Importante
Per pesare il cuore con entrambe le mani ci vuole
coraggio .
E
sfuma tutto.
Tutto…
Sfuma
la sua ritrosia, la sua paura tipica di un animale in gabbia, il tuo futuro
matrimonio deciso da tuo padre per mantenere il prestigio della famiglia.
Sfuma
tuo fratello, il tuo continuo confrontarti con lui…
Sfumi
perfino tu, e resta…Resta la tua bocca sulla sua.
Resta
il tuo cuore che batte forte, il suo che sembra impazzito.
Restano
i suoi occhi miele sgranati e sorpresi, la tua lingua che invade la sua bocca,
aggressiva prima, dolce poi.
Sfuma
la rabbia e l’impotenza, sfuma il vostro destino già segnato.
Restano
i gemiti, profondi, gutturali, rochi…i tuoi.
Restano
i gemiti delicati, impauriti e mal trattenuti…i suoi.
Resta
il cemento del parco di notte, dove sono poggiati i vostri piedi dentro le
scarpe da ginnastica bianche.
Se
il cemento potesse fondere resterebbero le vostre impronte incise per sempre.
Il
figlio di un grande boss, e il figlio di un pesce piccolo…semplicemente
due ragazzi che hanno il cervello confuso.
Le
tue mani risalgono la sua schiena sudata, è fine luglio e l’aria è bollente,
seppure sia notte fonde.
Lampioni,
fiori e ombre.
Lo
spingi poco più in là, tra i cespugli, sotto un albero , un albero anonimo,
uguale a molti.
“
He…Tian…” Prova a protestare.
“
Non adesso..” Lo preghi…quasi..quasi… Di lasciarti fare, magari
solo per qualche altro minuto.
Perché
il cuore pulsa, le vene pulsano, ed il tuo membro pulsa, lo schiacci contro il suo, e lui sobbalza e
si aggrappa a te.
“
Ba..Bastardo..” Vorrebbe uscirgli
rabbioso, invece è un mezzo miagolio, che ti fa eccitare ancora di più.
Lo
stringi più forte, lo schiacci maggiormente contro l’albero, e davanti lo fai
aderire meglio al tuo corpo.
Mani sulla schiena, tra i capelli rossi, le
sue nocche che si serrano forti tra i tuoi capelli di pece liquida.
“
No…non si può, non dovremmo, e poi tu, cioè …è una cosa che io non…” Blatera
rosso in viso.
“
Piccolo Mo, non ci sta davvero niente di
male.”
Non
c’è davvero niente di male nel cercare conforto tra le braccia della persona
che si ama.
Certo,
magari il tuo modo di chiedere…conforto…è molto più simile al chiedere sesso, ma il punto è
che non conosci altri modi di farti ascolatare…capire..da lui…
Saliva,
denti che sbattono, lui che chiude la bocca, lui che protesta,
tu
che gli apri a forza la bocca e ricominci il bacio.
Il
tronco dietro di lui deve avergli graffiato la schiena, perché all’improvviso
si inarca verso di te, non te lo spieghi altrimenti sennò.
Le
sue mani, tra i tuoi capelli, tirano, ma non poi così forte, il suo inguine è
bollente e duro quanto il tuo, contro il tuo.
Lasci
la sua bocca solo per respirargli dritto nell’orecchio.
Poggi
la tua fronte contro la sua, sudore e pensieri folli.
Gli
hai concesso abbastanza per recuperare il respiro.
La
tua bocca morde il suo collo, ed il tuo corpo struscia sul suo più basso e
tremante.
Non
sarebbe per nulla una bugia dire che il modo in cui ti muovi è davvero uguale
ad una scopata contro il tronco di un albero del parco in piena notte.
Ancora,
colpi d’anca, fottuti movimenti pelvici, bacino, colpi d’anca, schiena, mani, ancora spingere…bacino, colpi d’anca ripetuti e ritmici.
Tu
…lui…
Peccato
i vestiti, peccato il luogo pubblico, e peccato che lui proprio muore di paura.
Menomale,
che la sua bocca ti accoglie nonostante le false ritrosie, menomale che ti
abbraccia pure, in un modo scomposto e tutto suo, ma non per questo meno caldo e…confortante.
I
piedi affondati nella terra, qui le impronte restano, ma solo per un po’…vorresti che restassero per sempre, anche dopo tutto,
anche dopo di voi, a testimoniare che siete stati vivi, e che vi siete amati,
in un modo strano e contorto, ma davvero amati…
“
Che hai…?” riesce a dirti, nonostante la tua lingua
affondata in bocca.
Non
solo tu sei in grado di leggergli dentro, anche lui lo sa fare, complice quel
dannato feeling, per così dire, che non vi lascia scampo.
Sorridi,
dovrebbe essere un sorriso rassicurante, ma ti esce un po’ cattivo, perché è la
vita che ti ha incattivito.
“
Vorrei durasse per sempre..”
Lui
scosta il viso.
“
Perché? Che c’è dopo..”
E
i suoi occhi sono seri e attenti.
Non
ora, ora hai solo bisogno di baciarlo.
Dopo,
forse dopo.
Anche
se alcune cose non sono facili da spiegare.
Le
cicale fanno un tale casino, solo ora ti accorgi che hanno rotto le palle tutto
il tempo.
Lo
baci di nuovo, non vuoi pensare troppo.
Le
bocche rosse, le labbra bagnate, gonfie,
il mento piacevolmente sporco di saliva.
Profumi
che si mischiano, ancora sudore e gemiti.
Baciarlo…divorarlo,
non c’è differenza.
Lo
mordi, lui risponde.
Sorridi,
non ti aspettavi niente di diverso da lui.
Combattivo,
orgoglioso come te, in modo diverso sì, ma anche dannatamente uguale.
Tocchi
il suo viso, di nuovo la schiena, ancora la schiena, e poi più in basso, la
ragione va e viene, e perdi il contatto con la realtà.
Afferri
i suoi glutei, lui protesta, sei quasi rabbioso ora.
Lui
si stacca dal tuo bacio, è severo e arrabbiato il suo sguardo di miele.
“
Questo no. Io…non..”
Lo
afferri per la nuca, l’altra mano ancora sul suo sedere, lo stringi a te.
Lo
baci, lo baci, ancora, troppo, forte, pieno, caldo, bagnato.
Ragione,
sentimento, rancore, incomprensioni, amore…odio..e
ancora amore…
Un
amore distorto, non per questo non bellissimo..
La
sua lingua insicura ma non meno appassionata, la tua un po’ sfrontata e
sensuale.
Sapore,
suo, tuo…vostro..
“
Andiamo a casa mia…” Il respiro incontrollabile,
l’adrenalina e l’eccitazione alle stelle, le stesse stelle brillanti che vi guardano
condannandovi attimo dopo attimo, non smettono di brillare e voi non smettete
di morire di desiderio.
Il
cielo è nero, e inghiotte la risposta di Mo… Anche se
la tua più che una domanda era un mezzo ordine, dettagli…
La
risposta da cui, lo sai, partirà tutto…
Tutto.
Ogni
singola cosa.
Nel
bene e nel male.
E lo sai che puoi
salvarmi solo tu…
Fine.
Le
frasi e le canzoni a cui mi sono ispirata sono “ Il conforto di Tiziano Ferro e
Carmen Consoli, e infine Raf con “ Stai con me.”
Grazie
a chi ha letto la ficcina ^^
Yoite
^_^