Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: PeNnImaN_Mercury92    30/01/2018    3 recensioni
Anno 846. Claire Hares si unisce all'Armata Ricognitiva in compagnia della sua migliore amica Petra Ral. Un fato atroce che la attende a casa influenza la sua scelta, ma il suo animo audace, generoso e un po' istintivo la renderanno una magnifica combattente sul fronte. Claire ci racconta la sua vita dopo essersi unita al Corpo di Ricerca, le sue emozioni, le sue soddisfazioni, i suoi timori e il suo rapporto con i suoi cari amici e con un soldato in particolar maniera. Armatevi di lame e di movimento tridimensionale e seguitela nelle sue avventure!
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erwin Smith, Hanji Zoe, Levi Ackerman, Nuovo personaggio, Petra Ral
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Wings of Freedom Series '
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1. Non si torna più indietro

È la fine ormai, pensai. Ma dentro di me sapevo che quella scelta non avrebbe rivoltato il mio destino.

Combattere con i giganti o vivere in povertà nel Wall Rose rischiando di essere trucidata da quelli, coloro che davano la caccia a mio padre, dei quali mia madre era già caduta vittima. Avrei abbandonato mio fratello, rimasto alle cure dei Ral, e probabilmente sarebbe rimasto più al sicuro di quanto non lo fossi stata io. Certo, l’Armata Ricognitiva era stata per me la migliore decisione, paradossalmente.

Davanti ai miei occhi centinaia di giovani fuggivano, recandosi frettolosamente alle mie spalle per aggregarsi alla Guarnigione o, per i più bravi, alla Gendarmeria. “Non andare, non andare!” mi intimavano con pietà i loro sguardi. 

Ciò che rimaneva davanti a me era la fila di giovani tremanti, con i pugni chiusi, mentre il comandante Erwin Smith, con occhi lucidi, guardava fiero quella piccola schiera di anime coraggiose, alla quale presi anche io parte.

Miserere di me! Le probabilità di finire nella bocca di qualche schifoso titano iniziarono a divenire altissime, eppure pensai che sarebbe stato alquanto sciocco pentirsi. Avevo compiuto la mia scelta, e non potevo più tornare indietro.

Raggiunsi Petra, le misi una mano sulla spalla, invitandola a girarsi nella mia direzione. Eravamo entrambe impaurite, ma ci sorridemmo, ci prendemmo per mano e attendemmo il termine del discorso del capitano di divisione, convinte che, in qualsiasi modo fosse finita, l'avventura a cui stavamo prendendo parte l'avremmo vissuta insieme.

—Donate i vostri cuori, reclute! – egli urlò, invitando a portarci a fronte alta la mano sul cuore.

–Ora non si torna più indietro – mormorai tremante alla mia compagna di una vita. Una lacrima, nel frattempo, scese sul mio volto.

–Ma non ci arrenderemo, Claire. Mai – rispose, sorridendomi ancora una volta.

Osservavo le ali della libertà cucite sulla tela alle spalle del comandante Smith. Presto mi avrebbero portata lontana, e il sogno di una vita di poter oltrepassare le mura per approdare nel mondo esterno si sarebbe da lì a poco realizzato.

Non molto lontano da Erwin, gli altri caposquadra ci osservavano meravigliati e fieri della nostra decisione. Mi promisi con tutta me stessa che non li avrei delusi, e avrei salvato ogni mio compagno con tutte le mie forze. Lo avrei fatto per il bene di Petra, di mio fratello Lex e per il ricordo di mia mamma Catherine.

Calata la notte, nel mio scomodo dormitorio non riuscivo a chiudere occhio, e così le restanti reclute dell’ala femminile, Petra inclusa.

La raggiunsi sul suo letto, posto sopra il mio, e chiacchierammo fino a tarda sera delle nostre impressioni sul corpo da noi scelto. Fingevamo di non aver paura, fingevamo che sarebbe stato come essersi appena arruolati nel corpo di addestramento, che, per noi due, era stato un puro gioco da ragazzi.

–Credo che non avremmo potuto scegliere di meglio, Claire – bisbigliò la mia amica, intrecciando i miei capelli biondo scuro tra le sue dita. –I capisquadra mi sembrano così in gamba, ci addestreranno per bene prima di portarci sul campo di battaglia.

Focalizzai la mia mente sui collaboratori del Comandante Erwin. Constatai che tutti mi erano parsi molto diversi, ma anche molto originali.

–Non mi piacciono i capelli del comandante Smith – dissi.

Petra scoppiò a ridere, e fu costretta a districarmi le ciocche, prima di ricominciare da capo.

–Be’ nemmeno a me, ma oltre a questo?

–Quel Mike Zacharius è maledettamente alto. Secondo me è un mezzo gigante!

Altre risate, oltre a quelle della mia amica, provennero dalla stanza.

–Speriamo di finire nella sua squadra, allora. Farà tutto lui, forte e possente com’è - commentò una ragazza.

-Impressioni positive, Claire? – chiese diretta la mia amica.

–Be’… Il caposquadra Hanji mi è sembrata molto simpatica! Ho sentito dire che abbia intenzione di portare dei giganti all'interno delle mura per degli esperimenti. Non sarebbe male aiutarla, magari facciamo saltare in aria il parrucchino di Erwin.

–Claire, smettila di avercela con i capelli del comandante. Come fai ad essere così allegra in momenti come questi? – mi domandò divertita Petra, terminando la sua impresa con i miei capelli.

–Perché ho una paura tremenda di morire – risposi sincera.

–Anch’io, ma il nostro compito, adesso, è far saltare la nuca ad ogni esemplare titanico che incontreremo. E diventare futuri capisquadra – mi sorrise.

–Non so se sarei in grado di farcela. Sai, è per quella cosa…

Mi incupii di colpo, e la mia mente rievocò i ricordi più raccapriccianti vissuti durante i miei tre anni di addestramento.

Un pugno, un calcio… Non ero in grado di attaccare nessuno che mi capitasse davanti. Come me la sarei cavata fuori dalle mura, con degli esemplari di dieci metri e oltre intenti a divorarmi?

–Non essere ridicola, Claire. Sei stata la quarta classificata del centotreesimo corpo di addestramento reclute. Eri la più brava con il movimento tridimensionale e i tuoi colpi sono spettacolari. Non ti può essere vietato niente solo perché non eccelli nel combattimento corpo a corpo, fidati – mi rassicurò Petra, spalancando le braccia.

Abbracciai la mia amica dagli occhi dorati, proveniente, come me, dal distretto di Karanes, e da sempre mia vicina di casa.

Accanto al suo corpicino minuto ripensai alla premurosità della mia amica, solita risanarmi le ferite al ginocchio ogni volta che, da piccola, cadevo sul suolo cementato davanti la porta di casa sua.

–Sai chi è veramente uno in gamba? – mi domandò Petra, un secondo prima che, sfinita, potessi ricadere tra le braccia di Morfeo. –Il capitano per le operazioni speciali.

–Levi? Il soldato più forte dell’umanità? L’hai visto, Petra?

–Sì – ella ridacchiò. –Non saresti mai capace di riconoscerlo, te lo assicuro.

–Questo lo vedremo.

Ci demmo la buonanotte e, abbracciate come due buone amiche, ci addormentammo simultaneamente, ancora un po’ impaurite, ma infinitamente stanche. 


Salve a tutti, fan di Attack on Titan!
Questa è la prima storia che scrivo su questo fantastico anime, e spero vivamente che ci sia qualcuno a incoraggiarmi in questa impresa letteraria del tutto nuova per me. 
Proprio perché è la prima, i capitoli saranno abbastanza brevi, ma spero che colmino la curiosità di coloro che, se ci saranno, apprezzeranno il mio racconto. 
Alla prossima!!!

  
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