Serie TV > Riverdale
Ricorda la storia  |      
Autore: Natsumi Raimon    18/02/2018    2 recensioni
“Storia partecipante all’Iniziativa “Red as your lips” indetta dal gruppo facebook LongLiveToTheFemslash”.
Una festa, adolescenti, un armadio e una bottiglia vuota: sette minuti in paradiso.
***
Tratto dal testo:
Toni sgranò gli occhi -Sono molto fiera della mia bisessualità, grazie. Ma da qui a dire che stavo osservando Cheryl c'è...-
-Un abisso?-
-Di più, Keller. Ci sono pianeti, satelliti e milioni di anni luce. Sono gay, non masochista.-
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
“Storia partecipante all’Iniziativa “Red as your lips” indetta dal gruppo facebook LongLiveToTheFemslash”.
 
Prompt: 7 minutes in heaven: Un piccolo dispetto di A fa in modo che B e C finiscano chiusi dentro il ripostiglio. B e C si detestano.
 
 
 
 
Behind closed doors
 
 
 
 
 
 
 
Il divano di pelle marrone puzzava di birra. Toni ebbe un conato di vomito non appena vi si sedette sopra, ma stretta com’era tra Jughead e Veronica non riusciva a muoversi, e non credeva nemmeno le sarebbe stato d’aiuto; l’intero enorme salotto dei Lodge emanava un tanfo nauseabondo, con l’olezzo di sudore, fumo e alcol che era tradizionale di ogni festa adolescenziale. 
Un barile verde di birra era stato installato a pochi passi da loro, vicino ad un tavolo di ping pong aperto, dove ora Archie Andrews, maglietta azzurra umida di sudore incollata, come una seconda pelle, stava battendo Reggie, quello stesso gorilla che voleva sbattere tutti i Serpents fuori dal Riverdale High, con un distacco di punteggio vergognosamente alto. Il ragazzo stringeva la racchetta spasmodicamente, i capelli neri arruffati; aveva un viso cesellato, due begli occhi scuri e rosse labbra turgide, ma Toni non l’avrebbe mai degnato di uno sguardo. Reggie aveva due espressioni, una rabbiosa, una vacua, e indossava l’una o l’altra periodicamente, senza speranza di evolversi in un’essere dotato di un cervello pensante.
 
Idiota...
 
Toni scosse la testa, buttando giù un sorso del rum e coca che Veronica le aveva offerto e afferrando una manciata di noccioline dalla ciotola blu sul tavolino di cristallo. L’impianto luci emetteva fasci multicolore e un cono di luce rossastra fece scintillare la cornice d’argento accanto alla ciotola. C’era una foto dei Lodge nel giorno delle loro nozze, Hiram, il padrone di casa, era elegantemente fasciato in uno smoking dall’aria costosa, aveva un’espressione rilassata che Toni non riusciva ad immaginare di poter vedere nuovamente sul suo viso. Aveva incontrato poche volte il padre della sua nuova amica, grazie al cielo, ma aveva trovato il suo sguardo spaventosamente vuoto e calcolatore.
 
Peggio degli occhi di un serpente…
 
Si girò, sorpresa nel sentire che qualcuno stava abbassando il volume della musica, molti degli invitati se ne erano già andati da un pezzo, il pavimento di marmo bianco era coperto di bicchieri di carta calpestati, briciole di patatine e noccioline, qualche goccia di salsa. Lo stesso Jughead, i capelli neri schiacciati dal berretto grigio che indossava perennemente, stava divorando un pezzo di pizza ormai fredda, attento a non farla cadere sul divano. 
-Sarà almeno la tredicesima fetta, Jug!- sbottò Kevin, sconcertato -dove schifo lo metti tutto quello che divori?-
Il nuovo membro dei serpenti deglutì -Sono stressato per quel fascista di Weatherbee. E quando sono stressato mi aumenta l’appetito.-
-Lo stress non fa testo Juggie- mugugnò Veronica, portandosi una ciocca di capelli corvini dietro l’orecchio, per giocherellare con l’orecchino di perla che indossava, ruotandolo tra le dita -a te tutto fa aumentare l’appetito.-
Un pezzo di salame piccante scivolò giù dalla fetta, restando ad oscillare, trattenuto dal formaggio filante. Jughead lo inghiottì in un istante.
 
Domattina sarà un inferno per il nuovo maggiordomo
 
Pensò Toni, mordendosi l’interno della guancia. 
 
Perché abbiamo invitato così tante persone? E perché gli invitati si sono trascinati dietro perfetti sconosciuti?
 
Non le erano mai piaciute le feste in grande, o almeno non quelle piene di sconosciuti, i più dei quali erano bambocci della zona nord della loro città che la detestavano e non vedevano l’ora che lei e il resto della sua presunta gang andasse via dal loro liceo. Che tornassero a strisciare nel loro territorio, il Southside High. Il cancro della zona sud che minacciava di infettare un'intera cittadina.
 
Era rimasta sorpresa nel vedere l’impegno che Veronica stava mettendo nel tentare di farli sentire i benvenuti, all’inizio aveva pensato che lo stesse facendo in nome dell’amicizia tra Archie e Jughead, ma nemmeno Betty si era impegnata tanto per il suo ragazzo. 
 
Il loro gruppo era rimasto, realizzò, guardandosi attorno, insieme a qualche altro compagno di liceo. 
Individuò Cheryl appoggiata alla credenza, il viso era illuminato in parte da un fascio di luce violacea, in parte dal bianco dello schermo del suo iPhone, su cui stava digitando. I capelli rosso fuoco sembravano quasi brillare sotto le luci da discoteca. Aveva un’espressione disgustata sul volto, Toni la vide sospirare, cacciandosi il telefono in tasca e avvicinandosi a Betty. La seguì ancora con gli occhi, mentre lei si accostava all’orecchio della bionda e le bisbigliava qualcosa, le unghie che ticchettavano sul tavolino di mogano accanto a loro, come faceva sempre quando era nervosa.
Se ne era resa conto durante i compiti in classe, quando il ticchettio costante di Cheryl faceva ammattire tutti ma nessuno osava fiatare per non essere divorato dalla ragazza, sempre così arrabbiata e aggressiva.
 
Cheryl Blossom. 
 
Fin dal suo primo giorno al Riverdale High, Cheryl si era dimostrata la più ostile alla fusione tra i due licei, anche se momentanea. Non solo aveva interrotto il benvenuto organizzato dalla scuola, esibendosi in drammatiche, nonché ridicole, minacce pubbliche, ma aveva anche sfruttato quell’idiota di Reggie per far punire i Serpents; il giocatore di football aveva fatto un graffito sullo stemma della scuola, accusandoli e i Serpents erano stati costretti a togliersi le giacche della loro gang e indossare gli abiti forniti dalla presidenza.
 
Qualcuno dovrebbe dire a Weatherbee che le sue maglie prudono da morire.
 
Archie si stese sui cuscini disposti sul pavimento, appoggiando la testa alle gambe di Veronica -Temo che Reggie e Josie vogliano giocare a sette minuti in paradiso...di nuovo.-
Veronica si chinò a baciargli la fronte -l'ultima volta non è andata poi così male.-
 
Kevin si scostò per fare spazio a Betty sul divano e Reggie si sedette di fronte a loro, poggiando una bottiglia di birra sul tavolino di cristallo. Il vetro marrone luccicava sotto le luci ancora accese -pronti?-
Toni alzò gli occhi al cielo, guardando come Cheryl fulminava la bottiglia, sembrava dirle "tu prova a mettermi in coppia con la persona sbagliata e io ti frantumo".
 
Che ragazza assurda.
 
Reggie poggiò la mano sulla bottiglia -il primo turno è mio!- e la spinse, osservando il collo ruotare e superare ognuno dei compagni disposti a cerchio, fino a fermarsi davanti ad una sorpresa ma non dispiaciuta Josie. 
-Oh, beh…- ridacchiò Josie. I due ragazzi si alzarono e si infilarono nel ripostiglio dei Lodge.
 
Toni non rimase sorpresa quando si accorse delle unghie di Cheryl, conficcate nel bracciolo di pelle marrone, mentre la ragazza teneva gli occhi bassi, la fronte corrucciata e un’aria rabbiosa; aveva notato da tempo l'interesse che la ragazza provava nei confronti della giovane cantante, estremamente etero e assolutamente ignara. 
Per un attimo pensò di essere quasi dispiaciuta per lei; quasi, per un attimo…del resto quella era la stessa persona che l’aveva battezzata Regina dei barboni, che aveva complottato per farla sbattere fuori dalla migliore scuola che avesse avuto occasione di frequentare. Cheryl aveva cercato di spingerla nuovamente nel fango del southside, da cui solo la fortuna le aveva permesso di scappare. 
 
-Allora, avete qualche piano per San Valentino?- chiese Betty a Veronica, osservando la ragazza pettinare i morbidi capelli di Archie.
-Pensavamo di fare una cenetta da Pop’s e tornare a casa per scambiarci i regali…- borbottò distrattamente Archie, lo sguardo annoiato era puntato verso la porta chiusa dello stanzino, da cui provenivano mugolii soffocati e risatine. 
Jughead si spostò, lasciando Toni finalmente libera di respirare e si stese a terra accanto ad Archie, Toni lasciò che Betty si sistemasse accanto a Veronica e si stese comodamente sul bracciolo della poltrona, godendo finalmente del ritrovamento di un’accettabile spazio tra il suo corpo e quello dei suoi amici. Per un attimo aveva compreso come si sentisse una sardina in scatola. 
 
Sentì un soffio caldo sull'orecchio e si voltò di scatto, ritrovandosi a guardare gli occhi verdi di Kevin, il ragazzo aveva uno sguardo sospettoso e Toni ebbe un brivido nel notarvi uno scintillio malizioso.
-Posso fare qualcosa per te, Keller?-
-Si a dire il vero...- le bisbigliò il compagno, una mano a coprire la bocca, come stessero cospirando chissà che cosa -potresti spiegarmi quell'occhiata di poco fa.-
La ragazza alzò le sopracciglia, perplessa. -Oh, andiamo...- mugugnò lui -parlo di quell'occhiata che hai rivolto a Cheryl, sembrava che la stessi studiando.-
Toni sgranò gli occhi -Cheryl?- ripetè con voce strozzata -ma sei fuori di testa? Che vi danno da mangiare a voi northsiders? Pane e jingle-jangle?-
-Non sono fatto, sono completamente lucido e i miei occhi funzionano benissimo. Non c'è nulla di male, sai?-
-Sono molto fiera della mia bisessualità, grazie. Ma da qui a dire che stavo osservando Cheryl c'è...-
-Un abisso?-
-Di più, Keller. Ci sono pianeti, satelliti e milioni di anni luce. Sono gay, non masochista.- sentenziò, scuotendo la testa, ciocche rosa le sfuggirono da dietro le orecchie -giuro sui serpenti, non so come ti sia venuta in mente un'idea tanto folle.-
Kevin, imbronciato, si portò una mano nivea ai capelli corvini perfettamente acconciati, pettinandoli con le dita e borbottando -Io ci vedo sempre giusto, vedrai.-
Toni roteò gli occhi. 
 
Keller è impazzito, l'unico motivo per cui stavo osservando Cheryl era la sua reazione all'entrata di Josie nello stanzino. Il gayradar di Kevin dovrebbe puntare verso di lei, io sono solo una spettatrice interessata.
 
Persa in un mondo di pensieri sulle follie di Kevin Keller, non s'accorse che Josie e Reggie erano entrambi tornati a sedersi, lui con un sorriso ebete sulla faccia, lei con un'aria imbarazzata, gli occhi calamitati dai tacchi neri che indossava.
Cheryl sembrava essere sul punto di scoppiare, aveva ripreso a stringere spasmodicamente i braccioli di pelle e si mordicchiava il labbro con furia. Se Toni l’avesse vista, se avesse alzato lo sguardo dalle sue ginocchia, si sarebbe aspettata di vedere apparire un rivolo di sangue da un momento all’altro.
Kevin si sedette sul pavimento, una gamba piegata sotto il tavolo e sbuffò -Toni, tocca a te.-
La ragazza si riscosse, abbandonando i pensieri su Kevin e le stupidaggini che le aveva sussurrato, si sporse in avanti, la pelle del divano era incollata alle sue gambe e una sensazione di freschezza la investì mentre si alzava e si accostava al tavolino, una mano a stringere il vetro della bottiglia, ancora caldo come se dalla stretta di Reggie fossero passati sette secondi, anziché sette minuti. Stette un momento ferma, saggiando il vetro coi polpastrelli, cantilenando nella sua testa "ti prego, non Jones, tutti ma non Jones".
Jughead e Betty navigavano nuovamente in acque serene e Toni, che aveva avuto un piccolo flirt con l'amico, assolutamente trascurabile a detta di entrambi, aveva comunque percepito la gelosia di Betty per quel bacio che Jughead aveva preferito non nasconderle. Non biasimava i sospetti della ragazza ma non aveva alcuna intenzione di essere messa in mezzo e rovinare la loro storia. 
 
Spinse la bottiglia e la osservò ruotare, trattenendo il fiato. Per un orribile istante, il collo, ora illuminato da un fascio purpureo, sembrò oscillare verso Jughead, ma Kevin si mosse leggermente, dando una spinta con la gamba stesa sotto il tavolo, e la bottiglia si spostò ancora, fermandosi su Cheryl. 
Toni deglutì, alzando gli occhi marroni. Cheryl scattò in piedi, quasi fosse stata spinta da una molla, ignorando l'applauso di un Reggie estasiato, e sputò, inviperita -non esiste proprio, reginetta dei barboni!-
Toni strinse i pugni, alzandosi -Senti un po’, principessa, perché non ci dai un tag...-
Veronica sbuffò -Oh, Cheryl, andiamo! Siamo tra amici, sei a casa mia e Toni è mia ospite. Perché non la pianti con questa sceneggiata?-
Cheryl raddrizzò le spalle -se vuoi riempire casa tua di potenziali delinquenti sono fatti tuoi, Veronica, ma non permetterò che la mia scuola...-
-A chi hai detto delinquente, scusa?-
-A te, spacciatrice.-
-Ehi, non è certo per colpa mia che la jingle-jangle è arrivata nella tua scuola.-
 
Reggie tossì, le sue risate si levarono alte, superando le voci di Toni e Cheryl. Josie arrossì, osservandolo, incantata, mentre il ragazzo si asciugava gli angoli degli occhi lucidi -ah, ah, oddio...- ansimò -continuate così e mi farete morire.-
Cheryl non gli rispose nemmeno, assorbita com’era nel notare ogni cambiamento in Josie. 
Toni si girò verso gli altri, notando Kevin sorriderle con aria vittoriosa. Rabbrividì.
 
Ma che ha Keller al posto del cervello? Quale parte di questo dialogo gli è sembrata una scena d’amore? 
 
-Blossom, diamoci un taglio.- sentenziò la ragazza, afferrando Cheryl per il polso niveo e trascinandola nello stanzino, sbattendo la porta.
 
Odorava di naftalina, pensò, e c’era una nota dolce nell’aria, profumo di gelsomino.
 
Di chi è? Josie o Cheryl? 
 
Toni si guardò attorno, il piccolo lampadario al soffitto gettava una tenue luce gialla, calda, rischiarando appena l'ambiente; alle spalle di Cheryl c'era un'immensa scarpiera, con calzature che Toni aveva visto solo sulle pagine delle riviste, di fronte a loro, invece, una fila di giacche e cappotti scuri erano appesi al muro. 
 
L'essenza di gelsomino apparteneva sicuramente a Josie, si disse, ora che Cheryl era così vicina a lei, appoggiata alla scarpiera, impegnata nel gettarle sguardi rabbiosi, sentiva distintamente l'odore della sua pelle, era di ciliegia. 
-Dacci un taglio Blossom, non vorrai stare a fissarmi in cagnesco per i prossimi sette minuti?- soffiò, quasi divertita dalla tenacia che la ragazza impiegava in quell'assurda guerra contro di lei, i Serpents e il southside.
-E tu smettila di guardarti attorno.- 
Toni alzò gli occhi al cielo, esasperata -Non sto cercando oggetti da rubare, Blossom. Non sono una ladra.-
Cheryl incrociò le braccia -raccontala a qualcuno che se la beva.-
-Saranno così questi...-osservò l'orologio -cinque minuti restanti? Perché o la pianti con gli insulti o non ti faccio uscire viva.- 
-Oh, per favore...- Cheryl si allontanò dalla scarpiera, fronteggiandola, era così vicina, Toni sentì il suo respiro sul viso -tu prova a farmi qualcosa e io ti prendo a schiaffi, Topaz.-
Toni arrossì, gli occhi di Cheryl, marroni, chiari, brillavano -non hai paura di romperti un'unghia, principessa?-
 
La voce di Reggie, dall'altra stanza, le fece sobbalzare entrambe -Meno chiacchiere, ragazze!- gridò, e Cheryl si ritrovò aggrappata alle spalle di Toni. Per un istante, Cheryl abbassò lo sguardo verso le labbra di Toni e lei non poté fare a meno di chiedersi se avesse mai baciato una ragazza, se Josie fosse la sua prima cotta, se fosse stata lei a farle capire che non erano i ragazzi che desiderava.
-Cheryl?- la ragazza fece per allontanarsi, ma Toni, presa dall'improvviso desiderio di zittirla, di cancellare quell'aria triste, di rubarle quel primo bacio che Josie non avrebbe comunque mai accettato, sollevò le braccia, sfiorandole la schiena con la punta delle dita e si chinò su di lei, premendo le labbra sulle sue.
 
Un mugolio di stupore sfuggì dalle labbra di Cheryl, immobile ad occhi spalancati tra le braccia di Toni, ma la ragazza le succhiò il labbro inferiore, stringendola ancora più forte contro il suo corpo e Cheryl chiuse gli occhi e si abbandonò a lei.
 
Ciliegia. 
 
Era tutto, il profumo del suo shampoo, il sapore del suo lucidalabbra, l'odore della sua pelle. Cheryl era ciliegia, con quelle labbra turgide e i capelli rosso fuoco, serici sotto le sue mani che ora non sapevano più cosa toccare, cosa cercare. Le sfiorò la schiena, i capelli, le braccia nude. Sentì la carezza delle sue mani, calde, sul viso, i polpastrelli che le disegnavano cerchi sulle guance, solleticandola appena. 
Le morse piano il labbro inferiore, ignorando quella parte di sé che, stupita, si stava ancora domandando come fossero passate dall'insultarsi al cercare di spendere al meglio quei sette, no, quattro, minuti.
 
Paradiso.
 
Pensò, passando la punta della lingua sul labbro appena morso e sentendo Cheryl gemere. La spinse contro la scarpiera di legno, trovò la sua pelle, morbida, sotto il top bianco che indossava, schiuse le labbra e accolse Cheryl nella sua bocca, succhiandole la lingua. Sentì il corpo della ragazza tremare sotto il suo tocco, le mani, piccole, calde, che le graffiavano la pelle scoperta tra i jeans strappati e la maglia nera. Cheryl si tirò indietro, ansimando, le labbra umide e rosse.
-Io...- Toni sorrise, carezzandole la guancia con la bocca schiusa, scendendo sul collo, sfiorandola con la lingua -Toni...- ansimò, Cheryl.
 
-Ok, se siete ancora vive potete uscire! Tempo scaduto!- ridacchiò Kevin. Sul viso di Toni sbocciò un piccolo sorriso.
 
Non sbaglia mai, quel Keller...
 
-Vuoi ancora prendermi a schiaffi?- sussurrò, le labbra ancora sul collo della ragazza. 
-Stai zitta, Topaz.- sbuffò Cheryl, sistemandosi i capelli scompigliati e rassettandosi rapidamente i vestiti -se racconti a qualcuno cosa è successo qua dentro ti rispedisco nel Southside a calci.-
Toni ridacchiò -va bene, Blossom.-
Cheryl strinse la mano sul pomello della porta e bisbigliò -Se mai volessi prendere un milkshake da Pop's...-

 
 
Aprì la porta e sgusciò fuori dalla stanza -Reggie, osa rivolgermi la parola e giuro che ti uccido...e tu, Keller, perché diamine stai ridendo?- 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Riverdale / Vai alla pagina dell'autore: Natsumi Raimon