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Autore: Harira    25/06/2009    3 recensioni
Si avvicina il 3 giugno, data del compleanno di Momo Hinamori. Nella Soul Society si sta organizzando una festa speciale per la ragazza alla quale tutti saranno bene o male costretti o ansiosi di partecipare. Cosa succederà? Riusciranno quegli allegri buontemponi dei Capitani e dei Tenenti a risollevare la nostra Momo dalla sua famosa crisi?
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Scusate, è la prima volta che pubblico una fan fic su qualsivoglia sito. Ho scelto questo perchè ne ho lette molte proprio qui e ho visto che l'ambiete è bello e anche l'assistenza tecnica è ottima.
Siate indulgenti, vi prego.
Un bacione :*

Ah, ovviamente tutti i personaggi di cui narrerò non mi appartengono, ma sono del genio Tite Kubo. A scanso di equivoci... ______________________________________________________________________

-Abarai- pronunciò il Capitano Kuchiki dietro ad un foglio che stava leggendo attentamente. Renji, seduto alla scrivania accanto nella sua solita posa scomposta, si risvegliò un po’ dalla sua noia e alzò la testa a fissare l’autorità.
-Sì, Taicho?-
-Abarai, ho sentito dire che tra poco è il compleanno di Hinamori Momo, Fuku Taicho della Quinta Divisione- sentenziò il Capitano, lapidario come al solito, anche quando era evidente che non ce ne fosse alcun bisogno.
-Sì, la settimana prossima- rispose Renji distrattamente giocherellando con l’orlo del suo kimono nero.
-Stamattina presto ho ricevuto la visita di un componente dell’Ottava Divisione il quale era venuto per infomarsi della mia eventuale partecipazione della cerimonia in onore di quella Fuku Taicho.- raccontò Byakuya sempre con quel tono di voce incisivo.
-Puoi ben comprendere- continuò, ora con una leggera nota di disappunto –Il mio imbarazzo nel constatare che non ero affatto stato avvisato e la mia disapprovazione quando ho appreso che era compito del mio Fuku Taicho parlarmi di quest’iniziativa-.
La pallina con cui Renji stava giocando cadde a terra e il rosso non osò raccoglierla. Aveva capito perfettamente che Byakuya era arrabbiato con lui. Possibile che con quel Taicho non ne facesse una giusta?
-La... la verità è che si tratta solo di una festa di compleanno, Taicho, pensavo che non vi interessasse- tentò di discolparsi –Dopotutto voi nemmeno la conoscete Hinamori e...-
Byakuya lo interruppe.
-Il fatto che io non conosca Hinamori Momo non è da dare per scontato, dopotutto tu non conosci ogni signolo particolare della mia esistenza, Abarai. In ogni caso, era tuo preciso dovere informarmene, innanzitutto perchè sarà richiesta la presenza di ogni singola autorità del Gotei 13 ed io sono senza dubbio alcuno un’autorità, e in secondo luogo avresti dovuto considerare l’attuale stato di salute di Hinamori Momo. Non mi sembra il caso che si faccia gli assenteisti alla festa organizzata in suo onore, a meno che non ci si trovi sul letto di morte.-
Renji osservò lo sguardo del suo Taicho, che in onore della predica si era alzato su di lui, abbassarsi nuovamente sul foglio che il nobile teneva tra le mani e ritenne che la bufera fosse passata.
-Un’altra cosa, Abarai- aggiunse però il Capitano Kuchiki, facendo sentire al suo Vice un brivido lungo tutta la schiena –Dovremmo accordarci per il regalo-
-Io pensavo di farlo con gli altri Tenenti...-
Gli occhi di Byakuya tornarono su di lui e questa volta sembravano incendiati.
-E’ inammissibile. Abarai, questa è un’occasione ufficiale, non puoi semplicemente fare di testa tua solo perchè si tratta del compleanno di qualcuno che ha frequentato la scuola assieme a te. Ho parlato direttamente con l’organizzatrice dell’evento la quale mi ha specificato che ogni Divisione dovrà presentare un regalo scelto dal Taicho e dal Fuku Taicho. Direi che non ci sono dubbi su chi sia il Taicho di questa Divisione, Abarai. Per quanto riguarda il Fuku Taicho...-
Il Capitano lasciò la frase in sospeso così che Renji potesse intendere che effettivamente era lui il Tenente della Sesta Brigata, ma non era scontata la sua legittimità ad esserlo.
Abarai Renji avrebbe certo voluto sbuffare, ma sarebbe stato in pericolo di vita se avesse osato farlo in un momento in cui Byakuya era così di cattivo umore.
Si limitò a dire: -Certo, Capitano, ai vostri ordini- e ritornò a giocare con la sua pallina di carta, prontamente recuperata dal pavimento.

Nella sede dell’Undicesima Divisione, Kenpachi Zaraki stava ricevendo a sua volta il messaggero dell’Ottava Divisione che veniva a trasmettergli l’invito ufficiale.
-Pare che ci sarà una festa...- commentò il Capitano lanciando un biscotto alla sua Luogotenente. Yachiru lo prese al volo e se lo infilò in bocca con avidità, masticò un paio di volte e sorrise raggiante ancora prima di inghiottire il bottino.
-Una festa con tanti dolci, Ken-chan?- domandò saltando in spalla al suo Capitano.
Zaraki fece spallucce facendo tremare la piccola Tenente.
-Una festa è sempre una festa, e di certo l’Undicesima Divisione non si tirerà indietro!- dichiarò.
Prese quindi per la testa il messaggero dell’Ottava Divisione e lo sollevò da terra.
-Dimmi, ragazzo, ci sarà anche Ichigo?- chiese mostrando tutti i denti.
Il ragazzo tremò e controllò la lista che teneva in mano.
-Lo... lo... lo Shinigami Daiko...?... Kurosaki... Ichigo...?... Il suo invito deve... deve essere ancora consegnato...- balbettò evitando soltanto per quel minimo di dignità che aveva di farsela addosso dalla paura.
Zaraki lo lasciò cadere a terra.
-Sarà meglio che recapitiate a Kurosaki Ichigo quell’invito e che vi assicuriate che sia presente, voi pazzi dell’Ottava, oppure vi spaccherò la testa ad uno ad uno fino ad arrivare a quell’ubriacone di Kyoraku!- tuonò facendo vibrare le pareti della stanza.
-S...sarà fatto... signore...- biascicò il messo affrettandosi verso la porta dove, in un eccesso di bontà, Zaraki lo lasciò fuggire e si concentrò, con la sua solita determinazione, sul fatto che avrebbe imminentemente incontrato Ichigo e avuto così occasione di spaccargli la faccia battendosi finalmente con lui.

Nella città di Karakura, nel frattempo, Ichigo e Rukia si stavano godendo la pausa pranzo a scuola quando il cellulare della shinigami trillò con decisione provocando quasi un attacco di cuore nel giovane petto dello Shinigami Daiko.
-Che c’è, Rukia? Hollow?- domandò cercando di riprendersi.
-No, in realtà è un sms di Matsumoto. Siamo invitati ad una festa nella Soul Society- rispose la giovane shinigami con un sorriso.
-Ah sì? Che hanno da festeggiare?-
-Hinamori Momo compie gli anni la settimana prossima. Pare che ci sarà un ricevimento ufficiale, a cui tutte le autorità della Soul Society sono tenute a partecipare-
Ichigo bevve un sorso dalla lattina che teneva in mano.
-Ah, quindi io e te saremmo due autorità?-
Rukia mise in tasca il cellulare e gli sorrise.
-In realtà io sono richiesta in quanto membro della famiglia Kuchiki, che come sai...-
-Seee, è una famiglia nobile, lo abbiamo capito! Andiamo avanti, io che c’entro?-
-Tu sei richiesto in quanto Shinigami Daiko. Inoltre... beh, Ichigo, nonostante il tuo lavoro non sia ufficialmente riconosciuto, hai comunque fatto molto per la Soul Society di recente-
Ichigo bevve un altro sorso.
-Ecco, appunto! Perchè non vi decidete a pagarmi?-
Rukia assunse subito un’espressione severa che ricordava quella di Byakuya.
-Nessuno di noi viene pagato per mantenere la pace e l’ordine su tutti i piani dell’esistenza, Ichigo. Lo sai, no?-
-Massì! Stavo solo scherzando... senti, ma quindi ci dobbiamo proprio andare a questa cosa?-
Rukia annuì.
-Non capisco perchè sei così restio. E’ una festa dopotutto, sarà divertente.-
-Una festa con tuo fratello? Bel divertimento...-
La giovane shinigami arrossì.
-Non parlare così di nii-sama! E poi, non ci sarà soltanto mio fratello, voglio dire, ci saranno tutti i Taicho e tutti i Fuku Taicho e anche delle altre persone. Insomma, non sarai obbligato a parlare con Byakuya-nii-sama, se sarai abbastanza furbo da evitarlo-
Ichigo sospirò.
Beh, allora, forse poteva anche andare. Dopotutto che aveva di così importante da fare? Avrebbe trascorso la serata con Renji e quello scemo di Ikkaku e... un istante!
-Rukia, hai detto tutti i Capitani no?-
-Sì, tutti quanti-
-Quindi ci sarà anche quel pazzo furioso di Kenpachi?-
-E’ ovvio che ci sarà-
-Nossignore! Io non ci vengo, Rukia!-
La piccola shinigami si infastidì.
-Insomma, Ichigo, non fare il ragazzino. Siamo stati invitati e sarebbe una scortesia non andare!-
-Ma stai scherzando?! Quello mi ammazza! Vi rovina la festa a tutti e io sono troppo giovane per morire!-
All’imrpovviso Rukia si fece seria e abbassò lo sguardo.
-A parte gli scherzi, Ichigo, non possiamo non andare. Hinamori Momo sta attraversando un periodo molto difficile, in cui le è praticamente crollato il mondo addosso. Sarebbe veramente un errore lasciara sola in questo momento-
Ichigo fissò la ragazza e le diede un buffetto sulla testa.
-Ok, se ci tieni tanto, andremo a questa festa!-
Rukia immediatamente gli restituì un sorriso e Ichigo si sentì più sereno.
Aveva veramente rischiato di renderla infelice oppure era stata solo una tattica della ragazza per far presa su di lui?
-Kurosaki-kun!- gridò qualcuno alla sua sinistra.
Ichigo si voltò e il viso triste di Rukia era già sparito dalla sua mente.
  
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