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Autore: MedusaNoir    23/01/2018    2 recensioni
Tre slice of life dei tre protagonisti della mia avventura di "Dragon Age", capitoli ispirati al motto dei Custodi Grigi.
DAO: Val Cousland, umana nobile.
DA2: Roland Hawke, guerriero.
DAI: Eliana Lavellan, elfa maga.
Sono presenti spoiler importanti di DAO, DA2 e soprattutto DAI e DAI: Trepasser/Intruso.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alistair Therin, Cullen, Custode, Hawke, Inquisitore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nella guerra e nella vittoria. Nella pace e nella vigilanza. Nella morte e nel sacrificio.



In war, victory


 

Quanto avevano viaggiato? Settimane, mesi? Non sapeva quantificarlo. Il Ferelden era grande, reclutare alleati un'impresa ardua e apparentemente interminabile, ma i trattati dei Custodi erano stati onorati. Il traditore Loghain Mac Tir era stato giustiziato, i Cousland avevano avuto vendetta, tutto era andato nel verso giusto – con molte, dolorose perdite lungo la via. Manca solo l'atto finale di quella orrida guerra.

«Sei... Hai fatto in fretta.»

Era uscita per schiarirsi le idee e non si aspettava di trovare Alistair in camera, al suo ritorno. Non così presto. Era difficile perfino guardarlo negli occhi.

«Sarei dovuto fermarmi a fare qualche coccola?» Alistair, re Alistair doveva essersi accorto della punta di fastidio nella sua voce, perché cambiò subito tono. «Sai, l'Arcidemone mi spaventa meno della prospettiva di fare le coccole a Morrigan. Soprattutto di cosa potrebbe succedermi dopo

«Alistair...»

«Lo so.» Si avvicinò a lei, la circondò con le braccia. Era incredibile come un bambinone come lui potesse avere braccia tanto grandi, protettive: Val si sentiva al sicuro nella sua calda stretta. «Le alternative erano poche.»

«Sarei... sarei stata disposta a sacrificarmi!» sbottò Val. Avvertì le guance andare in fiamme per la vergogna, per la pena provata per se stessa.

«Davvero? Io no!» Alistair si costrinse a ridere e Val capì che cercava di farla sentire meno in colpa. Con pessimi risultati. Le mise le mani sul volto, la costrinse a guardarlo negli occhi. «So cosa provi. Non ho paura di morire, ho accettato la mia morte molto tempo fa, quando mi sono unito ai Custodi. La vecchiaia è un traguardo irraggiungibile, e tanto vale morire in battaglia. Ma... ho paura di non avere trascorso abbastanza tempo con te.» Divenne rosso a sua volta, come se udirsi pronunciare quel discorso lo avesse imbarazzato, e distolse lo sguardo. «Val, hai fatto tanto per tutti noi. Ti siamo debitori.»

«Voi?! Non hai idea di che cosa dobbiamo a te, Alistair! Non ti hanno accettato come re solo per il tuo bel faccino!»

«Così mi ferisci, però!»

«Hai salvato il Ferelden!»

«Lo abbiamo fatto insieme.»

«Va bene, insieme, ma ci hanno aiutati anche...»

«Per questo non devi sentirti in colpa se hai cercato una via di uscita.»

Riuscì a lasciarla senza parole. Quella comprensione era esattamente ciò di cui Val aveva bisogno, la consapevolezza di non essere un mostro. Aveva agito una sola volta – una sola – per puro egoismo, per paura di perdere l'amore della sua vita, e ciò la faceva sentire sporca. Però se almeno Alistair, l'unico oltre a Morrigan a conoscere lo scopo di quella notte, riusciva a perdonarla, allora forse anche lei stessa ci sarebbe riuscita, prima o poi. Decidendo di ignorare le conseguenze delle sue azioni per il resto della vita.

Si strinse di nuovo contro il suo petto.

«Nella pace, vigileremo» continuò Alistair, la voce ormai un sussurro. «Nella morte, ci sacrificheremo. Ma domani è tempo di combattere, e noi dobbiamo vincere. Ad ogni costo.»

 

                                                                           ~~~~~

 

Era impossibile calcolare il tempo nelle Vie Profonde, senza alcuna luce da guardare, un'alba da attendere; potevano passare ore, giorni, perfino settimane, con solo la pesantezza degli arti a ricordare il bisogno di una notte di riposo. Capire quanto fosse trascorso dalla loro discesa era impossibile.

Poi, all'improvviso, il tempo aveva cominciato a essere scandito dal battito di Bethany. Il suo cuore rallentava con il passare delle ore, il suono sempre più flebile, mentre la pelle cominciava a mutare colore. Roland se ne rendeva conto solo quando una torcia la illuminava, e allora anche il suo cuore mancava un battito, sapendola preda di un dolore indescrivibile. Il morbo la stava uccidendo.

Non voleva pensarci, non doveva. La mente richiedeva lucidità, i piedi dovevano muoversi uno dopo l'altro, le braccia trasportare la sorella, tutto doveva essere compiuto in maniera meccanica e veloce, perché ora che il tempo poteva essere contato ogni secondo era necessario. E la distanza tra un secondo e l'altro si faceva sempre più lunga.

Anders aveva parlato di un Custode Grigio, lì nelle Vie Profonde. Avrebbe dovuto fuggire da lui, ma aveva scelto di condurre l'intero gruppo alla sua ricerca, perché era il solo modo di salvare Bethany.

"Bethany, oh, Bethany..."

Aveva già perso Carter. Aveva perso la sua città, la sua casa, il suo passato, ma tutto poteva essere superato. Perfino Carter – ammise con amarezza. Ma Bethany no. Non la dolce, piccola, indifesa Bethany, la sua sola ragione di vita. Poteva uscire da quell'intricato labirinto, affrontare faide e battaglie, lottare di nuovo contro un Ogre e un esercito di Prole Oscura, ma nessuna vittoria sarebbe stata tale senza il battito del cuore di Bethany.

Non poteva fermarsi.

 

~~~~~

 

«MORRIGAN!»

Dopo l'urlo di Eliana nessuno aveva più parlato. C'erano stati gemiti di dolore, urla disperate, monosillabi stretti fra i denti. Nessuno aveva pronunciato una parola. Nessun nome, nessun pensiero, la mente vuota: soltanto schemi su schemi, movimenti, incantesimi, fendenti, deviazioni. Dopo quell'urlo, la battaglia sembrava perduta.

Eliana non sapeva se fosse stata la sola a capire che il maestoso drago che era giunto a salvarli, a combattere contro la bestia di Corypheus, fosse in realtà Morrigan; lei stessa era stata presa alla sprovvista, aveva avvertito un nodo alla gola, ma qualcosa le aveva suggerito la verità. Era stato più facile combattere l'esercito nemico sapendo che il secondo pericolo maggiore era impegnato con un degno avversario.

Fino a quando Morrigan non era caduta nel vuoto.

Non era chiaro quale fosse stata la sua sorte, ma da quel momento l'implicito comando era stato uno solo: continuare a combattere. Era la battaglia decisiva, da lì le sorti della guerra sarebbero state chiare, e mollare era un'alternativa impossibile da tenere in considerazione. Lottavano per il Thedas, lottavano per la salvezza dell'umanità; potevano morire tutti – lo ammise con un vuoto nello stomaco – però non Eliana. Lei aveva l'Ancora.

Comprese quindi, con un cinismo che non era mai stato in suo possesso prima d'ora, che non doveva controllare i caduti. Che Cassandra, Varric e Vivienne potevano essere a terra, coperti di sangue, privi di vita e lei doveva comunque fingere che stessero bene, che fosse lì da sola.

Che Varric non avrebbe più potuto scrivere storie sulla sua Kirkwall, la città tanto amata e tanto odiata, nella spasmodica attesa di rivedere Bianca, un giorno.

Che Vivienne non avrebbe più osservato il cielo dal balcone di Skyhold, con la mente già in fremente attesa di un nuovo piano da attuare.

Che Cassandra non avrebbe più sognato un amore da far tremare le gambe, le mani, la schiena, e i Cercatori della Verità non sarebbero più tornati in vita.

Eliana doveva lottare come se loro non fossero lì, o come se la loro morte non fosse possibile. Perdere la guerra significava la distruzione del mondo: la vittoria era l'unico obiettivo da perseguire.





Buonasera a voi e bentornata a me!
Ormai mancavo da EFP da un pezzo (non ho neanche il coraggio di contare gli anni, dato che le sporadiche apparizioni non contano) e ora sto cercando di tornare a scrivere fanfiction... partendo dal basso. Non "da zero", perché suona male, ma da un livello di scrittura minore rispetto a quello a cui ero abituata anni fa. Il fatto è che, beh, non ho solamente ripreso con le fanfiction... ho proprio ripreso a scrivere. Non ne avevo il tempo, tra lavoro e università, e adesso sento che è opportuno dedicarmi di nuovo alla mia passione, con la consapevolezza però di avere perso qualcosa, di essere "arretrata" nello stile. Troverete (o avrete già trovato) ripetizioni, proposizioni molto semplici, periodi che non funzionano a dovere. Ho deciso, tuttavia, di rileggere un paio di volte e poi pubblicare, perché altrimenti sarebbe finita come con tutte le storie nascoste nel computer: scritte, cancellate, riscritte, lette, rilette, cancellate, piante, scritte ancora. E lì a marcire perché non ne sono soddisfatta. Quindi mi scuso per la qualità della scrittura ("Non è vero, sei stata brava!": sì, beh, ovvio, sono sempre Med, ma ho dato il 65% di ciò che potrei dare) e spero che vogliate seguirmi nella ripresa del mio sogno.
Ma tanto questo è un fandom in cui non ho mai scritto e non mi conosce nessuno, quindi non vi importa niente, è giusto.

Passiamo quindi alle note riguardanti la storia. Prima di tutto, il titolo: mi piacevano entrambe le versioni rintracciabili del motto dei Guardiani della Notte, quindi le ho usate tutte e due. Quella italiana è la traduzione sbagliata e cambia il senso del motto? Sì, ma continua a piacermi.
Il problema vero è da rintracciare nei contenuti, perché sono incerta riguardo la modalità di alcuni avvenimenti nel gioco, ma non sempre sono riuscita a controllare la loro veridicità (faccio un accenno di spoiler del prossimo capitolo: non sono certa se il mio Inquisitore abbia incontrato un certo personaggio prima del finale di Trepasser). Non sono stata granché neanche con la caratterizzazione di Alistair, che è il mio personaggio preferito, e proprio per questo ho riscritto il suo pezzo tre volte... incapace di renderlo totalmente IC. Per questi due fattori mi scuso.

Informazioni sui personaggi: Val Cousland, umana nobile guerriera di allineamento Caotico Buono; Roland Hawke, guerriero con un forte senso dell'onore e il carattere burbero; Eliana Lavellan, elfa maga, dolce e pronta a porsi sempre dalla parte degli innocenti (sì, suona come Leliana, lo so: mi sono fissata con questo nome prima di ricordarmi a cosa fosse ispirato. Sigh).
Ambientazione: prima sequenza, la notte precedente la battaglia contro l'Arcidemone, dopo che la mia Custode ha convinto Alistair a giacere con Morrigan; seconda sequenza, l'escursione nelle Vie Profonde che chiude il primo capitolo; terza sequenza, lo scontro decisivo contro Corypheus.

Vi ringrazio per avere letto questa storia e spero resterete per i prossimi due capitoli!

Custode Medusa
   
 
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