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Autore: Nini1996    18/12/2017    0 recensioni
"Il pomeriggio del 30 ottobre 1895 Londra era immersa in una nebbia più fitta del solito.
Le carrozze e gli omnibus attraversavano le strade della città con molta fatica.
Anche i treni viaggiavano a una velocità sostenuta per evitare incidenti.
Inoltre in giro c'era molta meno gente del solito a causa del freddo pungente degli ultimi giorni.
I londinesi preferivano stare al calduccio nelle loro case ed evitare di uscire, se non strettamente necessario.
Ad ogni modo la stazione dei treni era gremita lo stesso a causa di diversi convogli che per colpa della nebbia erano arrivati insieme.
Da uno di questi, proveniente dalla città portuale di Southampton, scese una giovane donna assieme a una bambina che doveva avere al massimo quattro anni..."
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Lestrade, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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< Arrestata? Che diavolo vuol dire arrestata?! > esclamò Sherlock con un misto di stupore e rabbia.
L'agente seduto dietro alla scrivania guardò il detective dritto negli occhi:< Quello che ho detto signor Holmes. La signorina Andrews è sotto fermo. >
< E perché mai? > continuò Holmes:< Quella ragazza è innocente. >
< È responsabile della morte di un agente, lo sapeva questo? > fece una seconda persona alle spalle di Sherlock.
< McAfeer ha seguito volontariamente la signorina Andrews. Quello che è successo è stato un tragico incidente. >
< Davvero? > fece l'ispettore Timmer, una giovane promessa di Scotland yard che aveva autorizzato l'arresto di Catherine.
Nonostante rispettasse Sherlock Holmes era molto legato a Forster in quanto era lui il maggiore artefice della sua carriera in polizia. In pratica era il suo lacchè.
< Davvero. >
< Eppure la Andrews ha omesso volontariamente il fatto di essere stata licenziata dalla Pinkerton e grazie a questa bugia ha convinto il nostro agente a seguirla. > replicò Timmer con una certa aria di superiorità:< Inoltre il suo maldestro tentativo di spionaggio è costato la vita a McAfeer, una gamba a un cittadino e quasi la vostra morte per annegamento Holmes. >
< È stato un incidente. > replicò Holmes:< E quel cittadino, come lo chiama lei, è nient'altro che Mariano Rocchi. Un pluriomicida. >
< Abbiamo i nostri dubbi. >
< Lo immagino, questo però non toglie il fatto che la signorina Andrews ha scoperto il covo di una banda di criminali. E non di criminali qualsiasi. >
Timmer scosse la testa ridendo.
< Credo che lei sappia quanto sia grave il solo fatto di fingersi poliziotto o ispettore. >
Sherlock abbassò lo sguardo:< Ne sono consapevole. E la pena non è da meno. >
Timmer sospirò sconsolato:< Quella ragazza ha messo in pericolo voi e McAfeer. Mi chiedo perché continuate a difenderla. >
< È una mia cliente. E collega. >
< Beh, collega mica tanto. Forse quella giovane è riuscita a ingannarla signor Holmes. >
Sherlock voleva ribattere ma venne interrotto dall'entrata in scena di Forster.
< Oh, Holmes. Che novità. > commentò notando la presenza del detective.
< Siete stato voi a ordinare l'arresto della signorina Andrews? > domandò di rimando lui.
Forster sorrise:< Sì, anche se l'arresto effettivo l'ha attuato Timmer. Quella ragazza è un isterica bugiarda Holmes. Abbiamo ordinato che la si porti in una cella, dove attenderà di essere condannata per i suoi crimini. >
Holmes lo fissò senza capire.
< Vuole forse che le spieghi il perché? > replicò lui con una perfetta faccia da schiaffi.
< No. > fece Sherlock gelido.
< Perfetto. Ad ogni modo spero che venga internata in un manicomio al più presto. Una ragazza del genere è pericolosa per se stessa e per gli altri. > disse tutto soddisfatto l'ispettore facendo segno a Holmes di andarsene.
< Potrei almeno vederla per qualche istante? > domandò allora lui.
< Se ci tiene... > replicò Forster indicando all'amico di accompagnare Holmes fino alla cella.
Timmer guidò Sherlock lungo un vecchio corridoio freddo e buio.
Poi si fermò.
In una cella piccola e mal illuminata da una lampada a petrolio quasi scarica stava Catherine. Appena vide i due si alzò dalla branda, pronta a ribattere la sua innocenza ancora una volta.
< Ripeto quello che vi ho già detto ispettore. Quella associazione esiste ed è responsabile di una serie di efferati omicidi! > parlò lei appena vide Timmer alla fioca luce della lampada.
< Vede Holmes? Continua a delirare. >
Sherlock si avvicinò alle sbarre e Timmer gli aprì la porta.
< Può lasciarci soli per qualche istante Timmer? >
Timmer sembrò titubare.
< Non so se... >
< Ci lascia soli sì o no?! > si arrabbiò Sherlock facendo sobbalzare il giovane ispettore.
Lui annuì. < Torno fra una decina di minuti. > e se ne andò a passi veloci.
Catherine si sforzò di sorridere ma il sorriso si spense subito.
L'espressione di Sherlock tradiva tutta la sua preoccupazione e angoscia per la situazione in cui si era cacciata la giovane Andrews.
< Non quella faccia Holmes. Non sono ancora stata processata per i miei cosiddetti "crimini". >
< Sherlock. Chiamatemi Sherlock. >
< Come volete. > replicò Catherine:< Tutto questo è molto seccante. Non potrò più investigare su questo caso e Queenie è rimasta sola. >
< Lo so e mi dispiace. >
< Non è colpa vostra. Vi ho trascinato in un bel guaio con questo caso. >
< Direi che fa parte del nostro mestiere. >
< No. > lo interruppe Catherine:< Sherlock la situazione è davvero critica. Forster mi vuole chiusa in un ospedale psichiatrico e qui nessuno crede alle mie parole. >
< Quando risolverò questo caso e farò testimoniare Lewis e Rocchi a vostro favore dovranno ricredersi. La banda esiste davvero e Forster non sembra essersene minimamente accorto, cosa piuttosto sospetta. >
< Lewis? > ripeté stupita la ragazza:< Credevo fosse morto. Gli avevano sparato. >
< Ci vuole decisamente di più che qualche pallottola per buttare giù un gigante del genere. È ferito in modo grave ma sopravviverá di certo. >
< Temo ormai sia l'unica cosa in grado di scagionarmi. >
< Forse no. Forse abbiamo ancora una pista. >
< Non penserà forse che Forster sia implicato in questa vicenda. > fece la ragazza preoccupata.
< Non è quello che pensa anche lei? >
< Ci ho pensato anch'io, è vero, ma il mio istinto potrebbe anche sbagliarsi. Per non parlare delle conseguenze, una scoperta del genere significherebbe un enorme scandalo per Scotland yard. >
< Questo però spiegherebbe tante cose. E sarebbe l'occasione giusta per verificare questa mia vecchia teoria. >
Timmer era tornato indietro.
< Mi perdoni signor Holmes ma lei dovrebbe... ecco, andarsene. >
Il detective disse di sì.
< Tornerò presto e avrò buone notizie. > fece rivolto alla ragazza stringendo forte le sue mani in quelle della giovane.
Catherine annuì. E lasciò con qualche ritrosia le mani di Sherlock.
< Ormai sono diventata una delle sue tante clienti. Non più una collega. >
Holmes sorrise a metà:< Temo sia necessario che di questo caso me ne occupi io. Lei mi sembra impossibilitata a farlo, nonostante le sue innate capacità. Mi permetta di aiutarla.> e si allontanò assieme all'ispettore.
< Mi tolga una curiosità Timmer. Lei crede che la signorina Andrews sia solo una folle da chiudere in manicomio? >
Il giovane rifletté per qualche istante.
< Non so cosa pensare signor Holmes, non sembra pazza. Se quello che dice è vero potrebbe spiegare molte cose su questa strana organizzazione. Eppure se ci fosse realmente una banda del genere, Forster l'avrebbe già scovata. È lui che si occupa di queste cose e ha dimostrato in passato di essere molto bravo. Sono confuso sulla faccenda, molto confuso. > fece infine mentre Holmes saliva in carrozza.
< Chissà... Forse la mia teoria spiegherà perché Forster non è stato in grado in questa occasione di adempiere al suo compito. > e così dicendo fece segno al cocchiere di muoversi.
Timmer rimase quindi da solo con i suoi pensieri sulla soglia di Scotland yard, domandandosi di quale teoria Holmes stesse parlando.
   
 
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