Ringrazio anche solo chi legge.
"Questa storia partecipa al
Calendario dell’Avvento
(Ripopoliamo i Fandom!) indetta dal gruppo facebook Il Giardino di
Efp.”
22 Dicembre. VENTIDUESIMA CASELLA.
- Obbligo:
A e B si
rivedono dopo tanti anni la notte di Natale. Malinconico.
Natale in manicomio
Yuri era seduta sul letto candido, il
sangue scivolava lungo
le sue braccia sottili segnate dai segni candidi dei tagli.
Abbassò il capo,
facendo ondeggiare i lunghi capelli violetti.
“È dai tempi del
corso di letteratura che non ci vediamo.
Sono passati tanti anni là fuori?” chiese con voce
arrochita. Libri erano
sparsi per tutta la camera dalle pareti imbottite e parecchi erano
impilati
sulla scrivania.
Natsuki rabbrividì
l’occhio disegnato con il sangue che la
fissava dalla parete e si strinse i codini, che teneva legati con i
fiocchetti
rossi.
“Sì. Io non sono
venuta prima perché avevo paura… di non
uscire più da qui” mormorò.
“Uh. Paura della tua di
pazzia?” disse Yuri.
Natsuki si alzò di
scattò dalla sedia, gonfiò le guance e
sbuffò rumorosamente.
“Mi sono curata”
borbottò, alzando la voce.
Yuri socchiuse gli occhi e fece un
sorriso che le prese metà
del viso, fissandola con gli occhi sgranati.
“Io non posso essere
curata. La mia eccitazione per te non è
mai finita, io voglio fissarti” esalò.
Natsuki rabbrividì, i suoi
occhi si fecero liquidi e si
sedette nuovamente sulla sedia.
“M-mi dispiace di aver
alzato la voce. È che il ricordo di
come mi sentivo a causa di mio padre è ancora vivido. Dopo
la morte di quella
nostra compagna e…” mormorò.
“Il mio tentativo di
attirare il ‘racoon’
con il mio stesso sangue, di strapparmi la pelle per
coprirti nelle notti d’inverno” sussurrò
Yuri con voce seducente.
“Hai ancora il vizio di
parlare per metafore” mormorò
Natsuki.
Yuri batté le palpebre,
arrossì e giocherellò con una ciocca
di capelli, voltandosi.
“E tu di addolcire la
realtà. Dopo il suicidio di una nostra
amica e il mio tentativo, hai avuto paura di farlo anche tu. Le nostre
malattie
sono state acuite da quel mostro di Monika. Con suo subdolo bullismo ha
fomentato un fuoco che tenevo a bada sin da bambina. Immergendomi nel
mio mondo
dei sogni, tenendomi lontano dalle mie emozioni… la colpa
non era del nostro
amore, ma delle sue parole velenose. Hai sentito parlare dei suoi
poteri? Del
suo ‘terzo occhio’?” disse.
Indicò l’occhio sulla parete e i suoi occhi si
fecero più grandi, la pupilla scomparve nelle sue iridi
viola.
Natsuki infilò la mano in
tasca.
“Mi hanno detto che potevo
farti il regalo di Natale, ma il
fermaglietto che ti avevo comprato non potevo portartelo
perché hanno detto che
era troppo tagliente. Quindi tieni” disse, porgendole una
pallina. “Questa è
morbida, non ti ci puoi tagliare. Buon Natale” disse.
“Rimarrai con me tutta la
notte? Mi aiuterai a non pensare
alle vasche di sangue? Mi ricorderai che la tua voce è
più bella anche di una
lama nella gola?” domandò Yuri.
Natsuki le sorrise.
< Mio padre non mi
potrà più fare del male e neanche
Monika, è stata trovata morta. Ora che sono al sicuro, posso
avere il coraggio
di starle accanto. Perché i nostri sentimenti sono
più forti della follia >
pensò.
“Ti va se mi leggi qualche
bel libro con qualche storia
Natalizia?” le chiese.
“Con piacere”
disse Yuki, facendo un sorriso sincero.