R a i n b o w
Sette
colori per Minato e Kushina,
ovvero
sette primi incontri del genio di Konoha e della pazza di Uzu
Dedicata
alle Blacks,
Perché
sono loro e perché,
involontariamente, mi hanno ispirata.
Dedicata
alla mia shore Aky e alla zietta Natsu,
per
avermi sopportato negli scleri
e
non essersi arrabbiate per i miei improvvisi silenzi su MSN.
Dedicata
a Minato e Kushina, si, proprio loro.
Perché
lo meritano e perché sono dei MitiH
La vita è un arcobaleno: scegli tu il colore che vuoi dargli
Rosso
Minato
era, per la sua età, estremamente popolare.
Tulle
le ragazze con un’età compresa tra i dodici e i
diciotto
anni, sbavavano per lui.
Ne
era consapevole, glielo avevano detto molte volte e Jiraya-sensei non
faceva altro che stressarlo sull’argomento.
Non
aveva nulla contro quelle ragazze, solo che, quando ci usciva anche
una sola volta, le trovava tutte estremamente noiose e preoccupate
solo del proprio aspetto.
Aveva
ormai rinunciato a trovare una ragazza che lo trattasse come tutti
gli altri, quando, una fresca sera di aprile, si vide rubare la
ciotola di ramen da una ragazza dai capelli rosso
fuoco.
Arancione
Minato
era tornato dalla missione e, dopo aver fatto rapporto all'Hokage,
tornò a casa. Dopo essersi rimesso in sesto, decise che, per
festeggiare la buona riuscita della missione avrebbe chiamato i
compagni e l'Ero-senin per mangiare ramen tutti insieme.
Tutti
però, rifiutarono l'invito e cosi Minato si
ritrovò da
solo a mangiare ramen.
Tornando
a casa però, incappò in un trio davvero
scalmanato che
si stava “divertendo” a lanciare kunai, uno dei
quali gli
sfiorò il braccio, lasciandogli un piccolo taglio.
La
rossa, responsabile del taglio, si avvicinò e senza la
minima
delicatezza gli mise un piccolo cerotto. Arancione.
Giallo
Kushina
sapeva bene che nella vita o si mangia o si viene mangiati. Proprio
per questo aveva sviluppato un carattere duro, testardo e
determinato. La sua fierezza e la sua faccia tosta erano diventati
leggenda a Uzu e lo stavano diventando anche a Konoha. Si era oramai
abituata a vedere tutti i ragazzi che mostravano di avere paura anche
solo a nominarla.
Ma
l'eccezione alla regola c'è sempre, anche per Kushina.
“Chi
è quello li, Yumi?”
“Quello chi?”
“Quello
con la zazzera giallo-limone”
“Perché?”
“Non
ha avuto paura di me, quando ci siamo scontrati prima!!”
Verde
Se
c'era una cosa che Yumi sapeva, era che Kushina non aveva alcun senso
estetico. Infatti, la giovane kunoichi era capace di indossare una
maglietta gialla con degli orrendi pantaloni viola, come se non ci
fossero problemi.
Insomma,
Kushina aveva dei capelli rossi che tutte invidiavano, e lei rovinava
tutto indossando abiti dalle combinazioni assurde.
Ma
Kushina non si fermava davanti alle critiche della compagna, le
interessavano poco gli accostamenti cromatici tra capelli, occhi e
abiti.
Finché
non arrivò a Konoha per una missione.
“Che
begli occhi verdi smeraldo! Peccato per la
maglietta viola.
Rovina l'accostamento occhi, capelli, abito”
Blu
Minato
si considerava un ragazzo abbastanza fortunato: aveva avuto la
possibilità di essere allievo del Senin l'Eremita dei Rospi
e
Sandaime Hokage riponeva in lui la sua massima fiducia; poteva
ritenersi soddisfatto della sua vita. Ma era consapevole degli
sgambetti che la fortuna si divertiva a fare alle sue ignare vittime.
E Minato ne ebbe la prova per la lotteria annuale: il primo premio
era un kunai appartenuto al Secondo Hokage.
Ciò
che vinse fu una forcina. Blu.
Ritornando
a casa, vide una ragazza dai capelli rossi che cercava la sua forcina
bianca.
“Tieni
questa! A me non serve!”
Indaco
Kushina
odiava la normalità e le cose comuni. Indossava abiti che
Yumi
definiva “altamente fuori moda” e i suoi gusti in
fatto
di ragazzi erano sconosciuti. Yumi si lamentava spesso che non
riusciva proprio a capire perché Kushina continuasse a
rifiutare tutti i ragazzi più belli di Uzu.
Ma
giunte a Konoha, Yumi sperava in un miracolo. Non che si potesse
chiedere davvero tanto con lei, ma quanto bastava per capire almeno i
suoi gusti.
Ma
Kushina, quel miracolo, l'aveva visto all'esame per Chunin: degli
occhi indaco... troppo chiari per essere
semplicemente blu,
troppo scuri per essere semplicemente celesti.
Viola
Quando
Konoha era in festa, lo era in grande stile.
Per
il villaggio si vedevano anziani che discutevano e bambini che
giocavano ad acchiappare i pesci rossi. Tutto come ogni anno.
Anche
Minato, con la squadra erano usciti per vedere la festa. Come ogni
anno si sarebbero fermati migliaia di volte a raccattare un Jiraya
pestato da tutte le donne che importunava e avrebbero mangiato ramen
da Ichiraku. Come ogni anno.
Ma,
per la prima volta, Minato pensò che il rosso dei capelli
della ragazza che mangiava voracemente ramen accanto a lui si
intonasse perfettamente con il suo kimono viola.
Angolo post-mortem
Tutte da 100 parole esatte.
Devo
dire però che ne è valsa la pena: insomma, quando
mai
mi ricapiterà l'occasione di avere l'ispirazione per sette
drabble MinaKushi?? * O *
Ognuna
di esse si rifà al colore dei capelli, o degli occhi, di un
oggetto o di un abito particolare.
Sono
tutti mie immaginazioni sul primo incontro tra Minato e Kushina.
Yumi è di mia creazione, diciamo che mi sono ispirata a Ino
XD
Spero
di essere riuscita a mantenere l'IC, avendo poche parole ho cercato
di esprimere il loro carattere attraverso pochi aggettivi, ma spero
siano azzeccati ^///^
Nel
caso siano OOC, mi frusto
avvisatemi che lo aggiungo nelle note!
Con
questo è tutto! Ringrazio chi leggerà e se
commentate
mi farebbe davvero molto piacere (anche se mi dite che fanno schifo!
u__u )
Un bacio Win