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Autore: blu992    07/03/2018    4 recensioni
5 volte in cui il branco capisce che c'è qualcosa tra Stiles e Derek
+1 in cui sono loro ad accorgersene.
[Sterek|2734 parole]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1

Scott sta morendo di fame. È lì, al loft, a dipingere le pareti da almeno cinque ore ed è ora di pranzo e ha terribilmente fame.
Per fortuna sa che a breve Stiles sarà lì con il suo pranzo, e quello di Derek, perché altrimenti prenderebbe a morsi anche il suo Alpha che ora lo sta fissando.
“Il tuo stomaco mi sta dando fastidio, McCall” gli dice il maggiore.
“Ho fame, Derek. Se Stiles non arriva tra cinque minuti, probabilmente ti mangerò le pareti di questo pos-“
“Sta salendo le scale. Se fossi più attento a ciò che sentono i tuoi sensi, te ne saresti accorto.”
Infatti, appena Derek finisce di parlare, Stiles spalanca il portone di ferro, o almeno ci prova, cercando di non far cadere i sacchetti che sta reggendo in modo estremamente precario.
Scott si lancia in avanti appena prima che tutto si schianti contro il pavimento, sospirando di sollievo per aver salvato il pranzo e se stesso dal morire di fame.
Stiles, ignorandolo, lo scavalca, reggendo quello che non gli è caduto dalle mani, e si avvicina al grosso tavolo, seguito da Derek.
“Ti ho preso un hamburger al sangue, senza patatine, insalata, pomodori e salsa barbecue. Le patatine sono a parte e…ecco la birra.”
Scott vede Derek annuire e poi ringraziare il suo amico, prima di sedersi.
“A me cos’hai preso?” chiede, speranzoso.
“La stessa cosa sua” risponde Stiles, tirando fuori un panino dal sacchetto.
“Ma Stiles, mi conosci da quasi vent’anni, lo sai che non mi piacciono i pomodori!” si lamenta, indignato, Scott.
Solo che Stiles nemmeno gli dà ascolto, è troppo impegnato ad allungare la mano nella porzione di patatine di Derek che, sconvolgendo Scott, nemmeno tenta di fermarlo.
Scott si avvicina ai due rassegnato, pensando che, in fondo, Stiles non si è mai ricordato cosa gli piace e cosa no. La cosa strana è che ora si ricordi cosa mangia Derek.
 
Derek ringrazia Stiles e si siede per mangiare, anche il suo stomaco sta soffrendo come quello di Scott. Ascolta i due ragazzi parlare tra loro, e annusa nell’aria un pizzico di gelosia che proviene da Scott, quando si rende conto che Stiles non si è ricordato dei pomodori. Il suo petto, invece, si gonfia un po’, non sa perché. Sa solo che la cosa lo distrae e Stiles riesce a rubargli tre patatine.
 
Stiles sbuffa una risata verso Scott che gli mette il broncio, sa che non si è davvero arrabbiato. Probabilmente è solo la paura che Derek potesse sbranarlo che gli ha fatto ricordare con precisione cosa mangia, di solito, l’Alpha. Alza lo sguardo proprio verso di lui, vedendolo assorto nei suoi pensieri e, sfidando la sorte, allunga una mano verso le sue patatine. Derek punta all’istante lo sguardo nel suo, ma lo lascia fare. Stiles si sente così graziato, che gli fa anche una linguaccia.
 

2

“Derek, credo dovresti fidarti di me!”
Lydia sta urlando da almeno dieci minuti, in piedi, al centro del loft che puzza di vernice fresca, contro Derek che se ne sta comodamente seduto sul divano ancora imballato.
Derek che, ancora una volta le dice di no.
“Chi ha più gusto in fatto di arredamento in questo branco? Io! In realtà ho più senso estetico per qualsiasi cosa, quindi le tende dovrei seglierle io” continua la sua arringa la banshee.
“Ti ho detto che quel colore non mi piace. In realtà credo di non volerle proprio le tende. Fattene una ragione, mi opprimono.”
Lydia sbuffa, ma si arrende: lottare contro il suo Alpha è inutile e controproducente.
Due giorni dopo, però, quando la ragazza mette piede al loft per portare un caffè ai suoi poveri amici che stanno cercando di montare i mobili della cucina, non crede ai suoi occhi: Stiles e Derek sono intorno al tavolo, vicino alla vetrata, con…con della stoffa bianco ghiaccio tra le mani.
"Cosa diavolo è quella roba?!” grida, facendo spaventare Stiles che quasi cade, nonostante fosse fermo.
“Le tende, ti piacciono?” risponde proprio l’umano, poi continua “Ieri ho convinto Derek ad andarle a prendere, bel colore, vero?” chiede, con un sorriso smagliante.
Lydia fulmina Derek con lo sguardo.
“Quel colore non ti faceva vomitare?” gli chiede, puntando le mani sui fianchi.
Derek la guarda, fa spallucce e le volta le spalle, continuando ad ascoltare Stiles che blatera su quanto quella stoffa sia morbida. Stiles, proprio lui che va in giro con accozzaglie di colori e tessuti addosso ogni giorno.
Lydia si dirige verso la cucina lasciandoli soli: lì c’è qualcosa che non va.
 
Derek in realtà nemmeno lo sa come ci è finito prima al centro commerciale e poi in casa sua sommerso da quelle stoffe. Sa solo che quel pomeriggio Stiles è entrato lì, si è guardato intorno, ha detto “Dio, quanto ci starebbero bene delle tende”, gli ha afferrato il polso e se lo è trascinato dietro. Derek nemmeno ha notato che quelle tende sono dello stesso colore di quelle che aveva scelto Lydia, gli erano sembrate molto più luminose mentre Stiles ci si era mezzo avvolto dentro e aveva cominciato a roteare su  se stesso. Sente Lydia borbottare qualcosa, ma non le dà la giusta attenzione: Stiles sta parlando di tappetini per il bagno.
 
Stiles ha sempre sognato comprare delle lunghe tende bianche. Le vedeva nei film, mentre sventolavano appese alle grandi finestre aperte. Una volta ha anche cercato di convincere suo padre a prenderle, ma lo sceriffo gli aveva fatto notare che le loro finestre sono troppo piccole per tende di quelle dimensioni e che il bianco ghiaccio non è un colore adatto alla loro casa. Quindi è felice che almeno lì potrà vederle, quindi azzarda ed esclama “Oddio, Derek! Che ne dici di tappetini gialli nel bagno?”.
 

3

Jackson, quando entra in quella che è stato deciso essere la palestra, si blocca di colpo. Quel grosso armadio prima non era lì.
Va da Derek che è intento a spostare il divano al centro del salone, perché Stiles ha rotto le scatole la sera prima, dicendo che quel posto era il migliore, e gli chiede a cosa possa servire quell’affare.
“Ci sono delle coperte dentro: piumoni e coperte di lana.”
“Derek, a cosa diavolo ti servono delle coperte di lana? Vai in giro a piedi nudi anche a febbraio” chiede al suo Alpha.
Derek, semplicemente, non risponde. Gli ordina solo di aiutarlo con il divano.
Jackson ha la risposta alla sua domanda quella sera stessa, ma anche quelle successive. Hanno preso l’abitudine di cenare tutti al loft, dopo aver finito i lavori della giornata. Di solito si dividono in gruppi: lui e Isaac spesso giocano a scacchi, nonostante le risate di Scott; Lydia legge seduta al tavolo; Scott guarda la tv seduto ai piedi del divano. Sul divano, invece, ci sono sempre Derek e Stiles: il primo legge spesso uno dei suoi libroni, il secondo crolla sempre sfinito subito dopo la cena. Jackson nota, però, come Derek, ogni sera, a un certo punto scompaia dietro la porta della palestra e ritorni con in mano una delle grandi coperte di lana che appoggia sul corpo addormentato di Stiles. Stiles che poi, dopo un po’, si allunga sul divano, appoggiando la testa sulle gambe dell’alpha che, dopo un’altra manciata di minuti, gli porta un braccio intorno alla vita, stringendoselo contro. Sempre.
Quella sera Jackson fissa Derek fino a quuando l’alpha non ricambia lo sguardo. Il beta inarca solo un sopracciglio, interrogativo.
“Ha freddo” è la spiegazione di Derek.
Jackson guarda Lydia dall’altra parte della stanza e la ragazza fa spallucce, come per dirgli che nemmeno lei sa cosa stia succedendo.
 
Derek non sa cosa rispondere a Jackson, sono solo coperte. Sì, ha pensato di comprarle la prima vola che Stiles è crollato sul divano e tremava per il freddo, ma lo avrebbe fatto per chiunque, non vede perché dovrebbe spiegarlo. Così come cercherebbe di riscaldare anche uno degli altri suoi beta, se sentisse che la coperta non basta. Non lo fa mica perché gli piace come Stiles si aggrappi al suo braccio quando lo infila sotto la coperta e poi intreccia le dita alle sue, di nascosto.
 
Stiles ringrazia che Derek riesca a sentire che ha freddo ogni sera e che abbia preso delle coperte di lana. Ok, glielo ha praticamente ordinato, ma è stato Derek ad andare a prenderle da solo, perché lui quel pomeriggio non poteva.
Lo ringrazia anche ogni volta che, nonostante la coperta, infila un braccio sotto di essa per stringergli la vita. Derek emette così tanto calore che Stiles si rilassa sempre all’istante. Si rilassa per il calore, non perché Derek ricambia tutte le sere la sua stretta, quando gli prende la mano di nascosto.
 

4

Isaac va al loft, quel pomeriggio, perché gliel’ha ordinato Lydia, solo ed esclusivamente per quello.
Lei e Jackson gli hanno detto di questa cosa che secondo loro sta succedendo tra Stiles e Derek, ma a lui suona totalmente assurda, ma la banshee lo ha minacciato di legarlo e urlargli nelle orecchie, quindi non ha potuto rifiutare.
Apre il portone di ferro, senza bussare, tanto sa che Derek è in casa e che lo ha già sentito arrivare, e va verso la vetrata. L’Alpha è lì, in piedi, e tiene tra le mani due scatole.
“Hai lo sguardo di chi deve decidere del destino del mondo” gli dice il biondo.
“Quale ti piace di più?” chiede di rimando l’altro.
Isaac le osserva meglio. Ci sono due scritte e, dopo averle lette, capisce che sono due dolci: uno al cioccolato bianco e lamponi, l’altro fondente e arancia.
“Questa” dice, indicando la seconda, “Cosa devi farci?”
“Il padre di Stiles ha risolto un caso difficile e lui vuole preparargli una cena” è la risposta che riceve, anche se non spiega granché, secondo il biondo. Cosa c’entrerebbe Derek con la cena per il padre di Stiles?
Decide di non chiedere, ma cambia parere sulla torta.
“Se deve piacere a Stiles, allora il cioccolato bianco.”
Dà una pacca sulla spalla di Derek che lo ringrazia e se ne va. Deve mandare un messaggio a Lydia.
 
Derek non ci voleva andare a qualla cena. Perché diavolo dovrebbe cenare con Stiles e suo padre? Cosa c’entra lui? Di sicuro se lo era chiesto anche Isaac, l’aveva sentito sussultare alla sua risposta. Solo che, quando stiles gli apre la porta di casa, abbassa gli occhi e vede la torta, Derek crede che può sforzarsi di accontentarlo. Il sorriso che gli ha rivolto quel ragazzo, gli ha sciolto qualcosa dentro. Può decisamente fare lo sforzo di aiutare un membro del branco.
 
Stiles non ha idea del perché abbia invitato Derek e non Scott. Sa solo che si era appena svegliato quella sera, il loft era già vuoto, le dita di Derek erano ancora intrecciate alle sue e glielo aveva chiesto. Stop. Punto. Sa che ora dovrà spiegare a suo padre perché c’è Derek a cena e non Scott, ma non gli interessa, ha appena visto una torta al cioccolato bianco.
 

5

Erica sa che gli altri hanno ragione, sa che Jackson, Lydia, Isaac hanno visto quello che anche i suoi occhi hanno visto in quei mesi, ma ha comunque paura.
Sono tutti nel loft, la musica è alta, c’è un bel po’ di gente e qualcuno è già ubriaco quando Derek entra dalla porta, seguito da Stiles. Entrambi si bloccano, guardandosi intorno.
Erica, insieme agli altri, si avvicina ai due, mettendo in atto il loro piano, sperando che Derek non le apra la gola con le zanne o che, soprattutto, non lo faccia con Stiles. Spera che non si siano sbagliati.
“Ciao, Derek! Ti piace? È l’inaugurazione della tua nuova casetta!” urla, bloccandsi appena Derek illumina gli occhi di rosso. Ingoia la paura e continua.
“Bello vero? Ha organizzato tutto Stiles!”
La bionda vede l’umano immobilizzarsi, cominciare a sudare e fare per urlarle contro. Probabilmente sta per dirle che non è vero, che lui non ne sapeva proprio niente, ma Derek lo anticipa, spegnendo gli occhi.
“Si dice che porta male se non si fa una festa per una casa nuova” risponde l’alpha, stupendo tutti. “Però domani mattina mettete tutto a posto!”
Erica si gira verso i suoi amici, che hanno sul volto la sua stessa espressione sconvolta. Poi Derek passa in mezzo al gruppo, insieme a Stiles, che sta tenendo per un polso, raggiungendo il terrazzo.
“A Stiles non piace la folla” spiega Scott, appena arrivato. “Cosa sta succedendo?” chiede poi.
 
Derek lo sa, eccome se lo sa se i suoi beta gli hanno mentito. Solo che non capisce perché abbiano accusato Stiles, non si accusa ingiustamente un membro del branco! La musica gli sta già fracassando i timpani e spera che tutto quello finisca presto, soprattutto perché aveva in programma di starsene sul divano a leggere, Stiles aveva anche preso le patatine.
Afferra il polso dell’umano nell’attimo esatto in cui lo sente prendere un respiro più profondo e se lo trascina fuori per prendere aria. Quei quattro gliela pagheranno.
 
 
Stiles ha iniziato a sudare le mani appena ha messo piede nel loft e ha visto tutta quella gente e il nervosismo per essere stato tradito dai suoi amici non l’ha aiutato a calmarsi. Non capisce proprio perché abbiano mentito, lui non avrebbe mai organizzato quella cosa a casa di Derek. Al massimo avrebbe chiamato tutto il branco per una serata film e pizza, o avrebbe comprato un porta fortuna al lupo da appendere alla porta!
Sta cercando di respirare in modo normale, quando si sente afferrare il polso e Derek lo trascina sul terrazzo. L’aria fresca lo investe facendolo riprendere quasi subito.
“Grazie” sussurra, appoggiandosi alla balconata, Derek fa lo stesso alla sua destra.
“Lo so che non sei stato tu” gli dice il maggiore e Stiles annuisce, lo sa che Derek lo ha capito. È pur sempre un lupo. Chiederà a Scott di indagare, ma nel frattempo prende il pacco di patatine che ha ancora nel sacchetto che sta reggendo.
“Possiamo comunque mangiare queste” dice, offrendole a Derek che accenna un sorriso e, stupendo anche se stesso, si abbassa, appoggiandosi alla testa di Stiles, lasciandogli un bacio tra i capelli.
 

+1
 
Il giorno dopo l’inaugurazione, stiles decide di andare al loft perché non è ancora riuscito a vedere le tende appese. Sa che Lydia è passata quella mattina per metterle, e ora capisce che non aveva voluto farlo prima per via della festa selvaggia che avevano organizzato.
Entra come sempre senza bussare, e avanza, ma non c’è nessuno. Non chiama Derek, se c’è l’ha sentito e arriverà.
Comincia a guardarsi intorno e sorride, è davvero un bel posto ora. Adora il divano, gli sono sempre piaciuti quelli grandi e morbidi, poi dà un tocco di colore. La vernice chiara della pareti, invece, rende tutto più luminoso e grande, così come il egno chiaro dei mobili. Ghigna guardando la libreria: l’ha voluta lui così grande, gli piace che arrivi fin sotto il soffitto quasi e che occupi mezza parete.
Si sposta in cucina, passando una mano sul ripiano dell’isola e mettendo al suo posta il barattolo del caffè che qualucno deve aver lasciato lì. Non vede l’ora di mettere le mani su quella planetaria, l’ha messa nel carrello solo la settimana prima, nonostante lo sguardo furioso di Derek che affermava di non sapere nemmeno cosa fosse.
È proprio Derek che rompe il silenzio, entrando nella stanza.
“Ti piace?” chiede.
Stiles annuisce. “Sì! Ho sempre sognato una casa co-“ comincia, ma si blocca.
Quella è la casa dei suoi sogni.
 
Derek avanza di un passo, sorridendo all’espressione stupida di Stiles.
“Sì” dice, “è la casa dei tuoi sogni e io te l’ho lasciata creare. È tutto come volevi, tranne la palestra e la camera da letto, quelle sono come le volevo io”.
Stiles sembra ridestarsi.
“Oh, no! Tu hai scelto l’armadio, ma il letto è come lo volevo io!” ribatte, ma Derek lo vede congelarsi di nuovo e gli va in contro.
Gli cinge i fianchi, sente un sorriso sul proprio volto.
“Stamattina ho fatto parlare Isaac, tutto il branco è convinto che io e te stiamo insieme” spiega. “A parte Scott, ovviamente.”
Stiles allunga le mani fino a cingergli il collo, Derek sente le sue dita giocherellare con i propri capelli.
“E noi non siamo nessuno per deludere un branco intero, vero?” chiede, emanando ondate di felicità, di speranza e tante altre emozioni a cui Derek decide di non dar retta per il momento. Si sporge solo in avanti e lo bacia.


 
   
 
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