Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja
Segui la storia  |       
Autore: Meramadia94    16/03/2018    1 recensioni
Sarah ha perso i suoi genitori quando era piccola, e da allora ha vissuto con la sua famiglia adottiva, composta da quattro tartarughe ed un topo mutanti, che considera rispettivamente suo padre ed i suoi fratelli. Da allora ha sempre vissuto con loro, sotto terra.
Anno dopo anno, ne sono passati dieci e molte cose sono cambiate. Ed altre ancora ne cambieranno, perché con lo scoccare dei quindici anni dei cinque ninja, inizierà una storia fatta di battaglie, onore, sacrificio, amicizia ed amore in cui spesso saranno proprio loro con la loro intelligenza ed abilità a decidere persino del destino del mondo.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
~Finora, le ricerche di Splinter non avevano prodotto alcun risultato. E dire che avevano cercato praticamente ovunque: il quartier generale di Shredder e i luoghi circostanti, le fognature, le strade, i vicoli della città...
- Ormai ci rimane molto poco da controllare.- fece April. Non voleva darlo a vedere, ma era molto demoralizzata da quella ricerca che mano a mano che procedeva sembrava non portare a niente e aveva come la sensazione che anche quel poco rimasto da ispezionare sarebbe stato deludente.
- Se almeno avessimo la certezza che Splinter non sia già...- fece Don per essere stoppato da Michelangelo.
- Non ci provare nemmeno a dirlo. Te lo proibisco tassativamente.-
- Fino a prova contraria è vivo e vegeto. E sta solo aspettando che lo liberiamo.- fece Leo.
Purtroppo anche quelle ultime ricerche, come volevasi dimostrare, furono infruttuose. Niente dalle fognature, nè dal cielo e nemmeno alla discarica e negli ultimi magazzini che rimanevano da controllare.
Splinter sembrava sparito, in una nuvola di fumo.
Più passava il tempo, e più la frustrazione e l'amarezza avanzava.
Raffaello era quello che riusciva a gestirla peggio di tutti... e c'era una sola cosa che chiedeva, oltre a riavere Splinter a casa magari che lo rimproverava per sua irruenza o la sua avventatezza che prima o poi l'avrebbe portato ad una fine prematura.
Sfogarsi. Aveva accumulato troppa rabbia in corpo e sentiva che se non avessero trovato Splinter entro poco o non si fosse scaricato come diceva lui... sarebbe diventato pazzo.
E vedere un criminale buttare fuori un uomo dalla sua macchina per poi scappare... gli era sembrato un segno del destino.
Lo rincorse sulla sua moto, e quando finalmente lo mise con le spalle al muro lo tirò fuori dalla macchina per picchiarlo... se i suoi fratelli non l'avessero fermato, non sapeva come sarebbe andata a finire.
- Lo so come ti senti...- fece Leo dopo aver spezzato una lancia in favore del ladro ( per quanto lui stesso ritenesse che avesse bisogno di una lezione) che scappò via piagnucolando - Lo siamo tutti... ma reagire così non serve a niente.-
- Ti sbagli! Serve a me!- fece Raph - Odio andare alla ceca per la città, ci servirebbe almeno una traccia!!!-
- Beh...- fece Sarah - Credo di poterti accontentare... che ne pensi del Custode?-
- Adesso che ci penso, è da quando abbiamo sconfitto Shredder che non si è più fatto vedere.- ricordò Don.
- Vero...- si associò Mik - Prima ci era sempre addosso.-
- Sì, tranne quando c'era bisogno di lui.- commentò Sarah. Vero, era corso in loro aiuto contro i ninja di Shredder perchè aveva dichiarato '' Il vostro nemico è anche il mio'', facendo intuire loro che li avrebbe aiutati... ma dov'era quel tizio, quando tre mesi prima, quel mostro rivestito di latta aveva mandato tutti i suoi lecchini contro Leonardo, a massacrarlo come un cane rognoso da eliminare?
L'aveva lasciato da solo. Avrebbe potuto aiutarlo, l'aveva visto combattere e sapeva che se solo avesse voluto, avrebbe potuto sbaragliare senza fatica un intero drappello di ninja... e invece non l'aveva fatto.
- Se lui è coinvolto, giuro che gliela faccio pagare.- fece Raph.
Poco dopo, arrivò April a prenderli.
- Come facciamo a contattarlo?- fece Leo. Per quel poco che sapeva di lui, arrivava e andava senza che nessuno lo avesse chiamato... il problema era che il Custode si faceva vedere solo quando c'era da tenere d'occhio Shredder. Cosa abbastanza difficile da fare al momento, dato che Saki era morto.
- Usiamo la sua esca preferita...- commentò Sarah.
....
...
...
Il sistema elettrico del palazzo di Shredder era altamente danneggiato e a meno di rifare da capo tutto l'impianto non c'era speranza che l'edificio potesse essere usato come quartier generale.
Ma Donatello era riuscito a farlo ripartire quel poco che era sufficiente per riaccendere lo stemma sul palazzo.
Shredder era morto. Ma questo non serviva che il guardiano lo sapesse. Bastava che fosse certo del fatto che ci fosse attività in un posto in cui a regola non doveva esserci più nessuno per farlo precipitare ad accertarsi della situazione.
Il piano ebbe successo. Il Guardiano accorse immediatamente nel vedere che l'insegna luminosa si era riattivata.
Mik aveva anche creato un fantoccio con le fattezze di Shredder, che il guardiano scambiò per quello vero e lo distrusse... salvo poi accorgersi che era stato preso in giro.
Mik riuscì a stento a trattenere una risata. Il Custode, che non aveva trovato lo scherzo particolarmente esilarante, gli mirò la spada.
- Calma bello, non ti agitare!- fece Mik.
Le altre tartarughe e la ragazza lo circondarono - Calma...- fece Leo - Non abbiamo cattive intenzioni.-
- Allora perchè mi avete teso questa trappola?- chiese il guardiano.
- Perchè ci servono informazioni.- fece Sarah - Nostro padre è scomparso. E abbiamo bisogno di aiuto per ritrovarlo.-
Il custode rimise a posto la sua spada con un tono lapidario - Cercate da un'altra parte. Io non posso aiutarvi.-
- Una volta mi hai detto che eri dalla nostra parte.- fece Leo - Dicci almeno se è vivo e se sta bene...-
- Leo lascialo perdere.- fece Sarah guardandolo con rabbia - C'è gente che dice che sta dalla stessa parte finchè ci può guadagnare...  ma quando c'è veramente bisogno di aiuto...-
Il Custode la guardò triste - Mi dispiace. Non posso aiutarvi.-
Nel dir così sparì in una nuvola di fumo. Poco male però, se non aveva dato loro le risposte che cercavano. Non era quello il piano.
Il piano era riuscire ad attirarlo quel poco che bastava per potergli mettere addosso un localizzatore. Dopo di che, bastava seguirlo fino alla sua base per avere un'idea di dove cercare Splinter.
Riuscirono a seguirlo sino alla dodicesima strada. Poi, davanti ad un edificio nel quartiere degli uffici, persero il segnale.
Poco più tardi, giusto il tempo per Donatello di mettere assieme una telecamera abbastanza piccola da passare inosservata, ma abbastanza sofisticata da poter essere controllata a distanza.
Purtroppo, venne accidentalmente distrutta prima di scoprire '' cosa bolliva in pentola''- ma avevano comunque fatto una scoperta molto interessante.
L'edificio, era la sede della Techno Cosmic Research Institute. Detta così, significava poco o niente, almeno per chi non era un fanatico di scienze e tecnologie... riviste ottime per addormentarsi anche dopo essersi sparati una flebo di caffè per via endovenosa, come avrebbe detto Mik.
Ma leggendole come un acronimo... saltava fuori la sigla TCRI.
La stessa sigla che compariva sul contenitore della sostanza che quindici anni prima aveva trasformato quattro normali tartarughe d'appartamento in quattro ninja.
Oltre a Splinter... forse quella notte, avrebbero scoperto la verità  su come e perchè erano diventati quelli che erano oggi.
...
...
...
- Allora...- fece Leo - Sarah, April, ci serve un 411 sulla TCRI.-
Fu Sarah a prendere la parola per prima - Ok. La TCRI è un'azienda che si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie ed è operativa, con grande successo, da venticinque anni. Il suo capo organizzativo, tanto per cambiare, è in gamba e senza scrupoli.-
April, grazie alla connessione, riuscì a far apparire sullo schermo del televisore la piantina usata per la costruzione dell'edificio, che sembrava un disegno astratto.
- Entrare lì dentro sarà tutt'altro che semplice.- fece April  - ci sono telecamere sia dentro che fuori l'edificio, e tutta la struttura pullula di sensori collocati al sistema d'allarme.-
- Quindi...- fece Leo - quello di cui abbiamo bisogno è un tipo molto sveglio, che s'intenda di elettronica capace di disinnescare sia l'allarme che le telecamere.-
- Aggiungici pure il fatto che deve avere una presenza che non dia nell'occhio. Donatello non ci può entrare in quel posto.- fece Sarah.
- Scusa Sarah, il nostro intelligentone non ti ha insegnato tutto quello che sa a riguardo?- fece Mik.
Raph lo fulminò con lo sguardo - E sentiamo, secondo te, come potrebbe una quindicenne entrare nella sede di una società che magari usa la promozione di nuove tecnologie come copertura per attività criminali... senza dare nell'occhio?-
- Ops.- fece l'arancione - Non ci avevo pensato.-
- Beh, a questo punto... l'unica persona che soddisfa tutte queste peculiarità è April.- commentò Sarah.
- Io?!?- le fece eco April.
- Certo. Ed entrerai dall'ingresso principale.- fece Leo - Entrerai nella sala di controllo e staccherai sia le telecamere che l'allarme.-
- Uhm... si. D'accordo, si può fare.- fece April. Don le si avvicinò con il suo palmare.
- Qui c'è lo schema dei pannelli di controllo che sicuramente troverai una volta entrata.-
- Una volta che l'allarme sarà fuori gioco, noi entreremo nell'edificio tramite il sistema d'areazione.- aggiunse Leo.
- Detto così sembra molto facile...- commentò April.
- Vedrai che sarà più facile farsi che dirsi.- si associò Don - E una volta che saremo dentro, manderai alle telecamente un'immagine registrata, così possiamo girare indisturbati.-
- E una volta fatto...- fece Sarah - Ti allontani e te la fili dalla prima uscita che trovi. Non ci servono eroi.-
Anche perchè c'è n'erano già stati troppi nell'ultimo periodo che avevano vissuto, senza bisogno di aggiungere altri eroi o martiri.
- Bene... ma ora possiamo parlare di un minuscolo, piccino, piccino, sebbene cruciale dettaglino? All'ingresso del palazzo c'è una guardia!- sbottò April.
- Sta tranquilla... abbiamo pensato pure a quello. Tecnica ninja della distrazione.-
In quel momento, apparve Casey.
E lo sconcerto apparve sul viso di April che cercò con lo sguardo Sarah.
- Fammi capire... l'arma segreta....?- fece la rossa sperando che l'amica le dicesse che era solo uno scherzo.
Sarah la guardò con sguardo addolorato - Che il cielo ci aiuti... è proprio lui.-
...
...
...
- Ma dovevo proprio vestirmi così?- fece April avviandosi verso l'ingresso. Il tailleur grigio e la gonna praticamente ascellare che aveva messo non era proprio il tipo di abbigliamento con cui si trovava a suo agio. Per non parlare dei tacchi... voleva proprio conoscere quello che aveva deciso che le donne dovevano camminare su quelle trappole mortali per dirgli tutto quello che pensava di lui.
- Beh, hai mai visto una ricercatrice tedesca in maglietta e jeans?- fece Sarah riferendosi alla copertura che avevano organizzato insieme. April O'Neil aveva temporeanamente ceduto il posto alla dottoressa Wanda Von Pepper, dell'Università di Monaco, la quale era stata convocata dal direttore Mortu per discutere di un progetto - e poi vedila così... la guardia è uomo. Basta che vedano una minigonna e non capiscono più nulla.-
- Eccetto Casey ovviamente...- fece Raph - Lui non capisce niente nemmeno se ha davanti una che si veste come sua nonna.- 
- Ah. Ah. Ah....- fece Casey dall'auricolare, pronto ad entrare in azione - e sentiamo, tu quante ragazze...-
Don li zittì - Ragazzi, per favore... cercate di concentrarvi.- consiglio non da buttare cosiderato che stavano camminando su una corda.
E se era già difficile che una tartaruga riuscisse a camminare in equilibrio su di una corda, figurarsi quattro... più una ragazzina.
Nel frattempo, all'interno della struttura il piano procedeva come da programma.
April si era spacciata per una straniera contattata dallo stesso direttore, ma prima che la guardia ( forse insospettita da un comportamento poco limpido sia per il fatto che la donna aveva minacciato di perdere la pazienza se non fosse stata ricevuta) avesse il tempo di contattare il direttore e quindi scoprire la bugia, Casey entrò con un tostapane, urlando a gran voce di voler fare un reclamo e mettendosi a creare una gran confusione nell'atrio.
April riuscì a scivolare nella sala di controllo della sicurezza, praticamente inosservata... e lì iniziarono i problemi.
Il suo compito, che spiegato a parole doveva essere più facile eseguirlo che illustrarlo, si faceva molto più complesso.
Non riusciva nemmeno a trovare il pannello di controllo. Era come se non esistesse.
Subito informò i suoi amici, in attesa del suo segnale per entrare.
- Ragazzi, non ci capisco niente... qui dentro è una torre di Babele. Non c'è modo per disattivare nè le telecamere nè l'allarme.-
- Alle telecamere ci pensiamo noi.- fece Don - tu tenta almeno di staccare l'allarme.-
Senza nemmeno sapere come aveva fatto, April scoprì come funzionava la sicurezza del palazzo.
Sfiorò per puro caso un pulsante e venne ricreato l'ologramma dell'edificio.
Da lì, era sufficiente dare dei comandi vocali per disattivare, riattivare e cercare quello di cui si aveva bisogno.
- L'allarme è disattivato ragazzi. Entrate pure quando volete.- fece April.
- Forse ho un'idea...- fece Don - Leo, c'è una macchina fotografica nel borsone... prendila e scatta una foto, e cerca di inquadrare lo stesso panorama della telecamera.-
- D'accordo...- fece Leo.
- Io penso alla telecamera.- e nel dir così Don afferrò per le zampe un piccione e lo imprigionò in modo da fargli coprire l'obiettivo della video-camera.
- Sbrigati con quella foto.- fece Don.
Quando fu pronta, Leo la piazzò di fronte all'obiettivo. Ora, chiunque avesse dato un'occhiata ai monitor, avrebbe visto comunissimi palazzi, senza sospettare un'intrusione.
- Speriamo che funzioni, altrimenti... ti toccherà rifare la scenetta con il piccione, Don.- fece Mik - e spera che nosta sorella non ti denunci al WWF.-
Sarah nel frattempo era riuscita a scardinare l'ingresso per il condotto di areazione. O almeno così credeva.
- Che funzioni o meno è irrilevante.- fece la ragazza - Di qui non si passa.-
- Che intendi dire?- chiese Raph.
-  Sotto lo sbocco c'è solo uno specchio.- fece Sarah.
- Non ha senso... perchè mettere uno sbocco finto?- chiese Raph.
- Per farlo sembrare un edificio come gli altri.- spiegò Don. Aveva come la sensazione che stavano per mettere il naso in un affare molto, molto grande.
- E ora?- chiese Mik.
- Entriamo da una finestra.- fece Leo.
Soluzione non facile da attuare visto e considerato che tutte le finestre sembravano infrangibili.
Quell'edificio diventava strano ogni minuto che passava.
- E' inutile, non taglia.- fece Don - Dobbiamo trovare un'altra entrata.-
- E anche piuttosto alla svelta. Chissà per quanto, lo zuccone riuscirà a reggere.- fece Raph, riferendosi a Casey.
L'umano intanto iniziava a vedersela brutta.
Le guardie, sia l'uomo che la donna, avevano finito sia il tempo che la voglia di giocare con un '' matto con la mazza da baseball''. Avevano sigillato le porte e le finestre, in modo che non potesse più uscire.
I loro occhi divennero bianchi e cominciarono a brillare... e la donna spezzò la mazza di Casey come se fosse un grissino.
Casey iniziava a non essere più tanto sicuro di poter tener duro ancora a lungo.
...
...
...
- April, abbiamo un problema.- fece Sarah - Non riusciamo ad entrare nè dal tetto nè dalle finestre. Puoi aiutarci?-
- Certo.- fece la rossa - Ormai siamo diventati amici.
Puoi mostrarmi un entrata d'emergenza?- ebbe subito la risposta - Perfetto... quarta finestra sul lato ovest dell'edificio al nono piano.-
- Controlliamo subito, grazie.- fece Leo.
Si recarono sul posto indicato loro da April. E lì ebbero una sopresa. La finestra, che in apparenza sembrava identica alle altre, in realtà era un ologramma.
Se ne accorsero quando si avvicinarono al vetro... dal quale passava dell'aria.
- Questo posto è una continua sorpresa.- fece Sarah.  La cosa però iniziava a farle paura.
In quel momento, Mik, senza un minimo di prudenza si fiondò dentro la finestra... e subito venne investito da un raggio di luce azzurrina.
Uscì subito per evitarlo, ma perse l'equilibrio e trascinò anche Donatello, che aveva tentato di fermare la caduta del fratello minore in un salto di almeno nove piani.
Il tutto sotto gli occhi impotenti dei loro fratelli.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja / Vai alla pagina dell'autore: Meramadia94