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Autore: Spoocky    19/03/2018    2 recensioni
[Parte del contest Secret Santa sul gruppo "Wayward Sons and Daughters" : https://www.facebook.com/groups/waywardsonsanddaughters/ ]
Prompt: Mary la cacciatrice non ha ancora rinunciato alla sua vecchia vita per fare la mogliettina a tempo pieno. Si trova ad indagare su una serie di presagi sotto lo sguardo vigile di un giovane angelo.
[SPOILER 12x12]
Dedicata a nattini1
Genere: Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Mary Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Dovrei specificare tutta la trafila del copyright ma sono troppo pigra :P
Vi basti sapere che non guadagno niente, neanche un minuscolo atomino democriteo da questo.

Se non sapete chi fosse Democrito, divertitevi a cercarlo su Google.
Se non sapete cosa sia un atomo, fatevi due domande ; -*


Buona Lettura ^.^

Novembre 1974

Era notte fonda, la mezzanotte era scoccata da poco, una leggera foschia aleggiava sulla foresta ma non copriva il cielo dove le stelle brillavano tenui, incastonate nell’oscurità del firmamento.
Una giovane donna, bionda e dal fisico asciutto, avanzava con passo deciso nel bosco, i suoi occhi acquamarina sfioravano con apparente superficialità l’ambiente circostante, catturando in realtà ogni movimento, per quanto minimo.
Le sue orecchie erano tese a captare ogni fruscio, i muscoli contratti e pronti a scattare.

Accadde improvvisamente.

Un nugolo di vampiri si avventò inesorabile contro la sconosciuta che aveva osato addentrarsi nel loro nido.
Ma non erano loro i veri predatori.
Non appena sgusciarono fuori dalle tenebre la donna si immobilizzò: sapeva di essere circondata.
Il capobranco si scostò dal gruppo e camminò verso di lei.
Lo lasciò avvicinare.
La prese per i capelli e le scostò la testa di lato, esponendole i vasi sanguigni pulsanti sul collo.
Lo lasciò fare.
Aprì la bocca e scoprì le zanne, pronto ad affondarle nella sua preda.
Estrasse un machete e gli staccò la testa in un singolo, fluido movimento.
Fu il caos.

Privati del loro capo, i restanti quattro vampiri si scagliarono contro di lei come uno sciame impazzito.
Ne conseguì una lotta furibonda in cui la graffiarono e tagliarono ma la donna parve non accorgersene e tenne duro.
Caddero uno ad uno e le loro teste rotolarono nel sottobosco con dei tonfi soffocati.
Quando furono tutti morti, la donna si riassestò ed iniziò a radunare i cadaveri per bruciarli.

Un’altra creatura, invisibile a tutto ed a tutti, aveva osservato silenziosamente la scena con i suoi penetranti occhi azzurri.
L’Angelo del Signore Castiel si era allontanato dal proprio squadrone ed era sceso sulla Terra senza farsi notare dai superiori che sicuramente glielo avrebbero impedito.
Uno dei più giovani tra le schiere del Paradiso, l’angelo aveva sentito tanto parlare di Mary Campbell - la prescelta per diventare madre dell’Uomo Giusto e del Tramite di Lucifero - e voleva conoscerla, quanto meno vederla.
In principio aveva temuto per la sua vita, quando l’orda di vampiri le era saltata addosso, ma si era rasserenato vedendola combattere con una furia pari a quella delle mitiche Erinni fino a sterminare il branco di mostri. Mentre le fiamme del fuoco purificatore iniziavano a lambire le membra delle creature della notte, Castiel ascese di nuovo al Cielo.
Presto la sua assenza sarebbe stata notata e sarebbe stato punito come tutte le innumerevoli altre volte di cui non serbava memoria.
Arrivò appena in tempo.


1982

John glielo aveva fatto giurare.
Le aveva fatto giurare di smettere di rincorrere mostri e fantasmi dopo il Matrimonio.
Glielo aveva fatto giurare e rigiurare.
Ma Mary Winchester non poteva ignorare la sua vera natura.
Diventare madre era sempre stato uno dei suoi desideri più profondi, una vocazione si potrebbe dire, ora che il suo Dean si stava diventando un ometto e il piccolo Sam cresceva nel suo grembo si sentiva davvero una persona completa.
A John il lavoro non mancava, la gravidanza andava bene e Dean era un bambino sano e vivace.
Eppure la sensazione che qualcosa non andasse si era insinuata nella sua mente e cresceva sempre di più.
E i presagi sovrannaturali non tardarono a farsi scorgere.

Si svegliava in piena notte dopo incubi spaventosi, spesso la sera sentiva un vago odore di zolfo, aveva la costante impressione di essere osservata e aveva visioni improvvise di fiamme che le avvolgevano il corpo.
Inizialmente aveva dato la colpa agli sbalzi ormonali dovuti alla gestazione.
Certo, mentre aspettava Dean non le era mai successo ma ogni gravidanza è a se, no?
Quando però i sintomi proseguirono oltre il quarto mese cominciò a sospettare qualcosa e, senza dire nulla a John, prese le sue precauzioni: non aveva mai smesso di indossare il bracciale con gli amuleti ma chiese ad un prete una benedizione particolare a scopo preventivo, mentre il marito era al lavoro con il pretesto di una caccia al tesoro rivoltò la casa da cima a fondo insieme a Dean ma non trovò nessun oggetto magico, sparse simboli e protezioni in tutta l’abitazione.
Ma quando niente sembrò funzionare decise di passare a misure drastiche.
Fece più volte il giro della casa con un fucile da caccia caricato a sale e recitò diversi esorcismi ma non ottenne nulla. Allora ricontattò alcuni vecchi amici di famiglia ed informatori ma nessuno pareva aver notato segni di attività demoniaca o soprannaturale in zona.

Tanto trambusto non poté non allertare le Schiere del Paradiso che, vedendo il loro piano messo a rischio dai sospetti della cacciatrice, inviarono il loro emissario dagli occhi celesti, nel frattempo posto a custodia del piccolo Dean Winchester, per intervenire.
Castiel non aveva mai perso di vista Mary da quella notte nel bosco ed aveva maturato nei suoi confronti un grande rispetto se non quasi ammirazione e doverne plagiare la mente per allontanarla dai presagi del suo futuro lo nauseava.
Nel suo intimo avrebbe voluto fare qualcosa per proteggerla, per avvisarla e salvare lei e la sua splendida famiglia dal loro orrendo destino.
Ma ogni tentativo di intercedere per la loro salvezza era stato vano: il suo sacrificio e le sofferenze dei suoi figli erano necessari al Piano di Dio e l’angelo doveva riporre la propria Fede nei suoi superiori.
Loro sapevano cosa fare e agivano per il bene universale.
O, almeno, questo gli veniva inculcato a forza ogni volta che tentava di fare domande.
Così l’angelo ingoiò l’amarezza di tutti i suoi dubbi e, con il fardello della propria conoscenza greve sulle spalle, una notte scivolò nella stanza da letto dei Winchester e stese una mano sul viso addormentato di Mary.

Dalla mattina successiva i sintomi svanirono completamente e la donna non ci fece più caso anche se non per volontà propria: ogni volta che tentava di ricordare la causa della propria preoccupazione nelle settimane precedenti era come se trovasse un muro nella propria mente che rispediva indietro la sua coscienza.
Ma il 2 maggio 1983 nacque Sam e la gioia della maternità cancellò ogni problema.


2 novembre 1983

Arrivò quella fatidica sera.
Arrivò silenziosamente come tutte le altre.
Arrivò dopo un caldo tramonto, dopo una fredda ma luminosa giornata d’autunno.
Sam era nella culla e John aveva portato Dean nella sua cameretta.
Tutto era tranquillo, tutti erano sereni.

Finché Mary non udì il suo piccolo piangere.
Eppure aveva appena mangiato e sembrava dormire beato nella sua culla.
Quando entrò a controllare nella sua stanza, di certo la cacciatrice non si aspettava di trovare un uomo chino sul lettino del suo bambino.
Un lampo giallo - le sue iridi.
Un lampo giallo e si ritrovò sul soffitto.
L’ultima cosa che vide furono le fiamme tante volte sognate che l’avvolgevano.
In quella frazione di secondo ricordò tutto.
E capì.
Ma ormai era troppo tardi e quella notte il tempo, per lei, si fermò.

Quella notte, raggomitolato in un angolo remoto del Giardino di Joshua, nascosto da tutto e da tutti, Castiel pianse le lacrime più amare della sua esistenza fino a quel giorno.


1984-2016

Gli anni successivi furono i più intensi nella vita dell’angelo dagli occhi azzurri: i suoi dubbi maturarono in un’aperta ribellione che lo portò ad allearsi con i Winchester contro l’Apocalisse con tutte le sofferenze e le soddisfazioni che questa scelta venne a comportare.
Finché, una sera d’autunno del 2016 una cacciatrice bionda dalle iridi acquamarina rientrò imprevedibilmente nella loro vita, sconvolgendola drasticamente.

2017

Era un’altra fredda sera quando i predatori si ritrovarono di nuovo ad essere prede.

Questa volta però, le possibilità non erano in favore di Mary e della sua famiglia.
Il demone che erano stati mandati ad affrontare si era rivelato ben più potente del previsto.
E aveva gli occhi gialli.

Mary sapeva che Azazel, il demone responsabile della sua morte, era stato ucciso ma non poté trattenere la paura davanti a quel lampo giallo.
Fu in quel momento che capì quanto il nemico fosse superiore alle loro forze.
Castiel si lanciò sul demone per proteggere i Winchester ma venne scaraventato fuori da una finestra e inseguito dal padrone di casa, che lo trafisse con una picca.
Il dolore fu improvviso ed atroce.
Lo sopraffece diramandosi dal profondo della sua Grazia e come acido iniziò a corrodergli le viscere.

In tutto quel calvario, l’unica costante fu Mary.
Fu lei a raccoglierlo dal fango della strada, a caricarlo in macchina e a stenderlo sul divano nel fienile.
Lei lo accudì e consolò, medicando la sua ferita il meglio possibile con i mezzi a sua disposizione.
Quando Crowley decretò la sua condanna a morte fu lei per prima a prendergli la mano e accarezzargli i capelli, scostandoli dalla sua fronte sudata.
Fu sempre Mary a tenergli una mano sulla spalla e a rassicurarlo quando per la prima volta trovò il coraggio di esprimere i propri sentimenti, confidando ai membri della sua nuova famiglia tutto l’amore che provava per loro mentre lacrime calde e dolorose gli rigavano il volto.

Quando poi fu tutto finito, Dean dovette praticamente trasportare di peso l’angelo sull’Impala – la ferita era guarita allo spezzarsi della Lancia di Michele ma era ancora talmente debole che le gambe non lo sostenevano – e lo stese sul sedile posteriore.
Subito dopo la zazzera bionda di Mary fece capolino dallo sportello e la cacciatrice lo avvolse in una coperta.
Fu l’ultima cosa che vide prima che le palpebre pesanti gli calassero sugli occhi e crollasse, distrutto dal tormento appena terminato.

Dopo diverse ore arrivarono al bunker e i due fratelli si accorsero che all’angelo era salita la febbre.
Divorati dalla preoccupazione, lo aiutarono a ripulirsi e a cambiarsi in un paio di pantaloni di flanella a scacchi e una maglietta stinta dei Metallica per poi adagiarlo nel letto che gli avevano assegnato.
Ma le loro ansie ebbero vita breve.
Non fecero in tempo a coprirlo che Mary entrò come una furia, armata di bacinella d’acqua e asciugamani, e spedì entrambi nelle rispettive camere.
Di fronte alla sua autorità indiscussa anche la spavalderia di Dean dovette ritrarsi e cedere alle velate minacce della madre.

Quando la porta si fu richiusa alle spalle dei suoi figli naturali, la donna sedette sul materasso accanto al figlio che aveva accettato ed imparato ad amare come suo pur senza averlo partorito ne avere alcun merito di sorta nella sua esistenza.
Le si strinse il cuore a vederlo così, pallido e tremante, con gli zigomi arrossati dalla febbre.
La sua esperienza le diceva che il corpo della creatura stava solo reagendo allo stress a cui era stato sottoposto nell’ultimo periodo e a logica intuiva che la sua essenza si stesse riassestando dopo il duro colpo subito. Sam e Dean le avevano raccontato della fattura di una strega che aveva lasciato il povero Castiel fuori combattimento per settimane e sperava che non fosse questo il caso.
Con un sospiro, gli aggiustò le coperte intorno alle spalle ed il gesto le strappò un sorriso: mai nella vita avrebbe immaginato di dover rimboccare le lenzuola ad un Angelo del Signore.
Come qualsiasi persona febbricitante, Castiel venne scosso da un brivido quando l’asciugamano umido entro in contatto con la sua fronte ma poi la donna iniziò a cantare per lui la ninnananna che era rimasta nel cuore dei suoi figli, e l’unica che conoscesse.

Hey Jude
 
Progressivamente, l’angelo si tranquillizzò sotto le cure di Mary e parve dormire tranquillo per qualche ora, tanto che lei stessa si assopì al suo capezzale.

Ma improvvisamente venne svegliata da un movimento brusco e scattò in piedi per trovarlo che gemeva e si dimenava nel letto, ovviamente in preda ad un incubo.
La sua natura di madre ebbe il sopravvento e saltò sul letto accanto a lui, prendendolo per le spalle e scuotendolo finché i suoi occhi azzurri, illuminati dalla febbre, non incontrarono i suoi.
“M-Mary?”
“Shh, shh. Tranquillo, Cas. Sono qui, sono qui.”

Avvolse un braccio intorno alle spalle dell’angelo e lo accolse in un abbraccio, guidandogli con una mano la testa sulla propria spalla e sfiorandogli i capelli con un bacio.
La creatura celeste s’irrigidì leggermente, non sapendo come interpretare il gesto, e lei iniziò a strofinargli la schiena per calmarlo finché non si rilassò contro di lei.
Solo allora si rese effettivamente conto di cosa avesse fatto senza pensare.

“Scusa, Cas: non voglio metterti a disagio. Non so perché stia facendo tutto questo ma, per qualche motivo, non riesco ad impedirmelo!”
“E’ perché sei una madre: è nella tua natura. Ma io non sono degno di tante attenzioni. Non merito tutto questo!”

Le lacrime riaffiorarono di nuovo ed inondarono gli occhi dell’angelo che si divincolò prima che Mary potesse vederle ma ad esse seguirono immediatamente dei singhiozzi insopprimibili e nascose il volto tra le proprie mani. Inesorabile, la donna lo raggiunse e lo abbracciò di nuovo, cullandolo dolcemente e cantando la sua ninnananna.
Castiel nascose il viso nella spalla della cacciatrice e si aggrappò a lei con tutte le sue forze.

Quando si fu calmato, Mary gli porse un bicchiere d’acqua e mentre lo beveva gli fece un discorsetto: “Ora ascoltami bene Castiel, Angelo del Signore. Tu sei la nostra famiglia tanto quanto noi siamo la tua e ti amiamo tanto quanto tu ami noi. I miei figli ti considerano un fratello e questo fa di te mio figlio, anche se non ti ho partorito né cresciuto. Quindi da oggi il tuo nome è Castiel Winchester e hai il diritto di considerarmi tua madre. Cosa ne dici?”
“N-non saprei. Io...non ho mai avuto una madre.”
“Beh da ora ce l’hai.”
“Per me è un onore. Grazie.”
“Grazie a te per esserti preso cura dei miei figli mentre io non ho potuto. E per avermi salvato la vita a costo di ‘conseguenze cosmiche’. Adesso però lascia che siamo noi a prenderci cura di te mentre riposi e ti riprendi. D’accordo?”
Ancora sconvolto da tante novità, l’angelo non poté far altro che annuire.
“Perfetto. Hai bisogno di qualcosa, già che sono qui?”
“Solo...per favore, resta. I ricordi...continuano a tornare...”

Mary lo aiutò a ridistendersi e gli prese una mano tra le sue: “Va tutto bene, Cas. Non hai nulla di cui aver paura. Sono qui con te. Adesso cerca di dormire ancora un po’: sei esausto e hai ancora la febbre.”
Come un incantesimo quelle parole sembrarono risvegliare tutta la stanchezza accumulatasi nelle membra dell’angelo che riuscì a sussurrare “Grazie, m...mamma.” prima di addormentarsi, con quella parola per lui ancora tanto estranea sulle labbra.

E fu così che Mary Winchester la cacciatrice, la madre Mary Winchester si trovò a vegliare sul giovane angelo dagli occhi celesti che fino ad allora aveva vegliato su di lei e la sua famiglia.

-The End-


 
Ordunque, siccome provengo da una mattinata intensa di lezioni e sono sfinita la faccio breve: 3 CFU a recensione!

[Non fatevi scoraggiare dal fatto che siano puramente virtuali e non ascrivibili su libretto, accorrete numerosi! ^.^]
  
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