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Autore: Soul Mancini    29/03/2018    6 recensioni
Il mare è di un azzurro intenso, la sabbia è dorata. Le onde si susseguono sul bagnasciuga bruno e qualche pigra nuvoletta bianca passeggia in cielo e si deforma.
Michael pensa che tutti questi colori così accesi siano veramente belli.
“Ciao.”
Una voce leggera, fine e inaspettata lo fa voltare.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Kidfic | Avvertimenti: Tematiche delicate
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ReggaeFamily

Me l'ha raccontata il mare



Mare, mare! Eccolo, il mare!”

Micheal ama la sabbia, le onde, il sapore della salsedine. Non ne può più di stare dentro quella claustrofobica auto: appena avvista la distesa azzurra e piatta oltre il finestrino, subito inizia ad agitarsi e a scalpitare. Vuole fuggire fuori e respirare a pieni polmoni, correre sulla spiaggia, cadere tra la schiuma.

Mikey, smettila di agitarti così!” lo rimprovera subito sua madre con un sospiro. È stanca, veramente stanca: per quanto voglia bene a suo figlio, si rende conto giorno dopo giorno che gestirlo è sempre più difficile.

Mike, smettila, mi stai dando calci!” protesta il piccolo Dustin scoppiando in lacrime.

Micheal, ti ho detto di smetterla! Stai facendo male a tuo fratello!” si infervora allora la madre dei bambini, affacciandosi tra i sedili anteriori e incenerendo Micheal con lo sguardo.

Non mi interessa, lui è piccolo e moccioso. E io voglio andare al mare!” protesta il bambino, continuando a lanciare calci e saltellare sul posto.

Datti una calmata, stiamo per arrivare” lo rassicura suo padre, che si trova proprio di fronte a lui, sul sedile del guidatore. “Sally, fallo stare buono, mi sta distraendo” si rivolge poi alla moglie, senza staccare gli occhi dalla strada davanti a sé.

Non so che fare” ammette lei in tono disperato con un'alzata di spalle.

Sally tutto sommato è una bella donna, ma la preoccupazione e l'ansia che prova ogni giorno la fanno apparire più vecchia dei suoi quarant'anni. La causa di questo malessere è proprio il suo secondo figlio, Micheal, un bambino decisamente troppo sveglio e violento per i suoi sei anni. A nulla è servito portarlo da psicologi infantili e specialisti: le hanno parlato di iperattività, disturbo dell'attenzione e perfino di una leggera forma d'autismo, ma nessuno è mai riuscito a darle una diagnosi definitiva. Micheal è un bambino particolare. Molti hanno sostenuto che col tempo suo figlio si tranquillizzerà, non c'è nulla di cui preoccuparsi.

Sally e suo marito James non sanno più che pesci pigliare.

Adesso apro lo sportello e mi butto fuori dalla macchina e corro al mare!” continua a strillare il bimbo, battendo insistentemente un pugno sul finestrino.

Smettila di dire fesserie” lo ammonisce sua madre.

Lascialo fare, così muore e ce lo leviamo dai piedi” commenta Madison in tono acido. La ragazzina siede alla destra di Dustin, subito dietro il sedile di sua madre, e non fa che sbuffare sonoramente.

Maddy, non dire mai più una cosa del genere nei confronti di tuo fratello!” la rimprovera suo padre in tono stanco.

E invece faccio ciò che voglio. Io lo detesto!” ruggisce Madison mentre armeggia con il suo cellulare, pronta a scattare un selfie.

Micheal, basta!” continua a piagnucolare Dustin, cominciando a riempire di pugni il fratello maggiore.

I due danno il via a una lotta, rotolandosi sui sedili e lanciando grida perforanti.

Io qua dietro non ci voglio stare!” ringhia Madison, mollando uno schiaffo a Dustin e Micheal.

Quest'ultimo la incenerisce con lo sguardo e le mostra il piccolo dito medio della sua mano destra.

Io qui dietro non ci voglio più stare” protesta lei esasperata, voltandosi e poggiando la testa sul finestrino.

Sally lancia un'occhiata di sbieco ai suoi figli. Nessuno sa quanto si stia sforzando per non scoppiare a piangere.


Mare, mare!”

Micheal, fermo dove sei!”

Ma il bambino non ha intenzione di stare a sentire nessuno: finalmente è sceso dalla macchina; ora che la sua pelle si sta impregnando di quell'odore salmastro, il canto delle onde si è fatto ancora più irresistibile. È così che si ritrova a correre verso quel meraviglioso luccichio argenteo, lanciando via ciabatte e vestiti. Finalmente si sente libero e si sente capito.

Maddy, controllalo!” ordina Sally a sua figlia mentre scarica dal portabagagli un'enorme borsa piena di teli da mare.

Cosa? Non ci penso nemmeno, io non sono la sua baby sitter e non ho voglia di correre” si rivolta subito la ragazzina, fronteggiandola con uno sguardo pieno di disprezzo.

Grazie mille, eh!” sbotta sua madre in tono sarcastico, per poi farsi seria. “Madison, ormai non sei più una bambina, hai dodici anni. Ti chiedo solo di essere un po' più responsabile e darmi una mano con i tuoi fratelli, qualche volta.”

Ma a me non importa di loro, voglio passarci meno tempo possibile” conclude lei, allontanandosi e facendo oscillare i suoi lunghi capelli color miele.

Sally si rassegna: prende per mano Dustin e con l'altra afferra una grande borsa a righe. James chiude la stravagante processione, carico di ombrelloni e altri bagagli.

Micheal nel frattempo si è già gettato sulla sabbia e si rotola con entusiasmo tra i granelli dorati. Ride di gioia e non riesce a sfogare tutta l'energia che sente dentro di sé. Si lancia quindi tra le onde del bagnasciuga, lascia che la schiuma bianca gli si incastri nei capelli, che il sale baci le sue guance.

Sente le voci dei suoi famigliari, ma non gli importa, non si volta neanche a dar loro uno sguardo. Finalmente è completo, finalmente si sente a casa.

Mikey! Dovevi chiedermi il permesso prima di fare il bagno!” lo rimprovera Sally a gran voce, avvicinandosi alla riva.

Voglio andare anch'io!” esclama Dustin, entusiasta all'idea di imitare suo fratello maggiore.

Aspetta un attimo tesoro, tu entrerai con papà.”

Ma io voglio andare da Mike!” protesta il piccolo.

James!” Sally si volta verso suo marito, che intanto cerca di piantare nella sabbia un ombrellone.

Un attimo, arrivo subito! Dustin, aspettami!” ribatte prontamente lui con un sorriso in direzione del figlio.

Io aspetto che esca lui, altrimenti potrei affogarlo” afferma Madison, stendendo il suo telo da mare viola e sdraiandocisi sopra. Intanto ha inforcato un paio di occhiali da sole che, insieme al suo nuovo bikini rosso fuoco, la fanno sentire una diva.

Maddy, vieni con me?” domanda il piccolo Dustin. Le si è avvicinato e la sta implorando con i suoi enormi occhi celesti.

No, se c'è Micheal non entro” risponde lei seccamente.

Ti prego, Maddy! Io voglio andare con te!” continua a supplicarla lui.

Alla fine Madison cede e acconsente. Anche se tenta di nasconderlo, ha sempre avuto un debole per Dustin: è un bambino molto dolce e le dispiace vederlo deluso. Se solo non ci fosse Micheal, la sua vita sarebbe molto più semplice e rilassante.

Così la ragazzina prende la mano di suo fratello e insieme si dirigono verso la riva, sotto lo sguardo vigile dei loro genitori.

Micheal, che ormai sguazza in acqua già da una decina di minuti, non si è ancora stancato e ha intenzione di spendere tutte le sue energie in quel luogo magico. Non si perde certo l'arrivo dei suoi fratelli e subito escogita per loro uno scherzo.

Punta i suoi occhi color ghiaccio verso le due figure che avanzano sempre più nella sua direzione e sogghigna.

Mostro, non provarci nemmeno” lo minaccia Madison in tono glaciale, intuendo le intenzioni del bambino.

Lui resta immobile ancora per qualche secondo, poi esplode: “All'attacco!”.

Un secondo dopo le due vittime dello scherzo si ritrovano Micheal addosso, che li riempie di schizzi di acqua gelida e cerca di farli cadere a furia di calci e pugni.

Dustin scoppia a piangere e si nasconde dietro sua sorella, mentre quest'ultima inveisce contro l'altro bambino e cerca di immobilizzarlo afferrandolo per le braccia.

Non mi avrai!” strilla ancora Micheal, allontanandosi di scatto e rituffandosi tra le leggere onde.

Ormai Dustin e Madison sono fradici e infreddoliti. Lei è fuori di sé: vorrebbe solo prendere suo fratello per i capelli e annegarlo.

Invece entrambi si lasciano andare in acqua.

Dopo qualche minuto, la combriccola viene raggiunta da Sally e James.


Guardate questo salame che esce dal panino!” esclama Micheal non appena prende in mano il suo pranzo, per poi indicare il companatico che straborda tra le due fette di pane.

Lo vedo” gli dà subito corda Dustin.

Sembrano le ali del panino! Oh sì, questo è un paninocottero!” Detto questo, si mette in piedi e comincia a correre intorno all'ombrellone dove staziona il resto della sua famiglia, imitando il suono del motore di un elicottero con la voce.

Ma sei stupido? Ci stai lanciando la sabbia addosso!” gli urla contro Madison, coprendosi gli occhi con un braccio per proteggersi dai granelli.

Micheal! Siediti, stai sporcando tutto il cibo!” sbraita James, coprendo prontamente pane e condimenti con un fazzoletto.

Non si gioca a tavola!” aggiunge Sally.

Quale tavola? Siamo in spiaggia!” ribatte lui, continuando a girare in tondo come se niente fosse.

Dustin nel mentre ride ed esorta il fratello a continuare.

Ma il gioco finisce quando Micheal inciampa su una ciabatta che è stata abbandonata in un angolo e il suo pasto finisce in mezzo alla sabbia, irrecuperabile.

Stavolta è Madison che scoppia a ridere. “Visto? Agli idioti può succedere anche questo!”

Complimenti Micheal, davvero! Sai che ti dico? Ora per te non ci sarà nulla da mangiare!” James prontamente formula la sua punizione.

Non sarà un po' troppo esagerato?” gli sussurra sua moglie all'orecchio, ma lui la liquida con uno sguardo.

No, papà, io voglio mangiare! Ho fame! Papà, papà, fammi un altro panino!” inizia allora a piagnucolare il bambino. Piangendo e strillando, si mette in piedi e corre dal padre senza scrollarsi la sabbia di dosso.

Ho detto di no! Non si gioca con il cibo, te l'abbiamo detto un milione di volte. Hai disobbedito e ora te ne prendi le conseguenze” ribadisce lui irremovibile.

Allora io il panino me lo mangio lo stesso, anche se è caduto nella sabbia!” lo sfida Micheal, andando a raccogliere le due fette di pane ormai divise e ricoperte di granelli gialli.

Che schifo!” commenta Dustin.

Micheal, non provarci nemmeno! Ti fa male!” si allarma subito Sally; si mette in piedi e si avvicina al figlio, pronta a intervenire.

Allora fatemene un altro!” ordina lui lanciando i resti del suo pranzo lontano, in mare.

No!” continua a negare suo padre.

Micheal inizia a strillare senza contegno; si aggrappa alla gamba di sua madre e comincia a conficcarle le unghie nella pelle.

Mike... Micheal, basta, mi fai male! Va bene, ti facciamo un altro panino, ma smettila di urlare e lasciami!” si arrende Sally, scrollandosi il bambino di dosso.

Lui sorride soddisfatto, si passa una mano sugli occhi per asciugare le lacrime e si rimette seduto al suo posto, tra Dustin e James.

Il pranzo può quindi procedere tranquillamente, nonostante Micheal cerchi in tutti i modi di dar fastidio ai suoi fratelli e giocare con qualsiasi oggetto gli capiti a tiro.

Quando tutti terminano di mangiare, il sole batte forte sulla spiaggia e la famiglia si ripara sotto l'ombrellone.

Ma Micheal comincia quasi subito ad annoiarsi e, dopo un gran numero di capricci, riesce a ottenere ciò che vuole: andare a giocare in riva al mare. Sally si premura di applicare sul corpo del suo bimbo un'abbondante dose di crema solare; è in ansia alla sola idea che si possa bruciare. Anche perché ciò darebbe il via a giorni di pianto, lamentele e tormento.

Una volta giunto sul bagnasciuga, il bambino si siede e immerge solo i piedi nell'acqua fresca. Subito inizia a scavare una buca e immagina di trovare qualche tesoro, magari una porta segreta che lo conduca in un mondo parallelo, lontano da tutto e da tutti.

A un certo punto si blocca e perde il suo sguardo nell'infinita distesa azzurra davanti a sé. Il sole gli brucia la pelle, ma lui non se ne rende conto, potrebbe rimanere lì per sempre. Sogna di essere il capitano di una grande nave pirata, la più potente di tutti i mari. Sogna di avere un sacco di marinai che lo rispettano; la sua direzione è un'isola deserta in cui si trova un drago, un enorme drago d'acqua che solo lui può sconfiggere.

E in quel momento Micheal si sente semplicemente se stesso: non ha più voglia di urlare e fare i dispetti, ma solo di inventare storie e raccontarle al mare. Solo lui lo può capire e gli risponde con il mormorio delle onde, solo lui è in grado di tranquillizzarlo.

Micheal non lo dice a nessuno – probabilmente non lo sa nemmeno lui – ma ogni giorno soffre tantissimo. Fare il bambino capriccioso non è poi così divertente, ma lui lo fa per attirare l'attenzione e per farsi sentire. Spera che in questo modo la gente si accorga di lui e inizi ad amarlo.

La sua famiglia non lo capisce, non lo sa prendere, non lo aiuta mai. Viene visto da tutti come la pecora nera, ma né i suoi genitori né sua sorella ascoltano davvero le sue idee. Nessuno sa quanta fantasia possiede.

Nemmeno i suoi compagni di scuola e i suoi coetanei lo accettano. Gli dicono che è un bambino cattivo, che non vogliono giocare con lui e che le storie che inventa sono brutte. A volte prova ad abbracciare qualche sua amichetta per dimostrare affetto, ma tutte lo mandano via come se avessero paura.

È profondamente infelice. Nessuno è disposto a conoscerlo davvero e fantasticare con lui, nessuno gli vuole davvero bene.

Micheal continua a scavare, poi ammucchia un po' di sabbia umida e si prepara a costruire un enorme vascello, la sua nave pirata.

Intanto, sotto l'ombrellone, James dorme profondamente sul telo da mare e Madison, auricolari alle orecchie, è totalmente assorbita dalla musica e dal suo cellulare. Sally e Dustin si sono allontanati perché il bambino aveva bisogno di andare al bagno.

La ragazzina lancia uno sguardo a suo fratello che gioca da solo e si esibisce in una smorfia. Sua madre le ha ordinato di tenerlo d'occhio, ma lei non ne ha tanta voglia. Se la caverà da solo.

Incurante di ciò che sta accadendo attorno a lui, il bambino osserva ciò che lo circonda. Il mare è di un azzurro intenso, la sabbia è dorata. Le onde si susseguono sul bagnasciuga bruno e qualche pigra nuvoletta bianca passeggia in cielo e si deforma.

Micheal pensa che tutti questi colori così accesi siano veramente belli.

Ciao.”

Una voce leggera, fine e inaspettata lo fa voltare: alla sua destra staziona una graziosa bambina, alta circa come lui e luminosa come il sole. I suoi capelli sono bruni come la sabbia bagnata, mentre la sua pelle è dorata come l'immensa distesa della spiaggia. Ha gli occhi blu come il mare e un leggero vestito celeste con delle macchie bianche, come il cielo e le nuvole.

Ciao. Chi sei?” chiede Micheal curioso.

Sono Shiny e ho sei anni. Tu come ti chiami?” risponde subito lei in tono dolce e amichevole. Non fa che sorridergli e lui subito si sorprende: ha trovato una persona che non sia diffidente nei suoi confronti.

Io sono Micheal e anche io ho sei anni. Ti piacciono le storie di avventura?” domanda subito, preso da un inspiegabile entusiasmo.

A me piacciono tutte le storie del mondo. Mi piace raccontarle, come quelle che racconta il mare” mormora Shiny, accovacciandosi accanto a lui. Subito immerge le mani nel mucchio di sabbia che Micheal ha radunato e inizia a modellarla. “Che cosa vuoi costruire? Che storia mi vuoi raccontare?”

Lui è al settimo cielo. È la prima volta che qualcuno gli chiede di raccontare una delle sue avventure, per lui è praticamente un sogno a occhi aperti. Quasi gli viene da alzarsi in piedi e saltellare dalla gioia. Ma si trattiene e inizia a parlare: “Io sono un pirata, il capitano di un vascello grandissimo e potentissimo! E questo”, indica la montagnetta di sabbia umida, “è il mio vascello, che però è molto più grande di questo! E io ho una flotta molto grande, con un sacco di uomini che obbediscono ai miei ordini!”

Ma tu non sei troppo severo, vero?” lo interrompe dolcemente Shiny.

No, perché sono tutti amici miei.”

E dove devi andare con il tuo vascello?” domanda ancora la bambina, modellando con estrema cura la prua della nave a cui i due stanno dando vita.

Devo andare in un'isola lontana da tutti, dove vive un drago d'acqua grande grande grande!” continua Micheal, sollevando le braccia al cielo e spalancandole per ribadire il concetto.

Shiny sgrana gli occhi con stupore. “Oh!”

Solo io lo posso sconfiggere, perché sono molto potente e anche il drago è molto forte. E allora cominciamo una battaglia e la mia nave viene distrutta!” Con un pugno, Micheal distrugge quell'accenno di nave che si stava cominciando a fermare davanti a loro. Shiny, al posto di arrabbiarsi e rimproverarlo come farebbe qualunque altro bambino, scoppia a ridere e lo aiuta a distruggere il mucchietto di sabbia, buttandocisi sopra.

E poi cosa succede?” domanda infine lei, continuando a rotolarsi per il bagnasciuga.

Succede che rimango intrappolato nell'isola, ma non mi arrendo e continuo a combattere. Lancio addosso al drago una tempesta di sabbia e lo batto, lo asciugo tutto!” prosegue Micheal, tuffandosi accanto alla sua nuova amica.

Sì, che bello! Hai vinto!” esulta lei.

I due cominciano a ridere e rincorrersi senza un vero motivo, sguazzando con i piedi nell'acqua bassa.

Dopo qualche minuto, Micheal e Shiny si lasciano cadere sulla sabbia, stanchi e contenti.

Sai una cosa, Shiny?”

Cosa?”

Nessuno vuole mai ascoltare le mie storie. Dicono che sono brutte e che io sono un bambino cattivo.”

La bambina si avvicina al suo amico e lo osserva con i suoi grandi occhi azzurri, poi sentenzia: “No, tu non sei un bambino cattivo, Mike. A me piacciono le tue storie e mi piace giocare con te”.

Allora siamo amici?” tentenna lui, il cuore colmo di speranza.

Certo che sì!”

Micheal grida per la gioia. “Tu avrai il posto più bello nel mio invincibile vascello!”

Lei ridacchia. “Ma no, io sono una sirena! Lo sai cosa sono le sirene?”

Certo!”

E conosci la storia di Ulisse?”

Micheal ci riflette un po' su. “No, che storia è? L'hai inventata tu?”

Shiny scuote il capo. “L'ha inventata il mare, me l'hanno raccontata le onde” mormora, e la sua voce si mescola allo sciabordio della schiuma bianca ai loro piedi. “Ulisse era un guerriero bravissimo e molto intelligente, proprio come te. Ha navigato per anni e anni con la sua nave, è capitato in un sacco di posti strani e ha incontrato tanta gente buffa, ma anche dei mostri giganteschi e orribili! Ma lui li ha battuti tutti!”

Non ci credo, come ha fatto?” si incuriosisce il bimbo, accoccolandosi accanto alla sua compagna di giochi. La pelle di Shiny è calda come la sabbia a mezzogiorno ed è impregnata di mare, sembra provenire proprio da esso. Lei è diversa da tutte le sue compagnette e a Micheal piace, gli sembra di aver trovato una parte di lui che prima non aveva.

Perché Ulisse era molto molto furbo e intelligente, come ti dicevo. Un giorno, mentre lui e i suoi compagni stavano sulla loro nave, videro delle sirene: metà pesci e metà ragazze. Erano bellissime e cantavano benissimo; si diceva in giro che nessuno potesse resistere al loro canto, tutti quelli che lo sentivano finivano per buttarsi in mare e farsi catturare da loro, anche se cercavano di non farlo.”

Allora era una trappola!” salta subito su Micheal, appassionato dalla vicenda.

Shiny ride. “Un po' sì. Ma Ulisse le voleva sfidare, voleva sentirle cantare senza cedere alla tentazione. Ordinò ai suoi compagni di viaggio di mettersi dei tappi nelle orecchie e di legare lui, in modo che non potesse tuffarsi in mare. Disse loro di non liberarlo nemmeno se li implorava. E così fecero.”

E Ulisse ha resistito? Non l'hanno liberato? Ha sentito le sirene?” chiede allora il bambino, impaziente.

Certo che sì! Ulisse ha sentito il canto delle sirene per tutto il tempo, ha implorato i suoi compagni di slegarlo, ma loro non l'hanno fatto. E poi non lo sentivano, avevano i tappi!”

I due scoppiano a ridere.

Facciamo un gioco! Facciamo che io sono Ulisse e sono legato alla nave!” sbotta Micheal; si sdraia per terra e si cosparge un po' di sabbia su gambe e braccia per simulare le corde.

Va bene, allora io sono una sirena e mi devo mettere a cantare!” Detto questo, Shiny si allontana di qualche metro fino a immergere le caviglie in acqua e prende a intonare una melodia. Micheal rimane incantato da quel suono così dolce e leggero: non aveva mai sentito una canzone bella come quella.

Aiuto, aiuto, liberatemi, voglio andare dalla sirena!” comincia a recitare la sua parte dopo qualche secondo. Ma poi si stufa e decide di inserire un colpo di scena: fingendo di lottare contro le corde fittizie, si solleva da terra e grida: “Ah, mi sono liberato! Adesso faccio quello che voglio e mi tuffo in acqua!” Dopodiché corre verso la sua amica e la travolge con un abbraccio.

Lei ride divertita. “Ulisse, sai che mi piaci più così?”

I due continuano a fingere di essere Ulisse e la sirena ancora per un po', mentre Shiny insegue Micheal con l'intento di intrappolarlo per sempre nel fondale marino.

Quando i due si fermano, la bambina si fa improvvisamente seria e guarda Micheal dritto negli occhi. “Mi seguiresti davvero?” domanda in un sussurro.

Lui ci pensa un po' su. Con Shiny si sente bene, come non si era mai sentito prima, si sente davvero completo. È la prima persona che lo capisce veramente, che lo vuole conoscere, che condivide la sua passione per il mare. All'improvviso la sua famiglia e i suoi compagni di scuola non ci sono più, non gli importano: vuole stare con Shiny per sempre, la sua migliore amica, la sua parte mancante.

Ti seguirei davvero, ovunque. Se vuoi andare nel centro della Terra e anche sulla montagna più alta del mondo, io vengo con te” afferma infine, annuendo come per evidenziare quelle parole.

Allora vieni. Ti porto a vivere una storia, la storia più bella del mondo. La storia del mare.” Shiny gli prende gentilmente una mano e inizia ad avanzare lentamente verso l'immensa distesa azzurra. Il suo corpo sembra risplendere di luce propria e i suoi piedi scalzi quasi non toccano il suolo; è così dolce e gentile che nessuno potrebbe dirle di no.

Micheal la segue, sicurissimo di ciò che sta facendo. Anche lui viene inondato da una luce, qualcosa che forse prima non aveva mai provato e che lo rende davvero euforico: è proprio quello che tutti chiamano felicità.

Ha trovato il suo posto nel mondo, con Shiny.

Cammina senza paura, tiene gli occhi fissi sulla sua amica e sorride. Ha voglia di abbracciarla, ma quello non è il momento.

Intanto l'acqua gli bagna le ginocchia, poi la vita, fino ad arrivare alla pancia. Ma Micheal non sente freddo.

Io e te staremo per sempre insieme, vero?” domanda la bambina in tono incerto, cercando supporto negli occhi dell'amico.

Sì, certo!”

Io ero tanto sola prima di conoscerti!”

È proprio quello che stavo per dire io!” si sorprende Micheal.

Ma non temere. Adesso non siamo più soli, siamo noi due insieme. Noi ci capiamo come gli altri non riescono a capirci. E c'è anche il mare, vero?” continua a mormorare Shiny, la voce intrisa di passione.

Certo! Shiny, io mi fido di te... ma il posto dove stiamo andando mi farà male?”

No, non sentirai per niente male.”

L'acqua ormai è giunta fino al mento. Micheal, profondamente ammaliato da Shiny, non tenta nemmeno di mettersi in punta di piedi per prendere una boccata d'aria e procede la sua avanzata. Dovrebbe galleggiare, ma una forza sconosciuta tiene le piante dei suoi piedi ben salde al fondale e gli permette di camminare, lentamente, passo dopo passo.

Micheal non si accorge di niente. Ormai è completamente sommerso dall'acqua, non respira più, ma attorno a lui è tutto luminoso e vivace. È la luce di Shiny, lo sa.

Non ha paura. Stringe la mano della sua amica, così soffice a contatto con la sua, ed è felice.

Lei a un tratto si arresta e si posiziona davanti a lui. “Adesso voglio fare una cosa che i bambini non dovrebbero fare. Ma tu sei speciale, Mike.”

Il bimbo chiude gli occhi e sente le labbra della sua amica che si posano sulle sue. È una sensazione bellissima ed elettrizzante. La pelle di Shiny è levigata come la sabbia accarezzata dalle onde, sa proprio di sabbia e di sale.

Ed è questa l'ultima sensazione che prova.

Sono un bambino cattivo, i bambini non si devono baciare sulla bocca.

Ma sono felice.

Shiny, ti voglio bene.


Si può sapere dov'è andato a finire il mio bambino? Madison, ti avevo detto di tenerlo d'occhio!”

Non lo so, ti ho detto! Stava giocando, correndo là di fronte e parlava da solo come al solito, poi non l'ho più visto!”

Oh mio dio, Mikey, il mio bambino... James, James, svegliati! Micheal è sparito!”

Micheal!”

Sì, qui non c'è! Dividiamoci e cerchiamolo, dev'essere nei paraggi!”


Oddio... oddio...”

Tesoro, stai calma. Chiamiamo la polizia o qualcosa del genere, ci aiuteranno loro a trovarlo!”

Mamma, dov'è Mike?”

Stai zitto, vai a giocare con tua sorella!”


Qualche giorno dopo il cadavere di Micheal viene ritrovato nei pressi del bagnasciuga; ondeggia lievemente e si lascia cullare dal continuo sciabordio dell'acqua, come addormentato.

Sulle labbra, un sorriso appena accennato. Sereno, disteso, felice.



♣ ♣ ♣



Ehi ^^

Non chiedetemi cosa mi sia preso, perché sinceramente non lo so neanche io! La mia cara Kim mi ha dato un prompt e, non appena l'ho letto, ho subito capito che sarebbe saltato fuori un qualcosa di sovrannaturale/horror/nonsense come questo!

Il prompt è questo qui: “Un bambino giocava sulla spiaggia. Vedeva cose che nessuno poteva scorgere.” Che ne pensate? Spero di essere riuscita a dargli una buona interpretazione ^^

Non ho tanto da aggiungere, spero solo che il mio primo esperimento in questa categoria vi sia piaciuto! Ditemi cosa ne pensate e se secondo voi devo migliorare qualcosa... sapete, io non me ne intendo e non sono sicura di aver fatto un buon lavoro XD

Grazie a chiunque sia giunto fin qui, a chiunque abbia scartato questa storia quando l'ha vista nell'elenco della categoria, a chiunque l'abbia chiusa dopo aver letto due righe, ma soprattutto a chi deciderà di lasciare un parere qua sotto! Grazie a tutti, di cuore :3

Alla prossima!!! ♥



   
 
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