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Autore: R3d_    13/02/2018    2 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima storia su questa bellissima saga, questa è una mia personale versione dell'ultimo libro. Come nel libro Sofia e gli altri draconiani cercheranno di fermare Nidhoggr ormai libero dal sigillo di Thuban e pronto a portare il mondo intero sotto il suo dominio ma alcune cose andranno diversamente. Spero possa piacervi, buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabio, Nidafjoll, Nidhoggr, Sofia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Come sarebbe dire non lo so?!-
-Non ho idea di dove sia finita, un attimo prima era entrata nel tempio poi quello è esploso e Nidhoggr ne uscito fuori ma di Sofia nemmeno l'ombra. Neanche lui sembrava sapere dove fosse.- Lidja chinò la testa sconsolata dopo aver risposto a Fabio, quest’ultimo Imprecò, frustrato.
Si trovavano ancora nel giardino della villa, il sottomarino era rovesciato su un fianco. Lidja si girò verso Schlafen.
-Cosa dovremo fare professore?- Lui alzò lo sguardo, era appoggiato al sottomarino, scosso dalla notizia che Lidja aveva riferito.
-Io… non ne ho idea. Con Sofia scomparsa, il frutto distrutto e i frammenti spariti chi sa dove, non so proprio cosa dovremo fare.- Rispose sconsolato. Questo gettò un ombra di sconforto sui draconiani, il professore era sempre stato una guida per loro e vederlo in quello stato era un duro colpo per tutti.
-Qualcosa dobbiamo fare, non possiamo rimanere così con le mani in mano, significherebbe fare un favore Nidhoggr. Dobbiamo trovare un modo per capire dove sia finita Sofia, poi cercheremo anche i frammenti del frutto.- Disse Fabio, cercando di tirare sul il morale ai compagni.
-Si ma anche se troviamo i frammenti pensi che potremo ricomporre il frutto? E poi, mi dispiace dirlo ma non sappiamo neanche se Sofia è viva.- Disse Chloe. Lidja le diede ragione.
-Mi duole ammetterlo, ma è una possibilità che non possiamo escludere.- Fabio strinse i denti, si rifiutava di credere che Sofia fosse morta così. Karl intervenne.
-Forse potremmo verificare se Sofia è ancora viva con il draconoscopio. Però dovremo trovare un modo per potenziare i suo raggio d’azione, per adesso potrebbe coprire a mala pena l’area di Roma.-
-Allora troviamo questo modo.- Rispose Fabio.
Deciso il da farsi, Lidja, mentre gli altri rientravano in casa, rimise il sottomarino in acqua, poi il professore pensò a riportarlo dentro il dangeon.
 
Sofia apri gli occhi lentamente, si sentiva molto stanca nonostante si fosse appena svegliata. Si alzò, mettendosi seduta e si guardò intorno. Si trovava in un piccolo appartamento, in un angolo c’era una piccola cucina con un tavolo poco distante mentre dalla parte opposta una televisione con una poltrona davanti. La TV era accesa e i canali continuavano a cambiare, segno che qualcuno era seduto sulla poltrona ma dalla posizione in cui era non riusciva a vederlo.
-Ehi…- Disse, cercando di attirare l’attenzione della persona. La televisione si spense e la diretta interessata si alzò.
-Era ora che ti svegliassi, ormai sono passate tre ore da quando ti ho trovata.- Sofia trasalì appena vide in faccia la donna.
-N-Nida?-
-Ciao Sofia, come te la passi?- Chiese la viverna come se si stesse rivolgendo ad una cara amica che non vedeva da tempo, cosa che infastidì Sofia. Nida si diresse verso la cucina, apri la credenza e ne tirò fuori due sacchetti di patatine poi si avvicinò alla ragazza e ne appoggiò uno accanto a lei, sul letto poi tornò indietro e si sedette sul tavolo.
Sofia non poté nascondere la sorpresa per quel gesto.
-Beh? Non hai fame?- Le chiese ma non seppe come rispondere, ancora incredula.
-Oh giusto. Immagino ti aspettassi che ti saltassi alla gola vero? Non credi che lo avrei già fatto se lo avessi voluto? Dai mangia prima che cambi idea e me le prenda io.- Disse Nida aprendo il suo sacchetto e iniziando a mangiare. Sofia, continuando a guardarla con uno sguardo a metà tra l’incredulo e il sospettoso, prese lentamente le patatine e le aprì.
-Perché mi hai aiutata?- Chiese iniziando a mangiare.
-Semplicemente non ci avrei guadagnato niente ad ucciderti.-
-No mi sembra che tu ti sia fatta molti problemi nel cercare di uccidere Fabio qualche mese fa.- Ribattè Sofia guardandola con astio.
-Ero accecata dalla rabbia, è pur sempre stato lui ad uccidere Ratatoskr.-
-Si è pentito di averlo fatto.-
-Questo di certo non lo riporterà in vita.- Sofia non seppe come rispondere.
-Comunque.- Disse Nida finendo le patatine e scendendo dal tavolo. -Credo che questo…- Cominciò mentre cercava in un cassetto. -…Sia tuo.- Dopo aver preso ciò che cercava si diresse verso il letto e lo porse alla ragazza. -Anche se non credo che possa più essere utile.- Sofia riuscì a sentire una nota di scherno nel tono di voce. Guardò l’oggetto con attenzione, una sostanza che le ricordava il catrame lo ricopriva completamente. Sembrava un frammento di qualcosa.
-Ancora non hai capito cos’è? Eppure dovresti aver provato a recuperarlo se sei qui.- Sofia continuò a guardarlo per qualche secondo poi ricordò e il terrore prese il sopravvento.
-Oh no… No no no no no no…- Continuò a ripetere, lasciando il frammento e prendendosi la testa tra le mani.
-Vedo che hai capito. Nidhoggr è libero.- Disse Nida, poi sospirò e con tono sarcastico disse. -Ormai abbiamo i giorni contati, è stato un piacere conoscerti.- Si fece un attimo più seria. -Spero solo che non avere una morte troppo dolorosa.-
-È colpa mia.- Sussurrò Sofia, sconsolata. Anche con la voce così bassa Nida la sentì comunque. L’emanazione di Nidhoggr si girò di scatto verso di lei.
-Come hai detto?-
-È colpa mia se Nidhoggr è libero. Mi sono lasciata sfuggire Ofnir col frutto e quando ho tentato di fermarlo non ci sono riuscita, sono solo stata capace di farmi spedire chi sa dove.- Affermò la rossa. Quelle parole fecero arrabbiare Nida.
-Bene, perfetto! Complimenti inetta! Grazie a te Nidhoggr è libero di fare quello che gli pare!-
Per Sofia sentire quelle parole fu come essere investita da un’auto. Nida aveva ragione, era un'inetta. Probabilmente sarebbero già riusciti ad evocare Draconia se non fosse stato per la sua incapacità. Sentì le lacrime iniziare a scendere e nonostante i suoi sforzi alcune le sfuggirono.
Nida si pentì di aver detto quelle parole appena vide le lacrime questo le diede parecchio fastidio, lei che si penti a di aver insultato qualcuno? Si allontanò un attimo e tornò con un pacchetto di fazzoletti.
-Tieni, asciugati quelle lacrime.- Disse senza guardarla. Si sentiva un po' di disagio a comportarsi così. Sofia prese il pacchetto e Nida si allontanò.
-Adesso torna a dormire che è notte fonda. Almeno eviti di fare altri danni.- Concluse.
-Nida.- La viverna si girò verso la ragazza che intanto si stava sdraiando. -Grazie per avermi aiutata.-
Nida fu sorpresa da quelle parole e per un attimo non seppe cosa rispondere.
-Di niente.-
 
Una risata maligna echeggiò per la stanza in rovina. Nidhoggr e Ofnir si trovavano nella parte abbandonata di Villa Mondragone, alle loro spalle una schiera di assoggettati e altre creature metalliche.
-Mio Signore, se posso chiedere, perché ci stiamo nascondendo? Non sarebbe più facile lanciare un incantesimo per assoggettare tutti gli umani?- Nidhoggr si prese alcuni secondi per rispondere.
-Si sarebbe più facile… Troppo facile. Per adesso voglio dare una speranza a i nostri nemici…- La sua espressione si contorse in un ghigno sadico che mise in mostra i denti affilatissimi. -…prima di distruggerla proprio davanti a loro, voglio vedere nient’altro che disperazione nei loro occhi.- Ridacchiò. -Il peso opprimente del loro misero fallimento sarà l’ultimo pensiero che avranno prima di morire.- La viverna scoppiò in una risata folle. Ofnir sorrise alla crudeltà del suo padrone.
-Comunque, c’è un piccolo conto in sospeso di cui vorrei che ti occupassi.- Continuò Nidhoggr
-Ditemi cosa devo fare mio Signore.- L’altra rispose con una sola parola.
-Nidafjoll.- Un’espressione di disgusto si diffuse sul volto del servitore.
-Trovala è portamela, viva o morta non ha importanza. Quella sporca traditrice ha commesso l’errore più grande della sua vita.-
 
La mattina dopo.
-Maledizione Karl, quanto ti ci vuole per potenziare quel coso?-
-Il tempo necessario, sto cercando di capire come posso fare!-
-Beh datti una mossa!-
-Smettila di mettermi fretta Fabio! Capisco che sei preoccupato per Sofia, lo sono anch’io. Ma se continui a starmi addosso così mi rallenti e basta.- Fabio strinse i denti e cercò di calmarsi. Ogni minuto che passava era sempre più nervoso, non sapere neanche se Sofia fosse viva o meno era una situazione insostenibile. Georg aveva detto che quando il frutto era stato infranto i frammenti erano stati trasportati in altri luoghi, probabilmente Sofia era stata coinvolta e quindi c’erano buone probabilità che fosse ancora viva. Questo aveva tranquillizzato almeno un pò i draconiani, tranne Fabio, voleva avere la certezza che non fosse morta.
Chiese scusa a Karl, uscì dal suo piccolo laboratorio nel dangeon e ritornò al piano di sopra. Si sedette sul divano del salotto, sbuffando.
-Posso dirti una cosa?- Fabio si girò verso la fonte della voce e trovò Lidja.
-Che vuoi?- Chiese con tono brusco.
-Certo che sei proprio incoerente lo sai?- Lui sembrò irritarsi per quell’affermazione.
-Io incoerente? E riguardo a cosa?- Chiese, non capendo a cosa si riferisse.
-Riguardo a Sofia. Prima dici che non vuoi più avere a che fare con lei all’infuori della missione mentre adesso sei talmente preoccupato da essere diventato intrattabile.- 
-E come fai a sapere…-
-Sofia è la mia migliore amica, siamo quasi come sorelle. Credi che non me le racconti certe cose?- Fabio, dopo un attimo di sorpresa, riassunse la sua solita espressione infastidita e disse.
-La mia preoccupazione è dovuta solo alla missione e a nient’altro.-
-Stai cercando di convincere me oppure te stesso?- Fabio non rispose. -Ammettilo, allontanarla ti ha fatto più male che bene.-
Sempre senza rispondere, Fabio si alzò e si diresse in un’altra stanza.
Lidja lo guardò. -Smettila di ignorare i tuoi sentimenti Fabio.- Dopo quelle parole ritornò in camera sua, sperando che Fabio abbia compreso quello che gli voleva dire.
 
 Sofia si sedette al tavolo mentre osservava Nida preparare la colazione.
-Che hai da fissare?- Chiese l’emanazione di Nidhoggr e Sofia arrossì.
-Niente è che…-
-Strano vedermi che mi comporto come una normale umana vero?- Domandò, capendo a cosa si riferisse l'altra mentre si sedeva al tavolo con due tazze di latte e dei biscotti. -Beh che ti aspettavi? Dopo aver tradito Nidhoggr mi sono ritrovata con parecchio tempo libero a disposizione.- Spiegò Nidafjoll con il solito sorrisetto sarcastico.
-Immagino.- Rispose Sofia, ma sembrava distratta. Nida se ne accorse.
-Che hai?- La ragazza parve tornare in se.
-È che mi sembra strano.-
-Cosa ti sembra strano?-
-Questa situazione: fino a qualche mese fa ci siamo fatte la guerra e ora siamo sedute a fare colazione allo stesso tavolo e chiacchieriamo come se fossimo amiche. Non è mi dispiaccia ma mi ci devo ancora abituare.- La viverna ridacchiò dopo aver sentito le parole dell’altra.
-In effetti hai ragione, ma che ci vuoi fare? La vita è piena di sorprese.-
-È vero.- Rispose Sofia, sorridendo. Gettò uno sguardo al frammento del frutto, che si trovava proprio vicino a loro. Nida lo aveva ripulito dal sangue di Nidhoggr. Aveva l’aspetto di un pezzo di granito verde.
-Sei proprio sicura che non abbia più alcun potere?-
-Guarda tu stessa.- Nida allungò la mano verso il frammento e lo prese. Non successe niente, la bionda poteva tenerlo in mano senza problemi.
-Immagino che abbiamo perso quindi.- Constatò, triste. Sofia alzò la mano e afferrò il frutto, come se potesse ridargli il suo potere toccandolo… e proprio quello accadde. Nel momento in cui la sua mano toccò la superficie del frammento esso si illuminò della stessa luce verde che lo caratterizzava quando ancora era integro. Qualche istante dopo si sentì un sibilo, come se della carne venisse bruciata e Nida ritirò la sua mano dal frutto con un verso di dolore. Le due rimase a bocca aperta. Sofia lo rimise sul tavolo e si spense appena ebbe tolto la mano.
-Ehm… Ok mi rimangio quello che ho detto.- Disse Nida tenendosi la mano, ancora dolorante.
-Sembra che reagisca alla mia presenza.- Affermò Sofia poi sorrise. -Nidhoggr non ha ancora vinto.-
-Frena un attimo, ti ricordo che il frutto vi serve integro e non credo che tu sappia dove sono gli altri pezzi.- L’affermazione di Nida, sempre accompagnata da quella nota di sarcasmo, fece perdere il sorriso a Sofia ma non si perse d’animo.
-Un modo lo troveremo, io non ho intenzione di arrendermi. E sicuramente neanche i miei amici ne hanno.-Disse con convinzione.
-Va bene eroina, allora facciamo i bagagli e domani partiamo.- Con quelle parole Nida si alzò dal tavolo per rimettere a posto le tazze ormai vuote.
-Come domani? Non posso perdere tempo così, chi sa cosa potrebbe fare Nidhoggr nel frattempo!-
-Sei stata trasportata dal lago di Albano fino a qui, a Napoli, e sei stata a contatto con il suo sangue per parecchio tempo. Tutto questo ti ha indebolita, sei stata a malapena capace di alzarti dal letto e fare due passi verso il tavolo.- Spiegò Nidafjoll, un sorrisetto di scherno stampato in faccia.
-No io sto bene.- Sofia tentò di alzarsi per dimostrarle che si era ripresa ma le gambe cedettero quasi subito e la ragazza si ritrovò in ginocchio, incapace di rimanere in piedi. Nida rise nel vederla tentare di rialzarsi.
-Oh si, lo vedo come stai bene.- La prese in giro mentre la aiutava ad alzarsi e a ritornare a letto.
-Oggi stai a riposo.-
-Va bene.- Rispose Sofia, sistemandosi sotto le coperte. A quanto pare oggi non sarebbe andata da nessuna parte.
 
I draconiani si sedettero a tavola mentre Gillian serviva loro I piatti, aiutata da Chloe e Thomas.
Rimase per alcuni minuti a mangiare in silenzio, poi il professore prese la parola.
-Allora Karl, hai trovato un modo per potenziare il draconoscopio?-
-Penso che l’unico modo sia collegarlo a qualcosa di abbastanza potente da coprire tutto il territorio Italiano, non credo ci sia altro modo. Un’antenna satellitare per esempio.- Spiegò tra un boccone e l’altro.
-Fantastic!- Esclamò Ewan. -Quindi cosa aspettiamo a cercare Sofia?-
-Il problema è che non abbiamo un’antenna del genere.- Rispose Lidja e Fabio le dette ragione.
-Già, non siamo mica un’emittente televisiva.- Disse, sarcastico. Rimasero di nuovo in silenzio per alcuni secondi. Karl si fermò un attimo a riflettere poi gli venne in mente un’idea che avrebbe potuto funzionare.
-Certo, non siamo un’emittente…- Gli altri si girarono verso di lui. Sorrise. -Ma ce ne sono molte proprio qui a Roma.- Anche gli altri sembrarono capire, forse le cose iniziavano a girare per il verso giusto. 



 
   
 
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