Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms
Ricorda la storia  |      
Autore: Ladyhawke83    16/12/2017    1 recensioni
Note: Ah che bellezza fare i regali di Natale… ma se la stanchezza facesse brutti scherzi? Ecco che Isabeau per sbaglio combina un pasticcio con i destinatari di due dei suoi regali Natalizi.
Ritroverete qui i miei personaggi di D&D, Isabeau, Callisto e Vargas in chiave moderna, quindi di fatto è una AU! Leggibilissima come un’originale fantasy.
Buona lettura! Ladyhawke83.
"Questa storia partecipa al Calendario dell’Avvento (Ripopoliamo i Fandom!) indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.”
15 Dicembre. QUINDICESIMA CASELLA.
- Obbligo: “Tempo passato. A ha deciso di fare un regalo a B, ma per sbaglio fa confusione col pacchetto destinato a C…
Genere: Comico, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pagine dorate, ricami rossi.
 

Isabeau non aveva mai amato troppo il Natale, e tutto il consumismo e il clamore che girava intorno a questa festività. Se c’era però una cosa che adorava fare, in qualsiasi occasione, era consegnare regali. 

Era molto più appagante per lei vedere le facce contente, e sorprese dei suoi amici e famigliari, nel momento in cui scartavano il pacchetto, che ricevere lei stessa, chissà quali doni.

Era la vigilia di Natale, Callisto era fuori ad una cena tra vecchi amici, e di sicuro avrebbe fatto un po' tardi. Non era affar suo con chi si frequentasse il marito, solo che a volte si portava appresso certi loschi figuri, certe facce così atipiche da risultare inquietanti, alcuni di loro, Isabeau non sapeva nemmeno da quale dimensione planare venissero, o da quale epoca, ma finché questi sconosciuti si comportavano bene in sua presenza, allora lei non aveva motivo di allontanarli.

La druida  era abbastanza stanca quella sera, si sarebbe accoccolata volentieri con Callisto sotto le coperte, ma in mancanza dello stregone, si era messa al lavoro per finire di impacchettare gli ultimi regali.

Tirò piano il nastro adesivo trasparente, facendo attenzione a non svegliare la piccola Airis, che dormiva beata nell’altra stanza, chiuse un lato del pacchetto, poi l’altro, ed infine ci girò intorno con del nastro blu e rosso, che poi arricciò con la punta delle forbici.

La bimba emise un versetto nel sonno e Isabeau si immobilizzò ancora con le forbici in mano, trattenne il respiro, sperando che non si svegliasse. Sarebbe stato difficile spiegare ad una mezzelfa di quattro anni, molto scaltra per la sua età, come mai era la mamma a impacchettare i doni e a metterli sotto l’albero, invece di Babbo Natale.

Nessun altro rumore giunse dalla camera da letto, così Isabeau poté rilassarsi per quel falso allarme, e continuare il lavoro.

Decorare i regali, ricoprirli con la carta colorata e coi nastri le piaceva, la rilassava anche, poi quell’anno aveva scelto con cura un pensiero per ogni persona che contasse davvero per lei.

Quello che aveva appena finito di ricoprire, era un libro antico, per la precisione, la prima edizione datata 1815, del “Tractatus de Maghia et Alchimia”, scritto da un tale di nome Entomatis, il cui cognome risultava per Isabeau, impronunciabile.

La donna dagli occhi nocciola si immaginò la faccia di Vargas quando avrebbe scartato il libro, sorrise compiaciuta, sapeva che il mago, suo ex compagno, nonché padre di suo figlio Nak’ell, cercava quel testo da anni, ma solo lei era riuscita a trovarlo.

Dopo lunghe ed estenuanti ricerche, il più possibile segrete, per non farsi scoprire né da Vargas, né da Callisto, che non avrebbe approvato quella perdita di tempo “solo per regalare al mezzorecchie pagine piene di muffa, polvere e scarabocchi”, così la pensava l’elfo suo marito, Isabeau l’aveva trovato.

Era stata un’impresa ardua, anche solo convincere il proprietario del libro a mollare l’osso, ma la druida aveva dalla sua potenti mezzi di persuasione. Se l’era cavata con qualche spicciolo speso e con alcuni incantesimi di guarigione, e di trasfigurazione, creati ad hoc per l’antiquario, così che alla fin fine, l’omuncolo occhialuto, ed antipatico, aveva ceduto quel piccolo pezzo da museo.

Si alzò stancamente dalla sedia, andando a posare il prezioso libro, vestito a festa, sotto l’albero, insieme ad altri pacchi grandi e piccoli, che l’indomani avrebbe distribuito.

“Era l’ultimo” disse Isabeau, guardando l’orologio. 

Le lancette segnavano l’una e trenta di notte, Callisto tardava a tornare, lei era sfinita, con le palpebre pesanti, perciò decise di andarsene a letto e si infilò sotto il morbido piumone bianco a stelline blu, abbracciando la piccola Airis, che si mosse sonnacchiosa, per poi ricominciare a russare piano.

“Adesso capisco perché Babbo Natale ha gli aiutanti…” pensò lei, fra sé e sé, prima di lasciarsi rapire da un sonno profondo.

 

La mattina seguente Isabeau fu svegliata dal dolce peso della figlia che saltellando allegramente sulle sue gambe gridava tutta euforica: “È Natale! È Natale! Tutti in piedi, bisogna aprire i regali!”

“Buon compleanno amore! Lasci almeno che mamma si prepari un caffè?” Chiese la druida, con la bocca impastata e gli occhi ancora pigri dal sonno.

“Qualcuno ha detto caffè?” Callisto fece la sua entrata in camera da letto con una tazza fumante e dall’aroma inconfondibile in mano.

“Per la mia Signora” disse con un lieve inchino porgendo la tazza ad Isabeau.

“…e per la mia principessa!” Aggiunse, scoprendo nella mano libera un biscotto di zenzero glassato per la piccola Airis, che tutta contenta abbracciò il papà, lo ringraziò, e si fiondò in soggiorno a scartare i regali.

“Apri solo quelli con la carta arcobaleno e il pupazzo di neve disegnato sopra. Gli altri sono per la famiglia! Non voglio venir di là e scoprire come l’anno scorso, che li hai aperti tutti!”. Gridò lei alla bambina, mentre Callisto rideva scuotendo la testa.

“Aveva solo tre anni, ed era anche il suo compleanno, cosa pretendevi che facesse?” Le ricordò lui, ripensando a quella scena di un Natale addietro.

“Si lo so, ma ora è grande…capisce, e non sai che lavoraccio è stato ieri fare tutti quei giri e rigiri con la carta…” Disse lei, mentre si alzava a sedere sul bordo del letto.

“A proposito di doni, ieri notte rincasando ho incontrato per caso il “tuo mezzorecchie”, che andava a ripescare tuo figlio ad una festa, non molto entusiasta della cosa”. Disse Callisto con noncuranza.

“Primo: Vargas non è il “mio mezzorecchie”, è solo il padre di Nak’ell. Secondo: cosa ha combinato questa volta mio figlio?” Chiese Isabeau in apprensione.

“Sapevo che lo avresti detto, perciò mi sono sacrificato e ho accompagnato il mezzelfo a recuperare Nak’ell. Il ragazzo non ha combinato niente, anzi semmai si è beccato un bel pugno in faccia, per aver difeso una ragazza, Gaia, mi pare si chiamasse, da un malintenzionato ubriaco”. 

“Oddio, è come sta il mio “bambino”? Perché non mi hai detto niente?” Urlò Isabeau colpendo ad una spalla l’elfo dai capelli bianco-azzurri, che cadde all’indietro sul morbido materasso.

“Tuo figlio ha quasi sedici anni, non è poi così piccolo… comunque non ha voluto svegliarti in piena notte. Si è fatto medicare dal padre e si è sfogato un po’ anche con me… Ho pensato di farli venire qui entrambi, ieri notte”. Callisto si fermò un attimo, per osservare la reazione della moglie, che non disse nulla, ma si limitò a guardarlo più intensamente.

“Ho anche insistito perché Nak’ell restasse qui a dormire, ma il ragazzo è stato irremovibile, così Vargas lo ha riaccompagnato a casa propria, senza troppi complimenti”. Concluse lo stregone.

“Ah… ecco… Mi stavo dimenticando! Vargas mi ha ricordato  che oggi non sarebbe riuscito a passare da noi, per via di Niven, che sta poco bene, allora mi sono permesso di consegnare a lui i regali da parte tua. Ho fatto male?” Chiese Callisto, sperando di aver fatto la cosa giusta.

“No, hai fatto benissimo…” Disse Isabeau, un po' delusa di non poter consegnare di persona i propri pensierini natalizi.

“A questo proposito tesoro, non ho resistito e ho deciso di aprire un po' in anticipo il mio regalo. Ovviamente ho scelto quello con su scritto “scheggia” sul biglietto. Non sono stordito…So che stavi per dirmelo…” la informò lui tutto contento, anche se un po' perplesso.

“Solo che vorrei che mi spieghi cosa diavolo me ne dovrei fare io di questo?” Lo stregone prese il pacchetto tutto accartocciato e ne tirò fuori il contenuto.

In bella vista davanti agli occhi della druida, spalancati per lo stupore, apparve la scritta fin troppo familiare, vergata in caratteri dorati “Tractatus de Maghia et Alchimia” sul dorso consunto del libro che, chiaramente, non era destinato allo stregone.

“Oh merda…” Disse lei, usando un’insolita espressione colorita.

“Se questo lo hai tu… vuol dire che lui…” Isabeau si portò le mani al viso arrossendo.

Come se l’universo le avesse appena letto nel pensiero, qualche attimo dopo, puntuale, arrivò una notifica di WhatsApp sul cellulare di Isabeau. Lei ebbe un attimo di esitazione a visualizzarla.

C’era una foto in allegato e il messaggio recitava più o meno così:

 

            “Buon Natale mia cara Isabeau,

            ti ringrazio per il bel pensiero… ma

            puoi dirmi cosa mai ci dovrei fare io con

            questo? Se è un tuo tentativo di sedurmi, 

            o di riconquistarmi, dovresti sapere già

             che il rosso non è tra i miei colori preferiti, 

            e nemmeno il pizzo… 

                  Ad ogni modo, dì a Callisto che è un

            elfo dannatamente fortunato!

            Fai gli auguri alla piccola peste…

            p.s. Nak’ell sta bene, il viso

            è già guarito… ti saluta!

            Vargas S.

 

 

L’immagine che accompagnava il messaggio, raffigurava un bel completo intimo femminile che lasciava ben poco spazio all’immaginazione, era ai limiti dell’osé, e ovviamente era qualcosa che Isabeau aveva pensato di indossare per Callisto, la notte di San Silvestro.

“Uhm però! Sono indeciso se andare a spaccargli la faccia, per aver formulato certi pensieri, oppure prenderti qui su questo letto, così come sei…”. L’elfo si riferiva a Vargas, ovviamente, e alla malizia nel suo messaggio.

Poi guardo sua moglie e vide che aveva un’espressione triste e afflitta, come se fosse in procinto di piangere, e non è bene iniziare il Natale versando lacrime.

“Scusami, devo aver fatto confusione coi biglietti…”. Mormorò lei, con voce tremolante e con un groppo di vergogna in gola e sulle guance.

“Vieni qui, sciocca! Non hai bisogno di quelle cose per stupirmi. Io ti desidero anche così, vestita col pigiama felpato rosa e con gli unicorni come pantofole…” dichiarò Callisto, avvicinandosi abbracciare Isabeau e baciarla sulle labbra.

“E per quanto riguarda mezzorecchie… lasciamo che il mezzelfo rosichi un po'. Anche questo è un bel regalo per me…” ammise lo stregone accarezzando il volto della bella druida.

“Sei sempre il solito!” Disse lei ridendo.

Dal soggiorno arrivò forte e chiara la voce di Airis, che come tutti i bambini aveva una soglia della pazienza molto bassa.

“Mammaaa! Papààà! Venite a giocareee???”.

“Arriviamo amore!” Risposero in coro entrambi.

“Quando avremo di nuovo un Natale tutto per noi?” Chiese Callisto sapendo benissimo la risposta.

“Forse quando saremo vecchi scheggia… forse… sempre che non ci saranno schiere di nipotini in giro per casa”. Lo rassicurò Isabeau.

“Tu corri troppo tesoro, spero questo accada fra molto, molto tempo… e poi sono già troppo vecchio per fare il papà, figuriamoci il nonno!” Ammise lui alzando gli occhi al cielo.

“Andiamo prima che ci distrugga anche l’albero!” Disse lei, spingendo gentilmente Callisto da dietro le spalle.

“Comunque saresti stata una bomba sexy…” sussurrò lui sulla porta della loro camera da letto, alludendo alla biancheria intima di lei, non pervenuta.

“Scemo…” rispose lei, colpendolo alla nuca e mostrando un certo imbarazzo.

“Come dice mezzorecchie: sono un elfo dannatamente fortunato…” parafrasò lui, imitando goffamente la voce di Simenon Vargas.

“Anche io sono fortunata ad avere te… ed Airis”. Il migliore regalo che potessi mai avere, pensò Isabeau, mentre in soggiorno l’accoglieva una montagna di regali scartati, e gli involucri insieme ai loro bellissimi nastri, sparsi un po' dappertutto, sul pavimento.

“Aiiiiiris!”.

 

~~~~

 

 

Note: Ah che bellezza fare i regali di Natale… ma se la stanchezza facesse brutti scherzi? Ecco che Isabeau per sbaglio combina un pasticcio con i destinatari di due dei suoi regali Natalizi.

Ritroverete qui i miei personaggi di D&D, Isabeau, Callisto e Vargas in chiave moderna, quindi di fatto è una AU! Leggibilissima come un’originale fantasy.

Buona lettura! Ladyhawke83.

"Questa storia partecipa al Calendario dell’Avvento (Ripopoliamo i Fandom!) indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.”

15 Dicembre. QUINDICESIMA CASELLA.

- Obbligo: “Tempo passato. A ha deciso di fare un regalo a B, ma per sbaglio fa confusione col pacchetto destinato a C…

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > D&D - Forgotten Realms / Vai alla pagina dell'autore: Ladyhawke83