nuovamente lo sguardo, concentrandosi sulla ghirlanda di pino e il nastro rosso che si era rovinato grazie all’incapacità di Roni di allontanarsi da quell’uomo.
"Spero che questo incidente non mi faccia finire sulla lista dei cattivi.” Disse lui divertito mentre alzava un sopracciglio.
Era certamente il tipo che lei avrebbe volentieri messo nella lista dei cattivi, ma per tutta un’altra serie di motivi. Uno di questi riguardava il suo corpo… bello tonico, almeno da quanto poteva sbirciare da sotto il suo maglione cobalto. In più, grazie al fatto che aveva ancora le mani stretti sopra i suoi fianchi, poteva sentire la grande forza che aveva nelle braccia. Aveva sempre avuto un debole per i ragazzi con le braccia muscolose.
Perciò sorrise, schiarendosi la voce:
"Posso chiudere un occhio se prometti che questo sarà il tuo primo e ultimo oltraggio."
Ed ecco che Roni fece una cosa che aveva giurato che non avrebbe mai fatto: ammiccò, sapendo perfettamente che, più di un occhiolino corretto, sembrava un mezzo sorriso accigliato.
Si sentiva davvero mortificata per aver fatto l’occhiolino a un perfetto sconosciuto che, molto probabilmente, stava pensando che aveva delle convulsioni o qualcos’altro del genere. Dannazione! Era una donna adulta che non si faceva mai mettere i piedi in testa a nessuno, ma, a quanto sembrava, un paio di splendidi occhi azzurri e un sorriso con le fossette la stravolgevano completamente.
"Lo apprezzo molto, milady." Rispose l’uomo sorridendo.
Milady.
Quella parola squillò nell’orecchio della donna, che corrugò la fronte mentre alzava lo sguardo per scrutare il suo viso. C’era qualcosa di familiare nel modo con cui l’aveva detto. Quell’accento sulla "a" … lo aveva già sentito prima.
"C’è qualcosa che non va?"
Roni si morse il labbro, inclinò la testa da un lato e con gli occhi scrutò ogni minimo dettaglio dei lineamenti dell’uomo mentre il cuore le batteva forte nel petto. Lo conosceva? Aveva qualcosa di familiare. Fu costretta a deglutire per sciogliere il nodo che le si era formato in gola.
"Ci siamo già conosciuti?"
Gli occhi dell’uomo rotearono per qualche secondo, per poi fare una specie di guizzo.
"Non penso."
"Ne sei certo?"
L’uomo ridacchiò, per poi rivolgerle un ghigno sbilenco e osservarla come se avesse tutto il corpo storto.
"Credo proprio di sì."
Roni aggrottò le sopracciglia e strinse forte la presa delle mani intorno alla ghirlanda. Si sentiva davvero una sciocca perché era ovvio che non si fossero mai incontrati, ma, doveva esserci una spiegazione plausibile al fatto che c’era qualcosa di familiare in lui, no? Non cercò neanche di trovare il modo per mettere insieme una risposta sensata visto che lo fissava come un cervo guardava i fari di un’auto. Beh, in realtà nessuna persona l’aveva mai lasciata senza parole.
"Oh!" Fu l’unica cosa che riuscì a sussurrare in modo piuttosto patetico.
Finalmente i suoi piedi riuscirono a fare qualche passo indietro, ma la mano di lui continuava ad essere delicatamente ferma sul suo fianco mentre chinava il mento per guardarla ancora una volta negli occhi.
"Se ti avessi già conosciuta, non lo dimenticherei."
Cavolo! Sapeva proprio come scegliere le parole, allo stesso momento sia belle che poetiche. Era felice che fosse entrato nel suo bar prima che arrivassero i clienti, anche se aveva interrotto la sua annuale giornata dedicata alle decorazioni natalizie.
"Posso offrirti qualcosa da bene?"
"Del whiskey con ghiaccio andrà benissimo."
"Arriva subito.”
Si voltò e, arrossendo più del dovuto, si diresse verso il retro del bancone, un luogo dove poteva stare al sicuro e dove non c’era nessun uomo britannico che invadeva il suo spazio, anche se la cosa non le dispiaceva più di tanto. Lanciò via la ghirlanda e cercò di non essere troppo agitata mentre sentiva uno sgabello che veniva trascinato sul pavimento del bar e in sottofondo Bing Crosby che cantava ‘I'll Be Home For Christmas’. Era certamente tra le sue cinque canzoni preferite e quell’uomo sembrava piuttosto sexy mentre la canticchiava a bassa voce.
Quando si voltò per affrontarlo, stringendo la bottiglia di whiskey nella mano, il tizio stava dando un’occhiata al locale, sorridendo adorabilmente mentre osservava le sue decorazioni e l’albero, per poi girarsi e concentrare tutte le sue attenzioni su di lei.
"Hai fatto uno splendido lavoro qui."
"Grazie mille!" Rispose lei versando il whiskey in due bicchieri. "Anche se so che è un po’ eccessivo."
L’uomo scosse la testa e lanciò un’altra occhiata al bar con le labbra contratte e la fronte corrugata.
"Credo di dover dissentire!" Esclamò sorridendole. "E’ festoso e gioioso. Non è forse così il Natale?"
Roni si strinse nelle spalle, concordando sul fatto che avesse ragione. Abbassò rapidamente il bicchiere, prendendosi un attimo di pausa da quel bruciore che stava scivolando lungo il suo stomaco, una graziosa distrazione dal crampo che le era venuto al cuore dopo quei commenti di ammirazione per le decorazioni. Quindi iniziò a pulire il bancone, anche se era già splendente, e a sistemare i bicchieri perfettamente in ordine, cercando di fare del suo meglio per non soffermarsi troppo su quell’uomo, ma, dannazione, aveva una mascella ben squadrata. Era forte e leggermente ricoperta di barba, in netto contrasto con la delicata gentilezza dei suoi occhi, e poi c’era il suo… oh merda!... Si era accorto che lo stava fissando. Che stupida! Le sue guance diventarono paonazze e l’uomo ridacchiò mentre girava sullo sgabello in modo da potersi appoggiare per far volteggiare sul bancone il suo bicchierino da whiskey ormai quasi vuoto.
"Due shottini prima di mezzogiorno?" Lo prese in giro mentre gli riempiva ancora una volta il bicchiere. "Che cosa hai in mente?"
L’uomo sospirò e fissò per qualche momento il liquido ambrato. Una parte di Roni desiderò tanto essere guardata da lui nello stesso modo.
"Se devo essere onesto, dovevo incontrarmi con alcuni amici in un bar."
"E gli hai dato buca?"
Lui sorrise timidamente e la guardò con sguardo colpevole.
"No! In realtà mi sono perso."
"Oh! Beh… come si chiama questo bar?"
"Rum Barrel?"
Ah. Il locale dietro l’angolo. Non era il più affermato o di classe, ma il giovedì organizzava una buona serata karaoke e poteva esserci stata una volta o due.
"Si trova all’angolo tra la Cross e la 8th ave, a circa cinque minuti a piedi da qui."
L’uomo annuì, ma non fece nessun movimento che indicasse che stava per alzarsi, e per Roni fu quasi impossibile nascondere il sorrisetto che le stava nascendo sulle labbra.
"Allora dimmi: come sei arrivata a gestire questo posto?"
"L’ho semplicemente ereditato. Era di mio padre e, dopo la sua morte, mia madre voleva venderlo, ma io non potevo lasciarle buttare via tutti i suoi ricordi in quel modo."
"E’ stato un gesto piuttosto scortese da parte sua."
"Non me ne parlare."Roni ridacchiò e si versò un secondo bicchierino. Era felice di notare che la sua mente si stava lentamente offuscando, dandole così un po’ di coraggio per continuare a parlare con quel tizio. Ovviamente non poteva continuare a chiamarlo così. "Non ho capito il tuo nome."
"Rowan Lock."
"Hai la falegnameria tra la Main e la 12th ave?"
"Sì!"
La donna alzò le sopracciglia curiosa. Amava quel negozio. Aveva passeggiato molte volte davanti alle sue vetrine, ammirando dei pezzi architettonici che non avrebbe mai potuto permettersi, ma che desiderava tantissimo avere.
"Ci sei mai entrata?" Le chiese Rowan come se potesse leggerla nel pensiero.
Roni scosse la testa, facendo sobbalzare i suoi ricci mentre il rossore era tornato invadentemente a colorarle le guance.
"Non ancora."
"Beh, forse posso fartici fare un giro qualche volta." Rispose lui sorridendo.
Era un’idea assolutamente fantastica.
Cazzo! Roni non era certo se in quel momento avesse più voglia di tirargli uno schiaffo o di baciarlo fino a quando non fosse più stata in grado di respirare. Mentre osservava le sue fossette che gli arrivavano quasi sotto la collottola, decise che avrebbe optato per la seconda.
"Forse...." Rispose ricambiando il sorriso.
In una frazione di secondo, l’uomo si sporse sul bancone e lei fece la stessa cosa senza pensarci due volte, annegando nei suoi brillanti occhi azzurri mentre in sottofondo Aretha Franklin cantava ‘Kissing under the mistletoe’.
Roni non poté fare a meno di chiedersi come sarebbe stato baciarlo. Doveva essere un tipo da bacio dolce, ma persistente, un che ti stringe con un braccio la vita per tenerti ferma mentre infila l’altra mano tra i capelli, tenendo le vostre labbra unite insieme per ore. Aveva anche una bella voce. In quel momento stava canticchiando quella delicata melodia con lo sguardo fisso sulle dita di lei che quasi sfioravano le sue mentre tamburellavano sul ripiano in legno di quercia.
"Sei, sono piuttosto felice di essere finito qui." Disse Rowan a bassa voce mentre si guardava intorno.
Roni non aveva il coraggio di dirgli che tecnicamente il locale era ancora chiuso. Non che la cosa avesse importanza. Aveva solamente interrotto la decorazione del locale, ma aveva ancora tutto il resto della giornata per finire. Parlare con un uomo intrigante e piuttosto sexy non era esattamente il peggiore dei suoi problemi.
Prima che riuscisse a mettere insieme qualche parola frivola per rispondergli, la porta si aprì e il suo sguardo spaventato si allontanò da Rowan per scrutare Henry Mills che, piuttosto divertito, stava entrando nel locale.
"Hey Roni! Non avevo idea che oggi avresti aperto prima." Disse il giovane con un sorrisetto compiaciuto mentre scivolava su uno sgabello del bar, guardandola con curiosità.
Naturalmente gli occhi di Rowan la fissarono con uno sguardo confuso.
Roni non era di certo una persona che s’imbarazzava facilmente, ma questa situazione, beh, le fece battere forte il cuore come una pazza. Era stata appena smascherata.
"Che cosa posso dirti: sono stata investita dallo spirito natalizio." Rispose sorridendo mentre evitava accuratamente lo sguardo dell’altro uomo mentre allungava una mano per afferrare un panno per asciugare il suo bancone perfettamente pulito.
"Chiaro!" Disse Henry confuso "Questo posto sembra davvero il Polo Nord."
"Smettila, se no mi farai arrossire.” Lo prese in giro Roni dandogli una pacca sul braccio con lo straccio.
Era davvero bello potersi sentire così spensierati per qualche momento. Per qualche minuto non doveva preoccuparsi che Victoria fottuta Belfrey potesse riuscire a rubare tutto quello che di buono c’era nella loro comunità. Si sentiva semplicemente… beh!... felice. Non le succedeva niente di simile da davvero molto tempo.
"Invece ti dona molto!" Le disse Rowan facendole l’occhiolino da dietro il suo bicchiere di whiskey.
Roni fece roteare gli occhi, ma gli rivolse un sorrisetto flirtante. Lui le piaceva. Poteva percepire che aveva un buon animo. Non sembrava il tipo da una notte e via, ma un vero uomo. Non portava anelli sulla mano sinistra e questo era certamente un punto a suo favore. Non che avesse ancora programmi al riguardo... almeno non ancora. Si erano appena conosciuti. Una parte di lei le stava disperatamente chiedendo di saltargli addosso, ma non era certo una buona mossa se voleva fargli un’ottima prima impressione.
"Beh, è meglio che ora vada!" Rowan fece scivolare il bicchiere verso Roni, facendole aggrottare le sopracciglia per qualche momento.
Non voleva che lui se ne andasse, ma, ancora una volta, era una cosa ridicola. Era bello parlare qualcuno che non avesse preconcetti su di lei.
"E’ stato un piacere conoscerti."
"Anche per me, milady." Rispose l’uomo sorridendole. Quindi strinse le spalle nel cappotto e allungò una mano per stringere quella di lei, che gliela offrì senza pensarci due volte. La donna arrossì visibilmente quando le sue labbra entrarono in contatto con il suo dorso. “Vieni qualche volta nel mio negozio. Sarò felice di farti fare un giro."
"Certo!"
Certo? Questo era tutto quello che era uscito dalla sua bocca, sotto voce e un po’ imbarazzato. Un semplice certo!... Per l’amor del cielo! Aveva faticato così tanto per avere un atteggiamento forte e da dura ed erano bastati solo un bel paio di occhi azzurri e un accento britannico per farla capitolare.
Probabilmente lui stava persino pensando che fosse una perfetta idiota.
Lo guardò mentre si avvicinava la porta, mentre si portava al petto la mano che lui le aveva appena baciato affettuosamente. Sorridendole un’ultima volta, Rowan uscì dal bar.
"Diamine!" Esclamò Henry con gli occhi sgranati e la mascella spalancata mentre sorseggiava un sorso di birra.
Roni aggrottò la fronte e alzò un sopracciglio.
"Cosa?"
"Non avrei mai pensato di vedere questo giorno."
"Quale giorno?"
La donna aggrottò le sopracciglia nel vedere il sorriso stampato sul volto di Henry.
Lui ridacchiò e scosse la testa, appoggiando la mano sotto il mento.
"Sei davvero cotta."
Scoppiando a ridere, Roni afferrò il bicchiere da whiskey vuoto dal bancone del bar e sbuffò leggermente indignata.
"Non è vero!" Esclamò mentre puliva furiosamente il bicchiere.
Henry non poté fare a meno di sorridere nel notare come le sue guance fossero diventate nuovamente paonazze.
Roni arricciò il naso e sbuffò nel notare lo sguardo fin troppo intelligente del giovane.
"Non hai una Cenerentola da andare a salvare?"
Il campanello sulla porta suonò ancora una volta e, nel vedere le persone che stavano entrando per il pranzo, si rese conto che quella conversazione con Henry fosse ufficialmente conclusa. Le sue dita accarezzarono il punto della sua pelle che era stato baciato da Rowan. Una piacevole sensazione nacque dentro di lei quando si rese conto che stava ancora formicolando.
Non era per niente cotta... beh... okay… forse un pochino.
 
 

… To be continued…

 
 
 

Salve a tutti!
Ho decido si proporvi questa long natalizia che ho trovato qualche giorni fa in giro su internet e, innamorandomene all’istante, ho pensato che valesse davvero la pena tradurla in italiano per condividerla anche con voi. Outlawqueenbey44 è una scrittrice di ff davvero molto brava e, se vi piace, posso pensare di mettere in cantiere qualche altra traduzione di opere sue.
Come avete potuto notare, la storia è ambientata durante la serie 7a, quando ancora Regina era sotto la maledizione e credeva di chiamarsi Roni. Penso che tutti voi abbiate capito chi sia in realtà Rowan Lock. Quanti di voi sperino che prima o poi anche lui faccia la sua apparizione ad Hymperion? Penso un po’ tutte.
Cosa pensate di questo primo incontro? Vi è piaciuto? Chi come me pensa che in qualsiasi tempo, mondo o regno Henry entra sempre in scena al momento sbagliato? Fatemi  sapere cosa ne pensate
Intanto vi lascio il link per leggere la storia in lingua originale
https://www.fanfiction.net/s/12740642/1/Whiskey-and-Mistletoe
Ringrazio tutti voi per aver letto il primo capitolo, specialmente chi troverà due minuti per lasciarmi qualche riga ( vedetelo come un piccolo dono di Natale per me XD). La storia è ancora in fase di scrittura, quindi non so ancora da quanti capitoli sarà composta o quanto terminerà, ma mi sto mettendo sotto per tenere il passo con l’autrice.
Spero di riuscire a pubblicare il secondo capitolo nel week and, mentre gli aggiornamenti di “Modern Farytale” e “Meet the Locksley” arriveranno ad anno nuovo.
Penso che per oggi vi ho annoiate abbastanza ;) Un saluto e alla prossima,
 
MaDiSte

   
 
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