Prologo.
Un
pianeta nell’Universo.
Un
pianeta ostile, praticamente deserto, senza mari, d’inverno ci si gela,
d’estate ci si scioglie, le mezze stagioni non esistono, la gravità è
esorbitante.
Due
soli, che brillano per un mese l’anno, facendo raggiungere temperature pari a
sessanta - ottanta gradi.
Una
luna, sempre a metà, che nei restanti 11 mesi brilla nel cielo, porta le
temperature a meno cinquanta – settanta gradi.
Chi
mai vivrebbe in un pianeta simile?
Un
popolo ostile quanto il pianeta, ovviamente.
I
Sayan.
Un
popolo orgoglioso, con principi morali inviolabili quali la fedeltà,
l’obbedienza ai superiori, il rispetto dei guerrieri, un forte senso della
patria e un attaccamento alle tradizioni.
Amanti
della guerra fino all’ossessione, non facevano distinzioni tra uomini e donne,
se eri forte meritavi rispetto se eri debole meritavi solo la morte o l’esilio
a meno che tu non fossi un genio, in tal caso potevi restare ed eri ben accetto
e rispettato da tutti.
Questo
perché i Sayan non sanno nulla di tecnologia e per questo schiavizzano nuovi
popoli in continuazione per avere cose sempre nuove per diventare più forti,
loro ossessione.
Non
avevano un Re che prendeva decisioni, poiché loro consideravano inconcepibile
l’idea di rubare o uccidere un “fratello” quanto consideravano ridicola l’idea
di violentare le loro donne.
Questo
semplicemente perché tutte le Sayan con un livello di combattimento irrisorio
si davano alla prostituzione, esistevano dei veri e propri bordelli che erano
anche abbastanza cari.
Nessuna
smania di potere, né di soldi, i Sayan volevano solo diventare più forti.
Come
ogni popolo, aveva i suoi miti, le sue leggende, la sua religione.
C’era
un intero edificio pieno di testi che raccontavano dei Super Sayan, del vecchio
ordine sociale, delle origini dei Sayan, insomma, se volevi sapere qualcosa
bastava andare lì.
La
religione.
I
Sayan credevano soltanto nel Dio Guerra e nella Dea Luna che unendosi avevano
avuto due figli, un maschio e una femmina.
La
donna era di una bellezza straordinaria, dall’aura misteriosa e che intimidiva
ma con una forza irrisoria.
L’uomo
era orrendo, orgoglioso ed egoista ma dalla forza straordinaria.
Così
nacque la razza Sayan.
Guerrieri
dal magnetismo indiscusso, misteriosi, orgogliosi, a volte egoisti e
fortissimi, la perfetta fusione dei due.
Naturalmente,
da questa leggenda ne segue che un fratello e una sorella, un padre e una madre
o due parenti di qualunque tipo potessero unirsi e avere figli senza problema
alcuno, anzi, era molto frequente e considerato naturale.
Con
il tempo, i Sayan decisero di eleggere un Re.
Non
che n’avessero bisogno, ma serviva qualcuno che li guidasse contro i popoli che
attaccavano il loro pianeta.
Si
organizzò un torneo in cui parteciparono tutti i guerrieri più forti e saggi.
Vinse
un certo Vegeta e in suo onore i Sayan chiamarono il pianeta Vegeta-sei.
Perché?
Semplice.
Vegeta
significa “Re del cielo”il numero “sei” rende il tutto plurale, quindi
Vegeta-sei significa “Re dei cieli” presuntuosi, vero?
In
ogni caso, Vegeta diventò Re.
Era
un tipo molto megalomane, così impose che tutti i Re del pianeta si chiamassero
così.
Il
titolo divenne ereditario, a meno ché il Principe non fosse con un livello inferiore
a 1000, in quel caso si sarebbe fatto un torneo per decidere chi sarebbe stato
il futuro Re.
Così,
la dinastia Vegeta cominciò.
Per
i Sayan sembrava andare davvero tutto alla perfezione.
Peccato
che, si sa niente va perfettamente a lungo.
Il
periodo d’oro per i Sayan durò esattamente cent’anni.
Si
festeggiava quel giorno il centesimo anno della dinastia dei Vegeta.
Proprio
quel giorno, si presentò al cospetto del Re e del Principe un certo Freezer
affermando d’essere un commerciante di pianeta.
Il
Re e Freezer andarono a discutere da soli.
L’alieno
batté in poco il Re che fu costretto a cedergli il pianeta.
Freezer
decise che, se il Re voleva che i Sayan restassero in vita, doveva vendergli il
Principe, di tre anni.
Il
Re provò a contestare, ma non poteva fare.
Così
il Re vendé il figlio e il popolo al Dittatore e per due anni sembrò andare
tutto bene nonostante ormai fosse Freezer a decidere.
Poi,
quando il Principe compì cinque anni, mentre era in missione insieme a Napa e
Radish, i padrini del piccolo, Freezer distrusse Vegeta-sei.
Vi
state chiedendo come mai so tutto ciò?
Semplice.
Il
Principe Vegeta, che ormai è al completo servizio di Freezer, sono io.
E
questa, questa è la mia storia.
Non
è nulla di che, è uscita da sola, senza che io lo decidessi. È diversa dalle mie solite ff, devo
ammetterlo, ma volevo pubblicarla. Magari vi piace. Infondo, mai dare nulla per
scontato.