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Autore: Silver Hyacinth    11/02/2018    1 recensioni
I sensitivi non sono reali, i fantasmi di certo non esistono e Kageyama non ha nulla a che fare con tutto ciò. Queste sono le cose in cui crede, almeno finché non incontra Hinata Shoyo e la sua vita non verrà completamente messa sotto sopra. - Kagehina. [L'amore è colmo di paure, ma quale parte della vita non lo è?]
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta
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Sunset Ghost



Capitolo 3: Riflessione e Accettazione

“Bene, siediti per favore.” Yachi indicò una poltrona di pelle, su cui Kageyama si sedette esitante, guardando la bionda minuta cautamente. Gli dava una strana sensazione, il che supponeva dipendesse dal fatto che era un sensitivo, anche se non poteva saperlo con certezza. Se la teoria di Hinata era corretta e anche lui era un sensitivo, allora si sarebbe spiegato tutto. Forse avrebbe sentito una strana connessione con lei se entrambi avessero condiviso lo stesso dono.
Ovviamente, continuava a rifiutare l’idea di esserlo per davvero. Era assolutamente impossibile. Ora non rimaneva che convincere Hinata a Yachi di questo, il che si preannunciava più difficile di quanto anticipato.
“Bene.” Yachi, che si era affaccendata a frugare negli armadietti vicino al salotto, rovesciò alcuni strani oggetti sul tavolino davanti alla poltrona, il cui più degno di nota e strano era una sfera di cristallo. Vi si sedette proprio davanti, appoggiando i palmi piatti sul tavolo. “Ci sono molti modi per verificare il talento latente di un sensitivo. Sei pronto?”
“Ehm…” Kageyama lanciò un’occhiata nervosa agli oggetti sul tavolo “sì, credo…”
Yachi sorrise, il che rese Kageyama ancora più nervoso. “Bene! Iniziamo con questo.” Prese una pietra a forma di triangolo con un buco circolare nel centro e se lo mise sull’occhio sinistro, mirando verso di lui. “Questa è solo un abbozzo, ma delle volte funziona. Si chiama pietra aura, ed è in grado di mostrare lo spirito di una persona.”
“Ok?” Kageyama la guardò con un sopracciglio alzato. Yachi stava dando prova di essere una persona alquanto… interessante, senza ombra di dubbio. Nonostante ciò, Kageyama non riusciva ancora a capire che tipo di persona era, e non poteva fare a meno di domandarsi quale fosse la sua storia. Aveva aiutato Hinata nel momento del bisogno, ma bastava questo a fare di lei una brava persona? Kageyama non era mai stato bravo a giudicare le persone, quindi non poteva esserne certo.
“Niente dalla pietra aura.” mormorò Yachi tra sé e sé sedendosi e passando all’oggetto successivo: un frammento azzurro circolare di vetro tutto macchiato. “Proviamo questo…” disse a bassa voce e iniziò a studiarlo di nuovo da lontano, muovendo le labbra come se stesse mormorando qualcosa a sé stessa, completamente assorta in quello che stava facendo. Era quasi inquietante.
Come se avesse notato il suo disagio, Hinata gli rivolse un sorriso incoraggiante. “Non preoccuparti, Kageyama. A volte fa così quando pensa. Parlare da sola la aiuta a concentrarsi.” Kageyama annuì e tornò a guardare Yachi, osservandola mentre posava il pezzo di vetro e prendeva il secondo oggetto, un qualcosa a forma di Y che sembrava vagamente simile a un osso. L’intera questione stava cominciando a diventare ridicola. Tutti questi strani oggetti, Yachi e Hinata… Kageyama sentiva davvero il bisogno di tornare a casa.
Non aveva chiesto niente di tutto questo. I fantasmi e i sensitivi non avrebbero dovuto essere reali e Kageyama non avrebbe dovuto c’entrare nulla con questa storia. Era troppo per lui, anche se Kageyama sapeva che avrebbe dovuto trovare un modo di affrontarlo. Se era davvero (e ancora non credeva che ci fosse neppure la più remota possibilità che lo fosse) un sensitivo, allora avrebbe dovuto affrontare la realtà, ed essere una mammoletta non avrebbe risolto nulla.
“Bingo!” gridò Yachi, spaventando talmente tanto Kageyama che fece un salto di due metri, picchiando le ginocchia contro il tavolino. La bionda si coprì la bocca con un risolino. “oh, scusa se ti ho spaventato, ma guardate!” gli tese l’ultimo oggetto: la palla di cristallo. “Guardate la superficie, il colore normale sarebbe azzurro, ma guardate qui; è diventato oro nel centro. Sapete che cosa significa?”
“uhm… no?”
“Oh giusto.” ridacchiò ancora “certo che no. Beh, in parole povere, significa che sei un sensitivo.”
Hinata si lasciò scappare un grido trionfante, mentre Kageyama sprofondava contro il divano con un gemito. “Ahahah! Lo sapevo!” si mise le mani sui fianchi e tirò fuori la lingua. “Te l’avevo detto, Bakageyama!”
Kageyama lo ignorò e si voltò verso Yachi. “Quindi che cosa vuol dire? Che posso vedere i fantasmi ora?”
“beh, le cose stanno così…” Yachi si mise in piedi e iniziò a raccogliere tutti gli oggetti e ricollocarli ai loro rispettivi posti, corrugando lievemente la fronte. “Tecnicamente, dovresti essere in grado di vederli da sempre. È facile riconoscerli in mezzo alle persone normali, anche se non hai avuto un addestramento da sensitivo, il che mi fa pensare che le tue capacità si siano svegliate solo di recente.
Ritornò al tavolo e fissò Kageyama intensamente. “il che porta alla domanda: perché adesso? Non ha alcun senso.” intrecciò le braccia al petto e scosse il capo. “Per caso, hai perso qualcuno vicino a te di recente?” Kageyama scosse il capo. “Hai subito qualche tipo di trauma o un incidente?” un altro cenno negativo con la testa “sei stato molto malato recentemente?” ancora un altro cenno negativo.
Yachi si lasciò sfuggire un gemito e lanciò le braccia in aria per la frustrazione. “Allora non riesco a trovare una spiegazione! Tutto questo non ha alcun senso!” iniziò a fare avanti e indietro, rendendo Kageyama ancora più nervoso, soltanto guardandola. “Deve esserci un qualche espediente, un qualcosa che potrebbe aver attivato le tue abilità latenti, ma cosa?” Emise un forte lamento e si fermò bruscamente, facendo tirare un sospiro di sollievo a Hinata e Kageyama. “Questo non è importante. Non è importante!” si voltò verso Kageyama con le mani sui fianchi “L’importante è addestrarti. Un sensitivo che se ne va in giro senza un addestramento non è qualcosa che mia madre ha bisogno di gestire in questo momento. Cosa ne dici, Kageyama? Puoi iniziare subito, o è un preavviso troppo breve?”
Kageyama sbatté gli occhi diverse volte, cercando di trovare un senso alla raffica di parole che aveva appena pronunciato. “whoa, whoa, whoa, aspetta un attimo. Non ho mai acconsentito a farmi allenare da te.”
Yachi si fermò davanti a lui, con le sopracciglia corrugate come se non potesse credere a quello che stava sentendo. “Aspetta… vuoi dire che non vuoi un addestramento? E allora perché ti sei preso il disturbo di venire?”
“Mi piacerebbe saperlo.” disse Kageyama con tono pungente, scoccando un’occhiataccia verso Hinata. “Ho semplicemente detto che sarei venuto a farti visita, nient’altro. Non ho mai detto che mi sarei allenato con te. Volevo solo sapere chi sono e ora che tutto è stato chiarito, me ne tornerò a casa.” Si alzò dal divano e si diresse verso la porta. “Grazie per il tuo aiuto e scusa il disturbo.”
“M-M-Ma… Kageyama!” Hinata balzò di fronte a lui con le braccia aperte a formare una T. “Adesso che hai scoperto di essere un sensitivo, come puoi tornare a casa come se fosse tutto normale?”
“Perché lo è!” sibilò Kageyama, guardandolo in cagnesco “Togliti di mezzo, ora!”
“Kageyama-kun, aspetta un momento, per favore!” Yachi oltrepassò velocemente Kageyama per mettersi vicino a Hinata, con le braccia strette lungo i fianchi nervosamente. “Capisco come ti senti, e rispetto la tua volontà e quello che deciderai di fare, ma ciò non vuol dire che sono d’accordo. Andare in giro con poteri che non hai idea di come usare è pericoloso, sia per te che per le persone che ti circondano. Per favore, promettimi almeno di prendere in considerazione l’idea di allenarti assieme a me.”
“D’accordo.” acconsentì Kageyama aspramente, spingendola da parte, mentre Hinata si levava di mezzo velocemente per evitare di essere trapassato. “Ci penserò. Qualsiasi cosa pur di uscire da qui il prima possibile.” Aprì la porta con uno strattone e si precipitò fuori, seguito da Hinata, dopo essersi scusato di tutta fretta con Yachi per il comportamento burbero di Kageyama. Non che a lui importasse. Tutto questo era ridicolo. Anche se era un sensitivo, ciò non voleva dire che le cose dovevano cambiare…
… o no?

***



“Kageyama, è stato davvero maleducato da parte tua parlare a Yachi-san a quel modo.” esclamò Hinata sbuffando, incrociando le braccia imbronciato. “Sta solo cercando di aiutarti, sai. Hai sentito quello che ha detto riguardo il fatto di andare in giro senza sapere quello che sei in grado di fare. Cosa succederebbe se venissi ferito?”
“Non succederà! Adesso fai silenzio e lasciami camminare in pace, idiota.”
Kageyama si infilò le mani in tasca, scoccando un’occhiata torva al sole che stava tramontando. Hinata non aveva smesso un attimo di tormentarlo da quando avevano lasciato la casa di Yachi, e stava ponderando l’idea di lasciarlo indietro, anche se di sicuro non avrebbe funzionato. Hinata sapeva dove viveva, dopo tutto. Ah, non faceva che andare sempre meglio, vero?
Hinata incrociò le braccia dietro la schiena con lo sguardo rivolto verso il basso, mentre camminava in linea retta, punta tacco, punta tacco, punta tacco. Rimase in silenzio per un po’ di tempo e Kageyama gliene fu grato. Ormai era vicino a casa, forse altri dieci minuti di camminata, o meno se si sarebbe affrettato.
“Sai, ero davvero felice che fossi in grado di vedermi quando ci siamo incontrati.” pronunciò quelle parole talmente a bassa voce che Kageyama fece quasi fatica a sentirle. Rivolse una veloce occhiata a Hinata prima di tornare a guardare la strada. Qualche attimo dopo, continuò con un tono leggermente più alto, ma comunque triste. “Ricordo esattamente il momento della mia morte… ero molto triste, confuso e non avevo nessuno. Ero completamente solo… ma poi Yachi-san mi ha trovato.” Calciò una foglia, sradicandola dalla fessura a cui era attaccata e facendola volare via con un’altra spinta leggera.
“Mi ha aiutato molto, spiegandomi come funzionava tutta questa cosa dell’essere un fantasma; mi ha insegnato ad attraversare le cose, andare ovunque volessi e persino a toccare le cose.” Socchiuse gli occhi mentre sorrideva; un sorriso triste e tenue che non si addiceva affatto a una persona allegra come lui. “E poi sei arrivato tu… ed ero così felice di avere finalmente trovato un’altra persona con cui parlare a parte Yachi-san.” Fece una piccola risata. “Ma credo di essere un po’ irritante, vero?”
“Sì, ma niente che non possa gestire,” borbottò Kageyama, sentendo la rabbia affievolirsi. Il sorriso di Hinata era luminoso e lo faceva sentire leggermente meglio. Era decisamente migliore rispetto all’altro sorriso. “ahah lo so!” saltò di qualche passo avanti a lui e si voltò per guardarlo con una leggera risata. “Sai, sono felice di averti incontrato. Tutto sommato, sei un buon amico, Kageyama!” Si voltò e corse qualche metro più avanti, agitando la mano con un sorriso che avrebbe potuto fare concorrenza al sole. “Ci vediamo!”
Con una forte ondata di vento, Hinata fu coperto da un turbine di foglie dorate, lasciando un Kageyama sbalordito in piedi a fissare il sole tramontare; le parole di Hinata continuavano a vorticargli in testa. Sai, sono felice di averti incontrato. Tutto sommato, sei un buon amico, Kageyama!
Dopo qualche minuto di silenzio e calma, kageyama fece un passo avanti e iniziò a camminare sempre a testa bassa. Forse non è così male, dopotutto.

***



“Lo farò!” Kageyama si inchinò di fronte a una Yachi Hitoka sbigottita con un’ espressione dismessa. “Insegnami, per favore!”
“Uh…” Yachi ridacchiò grattandosi la guancia sinistra nervosamente. “Certo che ti insegnerò, Kageyama-kun, ma perché questo improvviso cambiamento?” aprì di più la porta e gli fece segno di entrare, per poi chiuderla subito dietro di lui, che si era affrettato a sorpassarla. “Insomma, ieri sembravi abbastanza irremovibile a non fare niente a riguardo.”
Kageyama distolse lo sguardo, mordendosi il labbro. “beh… uhm… ecco…” la sua mente tornò alla sera prima e arrossì per l’imbarazzo. “Insomma, le tue parole sono state molto convincenti, ecco tutto! Se ho degli strani poteri, sarebbe meglio imparare a controllarli per impedire alle altre persone di farsi male.” Tirò il colletto della camicia con uno strattone a disagio “Questo è tutto, non c’è niente di più!”
Yachi alzò un sopracciglio con una smorfia divertita “Va bene, Kageyama-kun. Possiamo iniziare immediatamente, anche se Hinata-kun dovrebbe arrivare a momenti, quindi dovremmo aspettarlo. Mi ha fatto promettere di lasciargli osservare il tuo allenamento se sei d’accordo, considerando che raramente riesce a vedere un sensitivo in azione…” ridacchiò. “Di sicuro, è una persona davvero bizzarra.”
“mmm…” Kageyama rivolse uno sguardo al di sopra di Yachi e socchiuse gli occhi in modo indiscreto “dimmi…” si fece più vicino a lei portandosi le mani intorno alla bocca con fare circospetto. “che altro sai di Hinata, Yachi-san?”
La bionda rise nervosamente. “beh… Hinata è-”
“YAAAAAACHHHHHIIIII-SAAAAAAANNNNN, KAGGEYYYYAAMMMAAA!” una macchia arancione arrivò sparato dalla parete in quello stesso momento e Yachi strillò saltando di lato, che portò Hinata a correre proprio attraverso di lei e dritto in un’altra parete. Kageyama si sporse con il capo piegato da un lato, mentre la testa del rosso spuntò fuori un secondo dopo, gli occhi castani illuminati di gioia. Saltellò fuori dalla parete e si fermò vicino a Yachi, ancora visibilmente scossa, con un sorriso di scuse. “Scusa, Yachi-san, non volevo farti spaventare.”
“è-è t-tutto o-ok,” disse Yachi, nonostante stesse ancora tremando, come se la sua anima avesse temporaneamente abbandonato il suo corpo. “Ehm… Kageyama-kun… iniziamo l’allenamento, ti va?” Kageyama annuì in modo sgarbato, sobbalzando quando Hinata gridò, 20 decibel più alto del normale, proprio vicino al suo orecchio, “YAAAAAAYYYYY! ci sarà da divertirsi!"

Note del Traduttore: salve a tutti! Chiedo scusa per l'enorme ritardo nel postare il nuovo capitolo, ma come al solito il lavoro mi tiene super impegnata. Finalmente Kageyama ha accettato la sua natura di sensitivo, da qui in poi le cose inizieranno a farsi interessanti. L'autrice è già arrivata al capitolo 22 e devo dire che per ora sta prendendo una piega piuttosto carina, quindi cercherò di aggiornare più spesso. Grazie in anticipo a chi recensirà e leggerà la storia. Se volete che recapiti qualche messaggio all'autrice scrivetemelo nei commenti :) al prossimo capitolo

Sion
   
 
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