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Autore: Teo5Astor    09/03/2018    7 recensioni
Una gara automobilistica clandestina notturna organizzata a Satan City da Bulma.
Un giro di scommesse gestito da C18.
Tre piloti d'eccezione: C17, Junior e Vegeta.
Chi vincerà?
Nota: storia ispirata dalla canzone "Turbo" di Raige feat. Enigma e Salmo, oltre che dalla saga cinematografica di "Fast & Furious".
Genere: Azione, Comico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, 18, Bulma, Piccolo, Vegeta | Coppie: 18/Crilin, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fast & Furious – Dragon Ball Edition
 
Aveva appena portato a scuola Marron, quando a C18 venne un’idea clamorosa dopo aver ascoltato una certa canzone in macchina. Si trattava di “Turbo” , cantata da Raige insieme a Enigma e Salmo. La sua mente andò inevitabilmente anche a un film che aveva visto di recente con Crilin e che aveva apprezzato molto, “Fast & Furious”.
Quando parcheggiò l’auto, ormai al posto delle pupille nei suoi occhi c’erano semplicemente due zeni, nient’altro. Si vedeva già ricca, si sentiva un genio. Una lucida follia.
Volò a tutta velocità verso la Capsule Corporation. Doveva parlarne con Bulma, aveva bisogno di lei per organizzare questa cosa. O meglio, aveva bisogno dei suoi fondi illimitati e delle sue capacità organizzative.
 
Spiegò la sua idea all’amica: voleva organizzare una gara automobilistica notturna clandestina per le vie di Satan City. Tre partecipanti tra i loro parenti o amici. Avrebbero diffuso la voce anche tra i bassifondi della zona, così sarebbe venuta tanta gente ad assistere allo spettacolo. Tanti teppisti più che altro. Gente che amava scommettere su queste cose. Bulma doveva organizzare tutto e procurare le macchine, C18 avrebbe fatto poi preparare a Crilin dei finti posti di blocco per deviare il traffico regolare dei cittadini ed ottenere così un circuito cittadino. Ma, soprattutto, avrebbe gestito il giro di scommesse che si sarebbe generato. Avrebbe fatto lei da bookmakers. Disse a Bulma che voleva tenersi una quota degli incassi, anche se in realtà puntava a fare il colpo grosso. Non aveva intenzione di rubare, era una persona perbene dopo tutto, ma voleva semplicemente far saltare il banco. Aveva un piano in testa, che ovviamente tenne per sé.
Bulma era entusiasta, non ci avrebbe guadagnato niente in termini economici, anzi, ma si sarebbe divertita un mondo. Cercava emozioni forti e amava organizzare eventi, era felicissima così. Voleva mettersi in mostra, voleva le luci della ribalta.
 
A questo punto si poneva il problema di trovare i tre piloti.
C18 propose subito suo fratello, avrebbe accettato senza problemi. Aveva messo la testa a posto ormai, amava tantissimo la sua famiglia e i suoi animali, ma il richiamo dell’adrenalina di una gara su quattro ruote avrebbe risvegliato la sua antica passione: la guida, meglio se spericolata.
Aggiunse poi che Crilin non poteva partecipare perché avrebbe dovuto occuparsi del percorso prendendo “in prestito”  dal comando di polizia il necessario per predisporre i blocchi al percorso. Già così rischiava il suo distintivo, non era il caso che partecipasse anche alla corsa.
 
Bulma allora pensò a Yamcha, ma valutò anche di tenerlo come ultima opzione. «È un incapace!» si limitò a commentare e C18 non poté che concordare con lei. Gli venne in mente anche Beerus, ma ricordandosi di quanto si era infuriato dopo aver perso una gara automobilistica giocando qualche mese prima ai videogiochi con suo figlio, suo marito e con Mirai Trunks, forse non sarebbe stata una buona idea. In caso di sconfitta avrebbe anche potuto distruggere la Terra.
 
Decise di telefonare a Chichi, per sentire il suo parere. Ovviamente sbraitò nella cornetta tutta la sua rabbia quando Bulma le propose di far correre Gohan, che era giovane e intelligente. No, non si poteva fare. Era sempre iperprotettiva nei confronti del suo primogenito. Rifiutò tra urla irripetibili, niente di nuovo insomma. Però si dimostrò interessata alla cosa, più che altro voleva scommettere anche lei su qualcuno perché aveva bisogno di soldi ultimamente. Goku pensava solo ad allenarsi e i risparmi di famiglia iniziavano a scarseggiare. Già, Goku. Chichi si infuriò anche con lui perché non aveva mai imparato a guidare decentemente e quindi non poteva rendersi utile neanche stavolta. La risposta di Goku, la mandò ancora di più in bestia: «Ma cara, io so volare. A cosa mi serve guidare?»
 
La povera Chichi era esasperata ormai, quando ebbe l’illuminazione: Junior! Il suo cavallo su cui puntare sarebbe stato lui. Era stata proprio lei anni prima a mandare Junior insieme a Goku a prendere la patente. E, a differenza del fallimentare esito di quella giornata per il Saiyan, il Namecciano se l’era cavata molto bene. In quegli anni era diventato parte della loro famiglia e di quella di Gohan, quindi spesso era lui ad accompagnarli in città in macchina quando Chichi voleva che si comportassero da famiglia “normale”. Inoltre, aveva saputo in confidenza da Gohan che Junior si era appassionato alla guida e che a volte andava in incognito a guidare in una pista lì vicino.
 
Mancava solo l’ultimo concorrente, ma C18 e Bulma erano a corto idee.
«Niente, mi toccherà avvisare Yamcha a questo punto» disse Bulma.
Proprio in quel momento stava passando Vegeta, che a sentire quel nome si sentì ribollire il sangue nelle vene. Era geloso, se c’era una cosa che sua moglie riteneva che Yamcha fosse in grado di fare, non vedeva perché lui non avrebbe potuto farla meglio.
«Tsk, lascia perdere quel pivello! Lo faccio io!» esclamò sprezzante.
«Ma Vegeta, si tratta di una gara automobilistica clandestina contro piloti esperti come Junior e soprattutto C17! Sei sicuro di esserne capace?» lo stuzzicò Bulma. Sapeva come prenderlo.
«Sono il Principe dei Saiyan, sono il migliore in tutto!» gridò Vegeta con gli occhi iniettati di sangue mentre se andava sbattendo la porta.
Le due donne si guardarono e sorrisero.
Era fatta.
 
Perfetto.
Tre grandi ex nemici che un tempo volevano dominare il mondo prima di passare dalla parte del bene. Avrebbero potuto tirar fuori il loro vecchio carattere per il tempo di una breve e velocissima gara, sfogando la loro rabbia sui pedali e sul volante di una macchina.
Bulma era esaltata e voleva un ruolo da protagonista nella nottata, C18 si vedeva già a nuotare tra i soldi come se fosse Zio Paperone nel deposito.
 
Arrivò così il momento di scegliere le macchine, di comprarle e di farle potenziare a dovere dal Dottor Brief.
Bulma ascoltò le preferenze dei tre piloti, poi organizzò il resto e fece girare la voce dell’imminente corsa clandestina nella zona.
C17 si fece procurare una Lamborghini Gallardo arancione, come la sua fascia da ranger che sfoggiava orgogliosamente e il suo fazzoletto che si legava al collo ai tempi in cui era ancora malvagio e che rispolverò per l’occasione.
Junior invece volle una Porsche 911 Carrera, verde fluo con inserti neri. I colori della sua pelle e della sua anima, almeno in origine.
Per Vegeta infine, una Audi R8 Spyder blu, come la sua tuta da combattimento e la sua trasformazione più potente.
 
Quando finalmente giunse la notte tanto attesa, tutto era perfetto.
L’asfalto era ancora leggermente bagnato perché aveva piovuto nel pomeriggio, ma era una notte splendida.
Crilin aveva preparato il tracciato, mentre Gohan nelle vesti di Great Saiyaman controllava tutto dall’alto.
In prossimità della griglia di partenza c’era tantissima gente, anche più del previsto. Tutti gli amici e parenti dei piloti, oltre a molti curiosi e soprattutto teppisti. Proprio per questo era necessaria la presenza di un eroico vigilante che incutesse timore come Great Saiyaman, appunto.
Questi teppisti e criminali erano tutti ottimi clienti per C18, che raccoglieva avidamente e gioiosamente i soldi delle puntate.
Le quote dei tre piloti erano ovviamente diverse. La vittoria di C17 era ritenuta altamente probabile, per non dire certa. Il fatto che l’asfalto fosse bagnato lo favoriva ancora di più in quanto era un pilota molto più esperto dei suoi avversari. Bisognava scommettere tanti soldi su di lui per sperare di incassare una discreta cifra. A seguire come quotazione c’era Junior, seppur molto distante dal Cyborg. E infine, con una quota altissima, chiudeva Vegeta. Per rendere l’idea, era come se fosse stato ritenuto un ragazzino col go-kart che andava a sfidare Michael Schumacher dei tempi d’oro in Ferrari. Se qualche folle avesse scommesso su di lui sarebbe anche potuto diventare ricco. Certo, doveva vincere però. E non era un dettaglio.
 
Le macchine si schierarono al via. Era tutto pronto.
Quasi tutti avevano scommesso su C17, in pochi su Junior e tra questi pochi c’erano Chichi e Videl ovviamente. Solo una puntata invece era stata fatta su Vegeta, ma nessuno sapeva da parte di chi. Infatti Bulma non poteva puntare su nessuno essendo di fatto il giudice della corsa e Trunks era ancora un bambino.
C’era un tifo sfrenato per il Cyborg ovviamente, un po’ più tiepido per il Namecciano e nullo per il Saiyan, che iniziava a innervosirsi ma anche a caricarsi per questo.
«Forza Vegeta, noi tifiamo per te!» gli sembrò di sentire a un certo punto. Riconobbe nella folla i piccoli Trunks e Mai che urlavano per farsi sentire.
Sorrise compiaciuto.
Almeno finché non sentì un’altra voce: «Vai Vegeta, anch’io tifo per te!»  Il Principe dei Saiyan si infuriò prima di sbraitare: «Sta zitto Kakaroth e vai tifare per il Muso Verde insieme alla tua famiglia! Non farmi perdere la concentrazione!»
«Urca Vegeta, sei sempre così cattivo con me!» sbuffò Goku.
 
Era davvero tutto pronto ormai.
C17 salutava la folla adorante e mandava baci. Faceva selfie col pubblico e regalava autografi.
Junior si tolse il cappello e il mantello e li lanciò via, provocando una voragine nell’asfalto da quanto pesavano. Il chiaro segnale che non era una buona idea dargli fastidio in quel momento. Tanto meno mettersi sulla sua strada.
«Oh, mi sa che adesso sono cazzi amari!» disse sottovoce un teppista ad un suo amico, visibilmente impressionato dalla scena.
 
Gohan discese dal cielo e si esibì in un balletto davanti alle macchine schierate, suscitando disagio e un silenzio anomalo tra la folla.
Fece giusto in tempo a gridare: «Great Saiyaman, in azione!» prima di venir colpito furiosamente da Bulma con un pugno in testa che lo mise al tappeto. Toccò a Videl  andare a recuperarlo per portarlo via, scusandosi imbarazzata con tutti.
Bulma, in compenso, aveva fatto le cose in grande.
Era splendida.
Divina.
In bikini, incurante della brezza notturna, e con i tacchi alti. Tra le mani, una pistola per dare il via alla corsa e una bandiera a scacchi. Un corpo perfetto, gli occhi azzurri luminosi come due stelle.
Stregò il pubblico, aveva tutti gli occhi su di sé. Era quello che voleva.
Anche C18 le sorrise, mentre le due si lanciavano uno sguardo complice.
Il Maestro Muten ebbe un collasso e stramazzò a terra. Ma nessuno se ne accorse.
Vegeta grugnì: «Tsk! Maledetta donna!» prima di sputare dal finestrino. Gradiva, e non poco, lo spettacolo che aveva davanti agli occhi ma era anche molto geloso di sua moglie.
Fulminò con lo sguardo Yamcha e lo fece quasi svenire a causa dello spavento che gli procurò.
Si caricò ancora di più, si sentiva un fiume in piena. Una belva.
 
Mancavano pochi secondi. I motori rombavano furiosamente. Il rumore era assordante. L’asfalto tremava.
Bulma sparò in aria e abbassò la bandiera.
I piloti diedero gas e sfrecciarono ai suoi lati.
La sfida era iniziata.
Alla prima curva le posizioni erano quelle previste: C17 davanti seguito da Junior, più staccato Vegeta.
Ma era presto. C’era ancora tempo per immedesimarsi nei piloti e vivere la gara dai loro pensieri.
 
C17:
«Talento e ambizione sono una brutta combinazione,
se ci sei dentro a dirla tutta è una vocazione.
Sono un ragazzo con un piano in testa, vado in testa,
esco da un curva a 180 all'ora in testa coda!
In derapata sulla carreggiata fischiano le Yokohama,

finché non mi evapora il battistrada.
La vita è così breve, che conviene
scegliere una cosa sola, ma farla bene!
Lascio sul posto mozzi e freni, spezzo il semiasse.
Non ricordo più i problemi e cosa mi importasse.
Forse oggi finirò sul carro funebre,
e sarò la cronaca su cui discutere!
»
 
Junior:
«Arrivo ruvido come l'asfalto, la vita è un'auto,
vado al comando come dopo quattro doppio malto.
Non ti dà scampo certa ebbrezza,
d’un tratto sbando e quasi spacco con il cranio mezzo parabrezza!
Giù, piede a tavoletta, piena potenza!
Sono in ritardo e stringo il cambio dall'impazienza.
Magari dopo questa curva arrivo più in fretta,
magari farò l'angelo. Ayrton Senna!
Sono qui che vago, come un lirico squinternato,
in questo Dedalo a chicane tipo ad Interlagos.
Sistemato lo specchietto mi guardo indietro
e chi mi incrocia con l'abbaglio segnala il guaio.
Guido la macchina green in un viale tetro,
con talento ed ambizione dentro il bagagliaio!
»
 
Vegeta:
«La testa in fiamme come Ghost Rider,
fischiano le gomme della Spyder! 
Occhi porpora riflessi dal retrovisore, 
in strada il migliore indiscusso, 
il flusso del canalizzatore.
Vita veloce come Deen, come Vin, 
la musica è una gara,

impara a guidare da Steve McQueen! 
Vegeta nel nome del Signore, negativo, 
come chi muore aspettando il giorno migliore. 
Voglio un ricordo immortale:

seppellitemi a fianco alla strada per sentire ancora l'ebrezza del rush finale!
È una corsa clandestina, fumano le rain, 
mentre faccio le fiancate sui guardrail! 
Talento e ambizione sono una brutta combinazione, 
finisce sempre con la brutta reputazione!
Vi sorpasso con il dito medio fuori dal finestrino!
È la mia cazzo di corsa contro il destino! 
»
 
Alla fine, dunque, con un sorpasso folle all’ultima curva con tanto di “dedica” agli avversari (e forse anche a tutto quel pubblico che non credeva in lui), il vincitore fu clamorosamente Vegeta.
La gente era in delirio perché aveva guidato in modo spettacolare, passava in secondo piano il fatto che avessero perso i loro soldi.
Solo Chichi si dannava e voleva andare a picchiare il povero Junior, trattenuta a fatica da Goku, Goten e Gohan.
C17 era arrabbiato, ma in fondo si era divertito come ai vecchi tempi. Un secondo posto non era da buttare in fondo, pensò.
 
Bulma notò che nessuno era andato a ritirare la vincita della scommessa per aver puntato su Vegeta. Quindi andò a chiedere notizie a C18, l’aveva persa di vista durante la gara.
Quando la trovò quasi non la riconobbe. Le sembrava in preda a una sorta di esaltazione mistica. Lanciava in aria le banconote e saltava, era tutta rossa in faccia e i suoi occhi color ghiaccio che riflettevano il chiaro di luna brillavano di delirio e follia. Crilin faticava a tenerla a bada. Anzi, era decisamente in difficoltà.
Bulma rise di gusto, divertita e felice per la sua amica.
L’unica persona che aveva creduto in Vegeta era proprio C18. Aveva letto la fame di vittoria e la rabbia negli occhi del  Principe dei Saiyan e sapeva che uno come lui vuole sempre primeggiare in qualsiasi cosa fa. O forse aveva avuto solo fortuna, chissà.
Quello che contava era solo che il suo piano era andato a buon fine.
La sua idea geniale e la sua intuizione erano state premiate.
Era diventata ricca.
 
Vegeta fermò la macchina, scese tranquillamente e richiuse la portiera con classe. Una classe che nessuno riteneva potesse appartenergli. Si guardò intorno, con calma.
 All’improvviso un ghigno folle si dipinse sul suo volto, prima di sibilare rivolto a una folla incredula e che non capiva di cosa stesse parlando: «Nessuno può battere il Principe dei Saiyan!»
Dopodiché cacciò un urlo disumano e con un calcio mandò in cielo la sua macchina per poi urlare: «Final Flash!». Un’esplosione e un boato illuminarono la notte a giorno.
«Mi sono sempre piaciuti i fuochi d’artificio!» disse tranquillamente Vegeta mentre si allontanava tranquillamente dal luogo della gara seguito da Trunks e Mai che gli saltellavano intorno euforici.
 
 
 
 
 
 
 
Note finali
Vi ringrazio per aver avuto fiducia in questa storia e spero che vi abbia divertito.  E magari anche fatto sorridere, almeno un po’.
Ho provato a fare qualcosa di diverso dalle introspezioni sentimentali e a tratti malinconiche che chi mi conosce già avrà ben presente. Mi sono voluto mettere in gioco con un argomento più leggero e soprattutto atipico per il mondo di Dragon Ball. Non posso che sperare che il risultato sia stato all’altezza delle aspettative che avevate dopo aver letto il titolo e l’introduzione!
 
Ci tengo a precisare che i pensieri dei piloti durante la gara non sono altro che le strofe della canzone “Turbo”, leggermente modificate per esigenze narrative in qualche parola ma in generale fedeli alle originali. In particolare C17 usa le parole di Raige, Junior quelle di Enigma e Vegeta quelle di Salmo.
 
E infine, oltre a salutarvi e ringraziarvi, avrei una curiosità: vi sono piaciuti i tre protagonisti nei panni di Dom Toretto e dell’indimenticabile Brian O’Connor di “Fast & Furious” per le strade di Satan City o avreste scelto qualche altro personaggio come pilota? E che macchine avreste optato per loro?
 
Grazie ancora e a presto!
Teo5Astor
 

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