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Autore: foschi    20/01/2018    6 recensioni
«Solo una volta di più.» questa era la preghiera che ogni sera Tenten ripeteva prima di addormentarsi, quando le lacrime sfocavano i contorni degli oggetti, lasciandole la testa vuota ed il buco nel petto un po’ più grande. Chissà se Neji le aveva riservato un ultimo pensiero prima di lasciare quel mondo di finta pace...
E quella sera non era stata diversa dalle altre: aveva recitato quel rito e si era addormentata, non prima di aver visto la figura di Neji seduto sul letto accanto a lei che dolcemente le accarezzava il volto, il braccio, le labbra socchiuse e bagnate.
«Buona notte, Tenten.» aveva sussurrato il ninja lasciandole un bacio sulla fronte.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Solo una volta di più

 

 

 

Titolo: Solo una volta in più

Rating: Verde

Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico

Personaggi: Neji Hyuga, Tenten

 Pairing: Het

Avvertimenti: OOC                                           

Note dell’autore: È raro che io faccia un salto in questo fandom visto che avevo abbandonato il manga di Naruto ed avevo promesso di non metterci più piede, ma Neji e Tenten ed un chiacchierata con una mia amica mi hanno spinta a scrivere e tornare qui con la mia OTP. Spero che la storia sia di vostro gradimento! *E no, Neji non doveva morire! TT^TT*

Buona lettura! :D

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aveva un rituale prima di andare a dormire, Tenten: si sdraiava sul morbido letto della sua camera buia e con le dita lunghe ed affusolate seguiva le pieghe delle lenzuola candide, profumate di lavanda – aveva scoperto da poco quel profumo, le aveva ricordato lui; curioso che il significato di quel fiore fosse "il tuo ricordo è la mia unica felicità"...

I grandi occhi nocciola si socchiusero facendosi lucidi: ogni sera si stendeva sul letto, rigorosamente girata su un lato, ed i suoi pensieri fluivano, tornando poi sullo stesso punto, il centro focale, come rondini che dopo aver migrato ritornano, come il mare che si infrangeva sul bagnasciuga e poi tornava indietro, in un moto eterno. Ed in quel cielo di pensieri naufragava ogni sera la kunoichi, in quei pensieri che riguardavano lui, così bello ma ormai così irraggiungibile, lontano.

La mano ricadde bruscamente sulle lenzuola mentre lei affondava la testa nel cuscino, le lacrime che bagnavano la stoffa: ormai lui era troppo lontano e sapere che non avrebbe potuto incontrarlo... le creava una voragine, lì, al posto del cuore.

All’inizio aveva pensato che sarebbe diventata una matta da rinchiudere in  manicomio: quando era tornata a casa aveva spaccato tutto, aveva urlato, pianto, si era tirata i capelli e si era ferita, perché non ce la faceva: come poteva accettare che lui fosse morto? Piangeva ed urlava perché sapeva di aver perso qualcosa che se ne era andata insieme a lui: il suo cuore e la sua voglia di vivere. Neji forse non se ne era mai accorto, ma lei gli aveva affidato parte del suo cuore quando si era resa conto di essere innamorata di lui: non era la semplice cotta per il proprio compagno di team, lei lo amava per tutto quello che significava amore, per i suoi difetti e pregi, per il suo passato ed il suo presente, per lo splendido ninja che era diventato.  Lei non amava il suo corpo, ma la sua anima travagliata.

Ma non c’era nulla che poteva fare se non bloccare il suo ricordo nella sua mente – il cuore ormai non lo aveva più. Non c’era più nessuno per cui avere fretta di svegliarsi la mattina, nessuno più a cui rispondere durante gli allenamenti, solo a lei stessa, che si trascinava stancamente – e che bei giorni erano quelli, in cui Neji si allenava solo con lei? Il suo cuore aveva perso un battito quando lui le aveva chiesto di essere la sua partner negli allenamenti.

Oh, se solo  avesse potuto stringerlo una volta di più, come nei giorni in cui era lì con lei! L’avrebbe guardato fino a diventare cieca, solo per trattenerlo una volta di più. Avrebbe detto una preghiera per ogni suo sorriso – com’erano rari i suoi sorrisi! Tenten li aveva gelosamente custoditi  tra i suoi ricordi perché Neji era ancor più irraggiungibile quando sorrideva, quasi etereo e lei si sarebbe lasciata cullare da quei pensieri come una bambina, con il sorriso sulle labbra; avrebbe fermato il mondo, se questo avesse significato trattenerlo una volta di più. 

«Solo una volta di più.» questa era la preghiera che ogni sera Tenten ripeteva prima di addormentarsi, quando le lacrime sfocavano i contorni degli oggetti, lasciandole la testa vuota ed il buco nel petto un po’ più grande. Chissà se Neji le aveva riservato un ultimo pensiero prima di lasciare quel mondo di finta pace...

 

E quella sera non era stata diversa dalle altre: aveva recitato quel rito e si era addormentata, non prima di aver visto la figura dello Hyuga seduto sul letto accanto a lei che dolcemente le accarezzava il volto, il braccio, le labbra socchiuse e bagnate.

«Buona notte, Tenten.» aveva sussurrato il ninja lasciandole un bacio sulla fronte.

Non sapeva se era ancora sveglia o se stava già sognando, ma un debole «Buonanotte, Neji.» era uscito dalle sue labbra.

 

 

Ogni sera sognava di essere stretta nelle sue braccia, in un verde prato di primavera, circondati da fiori; i raggi arancio di un sole morente attraversavano i loro capelli, allungando le loro ombre sulla terra. Ridevano entrambi mentre rotolavano nell’erba, felici come due bambini; Tenten si specchiava in quegli occhi bianchi, amandoli ed imprimendo nella mente il volto dello Hyuga che ora la sua mano stava accarezzando.

«Mi ami, Neji?» chiese sorridendo dolcemente, gli occhi socchiusi.

«Ti amo.» ed il bacio che posò sul palmo della sua mano sigillò quei sentimenti;  la risata allegra della kunoichi si diffuse nell’aria.

«Ti amo.» e le loro labbra si erano unite, assaporandosi lentamente ma con passione. Era il suo ultimo “ti amo” per quel sogno, poi avrebbe ripreso la sua vita senza di lui. Aveva sempre sperato che così lui rimanesse, ma lei non aveva abbastanza potere di persuasione, per questo lo implorava di baciarla, perché solo così poteva insegnarle come vivere senza di lui.

Perché lo amava senza una fine; perché aveva bisogno che lui fosse ogni sua cosa; perché quando calava la notte, voleva che lui le spiegasse il senso di una vita senza di lui.

 

Aveva un rituale ogni sera, Tenten; un sussurro che era di entrambi: «Ti amo.»

 

   
 
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