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Autore: kunoichi_chan009    10/01/2018    1 recensioni
Dal primo capitolo:
-Con un sospiro affondo i piedi nella neve già piena di impronte ripensando al pomeriggio passato con Chouchou nel negozio di dango: il profumo delizioso dei dolci, la cortesia del personale, le chiacchere allegre e, sul finale, una tremenda nausea. [...] Immediatamente dopo di me era uscita Chouchou che aveva messo fine alla nostra giornata con l’ultima frase che mi sarei aspettata da lei “Sarada, non è che sei incinta?”.
Tre capitoli sulla famiglia della BoruSara, dai primi tempi a qualche anno più tardi.
1. Questo è il suo cuore
2. Al ritmo del suo cuore
3. Sento il suo cuore
Avviso "OOC" solo per sicurezza.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Chouchou Akimichi, Sarada Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'BoruSara'
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               1/3                   Questo è il cuore
 
 


 
Stringendomi nel cappotto rosso cammino per le vie di Konoha guardando fissa davanti a me, non presto attenzione né alle insegne colorate né ai negozianti che si sbracciano per incentivare le persone ad entrare e completare da loro gli ultimi acquisti prima di Natale. Con un sospiro affondo i piedi nella neve già piena di impronte ripensando al pomeriggio passato con Chouchou nel negozio di dango: il profumo delizioso dei dolci, la cortesia del personale, le chiacchere allegre e, sul finale, la tremenda nausea nel sentire l’odore del nuovo impasto che la proprietaria ci voleva far assaggiare prima del debutto ufficiale in quanto clienti affezionate. Un odore talmente forte e disturbante da costringermi a correre fuori dal negozio per non rimettere i dango appena mangiati,  tra l’altro una porzione fin troppo abbondante secondo i miei standard.
Immediatamente dopo di me era uscita Chouchou che, con sguardo critico, mi aveva fissata mentre cercavo di riprendere fiato e tenere il contenuto del mio stomaco al suo interno. Pulendosi le dita dal dolce che mi aveva ridotta in quello stato aveva messo fine alla nostra giornata con l’ultima frase che mi sarei aspettata da lei “Sarada, non è che sei incinta?”.

Con un altro sospiro calcio il cumulo di neve davanti al cancello di casa mia e tiro fuori le chiavi ripensando sconsolata alla faccia basita e la risata nervosa che avevo mostrato subito dopo quelle parole, Chouchou mi aveva guardata senza cambiare minimamente espressione mentre andavo nel panico facendo qualche rapido conto.
Ma che diamine! Come avevo fatto a non pensarci prima? Avevo associato la mancanza del ciclo allo stress dello studio, non sarebbe stata la prima volta, ma Chouchou poteva tranquillamente avere ragione. Fisso l’ingresso di casa senza vederlo realmente in preda all’angoscia nel rendermi conto che non posso aspettare domani per comprare un test di gravidanza e, indecisa, tiro fuori dalla tasca il cellulare per chiamare la mia migliore amica
-Sarada?
-Chouchou non posso aspettare domani, devo saperlo adesso!
-Vai subito a comprare un test di gravidanza allora… o vuoi che ci vada io? C’è un nuovo commesso molto carino a cui sono certa di piacere e, oltre a farmi uno sconto, forse potrebbe far ingelosire un po’ Mitsuki. Sai ultimamente…- inizia lei ma la interrompo non avendo la forza di ascoltare uno dei suoi piani per smuovere il mio compagno di team –Mitsuki è fatto così, non ti farà mai delle scenate di gelosia.
-Lo so, ma nulla mi fermerà dal provarci. Infondo ogni fidanzato che si rispetti dovrebbe essere almeno un po’ geloso no? Comunque sono vicina alla farmacia, ci faccio un salto?
-Mi faresti un favore, grazie.
-Figurati… Oh no, Sarada! – esclama improvvisamente facendomi sobbalzare e stringere di più il telefono mentre mi accorgo di essere ancora sulla soglia e con la neve che sgocciola dai capelli lunghi
-Cosa succede?!
-Hanno assunto Kunio! Non posso entrare e comprare una cosa del genere, in meno di un’ora lo saprebbe tutta Konoha e mia madre mi inseguirebbe a spada sguainata senza darmi la possibilità di spiegare!
-Lascia stare Chouchou, quel ragazzo fa fede al suo nome*. Ma ora che faccio? Quella vicino casa tua era l’unica farmacia in cui non lavorava qualcuno che conosco.
-Vai in ospedale.
-Chouchou non voglio dirlo a mia madre, non ne sono neppure sicura.- sbuffo smuovendo i fiori sulla scarpiera iniziando a sentire caldo con ancora il giacchetto addosso
-E cosa c’entra tua madre? Ascolta il mio piano, non puoi fallire se segui passo passo le mie indicazioni! Sono due anni che studi per diventare un ninja medico no?
-Si, in missione ci fa comodo e poi devo pur fare qualcosa tra una missione e l’altra. Io…
-….si lo so, tu vuoi aiutare il più possibile prima di realizzare il tuo sogno perché a quel punto staresti sempre in ufficio e non avresti più tempo né per le missioni né per farti chiamare “Dottoressa Uchiha”.
-Non mi sono mai fatta chiamare così.- le rispondo sbuffando per suo il tono derisorio
-Certo certo, comunque ne devi approfittare. In ospedale è semplice entrare, il personale ti conosce da sempre e da quando sei diventata l’allieva di tua madre ormai si può dire che sei sempre lì. Nessuno si stupirà nel vederti e potrai intrufolarti senza destare sospetti in ginecologia, hai fatto spesso ecografie no?
-Si, ne ho fatte molte ma…-
-Perfetto allora! Vai e se tua madre ti becca inventati qualcosa, tipo che volevi sapere cosa le andava per cena. Il cibo è sempre la soluzione!- mi interrompe lei restando in silenzio mentre in sottofondo sento il rumore sospetto di qualcosa che viene aperto e sgranocchiato.
Guardo per un momento davanti a me poi mi decido a girare i tacchi e riaprire la porta di casa fiondandomi fuori, con Chouchou che si fa i complimenti per il piano geniale.
 

 
Saluto senza fermarmi l’ennesima infermiera che mi passa davanti, tutte mi guardano sorridenti ma nessuna si ferma ad indagare sulla mia presenza nonostante oggi sia il mio giorno libero. La mia recita sta funzionando. Con finta tranquillità mi incammino verso il reparto di ginecologia al quinto piano tenendo gli occhi aperti così da individuare in fretta mia madre nel caso comparisse all’improvviso, quando mi ricordo un particolare importantissimo: dopo aver scambiato i turni con una sua collega mia madre ha cambiato il proprio giorno libero facendolo coincidere con il mio. Non può essere in ospedale visto che voleva andare a cena fuori con Ino. E pensare che le ho prenotato io il tavolo!
Improvvisamente più leggera mi do della stupida per averlo dimenticato e controllo la sala d’attesa, talmente piena da rendere impossibile l’idea di trovare una stanza vuota. Non mi preoccupo troppo perché l’assenza di mia madre cambia tutto così, girando su me stessa, ripercorro i miei passi fino al terzo piano dove ci sono gli studi dei dottori.
Spiego velocemente al segretario nel panico che non aspetto pazienti, ma che volevo approfittare del mio giorno libero per finire di analizzare dei campioni importanti.
Scuotendo la testa per la mia decisione mi lascia andare con un sorriso sollevato nel constatare che non aveva sbagliato nulla e io esulto vittoriosa appena chiudo la porta alle mie spalle, è una fortuna condividere lo studio con mamma.
Il sorriso si spenge appena poso gli occhi sull’angolo più lontano della stanza e vedo il monitor poco distante dal lettino, con un sospiro mi allontano dalla porta mentre mi tolgo il giaccone e lo piego ordinatamente sulla sedia cercando di non bagnare tutto.
Mi avvicino alla mensola per prendere gel e carta dopo aver acceso il monitor, sdraiandomi subito dopo iniziando ad alzare la maglietta quando l’ultima persona che avrei voluto incontrare oggi fa il suo ingresso dalla porta che non ho chiuso perché sicura di non incontrare nessuno. Boruto.
-Sarada, eccoti finalmente! È da prima che ti cerco, ti ho vista entrare in ospedale e ho provato a chiamarti ma non mi hai sentito. Stavo vagando non so da quanto per i corridoi quando sono finito qui davanti e il segretario mi ha detto che eri qui e stavi sprecando il tuo giorno libero per… Ehm… Sarada? Che stai facendo?- mi chiede abbassando gradualmente il tono mentre prende atto della scena che ha davanti. Anche se la sua comparsa improvvisa non mi avesse mandata in confusione non saprei comunque cosa inventarmi, con la pancia scoperta e il gel a mezzaria non sono molte le alternative. Gli dico la verità.
La sua faccia sbianca e poi si arrossa in un attimo mentre mi guarda con le sopracciglia aggrottate –Perché non me l’hai detto? Pensavi non fossero affari miei?- mi chiede leggermente arrabbiato torturandosi il copri-fronte.
-Mi è venuto il sospetto circa due ore fa- gli rispondo cercando di trattenere l’irritazione per la sua accusa neanche troppo velata e immediatamente la rabbia lascia i suoi lineamenti –Non ci avevo minimamente pensato finché Chouchou non mi ci ha fatto ragionare questo pomeriggio. Volevo controllare prima di dirtelo, che senso avrebbe far andare nel panico anche te se è un falso allarme?
Restiamo alcuni istanti in silenzio con lui che mi guarda e io che evito il suo sguardo sentendo pizzicare gli occhi, ho paura di guardarlo e leggere nel suo viso la delusione o peggio, la voglia di lasciarmi. Fortunatamente riprende a parlare distogliendomi dai miei nefasti pensieri.
-Lo capisco, ma sono il tuo ragazzo. Non puoi affrontare certe situazioni da sola, dattebasa!- esclama con veemenza facendosi avanti e stringendomi la mano, a quel punto una lacrima mi scende solitaria sulla guancia, subito raccolta dal suo pollice mentre mi stringe a sé.
-Sono terrorizzata, se dovessi essere incinta cosa faremo Boruto? Abbiamo diciannove anni, andiamo continuamente in missioni pericolose e abbiamo anche i  nostri apprendistati. Come la prenderanno i nostri genitori?- dico parlando a raffica con la faccia premuta contro la sua maglietta bianca, la cerniera della giacca quasi si fonde con la mia guancia ma non mi muovo di un centimetro.
-Quel vecchio idiota di mio padre farà una festa e mia madre inizierà a cucire tutine, ecco come la prenderanno!- mi risponde facendomi scappare un risolino – Tra l’altro i nostri genitori ci hanno avuti a ventidue anni, non credo ci sia tanta differenza. Anche se probabilmente Sasuke-sensei mi ucciderà durante un allenamento simulando un incidente, dattebasa!
A questo punto non mi trattengo più e scoppio a ridere immaginando perfettamente le varie situazioni, tutte più che reali. Boruto si china su di me dandomi un bacio veloce e stranamente mi tranquillizzo. Stropiccio un po’ gli occhi e mi tolgo gli occhiali appannati pulendoli con la maglietta mentre lui si asciuga velocemente una lacrima che cerca di non farmi vedere.
Ci guardiamo per un istante e non posso che rimproverarmi per aver pensato che mi avrebbe lasciata, non Boruto.
Mi rimetto gli occhiali e prendo il gel abbandonato al mio fianco mettendone una dose abbondante sul ventre, con titubanza prendo la sonda addominale e ce la poso sopra iniziando a muoverla ma mi fermo quasi subito. Ho trovato ciò che cercavo.
Boruto trattiene il fiato, non per ciò che mostra il monitor (non ha idea di come si legga un’ecografia) ma per la mia faccia anche se non saprei dire esattamente che espressione ho adesso, perché davanti a me c’è la conferma dei miei dubbi. Facendo qualche calcolo e un rapido controllo posso dire di essere verso la fine del primo trimestre e che il bambino è un po’ piccolo, altrimenti la pancia si inizierebbe già a vedere.
-Allora?- la voce di Boruto mi riscuote dai miei pensieri e, voltandomi a guardarlo, mi stupisco nel vedere eccitazione sul suo volto.
Mi sfugge un sorriso nel constatare che non ha preso male la situazione ma lui fraintende la mia espressione e, con le guance rosse, si porta una mano tra i capelli biondi scompigliandoli ancora di più. –Ah, un falso allarme. Beh… emh… ti sentirai più tranquilla immagino, si insomma…-
-Boruto- lo interrompo aspettando che riporti l’attenzione su di me, una volta incrociati i suoi occhi estendo leggermente il sorriso indicando un punto preciso sul monitor e mentre la sua espressione si fa raggiante inizio a descrivere ciò che lui non riesce a vedere

-Questo è il cuore.
 
 
 
 
*Kunio significa “Ragazzo delle campane”, spiego meglio la scelta del nome nelle note.
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Salve a tutti!
Vi ringrazio per aver letto fin qui, dico  davvero. So che ci sono alcune cose che vi potrebbero mandare in confusione quindi tranquilli, ho fatto una lista e ora vi spiego tutto. Per comodità scrivo in grassetto la questione almeno sarà più semplice andare subito alla parte interessata (almeno spero). Prima di cominciare piccola domanda: avete visto quei disegni bellissimi di Sarada e Boruto genitori ad un’età di tipo diciassette anni? Non li metto perché non conosco l’autore ma andateli a cercare!

Chouchou a mio parere non è tanto da spiegare, ma per sicurezza specifico che non mette la pulce nell’orecchio a Sarada per qualche motivo che non sia l’intuito e il sospetto. Semplicemente sa che la sua amica ha un ragazzo e che negli ultimi tempi mangiava qualche dolce in più, tra l’altro voglio immaginarle molto aperte l’una con l’altra quindi durante le chiacchere non ci vedrei nulla di male se Sarada le avesse detto di non avere il ciclo a causa dello stress. Le è venuto il dubbio sulla possibile gravidanza dell’amica quando l’ha vista correre via in preda ai coniati di vomito, ma solo perché quando si pensa alla gravidanza chi non vi ha avuto a che fare abbastanza da vicino di solito pensa allo stereotipo del “tanto cibo, voglie, nausee improvvise”. Finendo con lei voglio parlarvi della MitsuCho  (sperando di aver azzeccato il nome), una delle mie coppie preferite. Non posso sapere come si comporterebbero nell’immaginario del loro autore ma nel mio Chouchou cercherebbe di sottoporre Mitsuki a queste piccole prove. Guai a chi dice che Mitsuki non può provare amore, per me sono perfetti!

Kunio, secondo la pagina di “nostrofiglio.it”, significa per l’appunto “ragazzo delle campane”. È un gioco di parole, dato che un tempo si usavano le campane per diffondere notizie (l’ora del pranzo, il momento di tornare a lavoro, il momento della preghiera, i giorni di festa…) ho pensato a questo ragazzo un po’ comare che diffonde notizie per Konoha. Forse non è molto divertente, ma a me piace molto.

Sarada sta studiando per diventare un ninja medico non perché ha rinunciato al sogno di diventare Hokage, ma per ampliare la sua conoscenza. Nel fandom si trovano spesso fanart di Sarada intenta a curare qualcuno e lo trovo molto realistico. Forse può sembrare presto ma Sakura è diventata allieva di Tsunade quando era più piccola dell’età che ho dato alla figlia e in tre anni è diventata una delle migliori. Quindi spero non troviate troppo strano il fatto che dopo soli due anni Sarada esegua visite da sola e abbia anche il “giorno libero” diverso dalla sua maestra. Diciamo che è molto brava a gestire gli appuntamenti dato che è reperibile in ospedale unicamente quando non è in missione ma ehi! È un’Uchiha quindi può. Tra l’altro, mano sul cuore, mi dispiacerebbe davvero sapere che non si è cimentata neppure un po’ nella medicina con la madre che si ritrova. Finisco col dire che condivide lo studio con la madre perché, a parte i primi tempi in cui la seguiva passo passo, da quando è in grado di gestire da sola le visite mediche Sakura non resta con lei e gira per l’ospedale (con le sue conoscenze penso venga chiamata tutto il giorno da una parte all’altra) e che sarebbe inutile darle uno studio solo suo dato che spesso non c’è e che non lo occupano mai contemporaneamente se non quando Sakura le insegna qualcosa di nuovo.

Parlando del carattere di Sarada so che spesso viene dipinta come una senza sentimenti, ma direi che non è proprio vero soprattutto dopo aver visto gli episodi disponibili della nuova serie. Trovo normale il suo atteggiamento in una situazione del genere. E per Boruto spero davvero di non aver fatto un casino. Ho provato a far leggere la storia prima di postarla ma mi hanno detto che il suo atteggiamento non è così assurdo, voglio fidarmi. Il mio unico dubbio in realtà è la velocità con cui accetta tutto e anzi, sembra anche deluso nel sapere che potrebbe essere un falso allarme. Notare i “dattebasa”.

Dato che queste note stanno diventando più lunghe del capitolo mi sbrigo con l’ultimo punto, ossia: Non sono una ginecologa quindi prendete con le pinze ciò che ho scritto. Ho cercato delle informazioni al riguardo, innanzitutto da un mio amico che sta per laurearsi come infermiere e poi sulla “somma” Wikipedia. Mi ha detto che le nausee arrivano verso il terzo mese e che si inizia a vedere la pancia all’incirca tra il terzo e il quarto. Per questo non le si vede minimamente la pancia (oltre ad essere piccolo il bambino). La prima ecografia si fa verso la terza settimana ma ovviamente Sarada non sapeva di essere incinta e ha saltato l’appuntamento. Comunque mi sembra di far combaciare bene le date. La sola cosa che non ho trovato è proprio la questione del cuore, non ho idea del tempo che ci sia da aspettare per vederlo. Diciamo che la prendo come licenza dato che “il cuore” sarà un po’ il filo conduttore della triologia.
 
Scusate per la lunghezza delle note ma volevo fare chiarezza, a presto.

Kunoichi_chan009
 
p.s. stavo dimenticando di dirvi che ho inventato l’età in cui i loro genitori li hanno avuti.
p.p.s. credo che basti il raiting giallo, ma nel caso fatemi sapere.
 
  
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