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Autore: R3d_    26/01/2018    1 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima storia su questa bellissima saga, questa è una mia personale versione dell'ultimo libro. Come nel libro Sofia e gli altri draconiani cercheranno di fermare Nidhoggr ormai libero dal sigillo di Thuban e pronto a portare il mondo intero sotto il suo dominio ma alcune cose andranno diversamente. Spero possa piacervi, buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabio, Nidafjoll, Nidhoggr, Sofia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sofia si svegliò di soprassalto. Si guardò attorno, constatando di essere nella propria stanza. Prese un profondo respiro per calmarsi poi sorrise, aveva trovato il frutto di Thuban.

La matttina dopo informò il professore, Karl e Lidja. Schlafen chiamò immediatamente Fabio e i MacAllister, i quali si erano trasferiti a Caltel Gandolfo dopo la loro ultima avventura ad Edimburgo, per farli venire li e decidere il da farsi mentre Karl cercava il luogo in cui il frutto si trovava secondo la visione di Sofia.
Poco dopo arrivò il resto dei Draconiani. Appena Fabio fu dentro a Sofia tornò in mente il momento in cui si erano lasciati ad Edimburgo, da allora non si erano più parlati se non per cose strettamente legate alla missione.
-Allora Karl? Hai scoperto dove si trova?- Chiese Lidja all’amico quando furono tutti riuniti attorno al tavolo della cucina.
-Si, non è stato facile ma credo di esserci riuscito.- Rispose lui con la solita aria da saputello.
-Credi?- Chiese Ewan un po' scettico beccandosi un’occhiataccia.
-Sono abbastanza sicuro. Da quello che mi ha detto Sofia credo che il frutto si trovi nelle grotte di Frasassi.-
-Perfetto, ci voleva proprio che si trovasse in un luogo sempre pieno di turisti, l’ideale per non attirare l’attenzione.- Rispose Fabio con tono sarcastico.
-Non importa, in qualche modo lo prenderemo.- Intervenne il professore. -Adesso prepariamoci e partiamo, al resto penseremo quando saremo l’ha.- Concluse alzandosi dal tavolo, il resto del gruppo segui il suo esempio e andarono a prepararsi.

Qualche ora dopo si trovavano sul treno che li avrebbe portati ad Ancona, poi avrebbero preso l’autobus e si sarebbero diretti alle grotte.
Sofia guardò il paesaggio scorrere dal finestrino, immersa nei propri pensieri. Si girò verso Fabio anche lui intento a osservare il paesaggio, come al solito stava ascoltando la musica con le cuffie. Distolse di nuovo lo sguardo con un sospiro rassegnato, più lo guardava più le tornava in mente quel momento ad Edimburgo.
-Ehi Sof cosa ti prende? Perché quel muso lungo?- Le chiese Lidja che molto probabilmente aveva notato il suo sospiro. -Stai ancora pensando a Fabio giusto?- Sofia arrossì a quella domanda, Lidja riusciva sempre a capirla come se fosse un libro aperto.
-Perché non ci parli? Le cose non si risolveranno da sole.-
-Hai ragione ma non penso che parlarci risolverà qualcosa. Quando ci siamo lasciati sembrava convinto di quello che diceva.-
-Per una volta nella vita la vuoi smettere di fare la pessimista?- La rimproverò l’amica guardandola dritta negli occhi. -Parlate e chiarite, non manca molto prima che Nidhoggr si liberi, potresti non averne più la possibilità.-
-Ci proverò.- Rispose ma dall’espressione che fece Lidja non sembrava tanto convinta. Sofia tornò a guardare fuori dal finestrino.

Verso l’ora di pranzo arrivarono ad Ancona, senza perdere tempo presero l’autobus per raggiungere le grotte.
Poco dopo arrivarono nella zona in cui si pagavano i biglietti per l’entrata, c’era anche un ristorante e decisero di pranzare prima di andare a prendere il frutto.
Mentre mangiavano il professore prese la parola. -Allora, il frutto si trova nella grotta quindi ho deciso sia meglio se ci entrino solo due di noi.-
-E come mai?- Chiese Chloe
-L’unico modo per entrare è l’ingresso per i visitatori, questo implica il fatto che dovremo separarci dal gruppo per cercare il frutto, se fossimo in troppi non potremo evitare di attirare l’attenzione, in due sarà più facile non dare nell’occhio.-
-Quindi chi andrà?-
-Sofia dovrà andare sicuramente. E’ il frutto di Thuban che cerchiamo, per lei sarà più facile individuarlo. Poi qualcuno dovrà accompagnarla. Fabio, ti dispiace andarci tu?- Sofia si girò verso il ragazzo in attesa di una risposta.
-Va bene.- Rispose semplicemente con un tono di voce un po' svogliato. In quel momento Sofia pensò alle parole che le aveva detto Lidja sul treno, aveva ragione. Dovevano parlare prima che fosse troppo tardi.
-Perfetto. Finiamo di pranzare poi andiamo a fare i biglietti.-
-Peccato. Mi sarebbe piaciuto visitare le grotte.- Affermò Chloe
-Don’t worry.- Rispose il fratello. -Quando questa storia sarà finita avremo tutto il tempo che vogliamo per fare i turisti.-

Dopo aver pranzato Fabio e Sofia si diressero subito alla biglietteria poi si misero ad aspettare l’autobus che li avrebbe portati all’entrata. Poco prima che partissero il professore fece le ultime raccomandazioni.
-State attenti a non farvi notare quando vi allontanate.- Fabio sospirò e rispose con un tono annoiato.
-Non preoccuparti Georg, non ci noterà nessuno.-
-Va bene, ma state comunque attenti.-

Appena entrati si sedettero sui primi posti disponibili e aspettarono che l’autobus partisse. Sofia, decisa a chiarire con Fabio il prima possibile, si girò verso di lui ma lo trovò con le cuffie già indosso. Si sentì scoraggiata da questo, era come se il ragazzo volesse ignorarla.

Alcuni minuti dopo arrivarono a destinazione, il gruppo venne accolto da una guida che li condusse all’interno mentre parlava delle grotte. Appena entrati Sofia rimase a bocca aperta, ovunque si girasse vi erano stalagmiti e stalattiti: sottili, spesse, affilate o tondeggianti, ce n’erano di molte forme. Per ogni stalattite che pendeva dal soffitto c’era una stalagmite che puntava in alto verso di essa. Le formazioni rocciose, a causa delle luci artificiali installate all’interno della grotta, gettavano delle ombre a tratti inquietanti sulle pareti che però in qualche modo aumentavano il fascino del posto. Intanto che procedevano con la visita la guida parlava, illustrando le peculiarità delle varie stanze che componevano le grotte. Sofia guardò Fabio, che era intento a osservare alcune formazioni in alto, sul soffitto della stanza in cui si trovavano. Anche lui era sicuramente stato colpito dalla bellezza del posto.
-E’ molto bello vero?- Chiese avvicinandosi.
-Si.- Rispose semplicemente lui. Le loro mani si sfiorarono leggermente ma nessuno dei due si ritrasse a quel contatto quindi Sofia prese un po' di coraggio e provò a prendergli la mano, se doveva riallacciare i rapporti con lui da qualche parte doveva pur cominciare no? Purtroppo Fabio si scansò proprio in quel momento e Sofia si ritrovò ad afferrare l’aria.
-Muoviamoci, dobbiamo trovare il frutto.- Continuarono sul percorso per alcuni minuti quando Sofia lo avvertì, riusciva a sentire chiaramente la presenza del frutto. I due iniziarono a rallentare, lasciando che le persone li superassero, si misero in disparte fingendo di osservare un formazione in fondo alla stanza.

Quando il resto del gruppo fu abbastanza lontano uscirono finalmente dal percorso e si diressero dove percepivano il frutto. Passarono in un’altra stanza dove però non c’erano luci, Fabio rimediò ricoprendo la sua mano di fuoco. Le fiamme rischiarano l’ambiente permettendo loro di vedere. Ad un certo punto da dietro una grossa stalagmite uscì fuori un uomo con una torcia in mano. Stava chiudendo una borsa che si teneva a tracolla e notarono, prima che finisse di chiuderla, che dentro si trovava un’oggetto che emanava un’intensa luce verde. L’uomo si accorse di loro.
-Ma guarda che coincidenza.- Era evidente il tono sarcastico nella sua voce. -Eltanin e Thuban, o quel che ne rimane.-
-Chi sei?-
-Non ti ricordi di me Thuban? Eppure ho ammazzato Kuma proprio davanti a te.- A quelle parole Sofia ebbe un flashback dei ricordi di Thuban, vide l’uomo che le stava di fronte trafiggere al petto Kuma con un tridente.
-Ofnir…- Disse la ragazza in un sussurro ma l’uomo sembrò sentirla lo stesso.
-Oh bene, allora ti ricordi.-
-Basta parlare, dacci il frutto.- Ordinò Fabio con il neo sulla fronte che brillava.
-Scordatelo, me lo prendo io.- A quello parole Fabio si avventò su di lui ma dovette scansarsi prima che una lama spuntata dal braccio dell’uomo lo colpisse. Delle ali metalliche spuntarono dalla sua schiena e prese il volo.
-Sei un assoggettato?-
-Non esattamente, il mio Signore mi ha permesso di mantenere la mia volontà visto che non ho mai osato tradirlo.-
Sofia evocò le sue ali e si gettò contro Ofnir ma questi evitò ogni tentativo di attacco della ragazza.
Fabio tornò ad attaccarlo lanciando fiamme e cercando di colpirlo con gli artigli. Ofnir strinse i denti, continuando così non sarebbe riuscito a evitarli a lungo ma sapeva già come uscirne. Quando Sofia tentò di colpirlo con un’artigliata si scansò appena e con la lama degli innesti la trafisse alla spalla sinistra poi le diede un calcio sullo stomaco, facendola precipitare a terra.
-Sofia!- Fabio lasciò perdere Ofnir e atterrò vicino a lei per controllare che stesse bene. Ofnir approfittò della cosa per dileguarsi.
-Io sto bene, pensa al frutto.- Disse lei tenendosi la spalla sanguinante.
-Non dire sciocchezze, non posso lasciarti così.- Le parole del ragazzo la fecero arrossire leggermente, per fortuna il buio della grotta nascose il rossore.
-Ok togliti il cappotto e la maglietta e fammi vedere la ferita.-
Sofia arrossì ancora più di prima al pensiero ma obbedì.
Fabio storse il naso vedendo la ferita, se avesse continuato a sanguinare non sarebbero riusciti ad uscire senza dare nell’occhio.
Infilò la mano nella tasca e tirò fuori un coltellino svizzero che si era portato proprio per un’evenienza del genere, lo aprì e iniziò a scaldare la lama con il fuoco.
-C-cosa vuoi fare?- Chiese Sofia guardando intimorita la lama che brillava incandescente.
-Devo cauterizzare la ferita altrimenti continuerà a sanguinare.- Avvicinò la lama alla spalla e premette sulla ferita.
La ragazza urlò di dolore. Bruciava, bruciava da morire, il contatto con la lama incandescente era insopportabile.
Fabio strinse i denti, non sopportava di vederla così e il fatto che fosse lui stesso a provocarle dolore rendeva il tutto ancora peggio.
Appena vide il sangue smettere di scorrere tolse immediatamente la lama.
Sofia tirò un sospiro di sollievo, era durato solo pochi secondi ma le era sembrato un’eternità.
-Scusami.- Le disse Fabio asciugandole delle lacrime che le erano sfuggite.
Sofia si rimise la maglietta e il cappotto ma erano sporchi di sangue quindi, per nasconderlo, Fabio si tolse il suo e lo diede alla ragazza, lei accettò mantenendo lo sguardo basso, Fabio capì subito che si sentiva in colpa per aver perso il frutto.

Circa mezz’ora dopo erano di nuovo fuori dalle grotte, salirono sull’autobus e presero i posti in fondo così da dare nell’occhio il meno possibile.
Sofia sospirò. -Scusami Fabio, per colpa mia abbiamo perso il frutto.-
-Non importa, riusciremo a recuperarlo.- Cercò di rassicurala, Sofia si sforzò di sorridere ma non sembrava tanto convincente.

Tornati nell’area della biglietteria si riunirono al resto del gruppo cosa era successo. Il professore ovviamente, era preoccupato, sia per il frutto perduto sia per Sofia, anche se la ragazza lo aveva rassicurato dicendogli che non era niente di troppo grave.
-Così non va bene, non va affatto bene. Dobbiamo tornare subito indietro o temo che entro questa sera Nidhoggr sarà libero.- Le parole del professore gelarono il sangue nelle vene dei draconiani.



Angolo dell'autore: Ciao a tutti, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Prima che qualcuno me lo dica me lo ricordo alla fine del quarto libro Nidhoggr aveva già il frutto ma ho preferito ignorare quel prticolare, vorrei sapere cosa pensate del luogo in cui si trova il frutto, sono ancora un pò dubbioso riguardo questa scelta. 
flyman
   
 
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