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Autore: Selva oscura    05/01/2018    0 recensioni
Titolo rigorosamente scippato dal libro alle fonti del Nilo, ma visto che la storia si svolge nella mia bellissima città Roma, mi è sembrato giusto citare nel titolo il fiume Tevere.
Tratto dalla storia:
"Guardò la bella sorella che ora la fissava dal ritratto, con un dito sfiorò i lineamenti che le erano appartenuti ". Non ricordava nemmeno il viso del padre del quale la sua famiglia non parlava mai.
Una giovane donna appena uscita dal convento.
Un giovane uomo che si divide tra una madre despota e un'amante asfissiante.
Cosa avranno in comune loro due? Leggetelo per scoprirlo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Sango, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Inuyasha no Taisho

" Ohhh! " sottolineò il suo cuore alla vista di quelle iridi dorate che la guardavano benevolmente. Kagome non avrebbe mai immaginato che degli occhi color oro potessero essere così magnetici e seducenti, possedevano la stessa intensità del sole ed erano incorniciati da lunghe ciglia scure e fitte. Il volto del giovanotto era  ovale caratterizzato da una bocca larga e sensuale, il naso regolare e mento quadrato. I capelli che sfuggivano dal cappello erano argentei,le basette corte arrivavano a sfiorare appena il livello delle orecchie.
" Sembra un damerino. Di certo un bel giovane così non avrebbe mai perso il sonno per una come lei. " sostenne dentro di sè meravigliandosi di come il suo cervello avesse già classificato il ragazzo senza nemmeno conoscerlo.
<< Chi ha potuto irritarvi fino a questo punto? >> chiese Inuyasha, fingendo di non notare l'attento esame a cui era stato sottoposto. Ma la ragazza sembrava intenzionata a non rispondere alla sua domanda notò i suoi occhi marroni indurirsi e si aspettava di ricevere una bacchettata sulle mani per la sua indiscrezione.
<< Sono orribili! >> l'esclamazione dura fece battere le palpebre al ragazzo assunsumendo un aria perplessa incapace di capire a cosa si riferisse la ragazza.
<< Quegli uomini orribili che mio zio si ostina a farmi incontrare. >> si affrettò a spiegare Kagome innanzi all'espressione del giovane. << Giuro piuttosto che sposare uno di loro, mi infilo questo in bocca fino a morirne! >> minacciò mostrando l'ombrellino da passeggio o almeno quello che rimaneva del oggetto.
Inuyasha guardò esterefatto la ragazza e sentì un pizzico salirgli in gola, non riuscendosi a trattenere iniziò a ridere meritandosi uno sguardo truce.
<< Ebbene ridete pure! E' una cosa davvero divertentissima! >> sbottò la fanciulla, era troppo furiosa per mettersi a piangere, anche se ne aveva una gran voglia.
<< Scusatemi, sono stato davvero indelicato. Ho capito dalle vostre parole che Vostro zio vi sta presentando dei candidati alla vostra mano che voi ritenete inadeguati. >> disse dolcemente il ragazzo che aveva afferrato il nocciolo della questione.
<< Inadeguati! >> tuonò la ragazza fissando negli occhi il giovane << Sono insopportabili! Io non riesco a capire mio zio mi vuole bene e mi conosce da una vita e cerca di rifilarmi degli... trogloditi, grassi e... arg! >> sfuriò la giovane crollando a sedere sull'erba, tutto lo sconvogilmento che aveva nell'anima trapelò dalla sua espressione, al punto che anche la collaudata noncuranza di Inuyasha nei confronti dei problemi altrui vacillò.
<< Che tipo di candidato avete considerato? >> chiese il ragazzo scivolando anche lui accanto a lei sedendosi.
<< Mah! Uno normale credo! >> rispose scrollando le spalle, aveva notato il gesto di lui e le fu grata. << Mi dispiace per poco fa, è che... è che... >> gonfiò le guancie in un broncio tenero.
<< Avete provato a dirlo a vostro zio quello che sentite? >> Inuyasha poteva solo immaginare il livello dei candidati rifiutati se lei si accontentava di tanto poco.
<< Si! Si! Ma per lui sono dei giovanotti di buona famiglia e con una posizione in crescita che necessita di una donna con la testa sulle spalle per essere consolidata. E il che significa che questi "onorevoli giovani" puntano alla mia dote e non gli interessa di come sono io realmente! >> Kagome piegò le gambe e incrociò le braccie sulle ginocchia appoggiando il mento fissando davanti a sè imbronciata.
" C'era una dote di mezzo e quindi questa stramba ragazza era un ereditiera! " pensò il giovane incuriosendosi del tutto, non che avesse mire in tal senso. La sua situazione sia con Kagura il matrimonio era l'ultima cosa che avesse in mente al momento. Ma era stuzzicante l'idea che fosse un ereditiera, l'avrebbe presentata a Koga.
<< Ho l'impressione di essere stato molto maleducato. Non mi sono nemmeno presentato, mi chiamo Inuyasha no Taisho! >> esordì mentre tese la mano verso di lei.
<< Io sono Kagome Hirai! >> stringendola appena timorosa di toccare un uomo.
<< Veramente incantato di fare la vostra conoscenza signorina! >> sorridendole appena mascherando la delusione. Il nome non gli diceva niente. << Credo che farei meglio a chiamarvi una carrozza pubblica. I vostri parenti potrebbero essere in pensiero. >> un ombra di autentica preoccupazione passò sul viso della ragazza che scattò in piedi mormorando: " E'vero, povera mamma starà in ansia. " 
<< Su, su non angosciatevi! Troveremo una vettura in men che si dica, dove abitate? >> chiese rialzandosi anche lui.
<< A palazzo Shikon. >> rispose distrattamente la ragazza camminando veloce.
Palazzo Shikon. Inuyasha si irrigidì lievemente. Questo si che gli diceva qualcosa. Si curvò per osservare furtivamente meglio la ragazza, era graziosa pur senza essere eccessivamente bella, ed era dotata di una certa intelligenza e vivacità. Ora tuttavia non si stupiva che lo zio non riuscisse a trovarle un fidanzato decente. Non aveva collegato il tutto prima, ma Hirai non era un nome famoso e influente come Shikon.
<< E' una vettura pubblica quella? >> chiese Kagome indicando di fronte a sé.
<< Si lo è! Aspettatemi qui un istante, torno subito. >> rispose il ragazzo distogliendosi dai sui pensieri.

" Era una vera sfortuna! " pensò Kagome osservando il giovane attraversare la strada per richiamare l'attenzione del vetturino. Nonostante la sua inquietudine non potè fare a meno di notare che il damerino aveva anche un bel personale. " Era veramente un'ingiustizia che i bravi candidati di suo zio fossero tutti così poco attraenti per non dire altro, e invece quel disinvolto sfaccendato fosse dotato di caratteristiche così amabili " .
 Inuyasha tornò verso di lei sorridendo << Missione compiuta signorina Hirai! >>
<< La prego mi chiami Kagome! >> disse arrossendo.
<< Ma certo... e lei mi chiami Inuyasha! >> replicò lui dopo una breve esitazione, la ragazza si mise a ridere, rivelando per la prima volta il suo radioso sorriso e le graziose fossette mentre gli occhi scintillavano per un emozione diversa dalla collera.
<< Ascoltate, tra qualche settimana daremo un ricevimento pomeridiano. Vi piacerebbe venire? >> era uno strano modo di fare una proposta e la ragazza lo sapeva, ma una certa urgenza si era impadronita di lei al pensiero di non rivedere quel giovanotto simpatico e gentile.
<< Se voi mi invitate verrò. >> rispose serio << Mi sembra che mio padre Inu no Taisho, abbia avuto dei rapporti d'affari con vostro zio, anche se molti anni fa. >> il sospiro di lei fu molto evidendente che gli strappò un sorriso. Gli porse la mano aiutandola a salire gli chiuse lo sportello con delicatezza, poi si inchinò cerimoniosamente togliendosi il cappello. La ragazza rise e pensò che dopotutto era stata una bella passeggiata peccato che lui fosse troppo bello per lei. Inuyasha passò a dare delle indicazioni al vetturino e pagò in anticipo la corsa con l'aggiunta di una buona mancia affinchè la ragazza raggiungesse la destinazione sana e salva. Quindi restò immobile ad osservare la carozza che si allontanava.
Kagome Hirai. La sorella minore di Kikyo Shikon, c'era una notevole differenza d'età tra le due, nonchè, da quanto aveva sentito dire in giro anche di bellezza. All'epoca dello scandalo lui era ancora uno scolaro, doveva avere all'incirca tredici o quattordici anni troppo giovane per incontrarla in società. Che terribile tragedia, pensò rattristato, la povera ragazza doveva essere veramente disperata e forse non si era accorta di quello che faceva. E ora la sorella minore senza alcuna colpa si ritrovava a pagare le conseguenze del suo gesto. Inuyasha osservò la carrozza svoltare l'angolo e scosse il capo, aveva seri dubbi che avrebbe mai più rivisto la simpatica signorina Hirai.

****

<< Volete un po di patate, signora Kaguya? >>
La donna seduta a capotavola ignorò l'offerta, come pure la mano protesa a reggere il piatto di portata. Il suo sguardo vagò all'altro capo del tavolo dove sedeva il suo figliastro Inuyasha, apparentemente inconsapevole del suo disprezzo. L'espressione annoiata dipinta sul volto del giovane la diceva lunga su quello che pensava dei pranzi in famiglia, però la piega dura delle labbra erano un sinonimo che qualcosa lo rendeva furioso.
Lei conosceva molto bene il giovane ed era a conoscenza ovviamente del motivo era costretto a mangiare in casa: il signor Sesshomaru aveva prolungato la sua permanenza a  Roma questa volta.
<< Signora Kaguya? >> chiamò la ragazza tremante per lo sforzo di sorreggere il pesante vassoio.
La donna la ignorò di nuovo fingendo di non sentirla. La giovane cameriera lanciò ai commensali una muta richiesta d'aiuto, prontamente mandata in frantumi dalla padrona di casa che fulminò con lo sguardo la figlia e la nipote acquisita.
Inuyasha non si fece intimorire e con un sospiro si passo la mano sulla fronte alzandosi da tavola, aveva un enorme mal di testa probabilmente dovuto alla notte scorsa. Per dimenticare che erano passate due settimane da quando Kagura si trovava tra le braccia poco amorevoli del marito, si era ubriacato assieme ad alcuni amici. Aveva esagerato ed ora temeva di aver fatto qualcosa di irreparabile di cui nemmeno ricordava. 
<< Signora! >> la paura nella voce della ragazza lo esasperò e con tre rapide falcate le fu accanto.
<< Madre volete rispondere ad Haruka, per cortesia? >> scattò bruscamente << Avete intenzione di lasciarla lì impalata a sorreggere il vassoio per tutto il giorno? >>
La reazione delle tre donne sedute a tavola fu immediata: sua cugina Hitomi lo fulminò con lo sguardo, sua sorella Sango si portò una mano sul petto gettando sguardi preoccupati verso la madre e quest'ultima strinse le labbra e assottigliò gli occhi come un gatto che si prepara ad attaccare il topo. E il topo in questione era lui.
<< Il lavoro di Haruka consiste nel servirmi, e se per farlo deve rimanere in piedi tutto il giorno così sia! >> rispose freddamente la donna riprendendo padronanza di sè.
<< Dammi qua ragazzina! Puoi andare! >> disse il giovane prendendo dalle manine tremanti il vassoio in questione.
<< Haruka non ti muovere! >> sibilò la donna spietata, guardando il figliastro con astio.
<< Non ti preoccupare, dallo a me. >> sussurrò Inuyasha facendole segno di andare via, come un automa e finalmente libera dal peso, la ragazza fuggì via dalla stanza. 
<< Tu! Tu come osi contrastare la mia autorità davanti ai servi! >> sbottò la donna gettando sulla tavola il tovagliolo.
<< Allora le volete o no queste dannate patate arrosto? >> domandò ironicamente il giovane.
<< Tu! Tu sei un maleducato, un nullafacente, un debosciato... >> iniziò a dire la donna in preda all'ira.
<< Sono sempre tuo figlio e anche il padrone di questa casa! Se non le volete bastava dirlo! >> rispose tranquillo ed ironico.
<< Visto che sei tu il padrone, avanti dammi queste patate! >> disse appoggiando le mani sul tavolo << E voi due rimettetevi a mangiare, stupide! >> le due donne si affrettarono ad ubbidirle e lo spettacolo era così penoso che un moto di stizza lo invase due ragazze adulte pendevano dalle labbra di quella vecchia arpia.

Per quanto lo riguardava il pranzo per lui era terminato, e con un gesto affrettato servì alla donna una porzione di patate, che lei accettò senza nemmeno ringraziarlo. A quel punto poteva anche andarsene, girandosi colse lo sguardo supplichevole della sorella. Povera Sango, pensò, costretta sopportare i malumori e capricci della madre e il carattere stizzoso della cugina e da qualche tempo soffriva di una strana malattia di petto. Lui era un uomo e non si era mai immischiato in questi affari da donna e nemmeno aveva l'ardire di chiedere spiegazioni alla diretta interessata. Un vero peccato che non si fosse mai sposata, continuò a pensare aggirando il tavolo per tornare al suo posto, era una bellissima donna. Mentre che spostava la sedia notò una piccola busta color avorio, in piedi accanto al porta frutta dietro alle sue spalle.
<< Chi ha mandato questo biglietto? >> chiese mentre se lo rigirava tra le dita aprendolo.
<< Un servitore di casa Shikon! >> rispose la cugina guardando incuriosita la busta aperta, mentre il ragazzo la leggeva e un sorriso spontaneo gli illuminò il volto.
<< Allora che vogliono? >> chiese sgraziata Kaguya dando voce alla curiosità delle tre donne.
<< E' un invito ad un ricevimento pomeridiano. Presentano in società la nipote: Kagome Hirai! >> rispose lui rimettendo il biglietto a posto.
<< La sorella di quella donna! Sono dei pazzi se credono di trovarle marito! >> sibilò sprezzante la donna allontanando il piatto appena toccato.
<< Un marito possono anche trovaglielo, con tutti i soldi che hanno. Ma non possono davvero sperare di trovare un gentiluomo di alto rango. >> intervenne velenosa Hitomi, e Kaguya annuì alle sue parole.
<< Ma lei non ha nessuna colpa! >> mormorò Sango venendo zittita bruscamente da un occhiata della madre.
<< Nessuno di importante ci andrà! E nemmeno tu ci andrai Inuyasha! >> senteziò maligna la donna, come a dire che per lei il discorso era chiuso.
Il tono della donna lo riscosse dai suoi pensieri, in effetti lui non aveva intenzione di andarci, ma lo sguardo soddisfatto della donna lo mandò in bestia.

<< E invece penso proprio che andrò madre! In fondo come dici sempre tu sono un inutile debosciato, un signor nessuno. Per cui si ci andrò! >> soddisfatto della propria decisione e ignorando le esclamazioni indignate della matrigna si lasciandosi ricadere sulla sedia sorridendo. Già non gli sarebbe dispiaciuto rinnovare la conoscenza con la signorina Hirai. Si sarebbe stato divertente.



 
   
 
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