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Autore: Musubi    06/03/2018    3 recensioni
Un giorno Naruto gli disse che, se proprio aveva di che lamentarsi, allora aveva fin troppo tempo libero da spendere, e poi che sarebbe dovuto andare a farlo da Kakashi-sensei, nel suo ufficio e di qualcosa non riguardasse l’affollamento che si veniva a creare ogni qualvolta lui passava (come se questa cosa toccasse in qualche modo il più che tranquillo Rokudaime, poi) o del fatto che fosse stato Naruto stesso a consigliargli di fare qualcosa.
Sasuke sentì le viscere del suo stomaco fremere quando lui, Naruto, aveva osato dargli un consiglio. Lui!
La testa bacata che era da appena un anno diventato chunin e che ora aveva diciannove anni mentre scorrazzava in giro per il Villaggio per conto di Kakashi – più che allenarlo al mestiere lo sfruttava e basta, era il comune pensiero degli amici – e mentre Sakura lavorava giorno e notte in ospedale a causa di chissà quale epidemia, lui cosa faceva?
“Trovati un hobby” gli aveva detto Naruto tra una ciotola di ramen e l’altra.
Fissare la sua piantina di pomodori rinsecchita per GIORNI aveva dato i suoi frutti: Sasuke era pronto a realizzare ciò che nessun’altro aveva mai pensato di fare.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Nick EFP / Forum: _Ayaka_
Titolo: L’hobby di Sasuke
Citazione canzone scelta: /
Raiting: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale
Note: Questa storia partecipa al Contest “Shhh! Segreto! Segretissimo?” indetto da Nede

 












 

 

 

 

 

 

L’hobby di Sasuke


 

Qualche ora prima era andata a far visita a Kurenai-sensei e alla piccola Mirai, che non appena l’aveva vista aveva sbracciato per farsi prendere in braccio.
Certo che la bambina preferiva di gran lunga accoccolarsi sul dorso di Akamaru o sulle spalle di Shino, ma proprio perché lei era una ragazza Mirai la vedeva quasi come una sorta di sorella maggiore per cui non poteva fare a meno di sorridere quando le raccontava fiera di aver aiutato la mamma a sistemare i fiori sulla tomba del papà.
Per la strada aveva poi incontrato Ino e Sakura, quest’ultima in particolare era particolarmente su di giri perché il giorno del suo compleanno si avvicinava sempre di più e non vedeva l’ora di sapere cosa le avrebbe regalato il suo amato Sasuke.
Al contrario Ino sembrava assorta nei suoi pensieri, infatti non la notò nemmeno ma anzi era stata Sakura a chiamarla a gran voce attirando la sua attenzione.
Hinata perse qualche minuto a parlottare con le ragazze per poi continuare la passeggiata, un toccasana dopo una missione ai confini durata ben tre settimane. Quel giorno si sentì particolarmente bene e contenta, chissà forse per la sorpresa che Naruto le aveva fatto quella mattina portandola a fare colazione fuori – anche se si era dovuta accontentare di qualcosa di economico, aveva amato molto più quel tipo di colazione che qualunque altra.
Camminò da sola fino al parco, svoltò verso il chiosco di ramen e proseguì lungo la strada principale per poi ritrovarsi davanti all’ospedale e poi in uno dei nuovi quartieri ricostruiti.
Il villaggio era in continua crescita e la cosa non poteva che renderla orgogliosa di essere un ninja di Konoha, non avrebbe voluto stare in nessun altro posto.
Quelle stradine erano tranquille, incrociò qualche anziano signore e li salutò con un cenno della testa e un sorriso gentile, poi alzò lievemente la testa quando si rese conto di essere dinanzi alla casa di Sasuke Uchiha e, cosa più strana, sentiva provenire dal giardino degli strani rumori.
Non era sua intenzione sbirciare, ma la curiosità aveva preso il sopravvento.
Dopotutto non aveva scambiato più di qualche parola con lui, quando Naruto la invitava da Teuchi e non che Sasuke si fosse lasciato scappare qualcosa su di lui più del necessario.
Era sempre Naruto a raccontare strani e divertenti aneddoti che solitamente finivano con una Sakura rossa in volto e un pugno ben piantato sulla testa del ninja biondo.
Kakashi li raggiungeva raramente per via della pila di lavoro da finire, ma strano a dirsi, Sasuke c’era sempre anche se non parlava quasi mai e quelle poche volte che proferiva parola era per sottolineare qualcosa, per rispondere a monosillabi e per ordinare da mangiare.
Si fermò davanti al cancelletto di legno, dove la siepe non impediva di sbirciare in giardino e ciò che vi trovò le fece sgranare di poco gli occhi.
In un angolino, accucciato con un paio di guanti da giardinaggio sporchi di terra e con in mano una paletta lievemente ricurva, Sasuke stava scavando una buca. Non era semplicemente il fatto che stesse scavando a farle aggrottare le sopracciglia ma piuttosto il fatto che nessuno prima le aveva detto di questa cosa e certamente non si aspettava che a un tipo come Sasuke piacesse prendersi cura del giardino piantando di suo pugno  piante dai colori vivaci e che se ne prendesse cura.
Quando fece vagare lo sguardo sul pezzo di giardino che riusciva a vedere rimase esterrefatta: neanche a villa Hyuuga c’erano così tante piante così ben sistemate. Nel momento in cui posò gli occhi sulla figura del ragazzo però non lo trovò più lì, piuttosto era comparso davanti a lei facendola sobbalzare sul posto.
<< C-Ciao, Sasuke >> gracchiò un po’ senza voce ma fortunatamente non dovette temere di svenire per lo spavento: aveva visto molte volte Sasuke arrabbiato quando Naruto iniziava a raccontare cose che a lui non erano gradite quindi in un certo senso ci era “abituata”.
Ma lui non rispose, aprì il cancelletto e si avviò verso la paletta e il vaso di fiori viola che aveva lasciato a terra facendole intendere di entrare, Hinata non se lo fece ripetere e con un po’ di titubanza fece dei passetti avanti << Mi dispiace, non avrei dovuto sbirciare >> si affrettò a dire lei imbarazzata e convincendosi che prima o poi quella figuraccia verrà dimenticata << È che non ho potuto fare a meno di notare i fiori del tuo meraviglioso giardino e così... >>
Mentre parlava Sasuke si abbassò verso la pianta di fiori e con una forbicetta da giardino tagliò uno degli steli con uno sguardo indecifrabile. Hinata non si era mai sentita tanto confusa come in quel momento, soprattutto dopo che il moro le porse il fiore viola.
Dopo lunghi e interminabili minuti finalmente si decise a parlare << Tieni e non farne parola con nessuno >>
Hinata annuì velocemente, la cosa le sembrava troppo surreale per essere vera.
<< Va bene >>
<< Mh >>
E mentre Sasuke tornava alla sua pianta da interrare Hinata era rimasta letteralmente senza parole, al che girò i tacchi e lo salutò ottenendo in risposta soltanto uno sbuffo.



Tornata sulla strada principale Hinata guardava dritto davanti a sé, quasi non facendo caso a dove metteva i piedi.
Sapeva da tempo che Sasuke avesse come una specie di fissa per i pomodori, che fosse mancino o che la compagnia dei gatti non gli dispiaceva: erano cose che i suoi compagni di squadra avevano praticamente urlato ai quattro venti quindi non era l’unica a saperlo.
La cosa strana era questo suo “hobby”, si disse Hinata.
Nessuno avrebbe mai pensato che a un tipo tetro come Sasuke piacesse il giardinaggio, men che meno che avesse il pollice verde!
Per un momento pensò a cosa avrebbe potuto dire Naruto se lo fosse venuto a sapere... poi però ricordò della promessa fatta a Sasuke e si morse la lingua.
No. Non poteva dirlo a nessuno.
Proprio in quel momento vide Ino venirle incontro più pimpante di quando l’aveva incontrata qualche oretta prima. Quando la vide, la bionda sbracciò nella sua direzione correndole quasi in contro << Hinata!! >> esclamò felice stringendole le mani nelle sue, sprizzante di felicità << Non sai cosa mi è successo!! L’ho appena detto a Sakura, lo devi sapere anche tu! >>
<< Cosa? >> chiese, sinceramente incuriosita.
<< Sai mi ha chiesto finalmente di uscire!! >> esclamò al settimo cielo << Credevo che non me lo chiedesse... lo conosci, no?, non è esattamente il tipo che sa come chiedere a una ragazza di uscire, infatti sapessi come me l’ha chiesto e con che faccia! >> continuò per poi scoppiare a ridere.
Hinata le sorrise << Sono felice per te, Ino >>
<< Anche io, non sai quanto!! >> poi però qualcosa attirò l’attenzione della Yamanaka che inarcò profondamente un sopracciglio << E questo cos’è? >> chiese allora indicando il fiore viole tra le mani della corvina che sobbalzò.
Non era preparata a una domanda del genere.
<< B-Beh... l-l’ho colto >>
<< Davvero?! Ci sono aquilegie che crescono da queste parti?! Dove? >>
Hinata deglutì rumorosamente << In prossimità delle terme. Ci sono andata non appena sono tornata dalla missione, ieri pomeriggio >>
Ino annuì appuntandosi mentalmente di andare a controllare di persona, perché in quanto esperta di fiori era quasi certa che l’aquilegia non preferisse crescere in posti umidi e troppo caldi ma forse la zona delle terme non era così calda come pensava.
<< Davvero un bel fiore comunque >> si complimentò la Yamanaka << Significa “stravaganza” per via della stana forma, vedi? È concava. Comunque ti consiglio di metterla in un vaso e di tenerla in un luogo asciutto >>
L’altra annuì sorridente, felice in parte per essere riuscita a mantenere il segreto.
<< Grazie per il consiglio. Ora torno a casa >>
Ino la salutò con un sorriso a trentadue denti, impaziente.
Hinata camminò ancora un po’ prima di raggiungere casa e lì vi trovò una sorpresa.
Una sorpresa che la fece arrossire e scaldare il cuore: un Naruto decisamente distratto se ne stava appoggiato al portone con le mani nelle tasche e lo sguardo perso nel vuoto eppure sembrava stesse concentrandosi su una cosa in particolare.
<< Naruto >> lo salutò lei felice, facendolo quasi saltare sul posto.
<< Ohi, Hinata, non ti avevo sentita arrivare >> cercò di giustificarsi lui impacciato per la figuraccia.
Lei rise << Lo avevo notato. Mi stavi cercando? >> mentalmente si diede della stupida, sarebbe potuto anche essere oppure stava aspettando suo padre per consegnargli qualche documento da parte dell’Hokage o ancora...
<< Hinata, chi ti ha dato questo fiore? >>
Improvvisamente Hinata smise di chiedersi il motivo della sua visita inaspettata e strinse involontariamente le dita attorno allo stelo del fiore, l’aquilegia << V-Vedi, l’ho colta vicino alle terme >>
Non le piaceva mentire, anzi, lo odiava, soprattutto a Naruto.
Si convinse però che quella era una bugia a fin di bene, perché Sasuke non voleva che la sua passione per il giardinaggio venisse scoperto, per cui doveva resistere.
Si convinse che sarebbe bastato ignorare la faccenda.
<< È davvero bello >> disse il biondo << Certo non bello quanto te, Hinata! >>
A quelle parole la corvina arrossì teneramente abbozzando un sorriso, abbassando la testa ma alzando gli occhi perlacei fino a farli incastrare con quelli azzurri del ragazzo.
Naruto, trovandosi di qualche centimetro più  in alto, la trovò incredibilmente carina e divenne tutto rosso involontariamente. Dopotutto uscivano insieme solo da tre mesi e tra una missione e l’altra non avevano ancora avuto modo di approfondire ulteriormente la loro relazione.
Non che gli dispiacesse ma ormai il desiderio di sentirla più vicina si stava facendo sentire e si vergognava di quello che riusciva a pensare quando la guardava negli occhi, sentendosi un po’ come quel pervertito del suo maestro.
<< Naruto, vuoi entrare? >> la voce di Hinata lo riscosse.
<< Ah? Co- No, vedi, in realtà ero venuto solo per invitarti domani sera da... da me, ecco >> concluse con una risatina, sentendosi un immenso imbecille per averglielo chiesto in quel modo patetico.
Hinata dapprima sgranò gli occhi, poi gli sorrise come solo lei sapeva fare e annuì lasciando che le guance si colorassero di rosa.
<< Bene. Perfetto. Allora... ci vediamo domani sera! >>
<< A domani, Naruto >>
Il biondo arretrava senza smettere di sorriderle quasi rischiando di inciampare in un sassolino ma effettivamente cadde quando il portone di villa Hyuuga si spalancò di colpo rivelando l’austera figura di Hisashi, un grugno stampato in faccia e gli occhi di ghiaccio puntati sul giovane ninja col sedere per terra.
<< Papà >>
<< H-Hisashi >>
<< Sorellona, che succede?! >> esclamò la voce di Hanabi che sbucò da sotto la manica larga del kimono del capofamiglia, i cui occhi si illuminarono non appena vide lo spasimante della sorella << Naruto! Che ci fai lì per terra, entra! >>
<< Io veramente... >>
<< Hanabi ha ragione. Hinata, fallo entrare così prendiamo un thè >>
La situazione si era trasformata completamente, si disse Hinata sospirando, e non in meglio.

 


Quando Naruto riuscì a scappare da villa Hyuuga e dal suo futuro suocero era tardi, si era fatto quasi buio ed era esausto.
Tra Hanabi che non faceva altro che chiedergli cose “strane” e parlare di quanto le piacerebbe diventare zia e Hisashi che non gli toglieva gli occhi di dosso come se lo stesse analizzando, avrebbe solo voluto scavarsi una fossa e scomparire.
L’unica che cercava di tranquillizzarlo era, ovviamente, Hinata.
La bella, dolce e tenera Hinata... quella stessa bella, dolce e tenera Hinata che alla domanda di Hanabi riguardante quel fiore viola era sobbalzata e si era voltata violentemente verso la sorella pregandola di dare il fiore a Ko. Poi ci avrebbe pensato lui.
Ma a Naruto non importava granché del fiore in sé, era semplicemente curioso di cosa stessero pensando sorella e padre della sua ragazza... erano forse impazziti tutto d’un colpo? Non che Hisashi sia sempre stata una persona simpatica ma...
<< Ehi, Naruto!! >> esclamò una voce familiare.
Il biondo vide davanti a sé una coppia venirgli incontro e restò senza fiato: Sai e Ino.
<< Ragazzi! Qual buon vento? >>
Ino ridacchiò stringendosi al braccio del suo accompagnatore << Stiamo uscendo >> gli disse << E tu? Non esci con la tua fidanzatina? >>
<< Ci vediamo domani. Stasera Kakashi-sensei mi ha rifilato delle cose da fare >>
<< Ti stai facendo sfruttare alla grande >> lo prese in giro Sai con un sorriso.
Naruto sbuffò qualcosa che Ino non comprese poiché troppo impegnata a ricordare un piccolo particolare << A proposito di Hinata! La prossima volta che vuoi regararle un fiore vieni da me che ti preparo un bouquet degno di questo nome e soprattutto per dei fiori adeguati! L’aquilegia non è appropriato per una coppia già consolidata! >>
Naruto aggrottò le sopracciglia confuso << Ma di che stai parlando? >>
<< Praticamente le hai detto che è strana! >>
<< Ino, ti spiacerebbe spiegarti meglio? >>
Lei sbuffò infastidita << Insomma, Naruto, quando devi regalare dei fiori a una ragazza devono lanciare il messaggio giusto. Un mazzo di rose rosse, delphinium o fiordalisi, ma non un’aquilegia! >>
<< Ino sta dicendo che la scelta che hai fatto è stata stupida e dettata dalla tua mente immatura >> lo rimbeccò Sai, al che la bionda annuì convintissima.
Naruto si portò una mano sulla nuca, ancora più confuso di prima << Mi spiace ma non so proprio di cosa voi stiate parlando >>
Alla Yamanaka quasi non venne un infarto << Come? Vuoi dire che non hai dato tu un fiore a Hinata oggi? >> alla risposta negativa dell’amico a Ino venne quasi sicuramente un infarto << Oddio, com’è possibile? Non sarà...? >>
<< Non sarà cosa? >>
Ino guardò Naruto dritto negli occhi con una serietà mai vista, che sorprese anche Sai, mentre la ragazza appoggiò con calma una mano sulla spalla del biondo << Naruto, è mio dovere metterti in guardia in quanto tua amica >> fece una pausa, quella pausa che generalmente veniva usata per creare suspense << Hinata ha uno spasimante segreto >>
<< Un che?!! >>
<< Qualcuno le va dietro >> si spiegò meglio Ino << L’aquilegia significa anche “amore segreto”, potrebbe essere che questo tizio sia intenzionato a portartela via!! >>
Zabusa? Pain? Kurama? La quarta guerra ninja? Niente di tutto ciò l’aveva mai spaventato come la possibilità di perdere Hinata per sempre.

 


Il giorno dopo il cinguettio degli uccelli lo svegliò, sentendosi di buon umore come ormai le capitava da circa due settimane.
Esattamente da quando Sasuke era tornato al villaggio per delle questioni che sapeva solo lui ma la cosa non poteva farle che piacere, soprattutto perché sapeva che lui la stava guardando. Quando una sera, guardandosi allo specchio, aveva notato uno strano bagliore fuori dalla finestra aveva avuto come la certezza che fosse Sasuke e quando il giorno dopo l’aveva incontrato e aveva accennato alla cosa lui non aveva fatto una piega.
Tipico di lui.
Tipico modo di negare l’evidenza, Sakura non era proprio nata ieri, ormai poteva dire di conoscerlo abbastanza bene da capire se stava cercando di nascondere qualcosa oppure no. Ed era lì che sorgeva il problema: era da una settimana se non di più che Sasuke era strano.
Sakura cercava di parlargli ma ogni tanto lui spariva e non si trovava più, quando poi riappariva aveva quasi sempre le suole degli stivali sporchi di terra.
C’era però una cosa che la faceva tranquillizzare all’istante: il fatto che il suo compleanno si stesse avvicinando. Magari Sasuke le stava preparando una sorpresa e, sempre forse, stava organizzando tutto al meglio solo per lei.
La cosa non poteva non renderla felice.
Quella mattina decise di indossare abiti un po’ più femminili anche perché era il suo giorno libero dal lavoro e sperava di trovare un po’ il tempo per andare a casa di Sasuke e trascinarlo con lei da qualche parte.
A un certo punto però, quando era intenta a infilarsi la maglia qualcuno bussò alla finestra facendola arrossire di botto.
<< No >> si disse fissando il suo riflesso e poi quello della figura oltre le tende << Non può essere Sasuke... non può- >> “presentarsi a casa di giorno e bussare, non è da lui” voleva dire ma l’ennesimo toc toc (questa volta più insistente) le fece capire chi era l’individuo fuori dalla sua finestra di primo mattino.
<< Cosa vuoi, Naruto?! >> urlò per farsi sentire con la finestra chiusa mentre finiva di vestirsi << Spero non sia venuto per dirmi delle sciocchezze >>
Quando la ragazza aprì la finestra Naruto le apparve davanti e quasi le venne un colpo: occhiaie, capelli più in disordine del solito, niente sorriso da scemo sulle labbra, niente che lo facesse assomigliare al solito Naruto.
<< Cosa ti è successo? >>
<< Sakura!! Vieni con me!! >> praticamente le gridò addosso lui afferrandola per un braccio e pronto a catapultarsi in strada ma lei non sembrava essere della stessa opinione.
Infatti non si mosse di un centimetro, anzi, tirò indietro il braccio facendo cadere all’indietro il compagno di team per poi assestargli un sono pugno << Dove pensi che vada senza scarpe?! Almeno aspetta che esca dalla porta, no?! >>
Dieci minuti dopo i due ragazzi erano al parco, seduti sulla panchina sotto il grande albero.
<< Allora, cosa mi devi dire? >>
Naruto sospirò distrutto << Cosa faresti se venissi a sapere che qualcuna ci prova con Sasuke? >>
Il rumore delle nocche della ragazza che scricchiolavano ferocemente rispose esaurientemente alla domanda ma non poteva essere quella la soluzione << Non posso picchiare qualcuno, Hinata mi odierebbe e poi... non è da me, non lo farei mai >>
<< Come? Hinata? >>
Naruto guardò l’amica cominciando a spiegarle ogni cosa, dal fiore a ciò che gli aveva detto Ino per poi terminare con la terribile notte in bianco passata a pensare quell’ipotetico ragazzo che sembrava essere innamorato della sua fidanzata.
Aveva pensato a che faccia potesse avere.
Era forse bruno?
Aveva gli occhi neri?
Forse era antipatico, super intelligente, più forte di lui...!, qualunque faccia si immaginasse non riusciva a immaginarsela peggio di lui, facendo sì che la sua autostima scendesse fin sotto i piedi.
<< Ma sei serio?! >> gli urlò in faccia Sakura, portandolo ad accucciarsi sperando di scampare a un altro pugno << Che diavolo di scemenze di vengono in mente?! Da quando pensi a cose del genere?! Pensi che Hinata ti tradisca? >>
<< Cosa?! No! Hinata non lo farebbe mai >> ribatte lui prontamente, quasi arrabbiato dall’insinuazione dell’amica che gli sorrise battendo delle pacche sulla spalla.
<< Allora smettila di preoccuparti >>
<< È che ieri suo padre mi ha fatto una sorta di interrogatorio insieme alla sorella... forse credono che non sarò capace di prendermi cura di lei?! >>
Sakura sospirò << Tu credi che lo sarai? >>
<< Certo!! >> esclamò.
<< Ecco, vedi... quindi non c’è niente di cui preoccuparsi Naruto. Ora vai a farti schiavizzare da Kakashi-sensei che stasera avete un appuntamento, non è così? >>
Il biondo annuì, ora più rilassato, mentre l’amica avrebbe quasi lanciargli addosso un masso enorme per averla fatta preoccupare così tanto per una cavolata.
Inevitabilmente il suo pensiero andò a Sasuke.
Il giorno del suo compleanno si avvicinava eppure aveva come la sensazione che lui se ne sarebbe dimenticato come al solito o peggio, l’avrebbe completamente snobbato come faceva ai tempi dell’Accademia. Non che poi, con l’adolescenza, si fosse reso improvvisamente conto che il 30 Marzo, guarda un po’, era il suo compleanno – era troppo occupato a tramare vendetta contro un sacco di gente, non aveva mica tempo per queste sciocchezze, lui!
<< Pensi che Sasuke mi abbia organizzato una sorpresa? >>
<< Una sorpresa per cosa? >>
Sakura si imbufalì talmente tanto che un pugno non gliel’avrebbe tolto nessuno ma non fu ciò che accadde quella volta << Il mio compleanno, stupido! >> esclamò mettendo il broncio e incrociando sia braccia che gambe e voltando la testa altrove.
<< Eddai, Sakura, scusa, con tutto questo pensare mi ero dimenticato che tra un po’ è il tuo compleanno >>
Lei gli lanciò un’occhiataccia << E da quando tu pensi? >>
Naruto sbuffò una risata, la ragazza lo imitò non volendo e alla fine si ritrovarono a ridere.
Sakura poggiò il peso sulle braccia allungandosi all’indietro e volgendo lo sguardo sulla fronda del grande albero da dove filtrava la luce di quella tenue luce primaverile con un sorriso malinconico << Ti ricordi quando ci siamo presentati a Kakashi-sensei? >>
<< Mh? Perché così all’improvviso? >>
Lei ridacchiò ignorando ciò che aveva detto << Sasuke disse che c’erano tante cose che non gli piacciono e poche che invece sopporta. Chissà quali cose ama fare nel tempo libero >>
<< Preparare la salsa al pomodoro? >>
<< Sto parlando seriamente, stupido >>
Naruto rise stendendosi sulla panchina di schiena << Non saprei. Forse lavora a maglia >>
<< Certo, come no... >>
<< Davvero! Ti immagini Sasuke seduto sulla poltrona che fa la calza? >> anche se non voleva farlo, Sakura quasi scoppiò a ridere immaginandosi la scena << Comunque niente ti vieta di andarlo a trovare >> continuò il biondo tornato serio.
Sakura abbassò lo sguardo verso di lui, incuriosita.
<< Non ti ci vedo troppo con una faccia così seria >> disse per poi alzarsi << Io me ne vado >>
Naruto intanto si alzò di scatto, temendo di aver detto qualcosa di male << Ehi, aspetta! Sakura! Che ho detto?! >>
<< Niente, stupido. Non hai detto niente >> gli disse lei salutandolo con la mano ma senza girarsi a guardarlo.
Chissà che Naruto si fosse fatto veramente intelligente?

 


Girovagando per il villaggio aveva trovato parecchi negozi in grado di fornirgli tutto il necessario di cui aveva bisogno e nel giro di pochi giorni aveva messo su un lavoro fatto per bene, uno di quelli di cui andare orgogliosi... e di cui nessuno doveva sapere niente.
Già era asfissiante avere gli occhi di tutti i curiosi puntati addosso mentre camminava per il grande viale, figurarsi se poi tutti avrebbero saputo della sua nuova passione.
Cosa sarebbe successo? Il pandemonio.
Fortuna volle che fosse stata Hinata a scoprire quel piccolo segreto e non persone di cui si fidava poco come Ino o peggio, Rock Lee, che per fargli capire di dover tenere la bocca chiusa bisognava fargli un bel discorso e Sasuke non aveva proprio voglia di inutili problemi.
Se Naruto fosse venuto a saperlo gli avrebbe dato del “fioraio” a vita.
Non doveva venirlo a sapere.
Non doveva venirlo a sapere nessuno.
<< Sasuke! >> e poi quella voce tanto familiare << Questo giardino è stupendo, chi è così bravo da intonare così perfettamente tutti questi tipi di piante? >>
Stava tornando a casa dopo essere passato prima a comprare del pesce, poi alcune cose per la colazione e, infine, alcune buste contenenti semi di garofani gialli e margherite quando ecco che intravide una chioma rosata oltre il cancello di casa sua.
Una chioma rosata china sui narcisi che aveva piantato giusto una settimana prima e che per grazia dei kami si erano salvati da un acquazzone primaverile.
Una chioma rosata che non doveva in alcun modo essere lì.
Non ancora.
<< Cosa ci fai qui, Sakura? >> le chiese, sperando che non avesse visto tutto.
La ragazza gli sorrise leggermente impacciata, non era abituata a stare da sola con lui, soprattutto se nel suo giardino, soprattutto se lei era entrata senza permesso.
<< Ero passata per vedere come stavi e per... beh, non ti stai annoiando? So che non vai in missione da molto, posso sapere come mai? >>
Sasuke entrò in giardino, la oltrepassò e posò le buste sul pianerottolo tirando fuori la chiave dalla tasca << Kakashi-sensei ha preteso che mi prendessi una pausa >> disse infine, aprendo la porta << Prego >>
Sakura quasi non ci credette: le stava dicendo di entrare!!!
Deglutì e cominciò a camminare a passetti, sotto il suo sguardo truce e in qualche modo strano. Chissà a cosa starà pensando?
<< Come mai una pausa? >>
Sasuke chiuse la porta alle sue spalle << Dice che non faccio altro che lavorare >>
<< Strano che invece faccia sgobbare Naruto tutto il giorno >> disse ridacchiando divertita, cosa che in effetti, fece sollevare un angolo della bocca del ragazzo.
Poi, improvvisamente il suo sguardò si posò su un bonsai.
Un bonsai davvero carino, secondo lei.
<< E questo? >> gli chiese avvicinandosi al tavolo dove era posizionato.
Il vado era circolare e pieno di decorazioni incise, di colore verde mentre l’alberello che allargava i suoi rami verso l’alto era un fresco ed elegante ciliegio.
Sasuke restò immobile per alcuni secondi, indeciso su cosa dire.
Cos’avrebbe dovuto fare?
Ne valeva della sua reputazione...!
<< Sasuke? >> lui sollevò la testa di scatto, guardandola dall’altro lato della cucina << Ti vedo strano. Va tutto bene? Hai la febbre? Vuoi che ti misuri la pressione? Magari hai qualche nervo accavallato o hai solo bisogno di più ferro, magari- >>
<< Sakura >> la interruppe lui stringendo i pugni sul bancone della cucina fissando l’occhio nero in quelli verdi della ragazza << Parli troppo >>
In quel momento le venne in mente l’episodio in cui lui le disse che era noiosa e insopportabile, per un attimo rivide quella scena e quasi si pentì di essersi presentata a casa sua senza avvertire, senza Naruto ad attirare tutte le attenzioni, senza un’idea di cosa fare esattamente.
Era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse che Sasuke aveva abbandonato la cucina e si era avvicinato a lei a passi lenti e silenziosi come un gatto << Tra una settimana è il tuo compleanno >> disse soltanto << Saprai aspettare fino ad allora? >>
Sakura semplicemente annuì.

 


<< Hinataa!! >>
La corvina si voltò verso quella voce rischiando di essere quasi investita da Naruto che, all’ultimo secondo, era riuscito a frenare senza buttare all’aria qualcuno.
<< Naruto, cosa c’è? >> domandò allora preoccupata dalla sua espressione.
Il biondo deglutì.
<< Senti, Hinata, quel fiore l’altro giorno... >> iniziò ma poi si perse e non seppe più come continuare, il cervello in panne.
Gentile e dolce come al solito Hinata intervenne in suo soccorso << Naruto, fai un bel respiro prima di parlare >> gli consigliò ed effettivamente poi andò meglio.
<< Hinata, il fiore che avevi ieri chi, insomma, chi te l’ha dato?, se posso saperlo... >>
Lei sobbalzò alla domanda, cosa subito notata dal biondo che iniziò a farsi mille film sul perché, percome non si fosse accorto che qualcuno era innamorato della sua fidanzata. Insomma, il dovere di un fidanzato era quello di mostrarsi geloso alle volte, no?
Era stato Sai a dirglielo una volta.
“Alle ragazze fa piacere vedere il fidanzato geloso”, aveva detto, anche se non con queste esatte parole.
<< Naruto, te l’ho detto, l’ho colto vicino alle terme >>
<< S-Sei sicura? Non è che qualcuno te l’ha dato? >>
<< N-No, assolutamente no! >>
<< Qualcuno ci prova con te? >> quella domanda improvvisa la lasciò basita.
Immobile.
Muta.
Sorpresa.
<< Perché mi chiedi una cosa del genere? Cosa te lo fa pensare? >>
Naruto si portò una mano dietro la nuca, in evidente imbarazzo << Beh, ecco... Ino ha detto che il fiore che avevi ieri significava “amore nascosto” per cui pensavo che qualcuno ti avesse dichiarato il suo amore e così io non sono riuscito a chiudere occhio perché qualche volta penso che una persona buona e gentile come te non potrà mai sentirsi completamente soddisfatta e felice con un buono a nulla come me che combina solo guai, anche quando Kakashi-sensei mi affida dei compiti- >> ma non fece in tempo a terminare la frase perché un calore pungente lo colpì sulla guancia.
Hinata gli aveva mollato uno schiaffo.
L’unica volta che lo aveva fatto era stato durante la guerra, quando stava per arrendersi di fronte all’enorme potenza di Obito e Madara, quando si stava comportando da vero imbecille qual era.
<< Naruto, stammi a sentire >> disse lei seria come non lo era mai stata << Non importa cosa pensano gli altri, non mi importa di ciò che potrebbe pensare mio padre o mia sorella o l’intero clan, non mi importa nemmeno se tu non sarai il compagno perfetto per me ma sappi una cosa, Naruto... >> lui la fissava con gli occhi sgranati, incapace di interromperla << Io ti amo >> Naruto trattenne il respiro << E ti amerò per sempre proprio perché sei come sei, non mi importa se combini guai o qualche volta sembri meno intelligente. Io ti amo e se servirà te lo ripeterò ogni giorno della mia vita finché non ti stancherai >>
Infine, giusto per fargli entrare meglio il concetto in testa, allungò le mani verso il suo viso e, alzandosi in punta di piedi, gli stampò un dolce e morbido bacio sulle labbra.
Nello stesso istante in cui lei si staccò un grido di esultanza si levò sopra le loro teste e si resero immediatamente e disgraziatamente conto di essere ancora in mezzo alla strada e che tutti, passanti e negozianti, li avevano sentiti forte e chiaro.

 


Mano nella mano si erano rifugiati al parco.
All’improvviso lui scoppiò a ridere mentre Hinata, rossa per l’imbarazzo di essersi dichiarata così sfacciatamente in pubblico, si coprì il viso con le mani.
<< Hinata, scusami, sono stato un vero idiota >>
Lei però non sembrava intenzionata a farglielo pesare, anzi, lo chiamò più vicino e decise di spiegargli la situazione così come avrebbe dovuto fare già da un tempo... << Naruto, devo dirti una cosa >>
Entrambi si sedettero sulla panchina e soltanto dopo alcuni minuti di premesse da parte della ragazza su quanto in fondo le dispiaceva per Sasuke (che poi nella testa di Naruto iniziarono a girare le rotelline a vuoto: cosa diavolo centrava Sasuke?) e alla fine Hinata spiegò ciò che era successo riassumendo tutto in una frase << A quanto pare Sasuke ha una passione sfrenata per il giardinaggio >>
Naruto non credette alle sue orecchie e subito dopo iniziò a ridere come un pazzo sotto lo sguardo a metà tra il divertito e l’allibito della corvina.

 


<< Perché ha dato a Sasuke tutto questo tempo libero dalle missioni? >> gli chiese Sakura non appena aveva trovato un momento per parlargli.
<< In questo modo si sarebbe dedicato a un hobby >>
La kunoichi inarcò profondamente un sopracciglio << Perché? Sasuke ha un hobby? >>
<< Certo che sì >> disse Kakashi sorridendo sereno dietro la maschera << Il giardinaggio! >>
Sakura restò stupefatta dalla notizia.
<< E lei come lo sa? >>
Kakashi si limitò a sorridere enigmatico volgendo lo sguardo al cielo prima di rimettersi a lavoro e magari avrebbe chiesto a Naruto di aiutarlo con qualche scartoffia.









 

   
 
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