Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: ludo22    17/01/2018    0 recensioni
Molly, la ragazzina –donna- che voleva lavorare con la gente morta, perché non era brava abbastanza per quella viva. La timida Molly, che abbassava la testa quando sorrideva. [...]
/o di quando Jim Moriarty rapisce la cosa più preziosa per Sherlock.
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Irene Adler, Jim Moriarty, Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note autrice:

 
-Ambientata tra l’episodio 2x03 e il 3x01.
 
-Sherlolly (ma con accenni di Morlolly e Adlock, perché così ho deciso), as always.
 
-Prima fic in assoluto in cui scrivo di Jim. Abbiate pietà di me, ve ne prego.
 
-Jim è vivo? In questa fanfiction assolutamente si (perché LUI è il mio topino bello bello bellissimo –insieme a Mycroft- e perché ne ho bisogno, santo diavolo)!
 
-Come al solito chiedo perdono per il ritardo delle altre fanfiction, ma quando ho un'idea in testa devo prima buttare giù quella! 
 
 

Women don't forget, women don't forgive. 


 
 I'm evil to the core, 
What I shouldn't do I will,
They say I'm emotional, 
What I want to save I'll kill.

-Fairly Local; Twenty one pilots-
 

L’università le era sempre sembrata così adulta, un percorso così finale quando era bambina. Solo le persone grandi ci andavano. Nello starci, si rese conto che quella era stata tutta una sua fantasia. Il mondo degli adulti era perfino più spaventoso e crudele di quello dei bambini. Tutti ancora parlavano alle spalle di tutti, solo che facevano finta di non farlo. E lei non era ancora diventata sorda.
 

Era strana. Molly, la ragazzina –donna- che voleva lavorare con la gente morta, perché non era brava abbastanza per quella viva. La timida Molly, che abbassava la testa quando sorrideva. La frigida Molly, che non disturbava mai, che non sapeva come divertirsi prima che la sua anima gemella bussasse alla sua porta e ci avrebbe potuto impiegare anni, o non essere ancora nata o… lo sai vero Hooper? La sciocca Molly, il cui cuore accellerava i battiti ogni qual volta sentiva dire da qualcuno ‘Buongiorno’. La triste Molly, il cui cuore le sprofondava nel petto quando realizzava che non fosse lui a parlare. La stupida Molly, che sperava sempre che le prime parole che aveva detto a Sherlock, un giorno, apparissero sulla sua candida pelle e non la lasciassero mai più (anche se erano passati mesi dalla prima volta in cui si erano salutati per la prima volta e Dio, era proprio senza speranza, vero?).
 

Quindi non fu particolarmente strano quando, non troppi anni più tardi, dopo che la scuola era stata rimpiazzata dalla solitudine del St Bart’s, arrancò faticosamente nel suo piccolo appartamento solo per scoprire una donna che la aspettava dentro. Una donna che la salutò semplicemente con un:
-Buongiorno.-
 

Beh, l’estranea nel suo appartamento era una cosa bizzarra, ma non il saluto in se per se.

 
Essendo abituata a turni inusuali –era stata da sempre una persona mattiniera- l’ospite inaspettata, l’intrusa, e probabilmente omicida sembrava più un’allucinazione data dalla troppa caffeine e dalle troppe poche ore di sonno che una persona reale. Si, doveva essere un’allucinazione bella e buona. Stava avendo un esaurimento nervoso alle sei e un quarto del mattino, con una donna vestita in lingerie e sdraiata sul suo divano come se quello fosse il suo posto nel mondo.
 
-Ehm,- disse Molly, cercando nelle tasche del pesante giubbotto di lana il suo cellulare. Aveva ventotto anni ed era troppo giovane per morire. –il mio nome è Molly Hooper e il tuo è…?-
 

La sua ospite si lasciò scivolare dal bracciolo del divano, dove era stata appollaiata in un modo che le ricordava quello di Toby, il suo gattino. I suoi movimenti erano deliberatamente felini sotto il portamento regale e il suo più che invitante aspetto esteriore. La donna si accese una sigaretta senza nemmeno chiederle il permesso e la squadrò da capo a piedi.
 

Gli occhi blu della donna sembravano volerle dire disperatamente qualcosa anche se…
 

 
-Buon Natale, Molly Hooper.-
Sherlock si era chinato e le aveva dato un amichevole bacio sulla guancia, ma c’era stata gentilezza e dolcezza nel tocco delle sue labbra.
Improvvisamente un ansito, per così dire… particolare interruppe il loro momento.
Lei trasalì.
-No! Quella non… Io – io non ho fatto…-
Sherlock aveva interrotto il suo balbettio imbarazzato:
-No, sono stato io.-
Greg, stupito e sbigottito, aveva chiesto:
-Dio mio, davvero?!-
Subito gli aveva fatto eco la sua voce:
-Cosa?-
Era impensabile che Sherlock si fosse… eccitato per quel leggero tocco.
Ma, soprattutto, era un mugolio da donna quello che aveva sentito.
-Il mio telefono.- si affrettò a spiegare l’uomo, prendendolo dalla giacca.
Con la coda dell’occhio, Molly vide John alzare gli occhi al cielo.
-Cinquantasette?-
Sherlock alzò brevemente gli occhi dal cellulare per incontrare quelli dell’amico.
-Perdonami, come?-
-Cinquantasette di quei messaggi – da quanto ho sentito.-…
 

-Non c’era bisogno che venissi, Molly.- le aveva detto Sherlock, totalmente a suo agio.
O almeno questo era quello che voleva dare a vedere.
Molly aveva una vista più profonda di quella della maggioranza delle persone, però, e sapeva riconoscere la preoccupazione e la paura negli occhi blu dell’uomo quando la vedeva.
-Va tutto bene. Tutti gli altri erano impegnati con… il Natale.-
Realizzò che nessuno dei due uomini sapeva la sua storia personale.
Perché esattamente passava sola la notte della Vigilia di Natale.
Gesticolò nervosamente verso il corpo.
-Il viso è stato quasi del tutto alterato, quindi potrebbe essere un pochino difficile.- disse la donna, scoprendo il volto della morta.
-Mostrami il resto di lei.- disse Sherlock, impassibile.
Facendo una piccola smorfia, Molly scoprì il corpo della donna.
All’uomo bastò una sola occhiata per identificare di chi era il corpo.
Poi si girò e si avviò verso il lungo corridoio vuoto.
-E’ lei.- disse semplicemente.
Mycroft si mise in mezzo prima che lei potesse proferire parola.
-Grazie, Miss Hooper.- la apostrofò.
-Chi era? Come ha fatto Sherlock a riconoscerla senza… guardarne il volto?- chiese, ancora prima di realizzare che lo stava davvero domandando a suo fratello.
L’uomo si limitò a sorriderle educatamente, prima di sparire con il fratello nell’oscurità del corridoio del St Bart’s.
 

 
Quella donna era morta.
Eppure il candore della pelle e il piccolo neo sulla scapola destra gliela ricordavano terribilmente…
 

(Molly non era Sherlock Holmes, grazie mille!, non aveva niente del suo geniale intuito o del suo talento nelle deduzioni, ma qualcosa le diceva che quella donna non era lì per fare una piacevole conversazione con the e biscotti.)


-Si è persa per caso?- chiese diffidente.
La donna si limitò a sorridere altezzosamente e a scuotere il capo.
Ci fu qualche momento di silenzio prima che Molly ritrovasse la voce.
-Ha bisogno di aiuto?-
Il sorriso della sconosciuta si trasformò in un ghigno, ma scosse nuovamente il capo.
-Beh, visto che non sembra essersi persa, ne bisognosa di aiuto, se potesse gentilmente uscire da casa mia…-
 

L’estranea inclinò il capo.
-Sei così… ordinaria, Molly. Eppure hai fatto impressione sul capo. Oltre che su Sherlock.- l’inflessione con cui diceva la parola capo non le piaceva per niente, decise la patologa.
C’era una sorta di strana riverenza, mista a un tocco di oscuro e sadico piacere.
E Sherlock? 
Come faceva a conoscerlo? 
 

Le gambe si irrigidirono, il cuore accellerava i battiti, le mani le tremavano…
-Chi è il tuo capo? E cosa c'entra Sherlock?-

 
La donna si mise a ridere.
La stava prendendo in giro, era evidente.
 

Prima che Molly potesse fare un solo passo verso la porta di casa, sentì qualcosa, o meglio, qualcuno, scivolarle alle spalle.
Un leggero pizzico al collo fu la seconda sensazione che avvertì.
Prima che tutto diventasse buio, la donna parlò di nuovo.
 

-Il mio capo è Jim Moriarty e il mio nome è Irene. Irene Adler.-
 


 
****
 
 


Sherlock ricevette un messaggio da un numero sconosciuto, qualche ora dopo.
 
Ti va di giocare? JM   
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: ludo22