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Autore: Vanessa1995    31/12/2017    1 recensioni
Ned Stark, dopo la fine della ribellione, torna a casa con una bambina e sua madre.
Anni dopo Theon e Robb chiedono ad Emily di scegliere uno dei due, ma questa non vuole scegliere tra di loro e passa una notte con entrambi.
Poco dopo il corteo reale arriva a Grande Inverno ed Emily deve partire con loro, ma otto mesi dopo la ragazza dà alla luce una bambina, la cui nascita rischia di far crollare il regno nel caos.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Robb Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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La guerra si rivelò più veloce di quanto si aspettassero e gli Estranei e Non-morti non riuscirono mai a superare il Mar Stretto, con grande sollievo degli abitanti di Dorne che si erano preparati ad accoglierli come si doveva armati fino al collo.
Myrcella, dalla finestra della sua camera, ammirava il mare in attesa dell'arrivo della nave che l'avrebbe riportata a casa. Sua madre le aveva scritto un mese prima comunicandole che presto si sarebbero riabbracciate e che era incinta. Un altro Lannister puro nato da incesto. La bionda scosse la testa, agitando i suoi lunghi capelli biondi, per cancellarsi quel pensiero dalla mente.
« Manca ancora qualche giorno. » notò Trystane, che era intento a fissarla da un po' coricato sotto le coperte del letto. La ragazza si voltò e si coricò accanto a lui, infilandosi sotto le fresche lenzuola di seta.
« Non hai paura? » chiese, posando una mano sul suo petto nudo, per metà nascosto dalla coperta.
« Paura di cosa? » domandò confuso. La bionda si mise a pancia in su e alzò gli occhi verso il soffitto.
« Che mi portino via. » rispose. A questa prospettiva il principe non sembrava per nulla preoccupato e le accarezzò il ventre.
« Nessuno vi porterà via da qua. » diede un bacio alla sua pancia. La giovane scoppiò a ridere e gli accarezzò la testa, ma tornò seria in fretta.
« Nostro figlio rischia di nascere a pochi mesi di distanza da mio fratello - o sorella - minore. » osservò. « Mia madre desidera riportarmi a casa. Pare che le cose tra lei e Daenerys vadano più che bene. Penso che la prospettiva di avere un erede l'abbia addolcita. » commentò più serena, riferendosi alla gravidanza di Alicia.
« Peccato che quel bambino non incontrerà mai suo padre. » le sue parole rattristarono la leonessa. Tutti avevano creduto alla bugia in base alla quale Tyrion fosse il padre del piccolo che la moglie aspettava, peccato che fosse morto da grande eroe combattendo contro quei mostri per salvare la vita ad alcuni ragazzini. Se non fosse stato per lui quegli esseri li avrebbero senz'altro uccisi. E invece lord Tyrion li aveva salvati, perendo nell'impresa, e per questo sarebbe stato onorato per sempre.
« Alicia starà soffrendo parecchio. Lo amava. » non era sicura che amore fosse il termine giusto, tuttavia aveva voluto un gran bene a suo zio, di questo ne era certa.
« Appena tua madre arriverà parleremo con mio padre, lei e mio zio. Sistemeremo tutto. » avrebbe voluto che fosse così semplice. Da quando avevano scoperto che era incinta avevano trascorso il tempo immaginando il loro futuro insieme e il loro neonato. Nessuno dei due si era concentrato sul futuro concreto; erano stati ingenui e stupidi alla fine, perché altrimenti non sarebbero stati in quella situazione. 
« Temo che non sarà semplice. » ammesso che loro avessero accettato la gravidanza e ne fossero felici, questo non cambiava il fatto che il loro bambino sarebbe stato un bastardo. La bionda aveva trascorso la sua esistenza vivendo come una principessa e come tale la gente l'aveva rispettata. Aveva avuto bellissimi vestiti. Tuttavia, ora che si era scoperta la verità, tutto le era crollato addosso. Non veniva trattata in modo irrispettoso da nessuno, però si era accorta di come la guardavano e il suo bambino sarebbe vissuto con l'appellativo di bastardo per tutta la vita. Sarebbe stato chiamato Sand o con un altro cognome, dipendeva da dove sarebbe nato.
« Non devi essere negativa. » le sorrise e si scambiarono un tenero bacio.
« Non pensi che sia preferibile prima comunicare la notizia a tuo padre? » suppose incerta. Ci pensò per qualche secondo e scrollò le spalle.
« Ritengo che vada bene dargli la notizia quando sarà arrivata tua madre. Desidero evitare che si senta esclusa. » non sarebbe stato proprio così, però ci sarebbe rimasta male se avessero informato prima i due fratelli e poi lei. Per logica una figlia dovrebbe parlare prima con la madre, dopo aver dato la lieta novella al... marito. Al pensiero sentì una morsa allo stomaco. A parte che, anche volendo, essendo una bastarda non avrebbe mai potuto sposarsi. Avrebbe dovuto diventare una septa, invece di andare a letto con Trystane. « Tesoro, mi sembri triste. » era un buon osservatore e si stese sopra di lei. Sul suo volto dai lineamenti delicati comparve un sorriso sforzato.
« No, semplicemente sono preoccupata. » rispose, non proprio sincera, e il bruno le diede un altro bacio.
« Stai serena e non ti preoccupare. » disse piano e le diede una carezza sulla guancia. « Ti amo e voglio bene al nostro bambino. Non mi importa quello che penserà o dirà la gente. » si riteneva terribilmente fortunata ad averlo incontrato e per questo doveva ringraziare Tyrion: se lui non avesse organizzato il loro fidanzamento, probabilmente non si sarebbero mai incontrati. Per questo sarebbe stata grata al nano per tutta la vita.
« Ancora otto mesi e potremo tenere in braccio il nostro bambino. » improvvisamente era diventata positiva e non era spaventata all'idea di incontrare sua madre. Una parte di lei non vedeva l'ora che capitasse, poiché da diverso tempo non la vedeva. « Può darsi che lui - o lei - sarà coetaneo del bambino che aspetta mia madre. » ipotizzò lieta al pensiero.
« Mi è venuta una splendida idea. » esclamò con tono seducente, incominciando a baciarle il collo. « Voglio godermi la tua compagnia finché posso, siccome dopo il parto per un bel po' non potremo fare nulla. » notò dispiaciuto e l'altra ridacchiò. L'aiutò a levarsi la camicia da notte e le accarezzò i seni e la pancia. « Sono proprio cresciuti. » disse, succhiandole un capezzolo. La leonessa gemette, sollevando le gambe ed intrappolandolo in mezzo ad esse. Lo aiutò a levarsi i calzoni e rimasero entrambi nudi.
Non c'era nulla di male nell'amore e lo stesso dovevano averlo pensato i suoi genitori per giustificare la loro ralazione incestuosa. Myrcella aveva sentito dire che sua madre aveva dichiarato di essere troppo disgustata da Robert per avere i suoi figli. Non era stato proprio un buon padre, però non aveva dei cattivi ricordi su di lui e alla fin fine non era stato poi tanto male.

Un mese dopo

L'arrivo dell'ex regina Cersei era atteso con trepidazione da Oberyn Martell e suo fratello Doran, che era seduto sulla sua sedia a rotelle. Una coperta gli copriva le gambe, forse un debole tentativo di nascondere la gotta e non apparire ancora più debole di quanto non lo sembrasse già ai suoi nemici. Il fratello minore era in piedi accanto ad una finestra e fissava le alte porte di legno che tra pochi minuti si sarebbero aperte per permettere l'ingresso della Lannister.
« Chi le darà la notizia? » per quanto i ragazzi fossero stati prudenti, alla fine Ellaria aveva scoperto tutto. Era seduta vicino al tavolo rotondo, a destra del "cognato". Teneva in mano un calice con delle pietre preziose scintillanti incastonate sopra.
« È opportuno che siano i futuri genitori a farlo. » rispose Doran. Aveva preso abbastanza bene la notizia e la prospettiva di diventare zio non gli dispiaceva. Suo fratello si era affezionato alla principessa e gli dispiaceva solo di non aver potuto assassinare lui stesso suo nonno Tywin.
« Avete idea su come intendono chiamare il bambino? » domandò Ellaria. Sapevano tutti che, almeno per il momento, sarebbe stato un bastardo, eppure preferivano sviare l'argomento. 
« Non ne ho idea, però dal momento che Tyrion Lannister è morto di recente e da eroe, magari sua nipote deciderà di omaggiarlo. » osservò, per nulla dispiaciuto alla prospettiva che il suo primo nipote portasse un nome Lannister. « E nel caso che sia femmina hanno detto di volerla chiamare Elia. » a prescindere dal sesso un giorno avrebbe governato su Dorne, ammesso che i suoi genitori si sarebbero sposati, sarebbe stato legittimato o fosse sopravvissuto.
« Elia è un bel nome e mi pare il minimo. » notò, ancora sorpresa dalla facilità con la quale avevano perdonato Myrcella per i crimini della sua famiglia. Ma in fondo che colpa ne aveva lei che addirittura non era ancora nata?
« Dobbiamo smetterla di rivangare il passato. » disse, fulminandola con lo sguardo.
« Dovresti essere tu quello scosso da questa relazione. Era tua sorella e l'amavi, anzi l'amavate. » gli ricordò contrariata.
« Myrcella è una ragazza dolcissima, non è responsabile delle azioni perpetuate da suo nonno e se per questo nemmeno sua madre. » lo fissò scandalizzata.
« Quella ragazza vi ha rincoglioniti tutti! E tu non fai altro che pensare alla sua cara zia. » commentò, riferendosi ad Alicia. Era chiaro che il principe si fosse innamorato di lei, seppure questo non cancellava i profondi sentimenti che nutriva per Ellaria. Non era la prima volta che lo divideva con un'altra, però in questo caso era diverso e temeva che non l'amasse più come un tempo. Ammesso che ancora provasse quel sentimento per la Sand. Faceva ben poco per nascondere la sua gelosia, come del resto lui la sua infatuazione, che non sembrava per nulla momentanea come invece avrebbe preferito la madre di quattro delle sue figlie. Persino Doran se n'era accorto.
« Ah, ecco la carrozza. » annunciò allegramente. La bruna, avvicinandosi alla finestra, vide una carrozza trainata da due cavalli che avanzava verso di loro.
« Andiamo ad accogliere la nostra ospite. Tu, Ellaria, se lo desideri puoi restare qua. » aggiunse ,voltandole le spalle. La donna lo fulminò con lo sguardo, dopo aver lanciato un'occhiataccia alla carrozza che si era fermata a pochi metri di distanza dalla porta principale.
« Resto qua. » esclamò, lasciando la stanza visibilmente scocciata. Oberyn afferrò le estremità della sedia del fratello spingendola in avanti e insieme scesero al piano di sotto.
« Non badare a lei, da quando siamo tornati da Approdo del Re è perennemente di cattivo umore. » disse. 
« Ha paura di essere sostituita. » non aveva capito nulla, eppure conosceva bene le donne. L'altro lo fissò interrogativo, ma prima che potesse domandargli quello che intendeva Doran allargò le braccia, sorridendo in direzione di Cersei che avanzava verso di loro nell'ingresso. « Benvenuta lady Cersei. » l'idea che avesse perso il titolo divertiva non poco i due Martell, ma cercavano di non darlo a vedere. Il ventre sotto le stoffe leggere non era visibile, segno che non fosse particolarmente avanti la gravidanza. Si levò i guanti di seta con fare scocciato e li consegnò ad una delle sue serve.
« Il viaggio è stato buono? » chiese cortesemente, da buon padrone di casa, la vipera più anziana. L'ex regina non sembrava in vena di chiacchiere e si guardò attorno con circospezione. 
« Niente male. Il mare è stato perennemente calmo. » rispose con disinteresse. « Dov'è mia figlia? Desidero riportarla in fretta a casa. » si riferiva a Castel Granito. Salvo passi falsi, le sarebbe stato consentito di viverci e svolgere il ruolo di tutore per la nipotina Joanna. Si diceva che fosse una bimba graziosa e intelligente, completamente diversa dalla zia, e aveva ereditato la furbizia del padre. Alcuni asserivano che assomigliasse vagamente alla nonna e alla povera regina Rhaella.
« Temo che non sarà così semplice. » rispose con calma il principe di Dorne. Se gli sguardi potessero uccidere, ora sarebbe un cadavere visto il modo in cui lo stava guardando la leonessa.
« Mamma. » la voce di Mycella, apparsa dall'altra parte della stanza, parve rilassare la bionda che si precipitò verso la figlia e l’abbracciò, dandole un bacio sul capo. « C'è una cosa importante che devo riferirti. » aggiunse timidamente. La Lannister era perplessa e prese il suo viso tra le mani.
« Stai male? Ti hanno fatto del male? » adesso era la Vipera Rossa quello che lanciava occhiate assassine. Come poteva pensare una cosa del genere? Stava parlando dei Martell e loro non avrebbero torto mai un capello ad una donna. Avanzò spazientito verso le due e il fratello lo trattenne per un braccio, intimandolo di fermarsi. 
« No, sto benissimo madre. » il tono della sua voce era incerto. Prese le mani della madre e gliele strinse. « C’è una cosa molto importante che ti devo dire. » confessò e la prese per mano, conducendola via.
   
 
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