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Autore: BarbieShoes    09/01/2018    11 recensioni
"Anche se volessimo scordarci per qualche minuto di tutto quello che ha fatto a te, alla nostra famiglia e a questa città" Disse Snow cercando di far ragionare Emma "Ti rendi conto che vai a letto con tua nonna acquisita?" – Swan Queen, Regina's POV
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Le gambe di Emma erano ancora strette intorno ai miei fianchi, mentre il suo corpo nudo era adagiato perfettamente sopra il mio. Questa era la mia parte preferita, quando potevo stringerla a me dopo che avevamo finito. Non lo avevo mai detto ad alta voce e non ero sicura di come, ma ero certa che lo sapesse anche lei.
Con questo non voglio dire che il sesso con lei non fosse fantastico, perché lo era. Lo era veramente tanto. Era davvero straordinario: era certamente il miglior sesso che avessi mai avuto.
Una parte di me era pronta per il secondo round, ma l’altra parte – la mia fastidiosa parte razionale – sapeva che eravamo già state fortunate così.
"Hai sentito?" Sussurrai, sentendomi quasi paranoica.
“Sentito cosa?"
Il suo respiro mi stuzzicò il collo facendomi, mio malgrado, rabbrividire.
"Sembrava come un tonfo, o forse uno scricchiolio. Non ne sono molto sicura!” Risposi, chiedendomi se non mi fossi immaginata tutto.
"Questa non è casa tua, Regina," Sorrise dolcemente, alzando la testa per guardarmi con quegli occhi verdi fiammeggianti. "E’ un vecchio edificio. I tonfi, gli scricchiolii e altri tipi di rumori..."
Riuscì a dire quelle parole in un modo così sexy che la mia ragione si spense completamente e sentii il bisogno d’impossessarmi delle sue labbra.
I suoi fianchi incominciarono a muoversi contro di me, in un primo momento molto lentamente, e sapevo che questo era uno dei motivi per cui avevo detto alla mia mente, pochi momenti prima, che non ci sarebbe potuto essere un secondo round, ma in quel momento me ne scordai completamente o forse non volevo curarmene più di tanto.
Proprio in quel momento si sentì il campanello della porta suonare, ma io non me ne curari per nulla. In realtà quel trillo era stato solamente fatto per cortesia e il mio sangue non ebbe neanche il tempo di raffreddarsi nelle mie vene per il panico che la porta si spalancò.
"Hey, Emma... EMMA!" La voce di Biancaneve risuonò nella stanza, mentre io e sua figlia cercavamo di coprirci per pudore.
"Merda, merda, merda..." Emma mormorò tra sé e sé, cercando di recuperare il lenzuolo dal sotto il materasso per poterci coprire.
C’era una ragione per cui noi non facevamo mai sesso lì. C’era una ragione per cui lo facevamo sempre a casa mia. E la ragione ci stava fissando proprio in quel momento sulla soglia della porta, con lo sguardo che diceva chiaramente quanto fosse indecisa tra l’uccidermi velocemente o lentamente.
Non che lei potesse davvero farmi del male, anche se certamente le sarebbe piaciuto molto. Non avevo paura di lei, come non provavo alcun rimorso per quello che avevo fatto. No, non m’interessavano i delicati e fragili sentimenti della piccola Biancaneve. Ma avevo a cuore quelli di Emma. Questo era il motivo per cui ero stata così prudente- almeno fino a quel momento.
Quando io ed Emma riuscimmo a nasconderci finalmente sotto le coperte, Snow si riprese dallo shock e iniziò a guardare la figlia con uno sguardo d’assassina.
"A che cosa diavolo stavi pensando?" Strillò Snow.
Emma si chinò verso il pavimento, riuscendo a recuperare la sua canotta e la sua biancheria intima.
"Oh, non lo so proprio! " Rispose secca, dimenandosi per cercare d’infilarsi le mutandine da sotto le coperte. "Forse al fatto che io sono una donna adulta e capace di prendere delle decisioni da sola?"
"Chiaramente però questo non è il caso!" Rispose sua madre.
La sincerità nelle sue parole fecero divampare la rabbia negli occhi di Emma.
"Regina, andiamo via!" Annunciò, spostando le coperte da sopra di lei.
"Come desideri, mia cara!" Risposi, non riuscendo a nascondere dal mio tono di voce un certo apprezzamento per la sua decisione.
Snow stava guardando ancora una volta verso di me, ma io semplicemente indicai verso i suoi piedi dicendo. "Il mio vestito, se non ti dispiace?”
"Si, mi dispiace!" Rispose con amarezza.
"Ma che cazzo!" Ringhiò Emma, afferrando il vestito dal pavimento e lanciandomelo.
Snow continuava a guardarci male.
"Immagino non sia il caso di chiederti di evitare di guardarci in quel modo?” Domandai.
Il silenzio fu la sua unica risposta.
"Molto bene, allora."
Non essendo mai stata una persona vergognosa o insicura del mio corpo, spostai le coperte e mi alzai. Iniziai a ridere nel vedere Snow arrossire e allontanarsi, come avevo immaginato  avrebbe fatto. Era ancora così ingenua sotto molti punti di vista, ancora molto prevedibile.
"Anche se volessimo scordarci per qualche minuto di tutto quello che ha fatto a te, alla nostra famiglia e a questa città" Disse Snow cercando di far ragionare Emma "Ti rendi conto che vai a letto con tua NONNA ACQUISITA?"
Ogni nervo del mio corpo stava iniziando a irritarsi per le parole che avevo appena ascoltato. Il mio sangue stava ribollendo sotto la pelle. Era caduta veramente in basso!
Fortunatamente per Snow, sua figlia era rimasta immobile, roteando solamente un po’ gli occhi per mostrare tutto il suo disprezzo.
"Lei non è mia nonna!" Rispose Emma infuriata. "Lei era la tua matrigna. Era.Tempo passato."
"No, Emma. Solo... No!" Snow scosse la testa con orrore. "Questo... Quello che state facendo, è un incesto!"
"Ma sei seria?" Chiese Emma alzando un sopracciglio. "Ascolti quello che stai dicendo?”
Come fece Emma a rimanere così calma quando avrebbe potuto soffocare a morte sua madre con la sciarpa che aveva intorno al collo fu un mistero per me. Forse lei non si era resa conto che la donna ci aveva appena accusate di “incesto”? O peggio- e lei stava ignorando tutto questo.
"E’ della famiglia, Emma." Sibilò Snow a denti stretti.
"Oh veramente?" La sbeffeggiò Emma. "Quindi, pensi che la inviterai alla prossima riunione di famiglia?"
"Pensi che sia divertente?" Chiese incredula Snow.
"No!" Sospirò Emma. "Ma spero che il tuo sia tutto uno scherzo."
"Ti assicuro, non sto proprio scherzando."
Sia la madre che la figlia non sembravano voler abbassare le armi e la loro battaglia stava ostruendo la mia unica via d’uscita. Inoltre non potevo di certo lasciare Emma da sola in quella lotta. Spostando da una parte la biancheria sporca, mi sedetti su di una sedia nell’angolo. Anche se non avevo ancora detto nulla, sapevo quanto fosse importante per lei che io restassi. Le avevo promesso che ci sarei sempre stata.
"Quindi, tu consideri Henry come tuo fratello?" Chiese Emma.
"Scusami?" Disse scuotendo la testa sua madre.
"Sai, tuo fratello. Henry." Ribadì Emma. "E’ questo che lui è per te, vero? Se tu consideri lei come la tua matrigna. Regina ha adottato Henry, quindi è sua madre."
Dovetti sforzarmi di non ridere visto che nessuna delle due l’avrebbe apprezzato in quel momento. Non perché quella scena fosse davvero così divertente, ma perché ero davvero orgogliosa di Emma in quel momento. Lei era davvero una “brava ragazza”, ma aveva quella vena d’impertinenza che non aveva paura di celare.
"Henry è mio nipote." Snow rispose con voce grave, girandosi verso di me puntando il dito. "e Regina NON è sua madre."
Balzai in piedi senza pensarci, rendendomi conto, dal sorriso vittorioso stampato sul volto di Snow, che avevo abboccato al suo amo. La mia bocca si contorse in un ringhio, pronta a vomitare veleno contro la sua faccia, fino a quando una mano pallida non scivolò sulla mia, confortandomi e rilassandomi con la sua sola stretta gentile. Trattenni la mia lingua.
"Lo vedo." Cominciò a dire Emma seccata. "Lei è della 'famiglia' quando ti conviene, ma non quando appanna l’immagine perfetta dei Charmings. Ho ragione?”
"No, Emma." Sbuffò Snow, chiaramente esasperata. " Stai distorcendo le mie parole…"
"E tu stai distorcendo tutta questa situazione!" La interruppe Emma, la cui pazienza si stava sempre più logorando.
"Io non ho mai voluto sposare tuo padre.” Dissi, cercando di mantenere un livello di voce normale.
"Nessuno ha chiesto il tuo parere." Abbaiò Snow.
Sentivo che Emma era pronta a controbattere per difendermi, ma questa volta fui io a calmarla con una morbida carezza del mio pollice sopra il polso.
"Tuttavia, ora lo ascolterai." Dissi con fermezza, sapendo che Snow adesso sarebbe rimasta in silenzio. " Volevo Henry. Voglio veramente essere sua madre. Non ho mai voluto essere te."
In realtà sembrava quasi che potesse scoppiare a piangere, tanto che per qualche secondo mi chiesi se fosse gelosa, ma non me ne curai molto. "Tu hai avuto una madre, Snow. E non ero io."
"Un matrimonio combinato non fa di certo una famiglia." Intervenne di nuovo Emma,che  aveva cercato di calmarsi mentre parlavo. "L’amore crea una famiglia. Regina ama Henry. Io amo Henry e amo te.” Si fermò, sorridendomi con simpatia prima di sferrare il colpo finale. "ma io amo anche Regina."
Il mio cuore si fece più leggero nell’udire quelle parole. Non che non lo avessi mai sentito dire prima e non mi avesse mai fatto sentire le farfalle nello stomaco: ma sentirglielo dire ora, con così tanta fiducia, e, tra tutte le persone che c’erano nel mondo, proprio davanti a sua madre, era come averlo sentito dire di nuovo per la prima volta.
Snow, d’altra parte, era impallidita considerevolmente.
"Tu... tu la ami?" Soffocò, guardandola come se fosse una persona gravemente ammalata.
"Sì" Rispose Emma, girando la testa per offrirmi un timido sorriso.
Sembrava come se anche lei sentisse le farfalle nello stomaco. Altrettanto rapidamente, cambiò la sua espressione per tornare a parlare con sua madre.
"So che questa non è la vita che volevi per me, ma è quella che ho scelto. Spero che riuscirai ad accettarlo e ad esserne parte."
Snow scosse lentamente la testa. Non rispose, ma continuò a guardarla con un’espressione incredula.
"Ha provato a uccidermi. Parecchie volte.” Insistette lei. "Ha provato a uccidere tutti noi."
"Ma ci ha anche salvati.” Rispose Emma. " Te l’ho detto anche prima, è una donna che vuole solo cambiare. Anch’io non le credevo prima, ma non succederà più. Questo è un nuovo inizio per tutti. Incluso per Regina."
"Non posso essere in accordo con te."
La voce di Snow stava tremando mentre parlava. Sapeva di aver perso.
Emma fece un passo in avanti, ponendo teneramente una mano sulla spalla della madre, mentre diceva " Dovrai provarci."
Con uno strattone leggero, mi tirò verso la porta. Non guardai Snow con troppo compiacimento mentre le passavo davanti, anche se dubitai fortemente che fosse del tutto successo, e lei fece davvero poco per nascondere il proprio disprezzo, comunque.
Fino a quando non fummo al sicuro al di fuori dell’appartamento, Emma non mi permise di vedere le lacrime che le scendevano lungo le guance. Il mio cuore si spezzò a quella vista. Non avevo mai sentito il dolore altrui in maniera così forte come stava accadendo con Emma, ed era insopportabile.
Incerta su cosa dovessi fare, le baciai le labbra, mentre con il mio pollice asciugavo furiosamente tutte le sue lacrime. Mi afferrò saldamente, baciandomi a sua volta. Cercai di mettere in quel bacio ogni oncia di forza, compassione e amore che c’era in me: era tutto quello che avevo, tutto quello di cui avesse bisogno in quel momento e che io le potessi donare.
Si ritrasse.
"Dovrà venirci incontro alla fine, vero?” Mi chiese, così innocentemente e piena di speranza.
"Lo farà." Annuii, dicendo seriamente.
Snow poteva avere un gran numero di difetti, per quanto mi riguardava, ma sapevo che non avrebbe mai abbandonato la sua bambina, nemmeno per questo. Se c’era una cosa su cui io e quella donna così insopportabile potevamo concordare era che per Emma valeva sempre la pena lottare.
"Grazie!" Continuai. "Per avermi difesa davanti a lei. Lo so che non è stato semplice per te."
Emma sorrise, un sorriso stupito e piccolo. Mi guardava con quegli occhi da cerbiatto così seri, così sinceri.
"tu…noi…questo rapporto... significa tutto per me. Non importa quanto cercheranno di dividerci, io mi batterò sempre per noi." Mi baciò ancora, ma questa volta dolcemente. "Grazie, per essere stata lì con me."
Sentii un’ondata di sollievo, e un pizzico d’orgoglio, nel sapere che avevo fatto del bene per lei. Mi sentii sempre meglio –  era diventato naturale ormai per me questo “essere buona”. Stavo davvero cambiando. Forse un giorno sarei riuscita anche ad essere degna di quella donna e di nostro figlio. Sapevo che per Emma lo ero già, ma sentivo che avrei dovuto lavorare ancora tanto. Avrei fatto qualsiasi cosa per lei.
"I tuoi genitori potranno anche trovarsi sempre l’un l’altro, ma tu non dovrai mai venirmi a cercare." Sussurrai contro le sue labbra. "Sarò sempre qui, Emma. Ci sarò per sempre."
 
 
 
 
Salve a tutti!
Vi lascio il link per leggere la OS in lingua originale:
https://www.fanfiction.net/s/8995168/1/She-Is-Not-My-Step-Grandmother
Ringrazio infinitamente chiunque abbia letto questa traduzione, soprattutto chi spenderà qualche secondo per farmi sapere il suo pensiero.
   
 
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