Capitolo
1:
Caro diario…
Caro diario. Mettiamo in
chiaro una cosa: non è stata una mia idea. Ma eri tu o non
so quale algoritmo
proposto dalla dottoressa Stella. Almeno posso cestinarti senza dire
niente a
nessuno. Come mi è venuto in mente di chiedere consiglio ad
Angers e Stella? E
solo perché volevo seguire l’esempio del signor
Barone e imparare di più sulle
loro usanze!
Saremo anche uguali, ma gli
umani sanno davvero essere strani. Gli umani del ventiquattresimo
secolo ancora
di più...
Che poi non ho la più pallida
idea di che cosa dovrei scriverci su di te. Quello che mi incuriosisce
di loro?
Quello che vorrei imitare? Angers non è stata molto chiara.
Adesso devo andare, il
comandante Kazan ci vuole parlare. Spero sia qualcosa di veloce. Ho
promesso di
aiutare a risistemare i giardini della città. Umani e Mazoku
insieme: non è
eccitante?
Goditi
questi ultimi istanti: al
ritorno ti getto nei rifiuti.
Flora
raggiunse la porta della sala riunioni. Un attimo
prima di attivarla, si fermò di scatto e si diede
un’ultima rassettata a
capelli e vestito. Piegate le labbra in un smagliante sorriso, premette
il
pulsante ed entrò nella stanza.
Barone,
il comandante Kazan e il capitano Clarky stavano
parlottando in piedi accanto al tavolo. Zolder, già seduto,
stava
distrattamente ascoltando la dottoressa Stella che gli illustrava
qualcosa su
uno degli schermi.
“Scusate
il ritardo”, esordì esibendosi in un veloce
inchino.
“Lieti
che tu abbia potuto raggiungerci, Flora”, ricambiò
Barone, interrompendo il discorso con gli altri due e accomodandosi al
tavolo a
fianco di Clarky. Anche Kazan e Stella si sedettero, con Zolder
visibilmente grato
di essersi liberato della dottoressa.
La
Mazoku raggiunse il posto a fianco dell’istruttore e gli
lanciò un’occhiataccia eloquente non appena
mostrò l’intenzione di voler posare i
piedi sul tavolo. Tornò a sorridere verso gli altri,
fingendo di non sentire il
soffiò esasperato al suo fianco.
“In
che modo posso esservi utile?”
“Come
discusso con coloro che erano già presenti, la convivenza
tra umani e Mazoku, pur nettamente migliorata, non è ancora
pienamente
accettata”, esordì Barone con tono pacato.
“In tutto il mondo, ci sono numerose
criticità.”
La
dottoressa Stella annuì e attivò il maxi schermo.
Apparve
una cartina del globo con diverse aree contrassegnate in vari colori.
“Senza
contare gli effetti sia delle catastrofi naturali sia
le conseguenze della distruzione del Nucleo nel centro della
Terra.”
“Ognuno
dovrà fare la sua parte”, continuò
Kazan posando le
braccia al tavolo. “Il Comandante Duc e la sua famiglia sono
già partiti,
insieme alla regina Gilfam e a Zack.”
Il
capitano Clarky sospirò. “La
Magnifica Sophia non è ancora pronta a decollare e
l’alleanza
appena nata mi obbliga a restare in città,
purtroppo.”
“Per
questo abbiamo pensato che la Centurion
possa per il momento prendere il suo posto”, riprese la
parola Barone. “Ha già sia una rappresentanza
umana che Mazoku. E Zolder ha
accettato di accogliere alcuni nuovi membri nel suo equipaggio,
più idonei a
questo genere di incarichi.”
“Obbligato”,
sottolineò l’istruttore sbuffando e posandosi allo
schienale. Flora represse
l’istinto di ruotare gli occhi e continuò a
sorridere educatamente verso
l’altro Mazoku.
“Comunque.
Volevamo sapere se sei ancora disposta a seguire
l’istruttore. Da quel che ho capito, eri stata sul punto di
accettare l’invito
della Regina?”
“Sì,
signor Barone”, esordì Flora ricordando quanto
l’avesse
commossa la proposta di Sua Maestà di diventare in modo
definitivo una delle
sue dame da compagnia. Era stato davvero difficile, per lei, rifiutare.
“La
Regina mi ha veramente onorata con la sua offerta, ma sono
convinta di poter essere più utile qui. E ovviamente sono
pronta a qualsiasi compito
che aiuti la collaborazione tra i nostri popoli.”
Il
comandante Kazan annuì e fece un cenno alla dottoressa
Stella che, sistemandosi gli occhiali, fece apparire un dossier sugli
schermi del
tavolo.
“Ottimo.
Possiamo quindi concludere gli ultimi dettagli e
poi potete partire.”
L’attenzione
di tutti si spostò sulla cartina e la serie di
dati che cominciò a comparire. Flora, invece, si
limitò ad aggrottare la
fronte.
“Credo
di non capire, signor Barone.”
“Flora,
la partenza è per oggi”, rispose Zolder con tono
esasperato, quasi si stesse ripetendo per l’ennesima
occasione. La ragazza ruotò
verso di lui in tempo per incrociare il suo sguardo divertito.
“O
pensavi fossimo qua perché non avevamo altro da
fare?”
Fu
allora che si rese conto che lui fosse veramente convinto
che lei lo sapesse. Forse erano giorni che lui
lo sapeva.
“Perché
non me lo hai detto prima!”, sibilò sbattendo con
forza la mano sulla tavolata. Con la coda dell’occhio, scorse
la dottoressa
Stella sussultare e il comandante Kazan nascondersi il volto dietro una
mano.
“Ho
promesso di aiutare qui in città e adesso farò
una pessima
figura!”
“Quante
storie, mi sarà sfuggito di mente”,
replicò
l’istruttore grattandosi la nuca perplesso. “Non
è che ho tenuto nascosti i
preparativi dell’astronave.”
Flora
deglutì, iniziando a espirare e inspirare lentamente.
Dopotutto avrebbe dovuto ormai farci l’abitudine: a meno che
non ci fosse una
crisi in atto, quell’uomo ricordava solo i suoi dannatissimi
allenamenti.
“E
guarda il lato positivo”, aggiunse allegramente con un
ghigno, “saranno sollevati di fare a meno delle tue piante
carnivore!”
E
lo aveva detto apposta, la Mazoku lo sapeva perfettamente.
Perché riusciva sempre a farle saltare i nervi?
“Frat-
istruttore Zolder! Primo, i miei fiori sono
bellissimi. Secondo, è una questione d’educazione.
Avresti anche potuto
ricordarti di parlarmene!”
Zolder,
ormai palesemente seccato se gli occhi alzati al cielo
erano un’indicazione, incrociò le braccia e
posò i piedi al bordo del tavolo.
“Fino
a prova contraria sono io il comandante della Centurion”,
esordì lanciandole uno
sguardo di sfida. “E di certo nessuno ti obbliga. Se vuoi
saltare questo
viaggio, liberissima di farlo.”
“Ma
fanno sempre così? Non ho mai visto Flora così
–”
“E
non hai visto niente.”
Flora
aveva preso fiato, pronta a gridarne di cotte e di
crude verso l’istruttore, ma quello scambio tra Barone e
Clarky la immobilizzò.
Si sentì avvampare e l’irritazione che provava per
l’atteggiamento di Zolder
crebbe a dismisura. Doveva calmarsi. Si morse la lingua e
serrò le labbra in
una linea dura: la figuraccia davanti al signor Barone era
già sufficiente così
per i suoi gusti. Ma l’uomo, notando il suo silenzio, ebbe il
coraggio di
sorridere compiaciuto.
“Tu- Tu-”,
bofonchiò
la ragazza con le dita e la coda tremanti dalla rabbia, che ribolliva
dentro di
lei senza che riuscisse ad arginarla.
“Tu
prova solo a partire senza di me!”,
intimò infine con lo sguardò più
minaccioso che riuscì a
ottenere. Senza aspettare risposta, girò sui tacchi e
marciò fuori dalla porta,
riuscendo a non incrociare lo sguardo di nessun dei presenti. Non
avrebbe mai
più avuto il coraggio di parlare con il signor
Barone…
“Partiamo
tra un’ora!”
Si
fermò di scatto in mezzo al corridoio, senza neanche
voltarsi, e strinse le mani a pugno. La coda fremeva furiosa.
“Partiamo quando
sarò pronta IO!”
Riprese
a marciare e una coppia di tecnici si appiattì
contro il muro, alzando davanti al viso i loro documenti. Flora aveva
ben altro
a cui pensare però. Poteva essere pronta in
mezz’ora, ne era sicura, ma aveva
tutta l’intenzione di esserlo in almeno due
ore.
Se
Zolder sperava di vincere, non sapeva proprio contro chi
aveva a che fare.
Ripensandoci, potresti essermi
utile. In fin dei conti, un oggetto contundente in più
può sempre farmi comodo.
Ti auguro solo di essere più duro di quella sua testaccia.
Flora
jj
jj
SPAZIO AUTRICE:
Bentrovati a tutti! Eccomi
qui a
presentarvi un progetto agli antipodi delle mie storie precedenti.
Sì, lo so,
lo so, arranco a stare al passo con gli episodi di BS Resurgence (che,
tranquilli, resterà il mio focus principale)… ma
che ci volete fare! XD
Qualcuno dovrà pur rinfoltire questo fandom!
Questa storia nasce dopo
l’ultimo
capitolo di BS Moments e un commento nella recensione di ShawnSpenstar
(e già,
tutta colpa tua! XD scherzo, ma veramente il merito della nascita di
questa
idea è suo) su come questi due meritassero un loro spin-off
stile sitcom. L’idea
è nata ed eccoci qua. Ora, non so se sarà proprio
una sitcom, ma cercherò di
farvi ridere/sorridere il più possibile! E, tra una risata e
l’altra, scopriremo
come se le è cavata tutta la combriccola del futuro dopo
l’episodio 50.
Quindi, spero che mi
seguirete
anche in questo salto nel buio… e vedremo insieme dove ci
porta! ;)
Alla prossima,
HikariMoon