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Autore: Sasori_Akatsuki    30/06/2009    0 recensioni
vagai per giorni finchè non vidi un paesino, cosi mi trasformai in essere umano ed andai a cercare qualcosa da mangiare, invece trovai una famiglia ebrea che mi accolsero in casa loro...... non voglio per il momento entrare nei dettagli, posso dirvi che abitavo nel bosco alla periferia di Berlino è che a seguito di uno sterminio di massa da parte dei vampiri, il mio clan è stato sterminato, compresi i miei genitori...
Genere: Romantico, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
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LYCAN AND VAMPIRE HISTORY
By Sasori_Akatsuki



CAPITOLO: 1

stavo ancora nel mio letto quando i soldati entrarono facendo un casino bestiale è misero a sottoquadro la nostra casa. mi chiamo Lily ed nel 1945 avevo 15 anni, corti capelli argentati quasi fino alle spalle, occhi dorati corpo ben formato e curve nei punti giusti forse un pò più sviluppati per quell'età. la mia infanzia è molto complicata è non voglio per il momento entrare nei dettagli, posso dirvi che abitavo nel bosco alla periferia di Berlino è che a seguito di uno sterminio di massa da parte dei vampiri, il mio clan è stato sterminato, compresi i miei genitori compresi. io fui l'unica a sopravvivere perché oltre ad essere l'ultima arrivata del mio clan, i miei mi dettero la possibilità di fuggire e non farmi trovare, o forse i vampiri mi lasciarono andare pensando che un cucciolo di licantropo non avrebbe fatto molti danni, o fosse una grave minaccia per lo meno non per loro, quando sono trasformata in licantropo ho il pelo grigio, argentato come i miei capelli e occhi dorati e vedo benissimo al buio come se fosse giorno.

vagai per giorni finchè non vidi un paesino, cosi mi trasformai in essere umano ed andai a cercare qualcosa da mangiare, invece trovai una famiglia ebrea che mi accolsero in casa loro, era una coppia giovane che non riuscivano ad avere figli, si chiamano Michalle e Marc Vonzaver, sono gli unici esseri umani a sapere della mia vera natura di licantropo, ma essendo io un licantropo puro ho la padronanza del mio corpo, quindi rispetto a chi viene morso nel periodo di luna piena e cosi trasformati, io non perdo il controllo, molti non sanno che il virus lo trasmettiamo solo quando c'è luna piena, quindi se gli esseri umani vengono morsi da licantropi in qualsiasi forma, licantropo o in versione essere umano, il virus non viene trasmesso.

i soldati quando mi videro rimasero a guardarmi per capire se ero un essere umano o uno scherzo della natura, visto i miei capelli ed i miei occhi. non ci dettero nemmeno il tempo di vestirci che subito ci caricarono dentro ad un camion con altre persone, uomini, donne, bambini e vecchi, bastava che fossero ebrei e venivano caricati su camion o uccisi sul posto, adirittura coprii gli occhi ad un bambino di 10 anni per non fargli assistere alla scena di un soldato tedesco che con la baionetta trafisse un neonato in braccio alla madre che venne uccisa subito dopo con un colpo di pistola alla testa è non contenti iniziarono a calciare la donna ormai morta è giocare con il neonato che ancora era vivo, visto che piangeva, e loro giocavano a calcio, finche il fagottino sporco di sangue non cadde a terra è il neonato smise di piangere, segno che era morto, i soldati ridevano è se ne andarono da li, lasciando i due corpi come se niente fossero, peggio di animali.

arrivammo alla stazione dei treni è ci fecero salire tutti su un vagone, eravamo strettissimi è non c'erano posti a sedere, per me era la prima volta che salivo su un treno, ma comunque sentivo nell'aria odore di disperazione e sofferenza. non so per quanto viaggiammo su quel treno, ma ad ogni fermata tutti cadevano a terra, io mi sbilanciavo un po, ma fortunatamente non cadevo rovinosamente a terra, come facevano altre persone, soprattutto i vecchi. mi accucciai in un angolo di un vagone tenendomi il bambino di 10 anni corti capelli castano scuro e occhi color cioccolata ed aveva perso la madre, lo presi in braccio per farlo calmare, si chiamava Nicolas è visto che avevo perso anche io la mia madre adottiva decisi di stare vicino a lui e tenerlo con me per il momento.

vennimo svegliati bruscamente da alcuni soldati che ci dissero che eravamo arrivati a destinazione, presi Nicolas per la mano e scesimo dal vagone e ci divisero dagli adulti andando verso dei capannoni, anche se a dire la verità quel posto ricoperto di filo spinato era pieno di capannoni. ci fecero entrare al terzo capannone dove delle soldatesse con in mano dei manganelli, vestite in modo impeccabile è con i capelli biondi e occhi azzurri ci guardavano con indifferenza.

dopo che tutti avevamo preso posto altre soldatesse vennero con dei vestiti, ma sembravano divise tutte uguali che avremmo dovuto mettere, sembravano divise da carcerati a strisce bianche e azzurre ed una stella a sei punte gialla messa sull'unica tasca della casacca, disposta sulla sinistra. quando arrivò il turno mio e di Nicolas, le soldatesse ci guardavano come gli altri, anche se a me davano un'occhiata più eloquente per guardarmi meglio. una di queste soldatesse aveva uno strano aggeggio, guardai Nicolas e capii, quell'arnese serviva a tatuarci un numero di identificazione. Nicolas si mise a piangere disperato, a quanto capii doveva fare molto male.

quando tocco a me essere marchiata con il numero, non sentii nulla e la cosa che sorprese molto le soldatesse, oltre a non avere alcuna reazione per il tatuaggio numerico, dopo pochi secondi che mi ebbero tatuato la ferita con i numeri scritti era sparita, cosi ci riprovarono di nuovo, ma la ferita guariva sempre, tsk era ovvio, io essendo un licantropo queste ferite mi guariscono in fretta, stolti esseri umani, non sanno con chi hanno a che fare.

stranamente le soldatesse decisero di lascier perdere, anche perché avevo anche il numero tatuato sulla stella è quindi mi avrebbero riconosciuto da li, in pratica tatuando il numero sulla pelle era solo un danno psicologico che volevano infliggerci è naturalmente per il loro divertimento a vederci soffrire.

il giorno dopo ci svegliarono molto presto perché i bambini più piccoli dovevano fare la doccia, prendendo la scusa che erano sporchi per il viaggio, il mio istinto me lo diceva di non fidarmi, quindi dissi a Nicolas di non muoversi è ci girammo dall'altra parte del letto, fu li che vidi un ragazzo, più o meno della mia età che teneva vicino a se una bambina, era un ragazzo dai lunghi capelli neri e occhi azzurro intenso, lui ci fece segno di fare silenzio, poi piano piano si avvicino a me ed a Nicolas, aveva un odore particolare, gia sentito, anche se non mi ricordavo dove l'avessi gia sentito

- siete nuovi vero? - disse il ragazzo
- si, io sono Lily e lui è Nicolas -
- io sono Mihael e lei è mia sorella Nia, noi siamo arrivati 4 mesi fa -
- so che hai notato che non mi fido di quando chiamano i bambini per la "doccia" -
- fai bene a non fidarti, in realtà le "doccie" sono le camere a gas, vogliono eliminare i bambini più piccoli in quanto loro non servono è non possono lavorare molto, cosi molti di noi li nascondono, ti conviene fare anche tu con il tuo fratellino -
- veramente non è il mio fratellino, ma ormai mi ci sono affezionata -
- capisco -

Continua...


FINE CAPITOLO 1


Sasori_Akatsuki: ^___^: spero che vi sia piaciuta la mia nuova storia…. Fatemi sapere…. AL PROSSIMO CAPITOLO^__^
  
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